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Ad Iron Man ho sempre preferito Batman


11 Mar

Downey Jr. Iron ManBatman

“Marcio”. Marcissimo di marcia sul “pipistrello”, ch’è sempre meglio usar l’“attrezzo” della “carrozzeria” a(r)mata piuttosto che celarsi dietro una faccia di bronzo…

Nessuno si salva da solo? Forse sì, anche no, sicuramente non si salverà da Scamarci(o) con una che “Trinca”, bevendosi l’ennesima delusione di Castellitto, a cui preferirò sempre un castello con le streghe rispetto alla moglie Mazzantini, da prendere a mazzate, regalandole il “premio” Strega per averci ammorbato con un’altra storia di “peste” e corna da Lipton Ice Tea, la bevanda prediletta da chi adora i piccolo borghesi più noiosi degli inglesi all’ora del mio “Tiè!”.

La solitudine, invece, rende l’amarezza zuccherosa ed è meglio la mia cap(r)a da zucca rispetto alle zucchine e alle feste di Halloween, ché Berlusconi è stato assolto dalle concussioni e dalle prostituzioni minorili mentre io vengo “accusato” di essermi (pro)sciolto per una vita da non prostituito alla massa di “prosciutti”. Vita di fighetti, ricottine e cottarelle, meglio la “bruciatura” di scottarsi con chi non (s)conta la realtà di bolliti e “Cotto e mangiato”, ricette per “casalingue” ero(t)iche quanto una Parodi semi-“scocciata” di cosciotte al “pollo” tifoso della “Zebra”, Caressa, uomo “caro” a chi ama i telecronismi appunto da “Te” negli spogliatoi e non darsi, di fair play, il “Tu” in campo, perché i calciatori, di “palle” e (at)tributi con le tribune piene, si svuotan le “palle”, (s)calciando sui menischi ambidestri di “falli” in regola “piena”, compresa la punizione dell’area di “rigore” non tanto (im)morale quando (s)batton sotto l’incrocio dei “peli” una “velina” comprata durante l’intervallo pubblicitario, (s)vendente il “Pibe” di “modelli” in mutande per il pubblico pube(scente).

L’amore è stucchevole, lo sanno i “Coldplay”, il cui cantante ha chiesto il divorzio all’oziosa Gwyneth Paltrow perché troppo innamorato di Tiziano Ferro, una coppia da “(In)canto”.

Gelo lo stupore nella mia “psicopatia” da uomo di notte, passo le serate senza passere e non credo che mi passerà, miei passerotti solitari.

Robert Downey Jr. mi sta infatti, in “fallo”, sul cazz’. È un puttaniere “mascarato” a cui va sempre “dritto” tutto tutto…, mentre il bel Bale non se lo caga nessuno/a, tranne la gatta morta di Catwoman, una andata da un pezzo di manzo alla Incredibile Hulk, non è Balotelli ma il “vendicatore” di ogni donnetta alla Scarlett Johansson, dalia nera che te lo fa “venir” scarlatto, “scardinando” ogni difesa da “scudiere” alla Captain America.

Sì, sono cinico, dunque notturno, idolatrante la misantropia misogina e il fascino di chi non deve chiedere mai… alla Luna di esser fastidiosamente solare.

Meglio la solitudine alla Solaris a questo “lampadato” di Iron Man.

Meglio l’uomo “debole” che ama il suo “gentil sasso” scagliato alle finestre degli “estrosi”, quelli che si dichiaran creativi e poi s’indeboliscono soltanto se i lor capelli perdon il pelo e non il vizio della Cre(a)tina.

Con questo mio, “deposito” la mia ur(i)na, spero che i poster(i) mi sian amici da perenni teenager senza manifest(ant)i politici.

Meglio una vita fredda da Polo Nord rispetto all’“Isola dei Famosi” di Siffredi mai freddo “lì”, ficcante un po’ ad Est(e) e anche a “sud(ato)”, offrendo alle sue concubine una tazzolina di “macchiato” caldo.

Come si sta bene senza “pene” da uomini “vin(cen)ti”.

Come si sta da Dio nel dolce fa(r) niente.

A temperatura (in)stabile, zero gradi Fahrenheit, senza donne “in gamba” che si “scaldan” con la farina della tua sacca scrotale.

Prendiamo a pugni un “Saccottino”, questa vi(t)a non è da Mulino Bianco.

Io lavo i miei panni (s)porchi, il mio film preferito è Taxi Driver, tu guarda Porky’s.

“Cari” cafoni porcelloni pazzi da quelle di porcellana, meglio un “porcellino” alle par(ti)celle vostre, meglio un salvadanaio (s)carico rispetto ai pet(t)i delle vostre ai(uol)e.

Ahia!

Faccio male? Meglio che mangiar le marce mele.

Facciam Melin(d)a?

 

di Stefano Falotico

Sono un (di)verso, menoma(ia)le


13 Jul

Il vuoto da (super)eroe, nessuna immagine, tutta immaginazione


25 May

I film di supereroi per cui capii di essere “sbagliato” per questo mondo orco, e sbadigliai con loro, quindi c’offrimmo del tè, godendoci sul (di)vano… di seren(at)e sere, senza “seghe”

Sono in un bel guaio. Ho la certezza matematica, oltreché empirica, che l’umanità è immutabile, e non credo nell’empireo dei falsi dei che idolatrate, comincia a starmi antipatico anche Bruce Willis.

Sì, un tempo, quand’ero adolescente, quel pelato mi sapeva di uomo “salato”, anzi, forte di sale in zucca su robusta camminata a papera da duro un po’ cazzone. La giusta miscela dell’uomo che non deve chiedere mai… al prossimo perché ottiene più ruoli di Stallone, fisicamente molto più dotato ma ai grandi registi più sui coglioni. Bruce dava l’idea che, nonostante la panzetta, avesse più presa sullo spettatore, sì, emanava fascino alopecico da uno con “le palle”, stando anche in pantofole su battutina beffarda. Adesso, ché son adulto e vaccinato, semi-sverginato, possibilmente annacquato, spesso ubriaco, quasi sempre infantile con tendenza a non essere omosessuale e credo però asessuato nel farmi solo i miei, comprendo che quell’uomo ha avuto solo del culo sfondato. Ma d’altronde ve lo siete meritato. Bruce? No, il brucior di stomaco da cui appunto Bruce che qualche pelo ce l’ha, anche sotto lo stomaco. Pigliandovi tutti per il culo.

A molti risulto stomachevole perché sono disinibito e dico ciò che la gente “perbenista” ipocritamente tace. Ad altri appaio stucchevole perché, indubbiamente, quando rivelo di essere innamorato, sto mentendo spudoratamente, forse anche da disperato. Ma sono onesto.

Credo in questo. Viviamo in un paese ove ci saran sempre segaioli su qualche velina calcistica e darete la ricchezza a chi v’ha costretto a stare, disoccupati, altro che adorar le vostre star, con “le mani in mano”, andando nel pallone non solo la domenica ma da lavoratori “balistici” sempre a farvele… girare. Insaccati! Mah, comunque avete la salsiccia! Bona!

Gira che ti rigira, l’Italia è questa. Una pizza in compagnia e un balletto con la cretina scosciata, allupandovi nella “capricciosa”.

Ma non datevi pena. È il mondo che è sempre stato un porcile.

Di mio, mi dichiarai morto a sedici anni.

Da allora, ho fatto molti passi in avanti. Prendendo cosc(i)e(nza) che non potevo cambiare un cazzo del vostro nulla, mi diedi al darvelo nel didietro, con l’inconveniente che non venivo neppure su quelle di buon paravento. Di tette?

No, grazie, preferisco un tetto senza plurale al femminile. In quanto troppo oltre… infatti vivo da barboso barbone e mi riparo sottoterra.

Meglio il solitario e sotterrato dei vermi striscianti.

– Mi sembri rassegnato, sai?

– Ah, mi conforta. Pensavo di non sembrare e basta. Di mio sono il malessere, toglimi il mal e saremo essenza del tutto.

– Non l’ho capita.

– Sì, infatti vivi e mangia.

– Eh, ma devi fare ancora un sacco di cos(c)e.

– Di mio, credo che mai un cazzo feci ed ebbi ragione. Basta vedere come si son ridotte le donne a forza di farseli. E non sono misogino.

– Ah no? Più misogino di così, si muore.

– No, basta conoscere la propria radicata misantropia e starsene al tropico, beati gli scemi, che siete voi, ed evviva la mia superbia.
Sì, sono al top(o).
E me ne vanto di mant(ell)o.

 
Ora, quali sono questi film sui supereroi?

Tutti. A parte quelli di merda. E anche in questo caso lo sono tutti.

Tom Hardy il Mad


02 Dec

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Evviva i fum(ett)i e le carni arrosto: Ligabue è un bovaro e la Brambilla una bovina, ci pensa Tom Hardy/Bane a rabbonirli, giù botte! E Batman si tolga il giubbotto! Via dalle palle!

Paulo Coelho (Du du du da da da ri-Nascimento) contro Tom Hardy di spappolamenti: due visioni opposte della vi(s)ta, uno è uno “a posto”, l’altro lo “spostato”…

Hardy spacca!

