Sì, Eddie Murphy sta con una bionda che potrebbe fare la pornostar. Ma non è da una sciacquetta a fianco che si giudica un uomo.
Dubito infatti che Paige Butcher, attuale compagna di Eddie, quando conobbe Eddie, semmai a una festa, conoscesse tutti i film interpretati, antecedentemente, da Eddie.
Basterebbero tre titoli degli anni ottanta per capire che, a prescindere dal suo straordinario ritorno in Dolemite is My Name, Eddie è uno che ci sa fare…
Vi vorrei servire stasera, per cena, Beverly Hills Cop – Un piedipiatti a Beverly Hills (di cui, peraltro, presto Eddie girerà il tanto sospirato quarto capitolo), 48 ore e ovviamente Una poltrona per due.
Alla soglia dei sessant’anni, Eddie si può permettere di andarsene in giro con una che potrebbe essere sua figlia, che dico, sua nipote e guida la Mercedes come un gagà uguale a Donald Trump.
Lui può, voi no.
Sì, Eddie ha verve, savoir-faire, è un uomo che mette pepe, un uomo brilliant.
Un uomo che fa ridere. Alle donne piacciono gli uomini che le sappiano far ridere.
Pensiamo a Caroline Kava/Connie White dello splendido, irripetibile L’anno del dragone, firmato dal mitico e compianto Cimino Michael.
Stanley/Mickey Rourke la tradisce con Ariane…
Lei è distrutta, Mickey rovinò tutto.
Avete mai visto questo film?
Ora, ditemi voi, in quest’Italia ove gli aspiranti attori, anziché frequentare corsi seri oltreoceano di recitazione, pensano che basti essere Mickey Rourke degli eighties, filmandosi gli showreel col cellulare della Conad, manco della Comet, saprebbero mostrare la stessa intensità di Mickey nella scena del capolavoro ciminiano succitato quando i criminali, capeggiati dal malfattore John Lone, gli ammazzano la moglie sotto i suoi occhi.
Prima, Stanley litiga con la moglie, sconsolato esce di casa, poi cerca di riappacificarsi con lei. Lei piange, dopo di che un manigoldo afferra Stanley da dietro le spalle, a quel punto la moglie avverte il pericolo imminente, in un nanosecondo capisce che suo marito, sì, poiché nonostante il tradimento di lui, è pur sempre suo marito, sta rischiando di morire.
Esplode il suo amore per lui, lui cerca di divincolarsi dalla presa dell’assalitore e, nel frattempo, pur avendo tradito sua moglie, n’è ancora profondamente innamorato o, perlomeno, per lui è qualcosa di estremamente imperdibile.
Capisce che la stanno uccidendo, infatti lei muore. Lui, in preda alla furia scatenata, cerca di rincorrere l’assassino ma lui è già fuggito.
Cioè, in pochi minuti, Michael Cimino, coadiuvato dalle prestazioni di Rourke e di una commovente Kava, è riuscito a realizzare qualcosa che voi, voi comuni italioti, con le vostre pose da teatranti d’avanspettacolo, con le vostre canzonette, con le vostre prese per il culo su Fantozzi e troiate varie, non farete mai.
Come dire che dei beoti dicano al prossimo come si sta al mondo.
di Stefano Falotico