Posts Tagged ‘Birthday’

Brad Pitt, 54 anni e non sentirli, Falotico, 38 e sentire molto di più


19 Dec
TWELVE MONKEYS, Brad Pitt, 1995

TWELVE MONKEYS, Brad Pitt, 1995

Ebbene, nello sfacelo di quest’umanità piccolo-borghese che si aggrappa ai divi di Hollywood per proiettare i propri sogni, i sogni di una vita spesso tediosa, morbosa, nell’immaginario loro stesso di una grandeur dell’anima che invero non posseggono, essendone scevri per cattive abitudini quotidiane di esistenze insulse, ieri, o l’altro giorno, scusatemi per l’imprecisione di ciò che considero appunto un’inezia ridicolissima, in molti, senza battere ciglio e gustando le sue sopracciglia, hanno festeggiato il compleanno di Brad Pitt, l’uomo che incarna la plastificazione più spudorata dei desideri “proibiti” delle donne di mezzo mondo e al quale i maschi effeminati lanciano sguardi di ammirazione, volendogli somigliare per avvenenza e sex appeal.

Col tempo, costui pare che si sia guadagnato anche l’allure di attore “bravo”. Certo, quando si ha lo star power è più facile “imbroccare” strade professionalmente e anche artisticamente più appaganti e blasonate. Da qui le collaborazioni coi fratelli Coen e con Tarantino, tanto per citare due nomi a caso. E così è capace che sfiori anche l’Oscar con la tua arte di vincere…

Io non ragiono in termini attoriali, lungi da identificarmi semplicemente con chi recita una parte, più facile che possa riconoscermi nei personaggi incarnati e trarne “materia di visione” emozionale per esplorare con più doviziosa arguzia il mio inconscio e le immaginifiche traiettorie, oggi crepuscolari e domani fulgidamente malinconiche, del mio cuore sussultante in perenne mutare ed evolversi, e in questo sviscerarmi “allo specchio” rinvenire empatie psico-percettive col e nel “corpus” metafisico che è l’attore, nella sembianza della sua apparenza ingannevole eppur fascinosamente stuzzicante.

Lungo e periglioso discorso che andrebbe, con più profonda oculatezza, eradicato.

No, Pitt non appartiene alla mia gamma psico-emotiva e, sebbene tenti ogni volta d’instaurare un rapporto con lui, questo tentativo di avvicinamento fallisce miseramente, perché non scatta quell’automatico, istintivo simpatizzare “a pelle” con un uomo così remoto dal mio modo d’essere.

Se si scorre la sua filmografia, certamente, va detto che negli anni il Pitt è notevolmente cambiato e si è evoluto, assicurandosi, come già detto, anche gli applausi e l’approvazione degli spettatori più esigenti. Ma, sostanzialmente, nonostante si sia abbruttito e anche cosparso il corpo e la faccia di cicatrici, rimarrà sempre quel bambolotto-toy boy di Thelma & Louise.

Posso farmi attrarre dalle sue movenze feline e dai suoi occhi languidamente azzurri quando il mar celeste dei miei sentimenti vira e veleggia in un sentire femminile, quasi da gay che può venir “turbato” anche eroticamente dalla biondezza del suo Bronzo di Riace platinato di Troy, ma poi mi ricompongo e ci rido su.

Sì, Brad Pitt è quella “meraviglia” virilmente ambigua che fa felici i turbamenti inconfessabili delle donne dai gusti standardizzati e da copertina, e gli uomini che puntano quasi tutto sull’apparenza più sfrontata e superficiale.

Al che li vedi scherzare in qualche tavola calda, col mojito in mano e l’occhiolino da persone che si credono i George Clooney di turno, sì, e si atteggiano a essere amiconi dei piacioni.

Ma le loro vanità finiscono in una bolla di sapone, “frizzante” quanto bersi la vita in maniera insana e carnascialesca.

E, rabbrividendo, mi tengo le mie profetiche “follie” da Esercito delle 12 scimmie.

 

di Stefano Falotico

Ricelebrando il mio compleanno, un video che espone la mia personalità, buffa, stramba, forse come Harry Dean Stanton


16 Sep
THE PLEDGE, Harry Dean Stanton, 2001. ©Warner Brothers

THE PLEDGE, Harry Dean Stanton, 2001. ©Warner Brothers

È morto Harry e Lynch lo celebra, in memoria di un grande, che ha partecipato, sempre incisivamente, a una marea di film davvero culto. Lasciando stare questa morte, che mi ha fatto piangere molto, propongo questo video che “rielabora” un mio scritto (che potrete trovare qui e sul mulhollandlynch, al link indicato nelle “informazioni”) di qualche giorno fa, quando “compii” 38 anni.