… Tom cambia i connotati a Paulo e, mettendo i “pugni” sulla “i” di testa “di” cazzo, gli rovina la carriera letteraria, previo Batman che fa da paciere mentre Catwoman legge sul cesso il fumetto “comico” dal titolo “I comics mi fan cagare, i clown me li farei anche quando son indaffarata a scoreggiare, nonostante la tuta attillante, previo water e schizzi dello sciacquone”.
Sì, una sciacquetta, quasi come Anne Hathaway “acqua e saponetta”, Tom ha per tutti questi topi di fogna il suo Pinguino. Non è Bane, non è bello leggere il “buon” Coelho Paulo. Un pappamolla come pochi, per la maggioranza dei lettori. Insomma, un lettore medio legge questo minorato che va per la maggiore, poi per forza diverrà un elettore per la maggiorata in Parlamento di culo formato carta da parati.
Ne abbiam tante. La Brambilla, secondo me, è da Demolition Man. Diciamocelo. Una così fa la liberale, invero e in duro pensa solo a Wesley Snipes nel pacifismo a sua antirazzista per poi sgelare anche quello di Stallone “raffreddato”. Quindi un po’ “gelato” al Mottarello, mosciarellissimo ma già in rambistico lancio per Michela la rampante, arrampicatrice riscaldante nella tela della sua minigonna di nylon. La donna “ragno”.
Una vacca come poche, taglia tutti i fondi, sia per l’infanzia e soprattutto per la sua sessuale “fame”. Da cui il detto “Vacca boia!”, famos’espressione del toscano nella Maremma maiala. Arno o Schwarzenegger a Firenze?

Questa sta a Milano come il Manzoni, di pizzi e merletti fa tanto la carina col Vespa Bruno mentre scoscia di lingua “forbita” e sforbicerà d’altro accavallare lo zapping dell’ultimo degli zappatori a lei nella pecorina. Da cui il detto “Sembri un pastore sardo, sei pure sordo però i bastoni voglio tutti sodi, basta che mettan in buca sulla mia scheda, che m’importa se lo fanno solo per aspirare a un seggio nei miei buchi, quel che conta, è così o no, sono i soldoni?”.
Da cui il detto, di colei che la dà solo ai danarosi, “Dare e avere ai poveri da Ave Maria ma pene e avena solo ai bucanieri dai dollari non bucati, nonostante i panni sporchi di Arcore e la mia Madonnina porcona”.

Insomma, morale della troia.

Voi italiani siete un pubblico di bocca “bona”. Abboccate come pochi a ogni puttana(ta) che vi rifilano. Pen(s)ateci sopra.

Ecco la mia filastrocca:

Brambilla Michela è una brocca ma se la tira da gnoccolina, perde spesso la bussola e s’incazza con la Mussolini, entrambe han il muso rifatto, ma una mano lava l’altro, tanto il pubblico fissa le calze della scialba Parietti Alba, messa lì come statua di cera eppur per maturi di sega alla vegliarda su cosce come le domeniche nel gonfiar la rete di palloni…

Paulo Coelho ha scritto questo:

sentirsi scrittori perché ti auto pubblichi è come sentirsi pornostars perché mi faccio tante seghe.

Sì, lui vien pagato per scrivere roba così.
Ha capito tutto, no? Un segaiolo da Brambilla e bamboccioni.

Tanto siete degli idioti e ben vi sta il buonismo da baccalà e da “Piglia la Brambilla là, oh quant’è stronza però quasi mostra la figa di upskirt, e dai, dai, vota quello, spingi lì, Forza Italia e chi se ne frega?. Basta che se magna!”.

Tom Hardy spacca le recinzioni di sicurezza di “Porta a Porta”, sradica un portone e lo sbatte sul cranio a Brambilla e compagnia bella, a Coelho e culoni raccomandati. Vespone scappa con la vespetta e Nanni Moretti lo tampona.
Chiamano Batman.
Christian Bale risponde che la Warner Bros non gli dà abbastanza soldi per questo “fuori scena”. Si è rotto le palle, anzi incita Tom a rompere di più.
Tom scappa col malloppo, insegue Bruno e gli fa il culo. Moretti ha ottenuto qualcosa di sinistra nel vedere il sinistro di Vespa su gancio destro di Tom.
Poi Tom, assieme al Joker, butta la Brambilla dalla più alta torre di San Siro.
Urlandole: “Ecco Coelho, sgolati!”.

Sulla Rai danno la partita di calci(o).

Ora, scusate, devo indossare la maschera. Protegge dalle radiazioni catodiche.
Se tal vi pare una scemenza, torna scimunito a legger il Magnifico e i suoi rinascimentali atti a voi ignoranti!

Ligabue canta “Tu sei Lei”… che cazzo significa? Significa che Lei è te e tu sei un po’ gay?
Senti che “musicalità”, toni e il la del diapason. Apri il “diaframma” ed entra Luciano il bovaro. Liga spinge, col Pollini in chitarra malinconica per nuovo look da manicomio…
Ligabue sembra adesso David Lynch versione butterata e burina.
Con quella faccia, ma quale straniera? Sì, della Romania più pappona.
Una piadina romagnola e vai bene così, il porchettaro e poco di buone è servito al prosciutto!
L’Italia canta ma presto saranno cazzi.
Oltre al Balotelli ai prossimi mondiali, il Papa si dimette ma il punto “G” è:
chi godrà? Nessuno. C’è da farselo.
Ve lo dice Tom Hardy.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Paulo Roberto Cotechiño centravanti di sfondamento (1983)
  2. Mad Max: Fury Road (2013)
  3. Fast & Furious 7 (2014)

 

 

Batman è Ben Affleck, Ben è Batman. E Bane non è più contro Bale?


23 Aug

From Warner Bros

 Faccia da culo!
It’s official! Ben Affleck has been cast as Bruce Wayne/Batman in Zack Snyder’s still untitled Superman/Batman sequel to this past summer’s Man of Steel. The announcement was made today by Greg Silverman, President, Creative Development and Worldwide Production, and Sue Kroll, President, Worldwide Marketing and International Distribution, Warner Bros. Pictures. The studio has slated the film to open worldwide on July 17, 2015.

Last month’s surprise announcement of the new movie featuring both Superman and Batman created a wave of excitement and immediately fueled discussion and debate—among fans as well as in the media—about who would put on the cape and cowl of Bruce Wayne’s alter ego.

Snyder successfully re-imagined the origin of Clark Kent/Superman in the worldwide blockbuster Man of Steel, which has earned more than $650 million worldwide to date, and climbing. The director will now create an original vision of Batman and his world for the film that brings the two DC Comics icons together.

Affleck will star opposite Henry Cavill, who will reprise the role of Superman/Clark Kent. The film will also reunite Man of Steel stars Amy Adams, Laurence Fishburne and Diane Lane.

In the announcement, Silverman stated, “We knew we needed an extraordinary actor to take on one of DC Comics’ most enduringly popular Super Heroes, and Ben Affleck certainly fits that bill, and then some. His outstanding career is a testament to his talent and we know he and Zack will bring new dimension to the duality of this character.”

Snyder also expressed his excitement about the casting of Affleck, noting, “Ben provides an interesting counter-balance to Henry’s Superman. He has the acting chops to create a layered portrayal of a man who is older and wiser than Clark Kent and bears the scars of a seasoned crime fighter, but retain the charm that the world sees in billionaire Bruce Wayne. I can’t wait to work with him.”

Kroll added, “We are so thrilled that Ben is continuing Warner Bros.’ remarkable legacy with the character of Batman. He is a tremendously gifted actor who will make this role his own in this already much-anticipated pairing of these two beloved heroes.”

Affleck recently starred in the Academy Award-winning Best Picture Argo, which he also directed and produced, earning acclaim and a BAFTA Award nomination for his performance in the film, as well as a number of directing honors.

The new film is being scripted by David S. Goyer from a story he co-created with Zack Snyder. Charles Roven and Deborah Snyder are producing, with Benjamin Melniker, Michael E. Uslan and Wesley Coller serving as executive producers.

Production is expected to begin in 2014.

 

Translation by Stefano Falotico

 

Ci vuole Superman, cioè io, anche di videorecensione! Guardatela. Guardati alle (s)palle

Eyes Wide Shut… preservo la mia “maschera” in tal congrega che marcerà sempre marcia e marchierà il mio enigmatico mascara

Ti deraglio io stavolta la mascella. E ti macero mio macellaio!

