Sì, son state annunciate le nomination ai premi cinematografici più importanti, subito dopo l’Oscar.
Di solito, l’attore che vince lo Screen Actor, quasi sempre vince anche l’Oscar
Dal 2005 va così. L’unica eccezione è stata Denzel Washington di Barriere. Vinse lo Screen Actor ma fu inculato da Casey Affleck di Manchester by the Sea.
Detto ciò, sono perennemente nauseato. L’altro giorno, l’ho sparata grossa. Leggete quanto segue e capirete che sono un uomo vero, anche quando sgarbato.
Ecco, trascurando questi falsi giornalisti, ora siamo ammorbati pure da Tommaso Paradiso.
Con la sua stupida canzone d’amore. E una ruffiana alla radio, ove la trasmettono, la quale sostiene che tale bischerata smuova delle corde.
A me rompe solo i coglioni. Non ne avevamo abbastanza della sciocchezza precedente ove il Paradiso vomitava di o chiusa, tipo barese, il must per ritardati: come la tua gonna, come la tua gomma?
Ma quale New York! Paradiso e il Cremonini con la nuova stella di Broadway, secondo me, andrebbero ficcati da Satana con tanto di Liza Minnelli che canta assieme a Bob De Niro di sassofono nello spronare la trombata!
Al solito, anche agli SAG hanno escluso Clint Eastwood per The Mule.
Mezz’ora fa, comunque, sono stato come di consueto al bar dei cinesi. Appena ho aperto la porta, un uomo distrutto dal lavoro quotidiano, mi ha guardato male perché io, con aria principesca, ho adocchiato la sua signora e la sua signora si è bagnata, rovesciandogli addosso il tè caldo.
Sì, ho lanciato uno sguardo ammiccante alla signora provocante di gambe slanciate, l’uomo geloso, sapendo che la sua donna si eccitò dinanzi al mio impudico averle tirato… un’occhiata ficcante, tutto stizzito s’incazzò.
Ma io ho continuato a bere il mio caffè, dopo aver mescolato lo zucchero col mio dolce occhiolino malandrino su argentato cucchiaino. E schiuma succosa ancor bollente della sua liquefatta v… na focosa.
Lo so, fratelli, siete angariati da una vita sfortunata e invece a me è concesso il dono dell’onnipotenza.
Adesso, vado a cucinare le bistecche. Perché io amo le fiorentine, giammai le cretine e mi stuzzico i denti coi grissini torinesi. Son un uomo alla cotoletta milanese con tanto di torta caprese, e spruzzo la maionese su patate condite salate e col dito scaldate.
Io sono il pepe, tu invece ti chiami Beppe e ora vai a preparare il presepe.
Comunque, la situazione giornalistica attuale io ho ottimamente inquadrato. Ora, se permettete, devo squadrare quel bel culo lì, per poter studiare da vicino, in maniera tangibile, come ottenere una posizione migliore… per elevarlo di grado. E tutto piacevolmente digrada…
Fino a prova contraria, oggi pigli un’inculata e domani ancor te ne fotti con tanto di ballata e soprattutto belata.
Un giorno sarò pelato, oggi sono soltanto denudato.
Ebbene, dopo questa mia altra sincera presa per il deretano alle ipocrisie di massa, vi auguro Buon Natale e in particolar modo spero nella vostra felicità da uomini castratisi per il volere di una racchia incredibile. Contenti voi, contente le palle dell’albero con la vostra “stellina”.
Luccicanti!
di Stefano Falotico