Posts Tagged ‘Bertolucci’

Diavolo in corpo: per lo svecchiamento dell’Italia e dell’umanità limitrofa, propugno un insabbiamento dell’intellighenzia nostrana con tanto di Partigiano reggiano


12 Jan

hammamet amelio

HAMMAMET docet: i criminali come Bettino Craxi riescono a elaborare il lutto o dobbiamo anche compatirli?

Ah, un bel pagliaccio, Bettino.

Un crimine aberrante di natura politica lui commise. Ma si dimise?

Ma ci sono anche i crimini di natura sessuale e/o finto pedagogica e moralistica.
Potrei raccontarvene tante in merito. Genitori della cosiddetta borghesia bene capaci di ricattare i figli per via del loro carattere schivo e/o ribelle poiché li vollero medici, avvocati e giornalisti.
E repressero ogni loro sano capriccio pur di conformarli a un pensiero biecamente castrante le loro indoli vivamente di vita zampillanti. Anzi, vollero proprio che i loro pargoli volassero alti, così tanto alti da tarpare il volo libero dei loro usignoli brillanti, avidamente desiderosi di squittire godenti la giovanissima smania di sentirsi adolescenti furenti e fiorenti.

Sì, li avviarono a studi classici per pavoneggiarsi con gli amici dello stesso ambientino già putrefatto. Dei maiali da fiorentine.

A tutti gli altri diedero la patente di matti, violentandoli nell’animo e fortemente emarginandoli.

E, se si fossero per l’appunto ribellati ai loro codici severi e follemente intransigenti, avrebbero chiamato un centro di salute mentale per sedarli, a vita deridendoli e stigmatizzandoli.

Persone che s’accorsero dell’errore, anzi dell’orrore, della mostruosità da loro partorita solamente a danno già fatto. Capaci persino di chiedere scusa, giustificandosi pateticamente nel definire il loro imperdonabile affronto come innocuo sarcasmo.

Persone, in poche parole, criminali.

Quelle che, con la panza più piena di Bettino, ripetono, ricattarono i ventenni pur di piegarli alla loro visione bolsa, vecchia e già marcia dell’esistenza. Bloccandone addirittura la resistenza. Che gente lercia.

Che gente di merda.

Gridando loro solamente… crescete, idioti!.

Di questa gente non sappiamo più che farcene, dobbiamo sbarazzarcene, denunciarla alla prossima mossa falsa con ferrea spietatezza, non dobbiamo, per nessuna ragione, impietosirci ed essere tostissimi, duri, agguerriti.

Una generazione di gente che forse il suo immane dolore, la sua inguaribile, atroce sconsolatezza se la cercò.

Ed è la lezione di vita più cattiva che potessero ricevere dal dio della loro stessa oscena, terrificante (in)giustizia scabrosa.

Ma veramente in Italia ancora continuiamo a girare film come Hammamet e su Craxi? Meglio farlo nel taxi

Fu Don Tonino, cioè Andrea Roncato, no, Antonio Di Pietro a inchiappettare Bettino. Ora, non so se Tonino, durante i tempi universitari, quando studiò giurisprudenza, fece anche all’amore con una amante d’un Divo come il gobbo Andreotti, ma Paolo Sorrentino, no, Tonino, malgrado le sue incertezze linguistiche, il suo eloquio incerto, la sua parlantina poco sciolta e la sua oratoria non certamente da Cicerone, riuscì lo stesso a sbattere Bettino in quel posticino. Dopo che, Bettino, rubando soldoni assieme a tutti gli altri marpioni del Parlamento dei miei coglioni, dei miei stivali e di tale Italia di tromboni da stivaloni, con Spadolini fece sesso con Moana Pozzi, consegnando poi al cavaliere mascarato, ovvero il commendatore Berlusconi, lo scettro di questo Belpaese di Loro tanto lordo/i.

Bettino fu scoperto con le mani nella scrotale sacca, no, nel sacco. E se la fece nei pantaloni. Improvvisamente, fu rimpicciolito e confessò, non pentito però da picciotto d’onore ma ammanicato pure a quelli coi dollaroni, ogni maltolto e ogni mano pulita, finendo esiliato come Napoleone.

Tonino, uomo come Joe Pesci di Mio cugino Vincenzo. Uomo che forse ancora, in mezzo ai saputelli giornalisti, non c’azzecca.  Ma non fu una vuota zucca e alla fine tutti i soldi tornarono alla Zecca.