La vita è un balletto ove spesso le donne più belle “belano” ammansite negli antri bestiali d’altri maschi “ga-ud-i-enti” a gioie dei sollazzi imbellettati di orge  (se)viziate da tal animali “dorati”. Che contundente “appariscenza”.
Miei “dott(or)i” e scienziati, siete stati scoperti e qui vi segregherò. Io che discerno, di viscere ti svergino!
Accorato agli antichi valori del mio soraffin, ardentissimo dente, giammai in arrosto carnale ammaestrato, non addomestico l’ira che giacque vereconda in apparente mio volto “innocuo” da Gioconda.
Per anni, mi prodigai “servile” al prostrato non (ar)dirvi il vero, miei falsi “giocosi”. Camuffato per sigillarmi puro fra tal putrefazione di caste ingannevoli, fazioni ricattatorie e privilegi (in)castranti. Incastonai la mia anima in beatitudine alla sonnolenza immolata ché, dalla nascita invaghito del Dio mio barbaro, non sognai l’avvenente, svenevole sconcezza di queste tribali cene cannibalistiche. M’imprigionai voluttuoso nella castità che (at)tentarono da sverginare con immonda frenesia…  si scagliò poco soffice a “stupro” duro, figlio della crudezza e delle “spericolatezze” spietate. Ma tanto s’impuntarono ché spuntai rinnovato e di più rinforzati nervi saldi per debellare la malsana evoluzione di un’umanità a me poco affine. Disgustosi, vi sputtano, mi ripugnate quando “dipingete” le donne su rossetti fustiganti della più virile viltà. Essi, voi, essi abbigliano a gusto nauseante delle famelicità più abiette, istintive ai primordiali, osceni, soggioganti sodomie “ (s)porche. “Usufruiscono” delle loro pelli nello sfoderar a codeste, presto circuite d’orrido, finto torrido-torreggiante circo “orale”, l’oratoria “abbiente” del perbenismo di facciata. Che supplicanti! Non mi chino a tal supplizio. Infilzo!
Voi… Celandovi “sgelati” in “prestigi” a vestigio poi dello svestirle per lesti, fottuti accoppiamenti non tanto “mesti”. Ma sadomasochistici alla bestia slacciata! Ove il “trionfatore” esibirà le “copp(i)e” più immorali dello stesso suo (s)cambiarsi gli abiti nel travesti(men)to “onorato” da “elettivi eleganti” ad applaudirlo sc(r)osciante.
Io, enigma lucente, li meravigliai, e spalancaron gli occhi dinanzi a sua Altezza, Principe della Notte “invisibile”.
Sulfureo di delicatezza tenuissima nel più cremoso, acrimonioso lor estinguerli in pianti così adesso (s)tinti.

Son stinco di Santo, assalitori svergognati or qui dirimpetto v’è l’Uomo retto. E, di nude vergogne, non agognerete giammai all’irritarne l’esemplare… nei vostri piccanti peccati del suo planarvi issato a raddrizzarvi.
Arrabbiatevi, scatenate infernali offese se intralciai le certezze con le quali di cera cospargete la f(r)onte “dilettevole”, inver delittuosa, dei vostri mostruosi “piaceri”.
Cuciste la mia bocca per cucinarmi in trappola ma, di strata-gemma, oh miei distratti ratti, sgattaiolai da cagnaccio e non mi stratificaste al vostro “gustoso” ficcarmi in fica. Io sfondo, io di profondità! Perla rara in questa sporcizia.
Son Io, alto ed elevatissimo, coscienza (al)trove, nello sputarvi in viso. Di me invidierete la Bellezza innata e non più m’avvilirete ché, ferini ma non ferenti, insuperbiste Sol… l’orgoglio combattivo al mio solar albeggiare per sempre intoccabile.
Il Maestro, Io l’esimio e dal pulpito a rugarvi, s’arroga il diritto sacrosanto d’attorno arrossirvi, con fervida intrepidità vi bacerà affinché ne contemplerete l’immane, allucinante grandezza. Solari non siete, il mio assolo vale di valori a mio non avallar le vostre valli di lagrime fasciste col grimaldello alla mano. Morta(cci)!
M’odiaste, assediaste per la mia solitudine “accidiosa” e ora v’ho assiderato grazie a tenacie mie assidue dalla golosità tanto d’invidia qui ancor più viva!
Tutti puniti nel sedere. Oh, che punta di diamante, mie pute. Che ghiaccio d’indistruttibile punteruolo.
Qui a impartirvi lezioni d’ascendenza divina, ad ammonirvi ché i maligni siano estirpati con micidiale mia sottilissima perfidia, ché nessun Uomo può scagionarvi se non scacciaste il Demone più tetro del vedervi savi in me specchiandovi nello sventrante, vitreo furore.
Ho da raccontarvene, di come m’arresi fra recondite ansie e come, dal guado, guarii nel guaire acquoso.
A limpidezza di un’era primigenia, primogenito del Dio greco, titanico d’acuminato, roboante splendore.

 Rabbia, bau bau or ulula il Babau, che “Babbo Natale!

Alcuni giorni fa, durante una delle mie peregrinazioni placide come Cristo a camminar proprio sulle acque del Mar Nero, mi tuffai oceanico di contemplazione al Creato-Re!
Con il corpo ancor bagnato, ignudo e di pene turgido nel piovigginoso diluire il mio Sesso fra dardeggianti battiti cardiaci d’argentea, liberatoria forza congenita invernale ma estiva, m’accasciai sudato vicino a una baia. Un macigno mi fu da cuscino ma un mastino mi svegliò. Sì, mentre la marea s’innalzò, un cane, vicino alla riva, s’avvicinò. Abbaiando! Lo perdonai nel rammemoragli, oh povera creatura disinnamorata, il memorale esistenziale di questo Mondo “alimentare” oramai disilluso. Scandii lui un evangelico latrato ché, dall’inaridito urlare, il suo grido con me potenzierà al gemito della sofferenza umana. Gli ricordai che l’Uomo s’evolse dominante a monopolio del Mondo. Ed è inutile ribellarsi, incagniti e accaniti, contro la volontà di Dio. Perché abbaia? Deve lavorar di gomito e non raggomitolar la lana della cagnetta!
Egli, il cane, s’umanizzò e addolcito mi leccò le ferite.
Coccolandomi al sapor peloso.
 
Ergimi, spagnola da t-ergere!

Alcuni giorni fa, durante una delle mie vacanze nella penisola iberica, dopo millenni… or sono il sommo sghiacciato e caldo nel suggere il seno delicato d’una Donna di Barcellona.
Oh, mia fulva rossa, allieta il castigo che mi perpetrarono, penetrandomi… d’ibernazione adesso calda e plasmandola ad energizzanti levitazioni dei nostri corpi così tremolanti dell’aizzarci, così mansueta nel dolcificarmi di ficcante figa a nostra cremisi esuberanza. Primaverile! In Veritas, sei assetata! Io assatanato!
Come ti chiami, mia straniera? Strangolami e, nelle gole del Diavolo, sii l’arena del mio toro corridore.
Dentro ti scorrazza, tu di capezzoli rizzi sei fiammeggiante in tal plenilunio languido.
Come ti chiami, mia straniera? Di cognome fai Incontrada, c’incontrammo vicino a una contrada di Madrid e subito cogliesti in “fragranza” il fallo a te friabile. Tra un incosciente contadino festante che brindava nella campagna serale a suo arar suonato come le campane, una tifosa procace eppur depressa, sempre rannicchiata in un vicolo cieco della pigra tristezza senza far… fruttar quei frutti prelibati, quel grembo arioso, attizzante da focoso aggrapparmi “ubriaco” nel divaricarle la gambe come stordente grappa, uve e un passero solitario che succhiava lo spaventapasseri al “centro” d’un letale “incrocio” in mezzo ai “cavalli”. Mortalmente mortiferi. Ah, questi “viventi” non fanno… della contentezza illusoria neanche un grammo della tua figa d’oro, mia avventuriera che t’inoltrasti con me tra le fresche frasche del fragoroso (s)venirci come rosse fragoline. Siamo mammiferi, le tue mammelle son stallone!

Orgia

Vicino al litorale di Ostia, anche i profeti son carne e ossa ché la società è un porcile e i diversi stan patendo l’orrendo… ischeletrirli.

Che schifo!

The Mask

Adesso, figlio di puttana, ti ho smascherato. Senza trucco e senza inganno. Sgolati ma sei già decollato.
Fidati…

Ben Affleck è Batman, io sono Superman e prova a spaccar questo bellimbusto nel being Bale Christian a Tom Hardy di Bale! Da me, Ben, solo che carezze “buone” ché lo metto bono io, cioè glielo incor(o)no

