Ecco, pezzo super falotico, prettamente adattato al mio modo unico e inimitabile di vedere il mondo e filtrarlo attraverso la beltà fascinosa dei registi, delle attrici e degli attori più carismaticamente portentosi.
Ora, se proverete ad andare in giro, domandando a chicchessia che incontrerete lungo la strada, non so se della via o della vostra tortuosa vita, quale sia/è il suo attore preferito, praticamente nessuno vi risponderà fermamente Michael Douglas.
Anche il cinefilo più incallito o presunto tale, invero forse un esaltato ignorantissimo in materia, vi fornirà banali risposte a glorificazione dei mostri sacri dati per assodati.
Al che, vi sentirete rispondere De Niro, Pacino, Dustin Hoffman, forse perfino Philip Seymour Hoffman dallo snob che ama gli ottimi interpreti trapassati, riempiendosi la bocca d’una necrofilia dotta, ah ah, Jack Nicholson, se il vostro interlocutore almeno una volta durante la sua esistenza si beccò un TSO che fa sempre “uomo problematico dal torbido sex appeal dall’occhio malandrino del lupo di mare che esperì la sofferenza dell’anima, restaurandosi o forse deturpandosi sensualmente da Joker di Tim Burton”, ah ah, probabilmente Marlon Brando ché è luogo comune definirlo il più grande… qualcuno opterà anche su Daniel Day-Lewis perché è il solo ad aver vinto tre Oscar come miglior performer protagonista.
Sì, Daniel, lui no. Al massimo tale mentecatto, il quale parla per frasi fatte e attori strafatti e ripetitivi, monotematici e melodrammatici, avrà recitato la filastrocca di Natale davanti allo specchio, solo come un cane dinanzi a una foto ricordo della sua prima comunione nel mentre di questo Covid-19 ammattente anche lo spirito più clemente.
Basta con le ciance. Io, fra i primissimi posti della mia personalissima classifica, ficco Michael.
Attore di allure estrema, figlio d’arte di cotanto padre che morì ultracentenario, marito d’una donna bellissima, ovvero Catherine Zeta-Jones, la quale ora fa la Lorella Cuccarini di Beverly Hills da casalinga della sua Scavolini losangelina.
Catherine, interprete di Prima ti sposo poi ti rovino. Una delle poche, peraltro, a non essere state a letto con George Clooney. Ah ah.
Catherine recitò con Antonio Banderas ne La maschera di Zorro ma pare che non fu attratta da Antonio e, finite le riprese del film di Martin Campbell, andò in bagno e fu una Piscina à la Romy Schneider mentre, sul water, a mo’ di catalogo PostalMarker per signore altoborghesi e non per ragazzini degli anni novanta, sfogliò l’album delle foto di scena di Zorro di Duccio Tessari con Alain Delon.
Arrivata alla terza pagina, ipnotizzata e arrapata dal tenebroso Delon dei tempi d’oro con tanto di spada affilata, la casa di Catherine assomigliò alla Diga delle Tre Gole, da non confondere col Triangolo delle (sue) Bermude.
Catherine conobbe Michael sul set di Traffic. E Michael avrebbe meritato l’Oscar al posto di Benicio Del Toro.
Ora, rividi Delitto perfetto, remake di Andrew Davis con Douglas, per l’appunto. Certo, film mediocre, scialbo ed affrettato, efferato nel finale davvero tirato via e con un Viggo Mortensen che, prima di Cronenberg, assomigliava a Navarino, bidello del liceo Sabin di Bologna con velleitarie ambizioni da cubista-fancazzista in zona perennemente “succursale” del suo credersi un pittore d’alta scuola, semmai un giorno recensito da Sgarbi Vittorio, in verità vi dico… identico anche al Viggo di Lupo solitario.
E ho detto tutto…
Federico Frusciante considera il rifacimento di Davis una schifezza. Poiché, a suo avviso, Hitchcock non si tocca.
Sicuramente. Però io ho questo dubbio. Gwyneth Paltrow, dopo essere stata con Brad Pitt e Chris Martin, perché non fa più l’attrice? È proprio tocca. Che fa ora? Si tocca su Michael Douglas de La guerra dei Roses?
Infoiandosi nel pensare che Douglas sia invero l’idealizzato, invero mai soddisfacente, Ben Affleck? Col quale lei non andò d’accordissimo caratterialmente e con cui giocò al tiro al piattello, no, ai piatti dopo una cena a base d’inferocite urla non piccanti come il Tobasco più “caliente?”. Michael ebbe la fortuna di superare il Cancro. Il suo compagno Val Kilmer, sì, di Spiriti nelle tenebre, purtroppo invece sembra spiccicato a Patrick Swayze. Quest’ultimo protagonista de La città della gioia…
Sì, adoro Michael Douglas perché è come me.