Fu lui il paladino di Tangentopoli e ogni Zio Paperone di tale Italia da Paperopoli che, seviziando i paperini, cioè i comuni cittadini, intascò money per poter ricattare anche la ricotta delle veline di Paperissima.

Siamo veramente stufi delle avventure erotiche di Mario Balotelli che ebbe un flirt pure con Barbara Ovieni, una che indubbiamente subito ti fa venire ma, appena apre bocca, non solo per leccare qualche altro “pezzo grosso”, il latte alle ginocchia fa scendere più di una rottura del menisco e dei legamenti crociati.

Evviva Riccardo Cuor di Leone e le sue Crociate!

Barbara, le sbarbine, donne da Disco e anche da ernia per uomini esplosivi come il vulcano che fu, l’Etna, che vedrei bene a Ibiza, la patria delle ragazzine italiche che, maturande delle superiori, vollero e ancora vogliono, eccome, sperimentare di essere precocemente sverginate e prosciugate nelle mutande.

Io, comunque, sono un topo, sì, uno strano tipo. Ragiono secondo i miei topos. Sono forse l’unico italiano che non ama i balli latino-americani, odia i latinismi e gli inglesismi ma riesce a essere, allo stesso tempio, no, tempo… Enrique Iglesias e Mickey Rourke di Hero.

Poi, al culmine del romanticismo più rustico da film di Sergio Leone o da C’era una volta in Messico, guarda nelle palle… degli occhi la topa Jennifer Love Hewitt. Lei s’è sciolta e io le dico, cucendomi una toppa ma non la bocca:

– Sì, ora vai a cagare la diarrea, zoccola.

 

Lei, imbestialita, non certamente fine come Paolo Stoppa, mi urla:

– Sei una merda! Ora, stop!

 

E io:

– Sì, infatti, una merda come te esce dal culo. Levati pure dal cazzo. Sennò, ti faccio la multa come Harvey Keitel de Il cattivo tenente.

 

Sì, l’Italia è un posto di mignotte. Ma non mi riferisco soltanto alle baby girl dei viali o che, su Instagram, si camuffano dietro una foto di Madonna (e ho detto tutto…), parlo soprattutto di tutti.

Per anni, non sapendo che fare il sabato sera, m’accodai a una combriccola di marmocchi, sì, dei paperini, delle giovani marmotte.

Mi trascinarono sempre all’Estragon, locale bolognese ove tutt’ora impazza, nonostante si sia rinnovato e abbia cambiato location, un gran troiaio, ah, che letamaio.

Vidi liceali senza cervello andare giù di testa per figlie di docenti universitari che vollero essere attrici piacevoli ma confusero Il piacere di Gabriele d’Annunzio per gli addominali di Lenny Kravitz. Ah ah.

Sì, mi chiamarono cocchino poiché ai loro bocchini preferii sempre non farmi imboccare dalle milf insegnanti di Lettere. Sono donne che sanno usare la Lingua… sì, bocciano quelli sboccati ma amano quelli che… si vede che sbocceranno a farlo con loro quando il marito, dopo aver perso il lavoretto, piglia, a un serale, delle orali ripetizioni un tanto all’etto o al suo inetto. Ah, uomo talmente retto da essere stato alla consorte quasi mai ritto.

Infatti, filosofeggiai, tirandomela da Bob De Niro di Cape Fear.

Guardate, una massa di ebeti da far impallidire Peter Sellers di Oltre il giardino.

Ora, sono sfioriti e mi piace inaridire ancora di più le loro rose, no, pose. Come Sellers di Hollywood Party. E ne vogliamo parlare di Bernardo Bertolucci? Un solo capolavoro all’attivo, Ultimo tango a Parigi. Poi, solo pellicole da conformista, lagne borghesi e dreamers come Eva Green. Una che, a forza di mostrare il seno a Tim Burton, lo costrinse a decapitarselo. Poiché Tim è sposato e, al massimo, gigioneggia nelle sue notti dark da Hessian Horseman/Chris Walken. Sì, ma a differenza di uomini cavallo come Manuel Ferrara, cazzo, gira film che le fanno girare come Dumbo, la storia della sua elefantiasi da uomo a cui, oltre a crescere il naso come Pinocchio, si allungarono le orecchie un po’ da ricchione. Ah, che figone tanto riccone. Sì, comunque Tim deve avere una bella oca. Eh sì, stette anche con Martian Girl, Lisa Marie, una di ottime tette, anche se rifatte, sì, una superba ochetta.