Basta! Società di pusillanimi, di puttane, di piatti da lavare. Inneggiamo integerrimi al vero supereroe fra tali facce da schiaffi, van schiaffati nella plastica da “triciclo”. Non si ricicla nulla. Da me, solo che lavastoviglie e nuovi panni, lavativi. Io vi sporco se di buonismo mangiate la porchetta con alito d’aglio. Tu, asino, raglia. Tieni il rastrello, rassettati. Seduto. Tu, invece, mescola la maionese altrimenti impazzirai di mia panna montata. Assettate. Dammi tua moglie. Che tettona!
Ecco la mia “pizza” al taglio. Io te lo inforno e, di montante, non cresce il tuo panzerotto nelle microonde volteggianti di pugni rotanti. Mi chiamano Mazinga, son odiato dai nerd che peraltro invidiano il mio cazzo da gorilla che sguscia fra le anguille. Cioè le fidanzatine loro che frego quando frignano. Di frizione io stimolo la soda action tosta. Da me solo che batoste. I vecchi col bastone mi offendono, io tolgo loro la stampella e bacio già la nipote in carrozzina. Sì, non ho rotelle.
Levati ché non ti lavi mai, ecco la lava(ta) con Perlana! Coccolino nel formato “Concentrati” a centrin’ di te donnaccia che, in centro, scocci per troppo scosciare. Ecco il prodotto della vostra “pulizia”, il grosso Mastro Lindo! Punitore anche della più casta suora. Andasse dal sagrestano e “venga” come Dio comanda. Dai, sia lodata. Sia lorda!
Cioè, in Croce (im)messa, sia la Comunione con tanto di pentimento e sia “inginocchiata” ché lecca meglio non solo il pavimento! Punizione di Ave Maria e mio mariuolo a corollari di colare!
Tu, timorato, a collarino di ano a me sfamato. Diffama ancora e accenderai sol che la fiamma del Peccato. Cioè il mio spiccato fra le vergini.
Sono il bucato in lavatrice su bucatini all’amatriciana e classe pulitissima da ridente, in quanto nessun direttore mi dirige, mi dirigerò di dirigibili svolazzanti, sventolandoglielo a sua bile e abbiglierò le sue palle di botte con neve pura d’abete. Puritano di effetto valanga!
Ebete, chiudi il becco, io sbocco, sbocciate e sboccati imboccate le donne. Son qui a bocciarti, però che bocce! Che bocciuol di figliola.
Caro tontarello, ecco come rigiriam le tue paturnie. Ti ficco nell’urna e nessun ti sentirà urlare.
Tu, da oratori, sii orale ed educa l’ostia a ingoiarlo. Appunto. Cotto al dentino.
Se credo nell’amore? Sì, basta che ci sia il litigio. Serve a movimentare l’inculata.
Poi, sbollite le “acque”, bagnata sarà per un altro mentre io m’invaghirò d’un ghiro per sbatterglielo a mo’ di ossidrico (si vede-non si vede?) in “buchi” di guardar suo come alla sua lo svilupperò “fachiro”-tirante e farabutto alla puttana che sposò.
Va spossata, va d’ossa rimpolpata, di carne a nutrimento del mio Batman psicopatico!

La società di oggi ha bisogno di Superman assieme a Batman, non di lotte intestine.

Se la Warner Bros non vuole, io alla Blues Brother Belushi fotto Henry Cavill, il nuovo Batman Affleck e mi piglio Amy Adams nel prendervi ancora in quel posto da grande Lebowski. L’unico Uomo in un porcile di maschere e puttanieri.

Da me, idiota, ricevi questo, vale a dire che devi staccar tal biglietto. Fermata “Inferno”. Troverai Falò a dartene ancora. Previo Purgatorio, ascenderai in Paradiso, in cui incrocerai il Diavolo assieme a Dio nell’eterno scontro fra il Bene e il Male finalmente a braccetto per spezzarti le braccia.

Ciao, salutami tua madre. Presto, ci farà compagnia in Cielo.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

Batman vs Superman


29 Jul

Ma quale Wolverine! Meglio il volenteroso che spacca lombrosiano fra bambocci a lui irosi. Li fa rossi! E se la fa viola!

Il cinecomic(o) vi salverà da Superman vs Batman, miei disumani ominidi con le maschere nere. Io sono l’eroe cazzuto che si spezza con una grissina bona

Come diventare un eroe in un Mondo di merde

Sono un bugiardo. Latente, e pretendo il latte. In cui m’immergo, macchiandolo della mia “S” tatuata in pieno petto. Tuffandomi nelle stantuffate con donne lisce, armoniche alla S appunto di “Serpente”.
Fra i vermi solitari, ribaldo rifulgo in auge, sul “logo” imbattibile. Su mantello rosso, altro che quel Lego di Tiziano Ferro col suo relativo, ritardo l’orgasmo in eiaculazione del mio che “svolazza” pimpante e al “formaggio” Belgioioso nella mia disillusion alla Badly Drawn Boy.
Fottendomene in scoparmela di brutto. Oggi, van di moda espressioni come “Me lo sparo a bestia”. Di mio, ripeto con ripetizione, ti caccio un peto e la trombo nell’animalesco a sen(s)o antropomorfo del “morphing” erettile.
Sì, questa biscia che, spasmodica e stimolata in punti “crescenti”, sviluppa il muscolo, dilatandolo a propagazione nell’action di vasi comunicanti col Braccio di Ferro che spacca il culo.
Sì, è un periodo esuberante, anche regredendo nel puberale, meglio se indurendoleo in tanti pubi, piombando addosso sulla Donna da salvare e marchiare.
Così, d’avventura notturna in altra camuffa, spingo brutalmente, picchio Bruto l’ammuffito e ficco Wilde Olivia nel Sesso coi fiocchi senza confettini, inseminando col pene, nel panico generale dei caporali a fettuccine.

Sì, nerd alla Peter Parker, ancora a cantare gli 883  ma non sapete dove “sbatterla”. Se a Nord, Sud, Ovest, o a Este, vicino Padova. Porky’s!
Prevedo molte cagate da piccione solitario e, piccioncini, sarete scovati dal mio “piccone”. Sì, riparo le tragedie italiane nel riso amaro alla Mi manda Picone.
Con voce roca da Giannini nel profumo di Pacino. Persi il treno? Meglio che essere un trans come te, a cui lo infilo di traverso, piazzandolo nei tuoi peli sotto l’incrocio.
T’impalo, poi cavalco da (fur)fante per la contrada “Tradimento”, ubicata a Siena nel tuo Palio da pallino demente. La folla esulta, la cavallina rompe i timpani e io la “tampono” nel tagliar il traguardo.
Quanti gua(d)i.

Di Notte, afferro il canino e lo porto a spasso. Le passere gli pisciano in testa, ma almeno posso dichiararmi un Uomo che non va a puttane.
Sono l’antieroe figlio dei Settanta, (ah ,che an-n-i) indosso il giubbotto di pelle anche fra la people del village, mentre lo scappello assieme al Cappellaio Matto per farci due alici in padella.
Sono lo scoiattolo che brinda con l’alce, io Rocky e lui Bullwinkle, tu bulletto a cui frego la bella e noi beliamo da pecore.
Meglio un Giorno da pecorina che una leonessa. Quella indossa il leopardato, te lo rapisce e il tuo cazzo non capisce. Allisciatelo, ruffiano. Sai che riffa.
Insomma, più che un’evacuazione, una cagata a pois, ti credevi zebra e invece sei solo uno juventino fra gli agnelli…
Da cui il film Lions for Lambs, film pseudo-impegnato ove Robert Redford è più bello d’un Tom Cruise che fa il bellimbusto.
Tom lo vedrei bene a belare nel film che dirigerò, Jerry va con Tommaso e il naso del Santo t’annusa la gatta. Film per cui s’è candidato nel ruolo della c(i)uccia. L’espressione legnosa c’è, cammina rigido, con un po’ di Valium otterrà la statuetta…
Sì, altro che Bale, Cavill e supereroi della minchia. Alla Warner Bros ho proposto una collaborazione con Nolan. La sceneggiatura è “inesistente”. Ridotta all’osso ma fa il suo “effetto rinculo”.
Un Uomo, vestito in calzamaglia, viene inquadrato tipo pittura vivente nel motion del Pictureinpicture. Poi, si abbassa i pantaloni e ce l’ha grosso.

I nemici urlano: “Ora, sono cazzi!”.

Il supereroe li tranquillizza: “No, è solo uno, puttanieri. Ma è entrato in tutte le vostre mogli. Per due ore, nel fermo-immagine lo diceva tutto. E loro sono state catturate dallo sguardo penetrante, che buca lo schermo”.

 

Epilogo che ti mette in buco…


Finiamo così, in “Bellezza”… dialogo fra un genio che sono io e un pallemosce che ne beccherà tante a breve, uncoming soon presto trasmesso sulle migliori reti della sua faccia da storpio nazional-popolare:

– Queste sono idiozie di uno che non si gode la vita!
– Infatti.
– Cioè? Mi provochi?
– No, me ne fotto.
– Non capisco. Non capisco.

Five minutes later gli disintegro il cranio, non con un raggio laser ma con un’ascia alla Machete. Insomma, potevo usare l’arma della società che agisce in modo “invisibile”, invece son sempre stato senza maschere a costo che mi sbattano in carcere.
Almeno, non dovrò render conto al mio compagno di cella con delle recensioni per farmi leccare il culo.

Secondo me, a parte Reeves Christopher, tutti gli altri attori dei “fumetti” posson finire fra le sbarre. E ricordate: meglio una barra di cioccolato se volete dolcificarvi con chili di melassa. Ammazza la massa!
Almeno, la lingua sogna davvero, e par che il cacao lo alzi più di cocc(i)o.
Insomma, pigliarla in volo è meglio che prenderle da me. Non fa rima, ma non sono fanatico di Nietzsche. Preferisco tante anche e dei sodi fianchi a un ebetuccio.
Compresi i tuoi da levigar a sangue.
Si chiama assonanza, anche “assonnato” stronzo.

Sì, a sonagli ti ficco il sonnifero e son ferocia.
Quando dormi, la paura ti fa cagar nelle mutande?

