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Nonimation al Best Actor 2019: dico la mia, come sempre, tu, dammi la tua


16 Jan

bh17

Intanto, nei commenti Facebook, mi attaccano come una bestia, come un caprone, ah ah, per la mia recensione di The Witch, da me reputato un buon film ma nulla di trascendentale, niente di che.

Insultato come fossi una bitch, è un gran divertimento replicare alle offese e alle ingiurie “recapitatemi”, opponendo ai vili assalti il mio quieto aplomb da uomo che, fra attacchi isterici, appellativi appioppatimi tanto per volermi far incazzare, tra nomee repellenti e repulsive affibbiatemi per puro diletto denigratorio, fra improperi scagliatimi contro con cagnesca malignità omicida, ah ah, beve il suo caffè e intanto risponde a una donna ben più interessante di questa screanzata villania. A cui spera di far ber qualcos’altro, ovvero, non pensate cose sozze, il (f)rutto caldo del nostro peccato. Ah ah.

No, non torno sui mie passi. The Witch non è un capolavoro. La mia disamina è impeccabile. Ho detto che è un film sopravvalutato, non ho mai scritto da nessuna parte che è brutto. La dovreste finire di delirare. Attenetevi al testo e non andate fuori tema.

Sì, andiamoci molto calmi. Prima di definire Eggers un genio, aspettiamo almeno che abbia diretto quattro cinque filmoni. Poi, potremo forse, e dico forse, acclamarlo come tale. O quasi.

Mi state profondamente antipatici. Basta che arrivi uno e se ne salti fuori con qualcosa di leggermente superiore alla media, e gridate al miracolo!

Acchetatevi, rabbonitevi, voi, uomini offensivi, castrate… le vostre ire funeste, anzi, castratevi del tutto così tutte le donne saranno mie, invece siate sempre più buone voi, donne appunto bone che, fra questa mondiale castrazione, verrete con bontà da me per venire con enorme facilità. Io mai pecco di fallacia, tu invece lo prendi in culo in quanto poco fallace, no, fallico. Ah ah.

Invero, c’era un solo refuso nella mia recensione e mi son corretto anche nel video, tagliandolo un po’, sul mio canale YouTube. Dicevo che è originale e, dieci righe dopo, che manca di originalità. Scusate, si è trattato di una classica svista. Di una ripetizione che è una contraddizione in termini. Ho adesso aggiustato in… non del tutto originale. Va bene così?

Uno scrive che è il miglior horror degli ultimi dieci anni. E io gli replico: – Ah, grazie al cazzo. Non ce ne sono stati altri. E, se ci sono stati, fanno schifo anche a tua sorella.

 

No, in verità ce ne son stati. Ma, soprattutto, tua sorella è una che ci sta con tutti, a prescindere se siano orridi o no. Ah ah.

Ecco, sparatevi questo.

And the Oscar goes to me, to moi, un uomo al di là di te, di noi, di essi e forse anche di sé stesso.

 

 

di Stefano Falotico

Kendra Lust è come Beatrice di Dante


02 Feb

Beatrice

Beatrice, non riesco a scordarti. Mi perdonerai se azzardai di parole troppo
ardite? “Scagliandomi” sul tuo seno con la vorace voglia d’un lupo famelico?
Eran ossequi a “elucubrare” la Bellezza tua impazzita in me, a modulato
essermi Luna nel desiderio di baciare ogni tua labbra, ogni pelle smagliante di
tuo prono implorar l’amore del mio Sesso, e suggerne, poi sudarne ogni velluto
denso di corvo nel solo denudarti in posa che scioglierei in gola, ammainato al
crocefisso della tua mistica corvina. Nuda, sì, che saccheggi il mio corpo, lo
spegni e lo lecchi, nei “capezzoli” miei temprati d’ambiguo scorrer mesto
nell’ansia del godimento a te genuflesso col ventre degli amplessi dietro
tendine che si spalmano su tacchi ancor odoranti di profumo di figa. Liscia
come la seta, addentrandomene con discoli spermatozoi a permeare il vuoto sacco
della vita e giocarci di dadi, tramando fra le tue gambe fin a svuotarti d’ogni
Dio assurto in contemplazione carnale delle lanterne rosse. Indagarvi senza
freno, nell’accaldare la “chat” erotica che si concretizzerà, potrai giurarci,
in giulivo mio corridoio d’ogni tua paura da proteggere e in cui “tifarci”
d’afa e smodato annodarti per slegare la Donna che sei e come si fa ne sei, ancora fra
le cosce, la coscienza più svelata, più belata e bellicosa di mordaci eclissi
eccitante, sparo mentre sparisco “nero”.
Lo so, piangi notti nei tramonti già svaniti della chimera, e t’inchini a
grazie, non solo delle tue gambe, per piacerti ancora come a vent’anni, in cui
pavoneggiavi a ventaglio, stratega della tela che tessevi nella fibra orgasmica
anche solo della tua gonna “maligna” a intimidire i cattivi per poi rabbonirli
nel florido, furibondo venir loro anche veemente. Come l’emicrania non tanto
cremosa che ti stuzzica di sofferenza da pastiglie, sì, t’impasticchi e
pastrocchi in bagno, levigando la fronte d’uno spaziale girovagare fantasiosa,
ancor rossa dopo la scopata dei bei ricordi.

Sei stupenda, intimami solo a una lingua e tutte le malelingue saran sgozzate
ché di gozzo gelose, al contrario di ribaltarmi mio letto nella tua. Indosso ancora
scarpe casual-ità del pen’ colore ilarità. No, non ti chiami Ilaria, eppur sei
irosa e focosa, liquirizia ardimentosa. Succhio candido per i canditi delle
filastrocche nella gnocca.

Debbo averti, me lo son prefisso. Anche se il mio telefono è il cavo sensuale
di Cristo offerto a te benedetto.

Beatrice come Kendra Lust, Bice e bitch della lussuria!

Ora, ti voglio, sei mia, all minefuck me bad!

Kendra sei come la città Petra, e io Indiana Jones nel Graal della carne nostra per l’immortalità.

Succhiami!

Stanotte, morderò il ciuccio, è buono, mica tanto, meglio la tua cannuccia.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. E Beatrice sta a guardare (1977)
  2. Legend (1985)
  3. La mosca (1986)
  4. “Dante. L’inferno. Canti I-VIII” (1989)
  5. Dante Ferretti. Scenografo italiano (2010)
  6. The Grey (2012)
  7. Al lupo al lupo (1992)
    Allupami!

Genius-Pop

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