Insomma, siamo stanchi di Alex Britti, delle malinconie da Il volo, anche di Gianni Amelio, di Favino, di Sanremo e di chi, rintronato, ti dice che sei uno scemino. Tu sei arrivato? No, in questo Paese non si viene a un cazzo. C’è una moscezza che, quasi quasi, è meglio Er Monnezza.

Insomma, abbiamo problemi più seri che pensare alle favole, alle fave, alle elegie al contrario, alla magnificazione della tristezza. Siamo già a pecora così. Dobbiamo sorbirci pure i film su Craxi che, di questi tempi, possono interessare solamente a chi ancora crede nella Politica, povere polis, poveri polli.

Credo di non aver molta vita davanti a me. Dunque, per quanto mi resterà da vivere, voglio fottermene senz’alcuna regola, senza più reprimende, senza più prescrizioni, dettami, dogmi, indottrinamenti e minchiate varie. Tanto, voi falliste.

Meglio il Falotico, miei uomini fallici! Fallitissimi. Boriosi chiacchieroni e minchioni.

I miei libri sono un pugno devastante scagliato agli imbecilli che vollero che andassi a pulire i cessi… che sono loro. Nessun perdono per idioti di questo genere.

Tutti di nuovo in tribunale! Ah ah.

Vai di arringa. Poi, dopo aver sbattuto gli impostori dietro le sbarre, andremo in pasticceria a gustare le meringhe per la nostra crema contro questi qua, da cremare.

Ci urleranno che dobbiamo crepare ma offriremo loro un altro cornetto, alzando loro il dito medio, gustandoci pure tutta la marmellata…

Se vorranno internarci, chiamate uno psichiatra, cioè io.

 

di Stefano Falotico

Non tutti possono amare i film di Bertolucci: rivelazioni scabrose di un uomo che conosce il pudore


30 Apr

Zagarol

Sì, Bertolucci si è scagliato contro l’ipocrita moralistone Ridley Scott, per aver scempiato la carriera di Kevin Spacey. Spacey, come tutti sanno, lo scorso Ottobre ha potuto dire addio alla sua carriera di attore perché accusato di molestie sessuali e dunque è stato “evirato” da Tutti i soldi del mondo. Spacey, sebbene abbia tentato in forme lecite e illecite di nascondere la sua congenita, non so se “genitale”, attrazione per i maschietti, alla fine è stato deflorato nella verità. E ha dovuto confessare, facendo outing forzato e violentemente obbligato. Ma non si recriminò sulla sua omosessualità, altrimenti i movimenti gay pride avrebbero fallito, bensì sul fallo, no scusate, fatto che il suo “vizietto” di andare con dei ragazzini non fosse moralmente accettabile. Qui, mi trovate d’accordo, suoi fervidi denigratori, perché per nessuna ragione né erogena regione al mondo bisogna attentare alle fresche verginità dei ribaldi giovincelli, se proprio siete “froci” datevi a un concetto di “amicizia” più “maturo”. E lasciate stare i minorenni!

Ebbene, Bertolucci, specialista di “scandali”, che fra poco tornerà in sala con Ultimo tango a Parigi, è esperto di donne “burrose”, ah ah, alla Maria Schneider, e da sempre è predicatore assiduo del sesso libero e selvaggio, vivaddio umanissimo, lontano dai rigorismi bacchettoni dell’Italia casa e chiesa e poi porcellona quando si spaccia, falsamente empia, per “corretta”. Bertolucci provocò con gusto e classe, a incarnazione di un Marlon Brando “maledetto” che aveva capito che, dopo una vita di sacrifici, patimenti e auto-inganni castratori, doveva darsi alle gioie disinibite di un accoppiamento sto(r)ico.

Sì, Bertolucci, un uomo vero, un dreamer, un fomentatore di pura libertà, non un sobillatore come quell’osceno Larry Clark.