La primaria regola per tagliarsi le barboncine

Prefazione con “Fuck you” incorporato:un mezzo pseudo scrittore giudica le mie opere, dall’alto “dotto-erudito” delle sue raccomandazioni del cazzo e io gli scrivo questo: un parere spassionato sul suo libro, lo vuole?
Trattasi di una leccata di culo buonista come va di moda oggi.
Questa è la verità. E va sbattuta in faccia agli stronzi arroganti che sfruttano il solipsismo di studentelli schizofrenici, caro professore del licealotto “Uccelletti” da comandar a bacchetta. Poi, usufruendone per i propri successi “letterari”. Ecco il mio cazzone, cazzaro che si spaccia per geniaccio. Da me solo che cagnacci scatenati.

Contatta la polizia. Gli spedisco la polizza dei miei pugni in faccia su foto 32 denti come Zanna Bianca.
Sono Hemingway: se uno fa il grosso, gli mostro il mio uccello tosto. E gliele tasto.

Sì, fuori come un balcone, meglio di quelli di rovo.
Molte donne ascoltano i consigli degli usignoli.
Meglio il coniglio Lucignolo.
Più da conigliette con le lucciole.
Egli è il mandorlato Balocco!

Ho detto tutto.

Anzi no. Anni fa, un idiota volle rovinarmi. A tutt’oggi è schiavo della madre che lo usa come “videocamera” da posizionare sui suoi amanti raccattati fra altre zoccole della “buona” borghesia guardona.
E da me solo che schiaffi ad accecarli.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Wolverine – L’immortale (2013)
    Preferisco la vulva pelosa.
  2. L’uomo d’acciaio (2013)
    Meglio il mio duro.
  3. Iron Man (2008)
    Meglio le women calde a ferro.

 

The Dark Knight-s


07 May

Non so, nel cammin di mezza, o gigantesca, oltre mia vita altisonante, in un sito (chissà quale, di certo non mio) “cinefilo” incespicai, ops, volevo dire caddi in “trance“, allucinata in tanto mio viaggiare fra damerini viziati, logorroici malati di mente mascherati dietro paraventi di “cultura” liceale, e indottrinati da genitori anti liberali a solipsismo d’educazioni tanto “mansuete” da costringerli, indur(iri)li verso costipanti scelte restrittive della propria libertà dell’anima, diritto supremo e inalienabile a me l’intoccabile. Genio innato, spauracchio dei piccolo borghesi che non concedono opzioni diverse dalla piattezza della comune massa omologata e, con dubbio sadismo, tacciaron di follia e altre amene bassezze, partorite sulle illazioni d’una pura fantasia “divertita”, i predestinati, com’è avvenuto in gloria il trionfo sprigionato d’antiche forze irrefrenabili e furenti, scevri siamo da regolette caudine, da insensibili troine e da questo tedioso, gretto conformismo, ahimè, oramai avviato al degrado morale più abietto e incoercibile.

Non so chi gestisca tal sito, ma mi complimento con la sua “elevatezza” e la sua “indiscutibile” moralità, consigliandogli di visitare ibs.it e prender nota dell’Uomo della Notte, vero Cavaliere Oscuro rising di springsteeniana forza romantica, ancestrale, medioevale, lirico, maudit e poeta per eccellenza. Prossimamente ancor avventuriero d’altri romanzi illuminanti e opere immortali a benedire la nostra minuscola umanità degli sparvieri tanto tanto “carini”.

Colui che assurse a profeta inascoltato e  boicottato ma il Mal dei vili inquisitori si ritorse contro di specchio crudelissimamente “sfacciato” a schianto e urlo, giammai taciuto, di proprio tanto anelare che il Maestro all’Inferno bruciasse.

Invece, con lesta mossa da palmo lor di naso (ah sì, i bugiardi di gambe corte e ingegno strategico dai complotti sottilmente vendicati con “flebile” dolore ed eterna condanna…), sbiancarono e, in preda al panico della loro onta, fuggitivi corsero annichiliti.

Mi congedo, ancora congratulandomi con quest’invisibile “fottuto genio” di dare un’occhiata a “Batman”, voce tenebrosa che mangia i mostri in un sol boccone, aleggia sereno e vola su lidi maestosi in grembo alla grandezza totale.

Batman non è Giorgio Pasotti


08 Feb

Ecco la mia intervista a “seScrivendo”, in merito alla presentazione della mia ultima opera letteraria. Munendomi di videocamera Sony, “sonnecchiandola” nel montaggio frusciante, “videodromizzando” nell’“etere” della televisione sintonizzata ai sogni, incubi e “incubatrice” al Babau Freddy Krueger, mito inossidabile dallo “sfregiato” Cuor angelico, cari sfigati, il sottoscritto vi narra di tal avventura, arcuato nell’arder chi non è poeta ed elevando la sua mistica a modello inarrivabile di sublime vetta e vita

Prefaction del “factotum”, odio le fiction, meglio l’azione in Lei per le “levitazioni” 

Fratelli della congrega, uniti in sacro raccoglimento, so che pregate, avviliti da vite avvitate e che, purtroppo, non si schiodano. Scordatevi delle vetuste “adultità”, stracolme di falsi valori ma solo argille di terracottissima che io plasmo, levigandola nella mia visione sensibile al tatto e alla giovialità, disinvolta mentre la massa s’involve e d’involtini s’ingozza. Con occhi strabuzzati, si “(de)concentrano” sulle rotonde forme “concentriche”, accerchian il gentil sesso per concupirne, ma sol di “Grazie, no prego” vengon freddamente serviti, sebben sian stati servili affinché, sfruttata, ne “usufruisse” per frutti rancidi dell’amor prostituito!

Applauso!

Io vi dico che il peggio è passato e il Futur è ancor da sgomitare se vorrete non più volare nelle “viole”. Rose offrite alle rosse di capelli ma spelacchiati non siete più lupi-volpini ma ora patetici che regalate diamanti e rubini per “rubarvela” in barba ai barboni, e altresì assetati col miraggio poco raggiante, solamente senza Sole assiderati.
“Asinate” fra ripicche e “sgattaiolate”, picconate il debole, anelando che s’impicchi in quanto non allineato a chi, spo(s)sato, d’a(g)nello prima si fidanzerà e poi non danza i balli d’una volta. Forse, fu un bullo, almeno c’era del burro(ne) da bovino fra le vigne.

Di mio, indosso pantaloni vellutati di lino non sintetico, in quanto “prolisso” nel cavallo senza “stress”. Sono un boxerche non “lo” strozza ma, frizzante, è rizzo nell’effervescenza senza diagnosi scientifiche però a “sentirla” per di più con sentimento e mente, poiché non mento a nessuna ed ella è “centomila” nelle mie mille miglia-mitragliatore-gladiatorio, torello ancor prima del mio verginello. Sì, ancelle, son l’arrotino per lo “sfilatino” e poi mi defilo pur “seg-n-ando”.

Eh già, son secante e croccante come la pizzetta nei pizzetti, intesi sia come barbina “tessile” e anche come calze per le quali, assiduo, le “assillo” negli amplessi come agli asili nel suo nido “infantile” eppur fantina per me “furfantone”. No, un fatto come voi, io le faccio.
E combino per le feste.

Ella si snoda, “non fa una piega” e io, di grinze, grintosissimo, arrossisco per alt(e)re “paonazze” amanti puma nel piumone di limoni e “noce di cocco” scimmiesca ché tanto piace alle donne quando abbina il petto glabro all’orgasmo “villoso”.

Coitus interruptus con tanto di mio rutto non “pubblicitario” alle puberali che adorano il “pupine”, anche i pompini


La questione “Giorgio Pasotti” della nostra “bella” society italiota

Prefazione con tanto di sberleffo e anche “sberle” alle belline. Si sa, la “bona” cerca il bue, meglio se pettinato su “espressività” da cotone idrofilo al finissimo d’ovattare per i suoi ovuli in ebollizione, da ragazzetta in calore in cerca di cazzetti formato “(ro)manzetto” della romanticheria “Harmony” nel Cremonini

Perché non si può essere schietti? Dovrei forse infiacchirmi e sfacchinare, “assottigliando” le mie sottili provocazioni per aderire a una “socialità” che ripudio di pu(e)r(il) stile con tanto di postille lilla e pastiglie a sedare i “sederoni?”. Son “fiacco”, batto la mia fiaschetta e, ubriaco, son fradicio solo di fischiettare. No, con (ig)nobile “Me ne fotto”, porto avanti la mia guerra, che sembrerà sfigata alle fighelle e a coloro i quali, di pompini, “la” spomperanno, recandosi assieme a codesta trattoria, “Troie nel marpione come il Trota”, situata nei (ci)pressi di un’altra tavola “calda” ancor più da me infamata, ma per costoro, invece, circolo “famosissimo” quanto di “fame sessuale” ubicato in via Prosciutto n. 6 sei una formaggina.

