Ecco, questo Scorsese non sta fermo un attimo.
Sono contento che, nel pomeriggio di ieri, io sia stato fra i primi a dare la notizia secondo cui il tanto atteso, sospirato, bramatissimo dal pubblico di cinefili di mezzo mondo, The Irishman, finalmente abbia ora una data precisa di release.
Per meglio dire, dopo l’assurdo forfait dal Concorso del Festival di Venezia, The Irishman aprirà le danze, come si suol dire, del prossimo New York Film Festival, inaugurando la serata di gala del 27 Settembre.
Ora però, scusate.
C’è stato detto da Alberto Barbera, la scorsa settimana, che lui e il suo staff avrebbero voluto fortemente inserire, appunto, The Irishman nella kermesse da lui diretta ma il film non è risultato pronto per fine agosto.
Il Festival di Venezia dura, come sempre, undici giorni. Si terrà infatti dal 28 Agosto al 7 Settembre.
Ora, essendo io un habitué veneziano, sebbene l’ultimo film da me visto al Lido sia stato Birdman, datato 2014, dunque son cinque anni che non me ne reco, avendo avuti gravi problemi personali protrattisi sin allo sfinimento dei quali non mi pare la sede opportuna riferirvene, all’ultimo giorno del festival non sono proiettati più né i film in Concorso né quelli Fuori Concorso. È una giornata nel quale sfilano solo gli omaggi delle retrospezioni dei classici e il giorno nel quale, prima dell’ora di cena, vengono assegnati i premi.
Dunque, sostanzialmente, la Mostra dura dieci giorni. L’undicesimo sta lì come il cazzo di quel mostro che mangia popcorn e aspetta che qualche donna lo premi. Dubito fortemente che sarà valutato come Leone d’oro.
Ah ah.
Detto ciò, continuo a non capire. Scorsese e Netflix lasciarono detto a Barbera che The Irishman necessitasse ancora di molti ritocchi e non poteva essere perciò completato per fine agosto-settembre.
Ma per il 27 Settembre, a quanto pare, invece sarà prontissimo.
Scorsese ha fatto un po’ il furbetto. Anche Martin è un paraculo. Chissà, forse il direttore del New York Film Festival deve essere fra i produttori di Killers of the Flower Moon.
Della serie tu fai pubblicità a me e io ti passo du’ soldi. Dai, dai.
Comunque, The Irishman è bello già che impacchettato, montato dall’inizio alla fine più di Lena Paul. Milf fatta e strafatta ch’è diventata la mia nuova attrice porno preferita.
Sì, parliamo di un capolavoro sotto ogni punto di vista. Lena può venir… fotografata anche dal signor Gennaro Calluzzo, celeberrimo guappo dei Quartieri Spagnoli che confonde una Nikon per Nicol senza e, famosa entraîneuse del suo rione, e c’apparirebbe lo stesso meravigliosa come i panorami suggestivi filmati dal cinematographer Rodrigo Prieto.
Sì, Lena Paul è una donna che si mangia Avatar e Titanic in un sol boccone.
Una che non ha bisogno degli effetti speciali per incassare più di Avengers: Endgame.
Sì, una vera Vedova nera, infatti è praticamente identica a Scarlett Johansson, soprattutto nello sguardo.
Sguardo eroticamente killer. Terminator nuda e cruda, senza se e senza ma.
Sì, un tempo per essere una grande attrice dovevi sostenere i corsi di Lee Strasberg e farti il culo.
Adesso, basta che hai la faccia da coniglietta e guadagni a patate, no, a palate.
Ci siamo evoluti molto, no?
Sì, come in Terminator 2, siamo dominati dalle macchine.
Come no? Prendere la foto da me scattata circa un’ora fa. Macchine parcheggiate in doppia fila dinanzi a un baretto di periferia.
Come fece John Connor, cioè il sottoscritto, a bere un caffè? Parcheggiai a duecento metri di distanza.
Vicino a un vicolo ove incontrai una simile a Linda Hamilton:
– Ehi, bel ragazzo, vuoi che ti faccia da mamma, stasera?
– Non ci penso neppure. Lei è pazza più di Sarah Connor. Non turbi le sessualità pure dei giovani, si rivolga a Robert Patrick. Sì, vada dal T-1000.
Quello lì, eh già, anche se lo squagli, torna sempre intatto.
Guardi, signora. Se io e lei stanotte facessimo sesso, lei mi brucerebbe più di Arnold Schwarzenegger.
– No hay problema.
– Hasta la vista, baby.
Ecco, il paragone fra Scorsese e Cameron non sussiste.
Scorsese sta facendo i sopralluoghi, appunto, per Killers of the Flower Moon.
Storia noir d’indiani arricchiti, di poliziotti corrotti, di troie a briglia sciolta, della tribù Osage che vuole fare lo scalpo al capo dell’FBI. Cioè J. Edgar /DiCaprio del film omonimo di Clint Eastwood?
No, DiCaprio sarà Tom White.
Chi sarà allora J. Edgar Hoover? Billy Crudup di Nemico pubblico?
No, ma Scorsese batte James Cameron trenta film a uno. Sì, James ha girato un solo capolavoro assoluto, Terminator, appunto.
Eppur DiCaprio fece il botto con Titanic.
Che vi devo dire? Hollywood è un losco giro ove Joe Pesci di Occhio indiscreto fa sempre la sua porca figura.