0:01, incipit e calvizie incipiente. E il caldo è troppo hot, sì, il clima è eccessivamente caliente. Inizio, inoltre, con forti freddure, eh eh. 3:09, Al Pacino, presto nuovamente al lido, nei panni di Maurice Gangnat. 4:46, Peter Fonda. 5:50, Heather Graham. 6:58. Donna da (af)fresco? 7:23, Johnny Depp. 11:46, Bologna insanguinata – Il carnato di una città escoriata. Coming Soon, Il commissario Falò 4! 13:30, Lucy Russell. 16:18, Olivia Williams è, anzi, fu la versione bruna di Greta Scacchi. 18:34, Jerzy Skolimowski. 20:29, ah ah. 21:15, Nanni Moretti. 25:06, il richiamo della f… a? Via da Las Vegas, Vacanze in America ed Elisabeth Shue. 26:49. 27:19. 31:51, un Picasso originale.
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Falò, new Modì, genius maudit & Art Collector as Al Pacino del film di J. DEPP. E Heather Graham?
ELIZABETH OLSEN: attualmente è a mio avviso la donna più bella del mondo
Ebbene, ci sono uomini e donne che, nel corso del tempo, subiscono positivamente dei cambiamenti straordinari.
Basti pensare a me. Da piccolo fui molto carino, poi trasmutai in Calimero. Diciamo che un certo fascino di natura amletica, cioè scisso fra il piacevole, l’amabile e il non vivente odioso, sempre lo possedetti. Sebbene tardò a svolazzare e a evolvere a cigno nero.
Anzi, io sono celeberrimo per aver incarnato la parola arcigno. Sì, un ragazzo cupo, ottenebrato dalla scarsa autostima che s’eclissò nelle notti fosche ove, denutrito di emozioni vere, perse il senno ma soprattutto molti seni.
Ah, i seni delle donne poco li amai e ancora poco li amo. Delle donne preferisco le gambe, l’intarsio aggraziato delle simmetrie geometriche, forse solamente stimolanti la mia eccitazione chilometrica, ah ah, delle donne prediligo le natiche perfettamente rassodate.
Sì, una donna per piacermi non importa che sia di seno abbondante. La prima cosa che capta la mia attenzione sono i suoi occhi. In verità vi dico che lo sguardo si posa innanzitutto su qualcosa di posteriore su cui poggiarlo in maniera rosea, focosa, probabilmente durante una notte terribilmente afosa e abbrustolente. Mi auguro anche che possa essere durevole e penetrante. Cioè calorosa!
Vado matto per le caviglie femminili, ancor di più se soavemente tatuate per far sì che io possa subito graficamente graffiarle in baci feticistici nel gustoso odorarle. Versandovi il mio inchiostro macchiante anche se densamente bianco e molto colante una volta che alla mia bella sfilerò i collant, infilandoglielo nel buco della ciambella. Semmai prima offrendole una caramella per poi zuccherarci in orgasmi di cannamele.
Ecco, ci sono donne bruttine che hanno avuto una metamorfosi pazzesca.
Da racchie piuttosto insignificanti, in pochi, impalpabili istanti impressionanti d’un batter di ciglia travolgente, sono diventate delle fighe immani. Devastanti.
Pensiamo a Emma Watson. A differenza di Emily Watson, bruttina era e ora ancor di più, Emma è adesso, va (am)messo, un’ottima passerina.
Ma la donna che m’ha più sconvolto è Elizabeth Olsen.
Nel 2012, assieme a Bob De Niro e Cillian Murphy, interpretò Red Lights. La sua presenza non avvertii, non toccai con mano, ah ah, anzi pensai… ma che ragazzina stupidina e insulsa.
Ho cambiato idea. Ma che le è successo?
Non si può davvero vedere da quanto è bella.
Datemi un calmante!
Sì, finalmente ho trovato, dopo lunghissimo penare, ah ah, la mia attrice e donna ideale.
Dolcissima, con delle cosce liscissime, con un viso angelico eppur diabolicamente intenso da cerbiatta ammiccante, stimolante.
Insomma, Elizabeth è stupenda. Se dite di no, vi consiglio una visita dall’oculista e anche dall’analista.
Dai, scopate come conigli. Non auto-inculatevi, raccontando balle. Dicendo che Elizabeth non è il vostro tipo. Infatti è una topona.
Sì, andate dall’analista che, in modo anale, possa amarvi in quanto siete palesemente, inconfutabilmente omosessuali incurabili e inculabili.
Non sono omofobo, rispetto i vostri gusti sessuali.
Ed Elizabeth sa che anche se foste eterosessuali, eh già, a voi non la darà.
Quindi, non cagate il cazzo.
di Stefano Falotico
JOHNNY HANDSOME: il fascino à la MICKEY ROURKE
Sì, so che può dispiacere molto la bellezza soprattutto se appaiata all’intelligenza. Perché provoca turbamenti ma soprattutto fa sì che si scatenino invidie animalesche.
L’invidia è una brutta bestia. Specie se associata alla cattiveria e all’ignoranza partorita da gente pettegola e malevola. Capace di nefandezze e colpi bassi imbecilli.
Pensate alla povera Monica Bellucci di Malèna. Che attirò tutti gli sguardi allupati dei maschi arrapati, tirandosi addosso le invidie di ogni comare e delle racchie gelose del paese come nella canzone Bocca di Rosa di Fabrizio De André.
Pensate soprattutto a Mickey Rourke. Un dio. Un uomo dotato di una bellezza luciferina al contempo angelica. Non a caso è stato San Francesco per Liliana Cavani, il santo più ambiguo della storia.
Johnny Favorite in Angel Heart e Johnny il bello.
Essere bellissimi suscita nelle persone, indubbiamente più brutte e meno dotate, pensieri abietti.
Al che la gente, impressionata dal tuo sex appeal mostruoso, rabbrividendo arrabbiatissima, fa di tutto per renderti un mostro nel senso peggiore della parola. Ricattandoti perennemente, domandandoti se puoi permetterti di essere così figo.
Inducendo perfino a vergognarti per lo stupendo fatto innato che madre natura ti abbia regalato il dono raro della venustà assoluta e infinita.
Urlandoti in faccia che dovresti lavorare come un negro e tirartela assai meno.
E perché mai? Ci sono persone superiori. E non solo fisicamente parlando.
Poi ci sono i nani che, non essendo stati graziati dagli angeli nel giorno della loro nascita, sperano in cuor loro che tu possa venir colto da un male impietoso e che ti possano succedere colossali sfighe.
M agli angeli, già solo trasfondendo in questi neonati magnifici il regalo della bellezza divina, si presero gioco diabolicamente di tutti i piccoli diavoli.
Cornificandoli.
Di fronte a uno come Mickey, bisogna solo inchinarsi. Se tale genuflessione viene praticata dalle donne, tanto meglio.
di Stefano Falotico