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Vengeance!


05 Jan

La vendetta sottile, acuminata, florida nelle faune delle “fauci affamate” da “innaffiar” affinché rinsaviscan da retrograde mentalità molto ottuse, vinte dal mio contundente

Quando un mostro viene scoperto è il suo incubo peggiore, vero?

Storie orripilanti, di pestaggi, “adulti” bavosi con sempre quell’impermeabile ferocia a scalfire le giovinezze, dietro smorfie ammiccanti, risatine “sgridanti” d’occhio furbetto a insinuar la loro putrida carnalità, la materialistica metamorfosi nel patto diabolico ad aver incenerito e annerito ogni più sacro anche lor pudore dietro una maschera sempre sul punto d’eruzione per squagliarsi nelle briciole d’un polistirolo freddo da “svegli” sorveglianti.

Quindi le bugie, allineate con scrupolosa meticolosità e fiera, anche feral, aderenza a valori inalienabili, oramai contrattati nella rigida, ostinata perseveranza alla più lesiva e acuta arroganza “plebiscitaria”, il contagio irreversibile dalle universali nerezze d’una tetraggine corporea, ecco che si concessee il “lusso”, ah la lussuria, di scarnire e per di più schernir con “scherzetti” crudelissimi la “vittima” designata per un’altra lestofantissima “goliardia” all’elefantin’ tanto “buffino” a cui tirar le orecchie affinché gli “tirasse” a genio di regole menzognere da intonar sull’“elevazione” delle coscienze appiattite da non intaccar di dubbio.

Ove s’annidan le certezze, ecco che spunta il “nido del cuculo” d’affigger, di marchio da macellai, all’agnello sacrificale d’ogni sporca copertura del balletto lor di camuffa travestito.
Orgiastico, disgustoso, rivoltante, spellantissimo all’intruso da beffar con cene ghiotte del sapor “candito” e condito del più “rubino” dei loro rossi “bruciori”.

E così, riuniti al tavolo delle deprogrammazioni all’encefalogramma e alle anime dei “ribelli”, allestiron, d’imbandita da banditi, un gioco a soggiogare. “Ammansivo” da “dolci” a indocilire…

Tanto lesto di strategie per sbatter in manicomio, previo assistenza sociale, quanto poco attento a non commettere errori nel perpetrato omicidio “bianco”.

Emarginazione violentissima, cancellazione totale di tutta una vita trascorsa assieme, per un raptus “ero(t)ico” d’un brillantissimo, certamente dementissimo, “cervellone”.
E tutto il suo corteo di plagiabili amichetti a dargli retta e a proseguir nell’attacco sferrato con efferatezza bestiale.

Uno che, “destissimo” di tutto punto e impuntarsi (saran state le sue puttane a “redarguirlo” in tal via “direttiva” da retto-re), s’accanì furiosamente, inventandone appunto di cotte e di crude per infangare una reputazione, a suo “credito”, non in sintonia con le sue rotondità.
Un idiota assai tonto.

Dunque, dopo aver cacciato a pedate il “fastidioso”, causa un’insostenibile suo piacergli forse troppo (sì, spesso il crimine s’origina dalla gelosia più morbosa che nessuno avrebbe mai sospettato), contattò, dietro abiti “nascosti” (leggi Internet, ove puoi inventare profili falsi e sparger voci altrettanto calunniose) mezzo Mondo, rifilando la patente di matto a colui che, per antipatia, voleva veder rovinato. Coi capelli sfibrati, lo stomaco debordante e tutta la “cantilena” del lamento disperato. Da porgergli un fazzoletto per lagrime amare da versar in segno di sue “vincite”.

Il Tempo però gli fu assassino. E ogni inganno si ritorse contro ché oggi, anche i suoi compagni più affiatati, non si fidan più di tal impostore. E non gli son più “affezionati” come una volta.

Anch’essi, infatti, ne scopriron il raggiro e le circuizioni da girino e da pagliaccio del circo, e ora gli han cucito addosso un vestitino “rosa” da mostro.

Complimenti. Forse, la Croce Rossa lo risolleverà.
O forse le pompe funebri?

Sì, rammemoriamo tal teppista che, dopo essersi fatto scorrazzar per mezza città, gradendo le sue signorinelle di “mancia”, molto “servili” ai suoi “umili appostamenti”, dopo aver tracannato birra su ignoranza oscena d’esibizione spudorata, dopo essersi insinuato nella mia ospitalità nobile e d’alta scuola, iniziò per pur di-letto a ribaltar tutto, a sbatter le porte in faccia, annessa la madre brutta come il debito e ancor più immonda d’origine “genealogica” appaiabile alle scimmie delle tundre più “grottesche (eh sì, in quelle grotte, le gote di tal donnaccia ben concupivano, d’adescamento peloso, gli accalappiati suoi “simili” fra grida zoologiche ed “etiche” primitive da dom-in-ata nelle sodomie brade da bruti “cacciatori” della selvaggina).