Vengo “zuccherato” da una bischera, come direbbero in Toscana. Sì, un’aspirante attrice (credo, a “vederla” miscredente anche così “brillantona”, che aspiri “altri” da i-n-spirare…), di nome Marianna, mi lancia segnali di “sete” alquanto ambigui, facilmente (eh sì, è una “facilona”) ascrivibili alla teoria “femminista” da me ribattezzata (già, son quasi tutte delle battone “benedette”) “Mangia come parli ma, data che la tua bocca è sempre piena di datteri, sputa e basta, puttana”.

Costei tiene a precisare nella sua “Descrizione” che è “Donna” con la D di Domossola. Infatti, la sua “ruota della fortuna” saluta il Bongiorno ogni dì, poiché, notturni, lì tutti le “entrano” in men che non si dica.

Mi “sbertuccia” e io sto al “giogo”, scimmiottando il figlio di Adriano Celentano, nel Bingo Bongo su segni particolaribellissimo”. Sì, son un Uomo che mugugna peloso con lei, l’Ornella Muti di turno (e di torchio) che prova a zittirmi, nel tentativo “castigante” della sua “castità” urlatrice da “leonessa” fra le “barre” di cioccolatino. Una gattina con gli “artigli” che divora “uomini “alla Kit Kat, famosa marca del suo “marchio” di fabbrica. Qui, Wily Wonka non c’“entra”.
Be’, dinanzi a queste mentecatte che “belano”, divento Gene Wilder, versione non guardarmi: non ti sento.
E anche Johnny Depp di Blow.
Più che esserle potente, privilegio la mia onnipotenza e, più che farmela, preferisco il mio percorso di “disfatta”. Voglio garantirmi la privacy della mia anima e non “condividerlo” nello sgranchirla-sgranocchiarla. Tal “gnocchetta” solo me lo taglierebbe fra porcini sulle tagliatelle e il suo intimo privé a “privarmelo” subito. Sì, una così prima ti sprona poi ti rende un “provato”.

Meglio la mia proprietà privata. Nel mio giardino, coltivato di rose fresche, spingo sulle mie spine e queste qui le respingerò all’interno dell’erbaccia. Col mio pesticida su pestaggi alla Bob De Niro goodfella. A queste femminucce, appaio come un insetto-lombrico. Sì, penetro solo nei buchi del bucolico mentre i suoi ragazzi, da tanti cazzotti, si “bucano” appassionatamente di siringhe, mai “stringate” ma a “strangolarle” da golosoni eroinomani sulla ninfomane “erotica”, con tanto di meringa “esplosiva” del motto “Fica con la vaniglia”.

Marianna è una fan (se ne “affannerebbe”) di Giorgio Pasotti. Pasotti, l’ideale “dolce” d’ogni donnettta “coccolante” e “seducente” di collants per “ingollarselo”.

– Davvero ti piace Giorgio? Come fa a piacerti un idiota del genere?
– Ah ah (risatina “retorica” che sta a significare “Sei un coglionazzo”).
– Perché ridacchi?
– Ah ah (doppia “dose” di presa per il culo dall’implicito messaggino “Ci sei e non mi farai”).
– Guarda che Giorgio è il peggio della recitazione. Fra l’altro, potresti trovarlo e in-troie-ttartelo, quando s’assenta dal “lavoro” alla bettola più “ciabattaia” di Bolzano, “Il bergamasco è gran maschio che allude per la lupacchiotta”.
– Ah sai, eh eh. Giorgio è volgare, si presenta male, ha la panza, è grasso, e aggiungerei anche nano e calvo. Ah ah, Stefano mio!
– D’uno come Giorgio, non so come tu (s)possa “fartene”.
– Vaffanculo, pirla.

Silenzio “imbarazzante” di 3 secondi, pugno avventatissimo contro la sua faccia “a ventosa” e vetrata “sfondata”.

Il suo traumatologico è frattura(to). Affranta.

Ora, la questione è questa:

ciao, con me è impossibile andare d’accordo. Son un bellone che tende all’astrazione e disprezza i “bellissimi”, anche se sono accostabile a Keanu-Steve Reeves, in quanto similarmente “mascella muscolosa” solo di occhi per ancelle a cui poi lancio l’occhiata del “Guarda che non sono Donnie Brasco, bensì Lefty RuggieroPacino avvocatesco e diavolissimo nell’arrabbiata, sono insomma una mano senza la morta da cascamorto, ché incorruttibile, poiché Lucifero senza luccioline”.
Oggi, va di moda Pasotti. Possiede un sorrisetto, un ciuffino, forse un uccell’ che mi pare sul diminutivo, da effeminare di vezzeggiativi “Bonazzo, ecco, ti sbatto la Lavazza”.
Sì, di mio sono fuori dalle competizioni. Guido un treno che de-raglia, asciuga i binari nella tormenta, succhiando le rotaie mentre canto “Aria era donna d’oro, adesso è matronissima, evviva il mio maccherone!”.

Di s-contro, sono insopportabile. Uso calzini arancioni a mo’ di faccia camuffata nella Pippi lunghe” e non le “pilucco”. Son ragazze discole che ascoltano i dischi di Massimo Giletti. Ah, non lo sai? Massimuccio, prima di fare il marpione, era romantico cantante che partorìva “hit” celebrissime come il suo “must” da “mastino”: “Ove la cicogna va, lasciala mettere il becchino”, canzone di “DO””minore a quelle che ingravidava col suo volto da cadavere ambulante.

Ora, Marianna fa rima con panna. E i capelli tuoi neri si sposerebbero col colore dell’acme d’ogni virilità congiunta e untissima? No, guarda che gli imbianchini son uomini di grande pennello.

In poche parole, l’Italia è un “paese” di “artisti, poeti e navigatori”. Sì, tali e quali a Marco Polo in canottiera che guida una Wolkswagen. Insomma, scattano delle Polaroid ma son di polistirolo.

– Dai Marianna, non pensi che Depp Johnny sia un tantino più spiccato come attore? Si può esser belli conservando un talento straordinario.
– Johnny Depp, diciamo, è indubbiamente un mostro sacro ma ha una psicologia troppo femminile per i miei gusti.
– Diciamo soprattutto che è meno “manipolabile”.
– Che vorresti dire?
– Ho detto tutto. Scaricati le canzoncine e scalpita scalza, accaldati anche se vuoi, da me riceverai solo un “calzone” Mexico, ripieno di piccante senza salame affumicato.
Ora, togliti dalle palle, se no ti (s)monto.

Annotazione a piè di pagina

Ora, son un po’ incazzato ma non troppo. Quelli di Albatros m’avevan lasciato il promemoria, come da mio “proclama” dell’“evento”, con su scritto “Ore 19, in punto”. Avevo selezionato l’orario della REC sul decoder una decina di minuti prima che “partisse/i”, della serie “Non si sa mai, non è che la trasmetteranno domani?”. Infatti, uh uh, fumacchio una sigaretta scacciapensieri e, come un “napulitano” da “Che Dio me l’abbia fatta venir bona”, accendo la tele e il programma era già ampiamente iniziato. Floris, il presentatore, sta dando “i consigli per gli acquisti” alla Costanzo, io temo che la mia intervista sia già (oltre)passata. Come accade per i programmi locali, appare solo uno stacchetto con musichetta, quindi immediato, istantaneo primo piano su Floris e, “in basso con sovrana.espressione”, la mia opera che “campeggia” di copertina-miniatura. Mi lancio sul divano, afferro il telecomando, “pastrocchio” col pollice imbranato su anulare.mignolo, poi spingo precipitosamente su “Ok, cazzo alla svelta, registra, spingi”. Ho perso una decina di secondi. Superflui, anche perché non ero stato ancora inquadrato. Il resto è (s)venuto. Ora, per ragioni “contrattuali”, non posso diffondere la registrazione della messa in onda. Ma il Falotico ne sa una più del Diavolo. Munito di videocamera Sony, filmai proprio “videodrome”  conzoomate sul catodico e modifiche (tras)colorate “all’interno a penetrarla docilmente”, caricherò/ai il video oculatamente (mal) “trattato e lo inserirò/ii nel mio canale su (inter)zona “Nascosto”. Dando poi il link, “hide & seek” solo ai miei amici, di cui naturalmente tu fai parte in primissima linea. Ecco, è stata la prima volta, dopo molti “autoesili” nonostante i miei “castelli”, ammettiamolo, che mi son cimentato dinanzi a delle videocamere, dirimpetto a “navigati” e a una perturbante “tavola rotonda” zeppa e condita, reconditissima, dei colleghi smaniosi a “perquisirmi” dentro l’anima affinché inceppassi. Trascurando qualche incertezza e un finale ove, sinceramente, ho un po” “arrangiato”, direi che posso promuovermi.

Riflessione conciliata sebben non concederà tregua a chi non concesse, essendo lor dei cessi, il mio dono a “donarglielo” con tanto che ragliassero pure

Penso mentre altra gente è in pena, non solo per me. Ah, dipendono dal cavo e non ne cavano neanche un “cavarsela”. Ma par che “scopano” (di scopino?) anche si son già scavati la fossa.

Medito sulle mie dita, mi stiro, infatti sono l’acciaio Inox Iron Man, vado in cucina, le vostre uova son cotte come le uve che volete ma sol violenti vi violentate di fritte patatin patonzone stronze.