E dunque ha tenuto le parti di Kevin Spacey, aggiungendo che, dopo la porcata che Hollywood gli ha perpetrato, gli piacerebbe fare un film con lui. Sì, Io ballo da solo, biopic sulla vita adesso castigata del povero Kevin, che beve vino del Chianti ed è tutto un pianto, nel sognare le colline toscane, remoto dai soliti sospetti degli “integralisti”, dei chiacchieroni, piccini puritani pusillanimi. Sì, lì incontrerà un morente Jeremy Irons, e Irons gli farà capire ancor di più l’ingiustizia che ha subito. E assieme si leccheranno a vicenda, riguardando le loro performance titaniche. Spacey si complimenterà con Irons per il suo oscarizzato Mistero Von Bulow, mentre Jeremy gli stringerà la mano nel plaudere ad American Beauty.

Io, amici carissimi e anche nemici ostinati, sono un uomo che si fa i cazzi suoi. Oggi, ad esempio volevo comprare il Blu-ray di Open Range del Costner, perché lontano dai pecoroni, miei mandriani, sono un sognatore di praterie sconfinate, un uomo western che va dalla sua Annette Bening e le fa vedere le stelle anche nella stalla, da stallone che conosce il suo romanticismo da stella di Lattea, no, latta. E ad Annette si “allatta”, succhiando con grazia, perché lei lo medica e gli toglie la garza di una vita infetta, regalandogli tutto l’amore che oramai Warren Beatty, decrepito, non può darle manco a spingerlo di botte nel sederino. E, ciucciando, Annette mi consiglierà di vedere La tragedia di un uomo ridicolo e io invece le farò comprendere che sono come tè nel deserto, di grande Cinema dissero e di brio e brividini disseto la sua aridità sessuale da ultimo imperatore del mio amante da Novecento e una notte. Si dice mille e una notte? Io tolgo un cento in più che non sta a dire un cazzo e le regalerei, “regale”, mille Euro se le avessi. Ma scopro… che tutte vorrei scoprire eppur non essendo mai stato un conformista non ho molti soldi, e dunque neanche tanti “soli”. No, non mi sono mai adattato al porcile di massa e allora vado su Instagram, vedo una di cosce planetarie che si chiama Azzurra e le scrivo…

nel blu dipinto di blu, Azzurro, il pomeriggio è troppo azzurro e lungo per me… e allora quasi quasi perdo ancora il treno e “vengo”, vengo in te… spero che sia abbastanza lungo per una come te ma, se mi rifiuterai, al solito mi darò al faidate.

Sì, Azzurra, le tue forme toniche danno “lustro” alla mia giornata poco illustre, e “risplendo” spappolato nel gioir delle tue immagini di culo palestrato. Ah son un pollo arrosto ma te lo metterei in forno… a mille strati.

Domani è un altro giorno… per te un’altra notte da mignotta. Ma così va la vita. Almeno io dico la verità, mica come i gagà che fan i galantuomini e son poi dei figli di puttana.

Chi ha orecchie per intendere intenda, chi ha delle buone orecchiette al sugo le magni, chi è un invidioso ricchione si astenga a prendere oltremodo per il culo, chi ama farlo dietro le tendine ha qualcosa forse da nascondere.

E che la Madonna, sperando non sia la Ciccone, ché vuole solo carne “ballerina” per ringalluzzire la sua milf “peperona”, vi accompagni.

Siate uomini pimpanti… e ricordate: ogni vacca vuole il suo bestione di sudato testosterone, ogni cowgirl vuole l’andamento lento come una ballata romantica che soffice e permeante ti entra deliziosamente dentro. E via da me i bovari!

Siate uomini di poche parole che sanno quando andare dritti al sodo…

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di Stefano Falotico

Anche il piccolo Buddha ama il Cinema cazzuto


16 Apr

Ronin

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La prenderò molto larga, prima di ripigliarmi o forse “riprenderlo”. Sì, finalmente ho comprato il lettore esterno Blu-ray per PC. Ma quasi subito me ne son pentito. Sì, in quei luoghi come Comet e Unieuro mi son sentito di nuovo a disagio. Con tutta quella gente che sbracciava, con padri che s’affannavano a cercare pannolini “tranquilli e asciutti”, con donne su tacchi a spillo che, monumentali, si facevano ammirare sulla scala mobile, immobilizzando gli sguardi dei maschili astanti lì, su quelle zone “ascendenti” per i loro ormoni su di giri, di occhi strabuzzati con i sacchi della spesa e lo stress di un sabato italiano “tu mi stufi”.