Nei miei momenti di rabbia acuta, lo idolatrai in Un giorno di ordinaria follia. Dopo che mi sverginai, invece, rividi Basic Instinct e, in un attimo di auto-venerazione, pensai che arrivato io all’età in cui Mike fece all’amore, per finta, con Sharon Stone, io avrei avuto una donna più bella di Demi Moore di Rivelazioni.
Purtroppo, sono deluso e mi sbagliai di grosso.
La mia lei è molto più bella di Demi Moore.
Inoltre, pensai sempre che gli uomini affascinanti come Douglas, sì, sposino una come la Zeta-Jones, molto più giovane di lui, perché hanno i soldi. Non è vero.
In Last Vegas, Robert De Niro, capì subito che uno come Douglas non poteva sposarsi con una ragazzina ma doveva stare con Mary Steenburgen.
Be’, avrei da raccontarvene tante sulla mia vita. Mi ricordo che, ai tempi delle scuole medie, un mio compagno di classe, tale Alessandro Gravina, biondo, alto un metro e novanta e con gli occhi azzurri, mi prendeva sempre in giro, definendomi nano. Le ragazze andavano matte per Alessandro. E lo seguivano a ruota… libera. Dandogli manforte.
Durante una lezione di Educazione Fisica, Gravina mi disse a mo’ di sfottò:
– Nano, vediamo se riesci a segnare?
Sì, giocammo a Calcio e lui militava nella squadra avversaria. Ebbi fortuna e riuscii a segnare.
Mi sono però dimenticato di narrarvi un particolare. Se può interessarvi. Dribblai Alessandro e segnai? No, avete presente Maradona? Non era molto falloso, in campo. Però era davvero stronzo. Quando si adirava, faceva davvero piangere tutti.
Credo che Alessandro, quel giorno, non lo dimenticherà mai.
Non lo dimentica ancora in quanto lo umiliai? No, perché gli chiesi, già all’epoca, se gli piacesse Michael Douglas e lui mi rispose:
– A me piacciono solo le ragazze. Non me ne può fregar di meno degli attori.
Sì, oggi come oggi, Alessandro è sempre alto, biondo e con gli occhi azzurri. Però è sposato forse con una di nome Giuseppina Cannavello.
Forse Giuseppina è bella e intelligente? Secondo voi, Giuseppina ha mai visto Chorus Line? No, eh. Eh già, l’attore preferito della signora Cannavello in Gravina è Vincenzo Salemme. E ho detto tutto. Comunque, evviva anche Mario Merola ché I figli… so’ pezzi ‘e core.
Di mio, ho sempre preferito i figli di pu… na come Mike. Perché io amo Black Rain!
Quindi, se non vi piaccio, cari uomini, è meglio. Mi piace di più, rispetto a voi, Douglas ma non sono omosessuale. Se mi date del pazzo, credo che piangerete più di Gravina.
Voglio concludere con quest’ultima…
– Pensa te, questo qui. Si vanta di sc… re una tizia.
– Certamente. Non è mica tua moglie.
– Che vorresti dire?
– Tua moglie è la signora Cannavello e tu non sei l’unico, caro Gravina, che se la fa.
– Che cosa? Quindi, tu ti fai mia moglie?
– No, per carità. Se la fa il suo amante. Quindi, caro Gravina, sei pure cornuto.
E l’amante di tua moglie non è Douglas di Wall Street.
Mi spiace per te e per lei ma chi ti mette le corna assomiglia a Michael Douglas durante il Cancro. Però ha trent’anni e non ha il Cancro.
– Senti, Stefano. Andiamo a farci una partita a Calcio?
– Va bene, tanto ora sei sposato. Ti lascio vincere…
– Ehi, ora stai esagerando. Adesso ti meno! – gridò Gravina per fare il figo coi suoi amici cassaintegrati.
Sì, me la cavavo a giocare a Calcio. Avevo solo tredici anni.
Ma, col passare degli anni, cominciarono a piacermi pure la boxe e il kung fu.
E ho detto tutto.
La signora Cannavello ha chiesto il divorzio. Pare che, al posto di Gravina, abbia scelto Val Kilmer. Sì, povero Val, passato da Cindy Crawford e Daryl Hannah e or a non avere una girlfriend da 20 years come da sue recenti dichiarazioni. Non è vero. Val mentì. Da tempo, si consola infatti con la Cannavello. Forse anche con Carmela o la cannamela. La signora Cannavello, eh già, che, a sua volta si consola con Kilmer dopo Gravina e il suo amante non tanto bello.
di Stefano Falotico