Dovete sapere che la mia voce, ispida, nervosa, che repentinamente s’interrompe burrascosa, calda, allietante, sobria e poi “sciocca”, piace parecchio e vengo subissato da messaggi in cui mi si chiede di far il doppiatore. Non so, potrei “prestarla” per far la voce narrante di qualche lungometraggio o per raccontare favole. Io ne racconto parecchie, anche a me stesso, perché la vita va presa con spirito vorace, brioso, anche quando le cos(c)e non vanno bene e siamo sommersi da obblighi, responsabilità, da lavori frust(r)anti, e la nostra indole rabbiosa emerge furiosa. Quindi ci calmiamo, ci ricomponiamo, ancora ci spacchiamo. Voi il culo, io no. Amate il cubo e non fissate troppo le cubiste. Siate pittori cubisti, siate fancazzisti, quindi agganciatevi al dovere quotidiano, amate, scopate, non rompete il cazzo, sostanzialmente fatevi… i vostri.

 

di Stefano Falotico

I 60 anni di Tom Hanks, omaggio alla Forrest Gump


10 Jul

Ieri, Tom ha compiuto sessanta primavere. Ieri, mi sembra, non ricordo bene. Può darsi che fosse invece due giorni fa. Fatto sta che 60 sono, giorno più giorno meno.

Ecco, Forrest parla così:

provo spesso a vedere il mondo con gli occhi dei bambini, ma loro sono più grandi di me e non ci comprendiamo. Al che, preparo loro una torta ma me la tirano in faccia.

State lontani dalle ammiratrici che vi mirano. Quelle voglion solo fra le gambe la mirra! Sono miranti, non ammiranti. Né mirabili.

Il mondo si divide in due categorie indiscutibili. Nella terza ci sono io.

 

Più che Gump, sembra Falotico, ma è un Tom di doppio mento e anche doppia mente.
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di Stefano FaloticoTom+Hanks+Inferno+Press+Conference+Marina+KH8UCvG3aCXl

 

25 Aprile! Liberazione o compleanno di Al Pacino?


26 Apr

Il 25 Aprile siamo stati liberati dai fascisti? Sì, ma io festeggiai Pacino, nato in codesto dì, e non ho tempo da perdere con reminiscenze di cazzoni Mussolini bendati e incazzati mastini fasciati!

Evviva Alfredo che ti “fredda!” con un “Addio, nazista sei infornato da me in tue palle inforcate di bulbo in pallottole su mie sparate!” 

Ogni anno m’è consuetudine celebrare il compleanno di Al!

Che analizzerò in mio tutto bardarlo a differenza di molti di voi, la maggioranza sciovinista già “bruciata” credendo d’esser crudeli m’ardendo il cero di chi non è d’accordo e “cremandolo” come lo Strudel!

Gli ebrei furon arsi vivi, i russi soffrono di fobia sociale da cui le foibe del comunismo nella oggi massa capitalista a decapitazioni d’andar contro un “Capitano, abbiamo solo un capitano!” per finire accapigliati nello sperpero anche dell’ultimo numero di “Paperino”, scovato nei pressi di una disneyana bettola in quel di Mosca a issarsi in calice, pru(gn)a e complimenti di fantasie e utopia con delle topoline eppur grandi top(p)e di “pugnette”.

E Al Capone fu “solo” accusato di reati fiscali quando ammazzava di sicari, fumando un sigaro e fregandosi le mani “pulite” in teatro assieme a una matrona di “besciamella” sua impazzita, causa nascita anomala e indirizzata al Male dello scoreggione suo “pancino”.

Al Pacino ha compiuto 73 anni, sì, le primavere, mese inoltrato d’Aprile e non da scherzi nello schernirlo, voi che immolate Siffredi Rocco nella Lucarelli Selvaggia “arroccata” sul suo “coccolarla” in combutta d’un altro puttaniere formato “cioccolatone”.