Sì, le casse impazzivano, mentre le commesse non vedevano l’ora che arrivasse l’orario di chiusura per tornare a casina, e spararsi su Netflix un Brad Pitt in 1080p. E io, senza dar nell’occhio, indossando modestamente il mio sfigato rinomato, acquistai tal masterizzatore che a me non serve a niente perché mi interessa solo che riproduca i film. Tanto i Blu-ray originali non può masterizzarli. Quindi, che volete masterizzare? Ma quali scuole magistrali, ma quale magistero!

No, a differenza di quello dell’Euronics, io non sono nel mio regno ma mi emozionerò appena vedrò ruggire il logo della MGM.

Sì, sono uomo ronin un po’ lion, e anche Léon del miglior Jean Reno. Uno che fu in Mission Impossible.

Sì, questa vita è impossibile, non si può sostenere.

Credo che il mio primo, enorme, sesquipedale sbaglio sia stato iscrivermi, anni or sono, al Liceo Scientifico. Mi feci fuorviare dai due miei ex compagni delle medie, tale Lombardo e Trasatto, e mi associai alle loro “iscrizioni”. Sì, vengono narrate molte leggende sulla mia vita. Malelingue insinuarono che lasciai quegli studi matematici perché presi un brutto voto in Italiano. Falsissimo, andavo benissimo in tutte le materie, perfino in Educazione Fisica. Sì, quel liceo era una succursale ubicata in Via Broccaindosso, e per far ginnastica dovevamo prendere l’autobus e recarci allo Sferisterio. Al che, un giorno il prof. decise di portarci alla Montagnola, luogo di spacciatori e di quelli che marinano le lezioni mattutine, appunto.

– Bene, io sto qua sulla panchina, col cronometro in mano. Al mio via, dovete correre per tutto il parco, insomma dovete atleticamente redigere la circonferenza perimetrica di questo parchetto un po’ porchetto a sfera. Io sbaragliai tutti già dopo pochi metri e in pochi minuti percorsi, in un arco di tempo abbastanza limitato e disumano, tutto il percorso “campestre”. Qual è il participio passato di percorrere? Chiediamolo ai 5 Stelle.

– Bravo, sei forte, ragazzo. Ti do 9.

– Perché non dieci?

– Perché comunque non sei Carl Lewis.

 

Sì, ero affetto da un surplus di abilità stratosferiche, appunto, primeggiavo in ogni campo a eccezion fatta dell’unico “fondo” su cui i ragazzi a quell’età son campioni, cioè la figa.

Sì, quello era un “terreno” assai arido per il sottoscritto da coltivare e, nonostante fossi un fondista immenso, non ero molto esperto di sessuale “latifondismo”. Al che lasciai tutto e cominciai a identificarmi con Travis Bickle, sì, De Niro di Taxi Driver. Un finto idiot savant in realtà più sveglio di tutti che ama la notte perché si sente talmente umano, senziente, essente e umanista che il mondo animale adolescenziale lo ripugna, e vive come un vampiro.

 

Al che, possiamo dirlo sinceramente, senza infingimenti, come si suol dire… divenni Jack Nicholson di Qualcosa è cambiato. Dolce e tenero quanto misantropo e pieno di manie, rituali compulsivi, ossessioni igieniche da William Burroughs per compensazione a un’ansietà irreprimibile della vita che a me pareva un porcile.

Sì, meglio il mio Pasto nudo che quelle moine per ragazzine. Quelle smancerie disgustose, quei buonismi da frasi T.V.B. e altre sconcezze immonde, orripilanti “carinerie”. Se proprio dovevo “orgasmizzarmi”, mi sparavo una sega.

E leggevo, guardavo film, così tanto che ora la mia vita è un film immane.

Poi, mi diplomai anche se i professori risero perché pensavano fossi io il rettore della scuola.

 

– Prego, signore. Bene, adesso interroghiamo i ragazzi. Ci vorrà un po’. Gradisce una tazza di caffè?

– Sì, grazie. Posso berla prima delle domande che mi porrete?

– Scusi, quali domande dovremmo porle?

– Insomma, da cosa partiamo? Da Storia o da Scienze? Ditemi voi.

– Lei da cosa preferisce partire? Siamo al suo servizio, preside.

– Preside di che?

– Non è, scusi, il preside?

– No, credevo di essere l’interrogato.