Penso a me preso nel mezzo, alla necessità e agli inganni, anche ai cannelloni fumanti, e son un fiume in piena d’acqua Ferrarelle nel mio ferr(e)o non transigere poiché esigo.
Esigo il Ferrero e la Ferrari, inveisco contro chi, ottuso, lese e oppresse le coscienze senz’ancor prima che esse assaporassero (chi insaponate voi?) esperienza a gustar le proprie anime, e ordino che vengan espropriati d’ogni “mal” di Dio, rabboniti e deportati al porto “Scaricati”, che si trova nelle vicinanze di viale “Vai via in modo fluvial-dementon”.

Ora, io, non perdono e giammai mi perdonaste.
Sono clementissimo e gioco col Clementoni.

Oggi sono Schindler, salvo gli ebrei dal nazismo del capitalismo e decapiterò chi di me finse di non voler capire, perseverando nella sua linea dura quanto da me ammorbidita.

Rassegnate le dimissioni, sono uno springsteeniano a cui una donnaccia strafottente diede del fetente di “patenti”, e invece è oggi (s)fottuta d’allegria come la mia rinnovata, e come volevasi dimostrare, vigoria.

Sì, me la tirerò, posso permettermele. Io (le) s-premo.

– Prego, entri.
– Dove?
– Dove vuoi.
– Posso?
– Sei un vorrei?
– No, ti voglio, volli, volli, fortissimamente fu in me un volo.

La volontà fa miracoli, per carità, la crudeltà io trasformo in bontà.

Fine, alla prossima.

Salutatemi.

Spare parts and broken hearts!

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Strade di fuoco (1984)
  2. Nightmare – Dal profondo della notte (1984)
  3. Taxi Driver (1976)

Meeting del 10 e lode di “fiorentina” croccante. No, se è cruda non è cottura


11 Nov

Firenze, tuo amour? Meglio la mora da “mirar”…

Domani, spero che un Giuda non contesti il mio Cristo

10 Novembre 2012, i Maya “avean” profetizzato la fine del Mondo. Sì, mangiavan l’avena nelle ciotola di “riso” a prefigurar che saremmo tutti “sfigurati” nell’apocalisse con tanto d’eclissi e angeli demoniaci a piantarci il forcon’ nei pantaloni, ribaltati d’aspirazioni perite nel perduto Dio canuto dai canini “mandibolari” del nostro patibolo dopo tante fatiche e oboli. Fidatevi, ai Maya preferisco i miei pettorali, ché a Maometto non s’inchinerà né si scalfirà la mia roccia ancor da “nessuna” sgretolata. Sono uno schiacciasassi che non ama il casino dei mondani, meglio il mulino “bruciato” nelle altissime montagne, ove puoi riscaldarti, abbrustolendo di “seme d’arachidi” una Donna che, come me, non soffre d’aracnofobia.
Sì, mi estraniai “molteplici” secoli fa eh, son secolar di quercia, moltiplicandomi in molte (con)versioni. Tanti, infatti, perlopiù gli infanti, ma anche le loro madri streghissime quanto decrepite, mi diedero per morto. Ah, non son ancor crepate? E dir che gravitaron nelle “VIP”-ere loro “materne” come il grembo delle “sacre” unzioni di così “dotta” presunzione, tanto “attorniata” da un marito “soffritto”, un bisonte bisuntissimo che sarà traghettato da Caronte nelle “corna” dell’Inferno, ove gli “amputeran” le cornee, e ove potrà morder, “mordacissimo”, dei “cremosi” cornetti, tali e qua(g)li(a) alle sue “taglie” di “pizza” in faccia “al taglio(ne)”, farcita come la torta con “ciliegina”, un po’ “soffice” come la sua “panna” da montato, letteralmente in tutti i sen(s)i, che poi si (ri)poserà nell’eterna “brillantezza” focosissima… Ardente come i suoi dentini “feroci”.
Ah, mogli ribellatevi e sbudellatelo, non servitegli più dei budini, ma solo del “burro” piazzato di “tanga” a uno meno smanioso di “percosse”. Gettate in aria le vettovaglie, svestitevi e lavatelo “detersivamente”, a voltaggio “90 gradi” nella lavatrice, depurandolo poi in lavastoviglia se ancor presenta qualche “macchia” da traditor nei sudori “bianchi” fraudolenti. Anche se foste fedifraghe, “fregatelo” e strofinatelo “all’asciutto” coi panni in mutande, impacchettandolo come un panino arrotolato sotto il ponte del Tevere, ove “pontificherà” da impostore ben “impattato” nell’aderenza suicida, “meritevole” di tal “impantanato” d’”acquolina in bocca”.
Plof, che “tuffo”. Se invece voleste offrirgli una seconda possibilità, impegnatevi a cercargli un lavoro “minerario”, parimenti “lucido” come la sua anima “adamantina”, nelle cave dei tufi.

Ora, in tal Domenica ove appunto il Papa farà i “punti” della situazione, predicando dal balcone, si disputerà anche il derby Lazio-Roma, con tutta la Capitale a sperperar i propri capitali d’ultimo biglietto nella “fossa” da bagarini.
Tifan da “leoni” e poi vivon da pecoron’.

In mezzo a tutti, con Totti al sorriso “ricotta”, spunterò io leprotto a gustar l’erbetta dell’Olimpico su formato Russell Crowe, sfoggiando un “doppiaggio” dribblante alla “tenore” Luca Ward, da tenuta fra questi calciatori “mantenuti”.

A Luca, essendo un Santo, preferisco anche per omonimia “martire” De Sando Stefano. Voce ufficiale del Bob De Niro, dopo che Amendola Ferruccio, roco di  fettuccine, prima d’espirare dopo tanto desinar’, eh sì, non potè più mantenere Claudio, “l’erede” e pretendente al “trono” di raccomandazione a cui avrei sparato a vista, dunque a testa.
Sì, un pestaggio al “bravo ragazzo”.

De Sando non è un tipo da salmi, ogni Inverno si reca assieme agli orsi per procacciar il salmone. Dà la mano ai suoi “colleghi” irsuti d’egual voce “melodica” e poi, nello scambio di “pesci” cristologici, tira fuori il suo “pezzo forte” dal cilindro: Ma con piassscccerè.

Sì, ogni volta che De Niro s’ingrazia qualcuno, Stefano pronuncia tal battuta di dizione “spiccata” da Pizzo Calabro, località vernacolare nonostante gli allenamenti ad affinar il cavernicolo inguaribile dalla cadenza che fa cascar le palle. Dunque da latte alle ginocchia, anche quando De Niro recita solo con lo Sguardo, scotendo il capo malinconico e muto. Non ha bisogno delle intonazioni del De Sando, delle flessioni del suo diaframma, che ammutinerebbero anche lo spettatore più “partenopeo” che s’accontenta di due frasi “in Croce” molto “alla buona”.

Non è vero che De Niro, da un ventennio a questa parte non ha più interpretato dei capolavori. Siamo noi a vederlo così attraverso la “gola” di De Sando. Ora, obietterete. Ronin fu forse il primo film “del”… Sando.
Sì, recitò alla grande, ma era “alle armi”. Poi, non lo congedammo, “concedendogli” il “superbo lavoro” (s)fatto col resto “di mestiere”. Più che il solito De Niro con la sordina, meglio un sordo che non ascolterà Stefano.

Scusate la digressione, l’ho presa molto alla larga. Di solito, con le donne, bado più al sodo.
Molte mi prendon per stolto, quel che conta è come “glielo” racconti.
Il contorno è già infornato di “patate”. Il loro giudizio a come miscelai gli ingredienti è già tutto “entrato”. Che “preparazioni”.
Quindi, non importa se è andata male, ma come il “senno” delle donne fu “dissennato”. Il “poi” non interessa a “nessuna”. Se raschi il fondo del barile, è perché hai incontrato una “costei” solo balenottera.
Prima annusò la tua canottiera, quindi (pre)tese (non tanto…) solo un “amaro” da caffettiera.
Ecco, la mia brioche amerà solo le albicocche. Che ciocca di capelli…
Che “cioccolato”. Spellami tutto nella colazione “nutriente”.

Ora, a Roma ci saranno tanti amici. Non fate però i mici. Ammiccate senza “fusa”. Eh no, ho stima di voi. Non confondetemi le idee, addentandovi d’ammiccamenti alla signora dell’alt-ro, così “facendo!, miei faceti, v’inimicherete solo di “fusibili” come lo sballato, fuso Diego, e addio il fuoco amicale.
No, mi raccomando, nessuna rissa. Se proprio “dovete”, meglio presentarvi con un “testa-coda” di Ferrari rossa. Isabella con la Boccoli? No, “quelle” meritan solo la mia bocciatura e non saran “imboccate”.

Ah, come? Come dite?
L’incontro non è a Roma, ma a Firenze?
Ho già tracciato un lungo pezzo di strada, non ho più benzina.
Non posso tornare indietro di uturn.  Meglio rimanere Sean Penn con Jennifer Lopez.

A parte gli scherzi, non potrò gustar la (s)cena con voi.
Impegni improrogabili stan “allarmando” un equilibrio che, pianissimo, speriam s’appianerà. Speravo anche di pranzare nel tutti assieme, ma planerò per un’altra (circo)stanza.

