Oggi voglio parlarvi di un’attrice a me particolarmente antipatica, anche se ne riconosco l’indubbia bravura, o forse no. Ovvero Diane Keaton, nata a Santa Ana il 5 Gennaio del 1946.
Un’attrice che, a rigor di logica e filmografia alla mano degli ultimi vent’anni, probabilmente anche di più, possiamo considerare non solo bollita ma frittissima.
Prima di diventare famosissima, si dà a esibizioni canore, ma non ottiene grande successo. Comincia a recitare a Broadway, al che inizia in maniera sfavillante nel Cinema, dopo tutta una serie di lavori per la televisione. Incontra due pigmalioni, Woody Allen, che diverrà per molto tempo, fra alti e bassi, anche suo compagno nella vita, e col quale instaurerà una chimica irresistibile sul grande schermo, diventando protagonista assoluta di otto suoi film, e Francis Ford Coppola che la vuole a tutti i costi per la saga de Il padrino.
Al che, dopo un paio di nomination ai Golden Globe, arriva la meritata statuetta per la sua epocale interpretazione in Io e Annie, il cui titolo originale è Annie Hall. Hall, che è il vero cognome all’anagrafe della Keaton.
Woody Allen… dicevamo. Sì, a parte Coppola, la Keaton deve praticamente tutto al genio newyorkese. Con lui come detto gira pellicole importantissime, nell’ordine Provaci ancora, Sam, Il dormiglione, Amore e guerra, il succitato, celeberrimo Io e Annie, Interiors, Manhattan, Radio Days e Misterioso omicidio a Manhattan.
E in mezzo a questa roba? Soltanto robetta, se si esclude Reds di Warren Beatty e gli hit commerciali di Baby Boom e Il Padre della sposa con tanto di seguito.
Quindi, Diane Keaton vive di rendita per essere stata la musa di Woody Allen, ottiene un’altra candidatura agli Academy Award per la sua intensa prova ne La stanza di Marvin, recitato assieme a Meryl Streep e a un giovanissimo Leonardo DiCaprio, e una ai Golden Globe per Tutto può succedere di Nancy Meyers con Jack Nicholson.
Ma ne vogliamo parlare invece di film come Amori in città… e tradimenti in campagna, Perché te lo dice mamma, 3 donne al verde, Mamma ho perso il lavoro, Big Wedding, Mai così vicini?
Solo Paolo Sorrentino la redime col ruolo di Sorella Mary nella serie The Young Pope.
Anche il suo prossimo Book Club, con le altrettanto bollitissime Jane Fonda e Candice Bergen, e i bollitoni Don Johnson e Andy Garcia, sembra promettere alquanto, stando alla Critica oltreoceano. Poteva essere puro garbage, come dicono gli americani, un film che sulla carta aveva tutti i crismi della commediola scialba per settantenni frustrate, invece pare che funzioni e sia godibilmente scanzonato. Ma questo non credo possa salvarla.
Lei è comunque l’intoccabile Diane Keaton.
Vabbe’.
di Stefano Falotico