– L’interrogato? Ma lei è uno studente?

– No, in verità, lo fui. Ma, a quanto pare, ancora lo sono.

– Che vuole dire?

– Insomma, dai dai. Cerchiamo di fare in fretta.

– Non ci corre dietro nessuno.

– A lei, forse. Ha meno anni di me ma ed è già insegnante. E prende il suo comodo stipendio. Forza, cosa vuole sapere?

– Ah, le cose le dovrebbe sapere lei, mica io.

– Io le so, volevo insegnargliele.

– Lei è normale?

– Sì, di cervello e uccello abbastanza, di parametri sociali non molto.

– Ok, guardi, qual è la capitale della Francia?

– Parigi, ove hanno girato la scena in cui il grande Frankenheimer filmò l’inseguimento automobilistico nel tunnel. E ove morì Lady Diana, esattamente sotto il Ponte de l’Alma.

– Ah, dunque lei è un cinefilo? Anch’io amo molto quel film, come si chiama, pure? Ah, tanti cazzotti e mitragliatrici, tosto. Sa, quando mio marito non mi scopa, mi eccitano quelle sparatorie, e me le risparo. “Spingono”.

– Si chiama Ronin, con l’ultimo, vero grande Bob De Niro di sempre.

– Le piace De Niro? Anche a me. Ma non come uomo.

– Sì, lei è una da Brad Pitt.

– Come fa a saperlo?

– Guardi, le donne che guardano film si dividono in due categorie: quelle che amano il Cinema di Kieślowski e quelle che sognano l’uomo di tutte, cioè Brad Pitt.

– Dice?

– Lezione numero uno di Cinema e anche della vita. Se una donna, anche bruttissima, non ama Brad Pitt, è irrecuperabile. Puoi avere tanti soldi e avere una vita apparentemente stabile, essere sposata col capo di Confindustria ma quel languorino per il Pitt non può curartelo neanche Vento di passioni. Oh, che succede?

– Scusate, devo andare in bagno.

– Cazzo, appena le ho ricordato Vento di passioni, è venuta “seduta” stante.

 

Ecco, fratelli della congrega, riguardate il Piccolo Buddha del Bertolucci. Io ho sempre aspettato che dei monaci tibetani suonassero alla mia porta per identificarmi nel Dalai Lama, invece mi tocca sublimare le inculate, facendo l’ascetico zen.

 

Insomma, le potenzialità c’erano tutte, la volontà di “potenza” non molto, e sono rimasto un esistenzialista.

Comunque sia, se avete una vita “segreta”, non confidatelo mai a una donna. Le donne amano i retropensieri più schifosi e poi si fanno delle cattive idee sul tuo conto.

 

Ronin, inoltre, è un film che può piacere solo a noi maschietti. Non è roba per donnette.

Un film sull’amicizia virile del tu salvi la vita a me e io paro il culo a te.

Roba tipo The Killer e Windtalkers alla John Woo.

Per concludere, auspico buone stronze a tutti. Il vecchio leone ruggisce ancora.

Prima, credevo che essere felici significasse essere poco intelligenti. A essere onesti, bisogna accettare la vita per quello che siamo. Tanto, nemmeno Einstein aveva tutto. Invero, aveva quasi niente. Una moglie mezza racchia e fu dichiarato genio quando era già decrepito. Quindi, la dovete finire di lamentarvi e pensare che siete infelici perché geniali. No, siete solo degli scontenti e degli eterni frustrati. Ora, ficchiamoci questo film, e godiamocelo. Lezione numero due: non si diventa saggi se non si ha vissuto davvero. Si diventa solo dei moralisti, delle persone che psicologizzano (che si può dire come psicanalizzano) gli altri per non “semiotizzare” sé stessi. E degli idioti. Insomma, voi ve lo vedete il Bickle sposato, mano nella mano a guardare filmetti, aspettando di morire? Dai su.

 

di Stefano Falotico

Com’è cambiata la società – “Evoluzione”, da James Dean a James Deen, il pornoattore


13 Oct

Eh sì, inutile fare delle “dietrologie”, il Mondo “progredisce”, abominevolmente indietro, in una corsa all'”oro” (spermatico) che disgusta, di seme virtuale “sente” ed è sempre meno senziente. Gli scemi…
Dal “bruciato“, vividissimo James Dean, “icona” innanzitutto dei pugnaci valori puri giovanili, a tutti i scardinati “tabù” di un “Net” al WC

Oramai siamo “sovrappopolati” d’immagini davvero “soffici”, di “cum” e videocamerine piazzate nelle zone “proibite”, poi “mandate in onda” nella diretta del web.