Rocco, il volto “vero” del porco, Selvaggia, il volto “gossip” della porchetta allo spiedo nella moda del cool inculato non da sola ma in “saletta” col salame…

Alfredo navigò sempre per i fatti suoi e non darà mai credito a questi che si svestono e alle selvagge che si svendono per avventarsi sullo spettatore “violento” eppur “cortese” di “baciamano” nei catodici sogni proibiti di linguette, compresi gli spaghetti alle vongole con la cozza della moglie marinara dall’insoddisfacente-affacendato uncinetto e figli inetti con nettare e miele, sudori e “a malincuore” di bava alla boccuccia (in)castrata dal raggio “gomma” del televisore d’un volersi commutar in “proiettor” del suo ergerlo ad “alta” definizione, cambiando canale nei virtuali amplessi senza correr il rischio dello scolo, dato che Selvaggia è scotta e non ci saran cotture della “frittura” di mare, solo un amaro e un mirarla da lontano, come gli scogli “prelibati” di chi osserva l’orizzonte nel “verticale” in culo a sé perpendicolare di coglione annegato! Meglio comunque della zoccola con le zoccolette e le tette fra le tagliatelle del “cuoco”, “gran” al dente di lei “ardente”.

Alfredo nato a New York, innato di talento e non come te, minatore neanche tanto di trattorie saporite e mungitore di vacche insipide. Dai, piscia e stai zitto.

Non ha bisogno di presentazioni né di “presentini”, non addobba il presepino ma non ha neppure un pisellino per ilpurè!

Egli non ti fotte nell’esibizione del suo calore ma accalora la platea con interpretazioni scroscianti nella prima fila ove ci son fighe scoscianti e davvero di bocche buone. Non bonazze da linguacce. Non scemotti da salsicciotti!

Sette film che non son nani ma le prove d’un gigante.

Invero son tre, perché così mi tira e cambiamo registro!

Tu sei solo un aitante, il tuo alito non è un monologo fenomenale ma un affaticato monocolo, mio mongolo. Vaffanculo!

Donnie Brasco

Amicizia tradita, mai stata, forse tutto un incubo. Falliti entrambi, spediti in questa cazzo di vita per due missioni che non interessano a nessuno. Il primo fa il criminalotto, l’altro è un mafiosetto solo di baffi che rideranno del rimpianto.

Insomnia

Capolavoro di Nolan, apice dell’ermetismo fra i monti dell’Alaska nell’insonne, appunto, giornata “assolata” di Notte fuso orario e Al fusissimo che coglierà in flagrante il criminal’ andante-suonato prima di perder la bussola nella sua gravità da avo d’una nave antica, i valori suoi legati all’onore della giustizia.

I crimini efferati van puniti d’Alfredo nel freddo e nel gelo ma che si scalderà sotto “zero” in recitazione da vette Everest. Finale cristiano con la Swank a sorreggerlo dalla via crucis di due ore d’occhi sbarrati. Comunque, non annoia, è Cinema d’aperture mentali e anche boccata d’aria…

Gigione e alla “diaccio” degli eccessi smisurati nel sublimissimo sublimar le battute al minimo su classe al massimo.

L’avvocato del diavolo… e della “minchia”

Quando mai un Keanu Reeves, stronzetto “impuro” e indeciso fra una Theron e una Nielsen (capirai che sfiga), può fregare il Satana fighissimo di parrucchino alla Conte Antonio?

Mai, perché il Devil è Pacino che ti piazza dei “bacini” a vanità per il tuo popò rosso rosso.

Non invidiare il Diavolo, Egli sa perché l’umanità è andata a puttane.

Il primo responsabile è il Creatore che pare esser stato avvistato con Berlusconi ad Arcore, fra una mignotta e l’altra sotto la “Madonnina”.

Con Pozzetto versione “vergine” senza Edwige Fenech a urlare sconvolto “Eh, la Madonna!”, appunto, e Pasolini con Scorsese a braccetto per le vie del centro in questo Montenapoleone “caporale” che non lascia stare i santi e cavalca Troia di (furf)fanti.

Alfredo si salva, salpiamo!

Il resto vada in malora! Che ore sono? Non lo so, tanto non ho mai sonno!


Firmato il Genius

(Stefano Falotico)

  1. Serpico (1973)
  2. Quel pomeriggio di un giorno da cani (1975)
  3. Stand Up Guys (2012)
  4. Il padrino (1972)
  5. Scarface (1983)
  6. Heat La sfida (1995)
  7. City Hall (1996)

I leggendari 60 anni di Mickey Rourke


23 Sep

 

Mia abitudine è “inoltrarmi” nelle vite dei grandi, per empatia alla mia vita, che credo superba.

Guardatelo, “deforme” al punto giusto. Come si confà a un mito “sdrucito”, lacero, distrutto, rinato mille volte, caduto, strozzato, logorato, “scemato”, indementito, picchiato, pugile e immenso.

Costui, ha da qualche Giorno compiuto sessant’anni.

Gira ancora, anche boiate come questa:

Eh sì, è nato tre… dopo di me, Io il 13 Settembre e Lui il 16.

Siamo lì…

 

(Stefano Falotico)

Genius-Pop

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