Anche se, all’ultimo minuto, potrei catapultare dietro il cameriere a rubargli il dessert.
Sì, non sono mai alla frutta. Salto i pasti arrivando per il cacao che stupisce col suo inaspettato “Ciao”.

Ci sarà ROTOTOM? Non sa, ma glielo dico io. Anni fa, correva l’anno 2006, quella volta fu davvero Roma, monsieur Dying Theatre lo paragonò a Javier Bardem. Volete la verità? ROTO è molto più sexy, d’altra parte la sua compagna è cento volte superiore alla sopravvalutata Cruz. Tal Penélope ti rompe solo il pene, una cozza da indigestione di “spaghetti”.
Poi fa pena come attrice.

Maso, l’organizzatore è strenuo “sostenitore” di Catherine Bell. Ecco, qui ci siamo.
Catherine è meglio della Deneuve. Catherine fu la controfigura, fighissima, della Rossellini ne La morte ti fa bella. Basta “osservarglielo” quando esce dalla piscina, e chi non si bagnerebbe?

Solo Bagni, il commentatore “sportivo” dei cazzi altrui.

Invero, l’incontro non “era” domani, non fu, si “tenne” d’antenna ieri, forse prima, il 10? Quand’è il dieci?
Non so, tu credi al decalogo?
Sì, quando mi tira però mai.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno (2012)
  2. SPRINT: Ritorno a Firenze (1966)
  3. Il bagnino d’inverno (1976)
Da Firenze, giungon voci d'”alacre” divertimento (s)alatissimo dei conti da oste(lli) con principesse che s’accasarono, accasciandosi nei “cuscini”, in un castello di tal “massima”…

… ove cova un “cavo elettrico”, non caverai i ragni dal “buco”…

… ma l’osso ti spolperà di costoletta con l’insalata delle acide anoressiche, per una dieta ipocalorica di carnali “sughetti prelibati”, cani di paglia pronti al furore di tutta la rabbia che non fuoriuscì ma di fucile uccise chi lo stuprò, “paglietta” nella stalla ove anche un asino può tramutar in Sylvester Stallon‘, migliorando dalle sue recitazioni “(anti)scolastiche” da “muscolo cresciuto” solo d’anabolizzante fin ad arrivar dove è arrivato d’immedesimazione alle sue origini meno “ambiziose” dunque più vere, cioè a Cop Land, film in cui esibì un trasformismo-“pancetta” alla Bob De Niro autodistruttivo-torello scatenato che poteva (t)esser se un incidente “acustico” non avesse acuito la miopia dei corrotti poliziotti, stimolando il “sordo che non vuol sentire” a far piazza pulita di tutti gli sporchi “giochi d’adulti”, soprattutto “quelli” delle lenzuola di Cathy Moriarty, il cui marito è il “cattivo tenente” Keitel Harvey che, quando si (dis)occupò nel “manico” affil(i)ato ai complotti mafiosetti, “venne” cornificato da Peter Berg, il qual’, “guaglione” di “prosciutton'”, “inserì” piacevolmente in sua assenza, assumendo le “veci” e la voce di Cathy “ripassata” anche se meno passera di “allora”, mentre Annabella Sciorra fece (eh sì, che merda di donna) la gatta morta con lo “sceriffo”, “glielo” illuse accarezzandolo ma poi lo lasciò (in balia del “cervo” più deerhunter e meno tirato, un po’ “tardo, oramai è tardi per far con te Notte tarda”), assieme all’allegra band del Bruce Springsteen a “bersela” tutta… A soppesar i rimpianti e poi optare per Vasco Rossi, negli spari sopra sono per voi.

Sì, la polizia, di quel postaccio d’animaloni, fu sconvolta dal suo tornar alla ribatala alla (re)azione che li ribaltò e, prima che potesse rivelare tutto lo scandalo dei “ribaltoni”, tentarono di storpiarlo del tutto, “stropicciandogli” la faccia nel selciato all’urlo “duro” da “ligi” dittatori della “quiete” da non turb(in)are: – Che cazzo ti sei messo in testa, testone? Hai capito come si sta al Mondo? Devi stare zitto e levarti dalle palle! Non scateniamo guerre a catena. Pigliati quest’altro orecchio “messo male”. Ah, sei già un finto tonto, e ora ti torchiamo, torturiamo, strigliamo, stritoliamo, “striamo” e “stiriamo”, non strillare, non piangere. Ecco il fazzoletto, asciugati le ferite e il naso che cola. Chiara l’antifona nell’Eustachio? La prossima volta, te “lo” stacchiamo… Vuoi fare il tosto e invece devi tornar a casa e spalmare del burro solo sulle fette biscottate, sciocco! Questo è il messaggio, sveltisci il “comprendonio” e tampona la bocca se non vuoi che ti rompiano del tutto i timpani, così non potrai più “campa(na)re”.

Invece, lo Stallone è ‘na capa davvero tosta, ostinatissimo, sì, un testardo. A costo d’esser violentato da tutta la comunità, umiliato, deriso, emarginato, fottuto “a sangue”, spappolato e spacciato-spiaccicato, va avanti con le sue ragioni per far venir fuori tutti i vigliacchi e poter sputtanarli da marcissime merdacce! Come si meritano!

Così, “bucherellato” e nient’affatto “imburrato” da quei burini, non s’arrende e marcia verso casa loro. Mettendo a soqquadro chi non lo inquadrò per “il verso giusto”, con la “messa a fuoco” bugiarda come i chiesaioli ipocriti.

E li ammazza senza batter ciglio, spalleggiato dall’amico Ray Liotta che ebbe una crisi di coscienza, capì tutta la storia di ricatti e “mutismo” indotto, trivellando “doviziosamente” il figlio di puttanazza.

Al che, Sly… anziché esser sbattuto al trattamento psichiatrico per “ingiustificato veder reati e ratti inesistenti” da “schizofrenico-disturbato”, dopo appurate diagnosi alle malsane menti di quei piccoli borghesi “tranquilli” quanto turpi e turlupinanti, riceve il premio Nobel per il coraggio valoroso da lupo.
Invitato come messaggero di pace a redarguire quel “venduto” stramiliardario e maialone che si spaccia da “prete”, Paul David Hewson degli U2, più “artisticamente” noto come “Bono”. Sì, “figo” quanto una grassona che lo “osanna”. Bono piace agli autistici, questo si sa. Solo loro posson “apprezzare” la sua musica che canta nel “coro” di massa.
Sly l’afferra per il bavero da “bravo” e glielo ficca in culo, cantando la melodia del suo peggior beautiful day…
Ad ogni “colpo”, mentre su botte sempre più potenti e “prominenti” spinge…, obbliga il Bono a “intonar” lo sweetest thing.
Poi, sempre con furia detonante, dopo il “suo cavallo del West“, lo consegna alla moral guidance di Clint Eastwood.

Grazie a Ottavio, ho saputo che a Firenze ve “la” siete (s)passata “a bestia”.

Che significa? Non è che vi siete a-r-mati a vicenda?

Scherzo…

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Cop Land (1997)
  2. The Son of No One (2011)
  3. Rambo III (1988)

Il mistero di Batman è nella sua lampadina, poiché Aladino suona il “campanellin'”


23 Sep

 

L’emento incondivisibile è la “scissione” nella realtà, perdizione totale delle proprie morali e dell’amor che serbi nel “sebo” più androgenetico agli ormoni

Da che ho memoria, sono amnesia, per volontà incoercibile di ammanettarmi a una società che ripudio, in quanto vivo sul podio, lastricata-mente di polluzioni “rosa” su scroscio di applausi che mi porgo in segno di totale menefreghismo.
Mentre i miei coetanei, in quell’epoca adolescenziale di “pompini” e cannette, si “baloccavan” festaioli, saltando di orgia in foglie di “fighe” ipocrite, con i loro genitori a regger le anoressie della loro scheletrica amante nell’armadio, da celar a sguardi “indiscreti” per giudizi che sarebbero stati lapidari e poco “incensanti”, io non cessai un istante d’esser me stesso, viaggiando a tutta velocità spesso stiracchiato a letto col bacio mansueto del mio “cane” immaginario, mentre i pedofili s’accanivan in esegesi “cinefile” sullo zucchero filato di qualche “lupa” mocciosa che potesse rizzar il loro pelo moscio.

Sì, in un Mondo ove le macchine han sostituito i cervelli più coscienziosi, asfaltandoli nell’indole cronenberghiana più incarnatamente malata, ove lo status symbol è sinonimo di telefonino per le “mele” e non solo (BigApple, di mia carta di credito screditerò tutte le vigliaccherie, strozzando come un’anaconda chi, falsamente “giocondo”, se “lo” racconta.

E poi, di montaggi per accordare le scene più “fastidiose”, incenerirò i fotogrammi più “mielosi”, “incattivendoli” per una sana esibizione anche “onanista” del fuori orario “sgradevole”.
(Parola dell’Uomo che sostituì Cristo).

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno (2012)
  2. The Master (2012)
  3. Iron Man (2008)
  4. Cosmopolis (2012)

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