Impazza, come dico io, la follia, e ti “sbattono” in faccia un’immondizia di carne “macellata”, nell’esibizionismo ove anche il più primitivo omuncolo può vantare il suo spazio di “celebrità”, Perché “accontentarsi” di 15 minutes alla Andy Warhol, quando può “dilatarli” e “soddisfarla” a “30” in versione hard?

Come siamo arrivati a tutto ciò?
Grazie al conformismo dell’idiozia di massa.
A un certo punto, (c’)inventano questo “bel” strumento e la “connessione” del “Tube” catodico e scatologico.

Così, da “semplice” mezzo informativo, il “sistema” si propaga “capillarmente” di capillari “venosi”, di pene eretto, di donne denudate… che basta un “click” su “Enter” per confermare che hai la maggiore età, senza neppure “accedere” con la credit card. Quindi, “puoi guardare ma (non) toccare” (versione avvocato del diavolo di monologo pacinesco da “diabolico” delirio “onanista”) quel “croccante”. La patata di Siffredi va “salata”. Perché le sue “donne” sono “modelle” da “insalate”.
Sì, oltre il “piccante”, oltre i limiti dell'”umanità”. Anche Rocco ha la sua età, e ha ancor più “gatte da pelare”…
Fino a una ventina d’an(n)i fa, questo c’appariva improponibile, tanto che le pellicole “normali” venivano censurate solo perché mostravano un ardito “semiculo” nel “semi(nar)duro”.

Bertolucci fu “ritirato” solo per il “burro”, nell’ipocrisia terribile di un’Italia tremenda, che “arse” i suoi ultimi tanghi.

Che “fango” sulla pelle. Che “ritocco” a ringiovanire…, che vecchiume!

Oggi, c’è davvero di che ridere.

Killer Joe viene al solito sforbiciato per un “pompino” effettuato col “pollo”, quando poi tutti han il “permesso” di “sbizzarrirlo” nell’youporn e più porky’s.
In quest’Italietta ove tutti van ad “amare” e ad “acclamare” il “capolavoro”, così da me “nominato” (“ispirandomi ai “glandi fratelli delle “sorelle” alla Marcuzzi di “orgasmi” alla “Moto Guzzi”), L’Innominato benedì Lucia col “martelletto (opera imprescindibile d’ogni moralista cristiano), in quelle poltroncine il “poltrone” mangia il suo “sandwich” con le “salsine”, detto “famoso” (underhot dog, “paninaro” farcito con quella “crauta” della sua cruda “fidanzata”, tamarra alla “maionese” nei suoi fast food di “sveltine” con un altro durante la “pausa pubblicitaria” fra un Tempo e “chi più ne ha, più ne metta!”.

Così, senza neppure accorgercene, siam “arrivati” dal grande James Dean “venendo” a Deen James, magrolino d’occhio strabico e strabuzzato, sempre “accompagnato” da Escort che “caldeggiano” la sua “gioventù” bella che “fottuta”. Bellissima, una “gnocca della Madonna”.
Praticamente una “segretaria” che va con l’avvocato degli appalti edili, ove l’avvocato “ribalterà” l'”appartamento” con “lei” di “lento”, mentre l’operaio da tarantella “stuccherà” d'”imbiancatura” coi “pennelli”, uno a “dipingere” e l’altro a (s)tingere.
Dai la “cera” e togli la cer(nier)a…

In edicola, ripropongono Gran Torino a soli 9 Euro.
Compratelo!

E non “scass(in)ate” la minchia!

Ché Vito Catozzo, al secolo Faletti Giorgio, sapeva già tutto di Harvey Keitel e del suo cattivo tenente…

Ho detto tutto…

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Gioventù bruciata (1955)
  2. La meglio gioventù (2003)
  3. Redacted (2007)
  4. Porky College: un duro per amico (2002)
  5. Scent of a Woman – Profumo di donna (1992)
    Visto che “sparata?“.
    “Tale e quale” all’eiaculazione dei mignottoni!

Genius-Pop

Just another WordPress site (il mio sito cinematograficamente geniale)