Prima offese con cipiglio “severo” d’ammaestratore (vedi alle volte? L’animaletto frust-r-ato inverte, su montatura di testa, i direttori del tendone…), poi con tono “imperioso” ordinò appunto consigli “inderogabili” (cos’era un sindacalista del suo fegato liso e liscissimo dopo tanti “sfregamenti?”) per irretire e “indirizzare” a piacimento (sadico?) del suo “lessico” (molto slinguazzante nello sguazzar di vacca in vacca dietro un monacale, “intonso” inguine con tendenze delinquenziali d’ottica distorta, invertita e perversa “pedofilia” da maniaco sessuale “immacolatissimo” come i bidoni della spazzatura dentro cui il padre, “goloso”, annaspava di ruspa-nte intonarsi alle “tonache” della sua tossica raucedine con tanto di “birignao” da attore “navigato”…, sì, nelle fognature del cesso…), poi attaccò di messaggi minatori dietro la “difendibilissima”, inattaccabile “nomea” del pezzo di carta (igienico? Sì, ogni merda abbisogna d’una pulizia deretanica per pararselo con tanto d’“interdentale orale” alle sue belle “imboccate”, tanto allocche d’abboccar’).

Sì, costui, pezzo davvero “da novanta” del “kamasutra” da “stivalone” a “sbattersene”…, rigirò le frittate parimenti come “rivoltava” le sue “prede” che, dopo aver “tastato con mano” d’aiuole rasate, vomitavano per l’obbrobrio che se n’era “infiltrato” viscidissimo. Non lo denunciarono perché, essendo anche “codeste” delle galline da pollaio, un po’ di tal pollo s’aggradarono per “grattatine” da fornetti, sì ripugnanti di suo “pugnale”, m’altrettanto bestiali da non confessare l’accoppiamento “canino” dei lor denti cariati nella fornicazione di tal furbon’ “forcone”.

Un “uomo” davvero di “glande” caratura, “smaltante” a carati.
Sì, pare che varie cagne, appunto, s’ammalarono di “gravidanza isterica”, previo aborto per non metter su una prole figlia di tal “figlio”, causata dal suo apparato genitale in zona “urinale”.
Un uomo molto richiesto, che pare sia ai primi posti d’ogni classifica “interinale”, appunto, per svolger mansioni di pulitor dei pub(bl)ici. Vedi? Voleva castrare e ora è in prima linea nel sorriso “pulito” da castoro incastonato.
Lavoro pagato a “peso d’oro”, e soprattutto facile da svolgere, così come le sue “leccatine”.
L’incrostazione, infatti, va spurgata con tocchi lievi della “spugna”.

Per colpa di tal sciagurato e di tutta la compagine a lui affiliata (eh sì, sempre d’una “razza”, affine con artigli affilati, “verte” il branco…), rischiammo ospedali psichiatrici così ad-dotti: “crisi di nervi da curare perché pericolosa in quanto reazione a un pericoloso istint(iv)o”.

La giustizia appurò e mi considerò solo un puro villanamente “morso” da un “lupetto” che, insistendo e “sbranando”, ha ora “allevato” un “cucciolotto” di licantropo.

Che sta alleviando con “cura” ogni sua “chirurgia” da porcellino.

Per la serie, non fare Ezechiele se sei un fissato del miele ma puoi incontrare uno, mio smidollato, che ti strappa l’osso sacro in modo “sviolinato” e altrettanto “sdolcinato”.

Ché la Notte gli sia retta via, perché nella selva oscura già si smarrì…

Comunque, più che uno da brughiere, un eunuco “potentissimo” di pompetta nel bruco per tanti “buchi”.
Spolpatosi d’antropofagia.

Distinti saluti,
l’elevato Batman, Uomo vero che non voleva “elevarlo” nelle sue basse-zze.

Già, quando si minano diritti intoccabili, quando si sconfina di crudeltà premeditata e preterintenzionale (si spaccian pure per preti di bontà), allora è il momento d’entrar in guerra.

Al nostro “amico” piaceva anche insidiare una passione vitalistica, il Cinema.
“Regalando” al sottoscritto le etichette, con tanto di figurine orride, dei peggiori personaggi della Settima Arte. Gli stolti, i fuori di testa, gli inetti, gli incapaci, i timidi più sfigati, quelli più imbranati. Per imbrattare.

Allora, ragioneremo alla stessa smodata “maniera”.

Signor Bane (anche se ci par solo un nerd di suoi “muscoli” non tanto intellettivi), volevi ridurre Batman sulla sedia a rotelle?

Invece, il Signor pipistrello ti piscerà in faccia, dopo averti aperto la scatola cranica, mutando X-Man in tutti i supereroi. Compreso il “cieco” Daredevil.

Già, Bane… un Christian Bale trasformista versione Tom Hardy, questa volta, di Mad Max in zona più interceptor.

Più che divertirti sull’autostima, dando dell’autistico a chiunque ti capiti a tiro (che mira… bile), preoccupati dell’auto che ti stirerà…

Occhio all’angolo…

Sono un Genius!

Firmato Stefano Falotico

Genius-Pop

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