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Falò, istrionico, scrittore-attore-recensore e soprattutto pensatore. Dostoevskij, Bukowski ed evviva anche Lebowski


29 Apr

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In tal mondo vostro frivolo, mondano e vacuo, vi vuole un Falò di eterna, forse anche eterea fanciullezza eterna e giammai van(itos)a. Che riempie ogni vostro buco fisico o co(s)mico ed è ficcante in ogni sen(s)o in maniera (o)nan(istic)a o ciclopica? Il Falò è un uomo etero, tenero, soltanto normalissimo e terreno? Forse è un (ter)ragno, un ratto del vostro serraglio, un asino che raglia, un pittore della parola che usa metaforicamente una stilografica con gran stile (im)peccabile, un contadino e/o un cretino totale, un cricet(in)o, un giardiniere che usa il rastrello a mo’ d’un pen(n)e(llo), uno scrittore magnetico, un uomo che vive di suggestioni poetiche o viene spesso suggestionato da chi apre solo la bocca per (non) sciacquarsela col sapone e alla bocca dà inutile e sterile, controproducente aria? Il Falò è uomo di sapere e di sapore oppur insipido, è insipiente o sapiente in tal mondo insulso e insignificante, è arrogante o soltanto brillante, molto intelligente, perfino avvenente, in questo mondo ripieno di deficienti e putridi nani piccolo-borghesi molto ignoranti? Il Falò da tutti vien ignorato, ha dei cognitivi deficit che non si possono ignorare, è deficitario penosamente o scrive solamente patetici libretti in forma diaristica, sì, di diario patetico veramente? Su tale enigma il commissario indagherà, ah ah, e nuovamente a ogni cattivo in quel posto lo metterà. Così sia scritto, così sia fatto, cara gente sfatta. Questo mondo va rifatto, oh oh. Questi sono i (ri)fatti. Salutatemi (a) sor(r)eta e a mam(m)a/eta!

Sì, Ferruccio Amendola è stato uno dei peggiori doppiatori italiani di sempre, Sorry.


21 Jul

Ne sento di cavolate e di doppiaggi pessimi. Con tanto di accento romanesco da se famo du’ spaghi. E che fine farà Mario Draghi? Sì, non appartiene al Sacro Ordine dei Dragoni come Il divo di Paolo Sorrentino? No, come Gary Oldman del Dracula di Bram Stoker? This Must Be the Place, clown alla Fellini.

L’Italia è come ne La dolce vita. In cui apparve Adriano Celentano. E, dopo mezzo secolo, a quando il nuovo programma televisivo con la rediviva Raffaella Carrà? Ah ah.

Dinanzi a me, siete come Sbirulino. Necessitate del rinforzino. Forza, dateci dentro. Oh, miei bambini, nani e cretini. Inetti, incapaci totali, retrivi, conformisti, tradizionalisti, nostalgici, pessimi imitatori copioni da Tik Tok, ignorantoni e furfanti, lestofanti e uomini elefanti. Mangiate delle caramelline Tic Tac. E voi, sì, voi, donne stupide, piccoline e sciocchine, mostrate minigonne e bikini, oh, mie birichine, continuate ad osannare Il conte Tacchia e ora alzate i tacchi. Parla THE MASTER.

Ove un grande Philip Seymour Hoffman “curò” Joaquin Phoenix con un rivoluzionario metodo alla Dario Fo. Ma la “scienza ufficiale” non volle dargli retta. Volle, metaforicamente, infilarlo a entrambi nel retto. Perché, si sa, la “rettitudine” e lo schiavismo alle istituzione farisee, eh già, rendono l’uomo infelice e poco libero. L’uomo “vero”, è ovvio, ah ah, si sente appagato se è un demente come quasi tutti.

Poi, Phoenix, in Joker, impazzì di nuovo. Ah, ma assomiglia costui al Falò.

Non vuole stare zitto e buono come un bravo ragazzino e ottuso soldatino. Sembra anche Michael Shannon di Revolutionary Road. Eh già. Se volete la verità, questa è. Se volete gli “idioti”, a voglia… quanti ne troverete. Che “amici”, “se ride e se balla”, se fanno du’ canne(lloni) e ‘an vedi quanto so’ bon’.

 

di Stefano Falotico

Ferruccio Amendola

Potevo fare l’attore ma mi accontentai del cimitero, ah ah


29 Jun

Stallone Creed

Sì, vago pensieroso per questa landa ch’è la vita spesso così omertosa, ove tutti camminano, mentendo tronfiamente e io, invece, da mentore inascoltato, miei mentitori, spesso zittendomi con far da deficiente, vengo preso per un demente quando, ve lo dico ma non spifferatelo in giro, non ho solo un cervello ma credo di averne venti. E, se misurerete la potenza possente della mia voce tonante, care donne, potrete appurare che ce l’ho grosso anche di trenta…

Sì, è giunto il momento di far sfoggio dei miei vanti, qui nel vento.

Questa brezza estiva sta asciugando le mie malinconie ancor ritornanti. Sì, spesso le sedo con antidepressivi sfiancanti ma il mio fisico, indebolito da questi farmaci, abbisogna di rinvigorirsi, allora faccio su e giù sulla panca. Perché sopra la panca la capra campa, sotto la panca la capra crepa. E, mie capre, verranno tempi in cui l’uomo coi piedi caprini salirà dagl’inferi per ricordarvi che non siete belli come Leonardo DiCaprio, un attore diabolico. Ah ah.

Ecco, da quando son diventato letterato, sono un maniaco dei refusi. Ecco che redigo, miei redattori e donne che tanto male le vostre case arredate, degli scritti impeccabili. E li rileggo infinitamente, per filo e per segno, di virgole e giuste concordanze, appunto del mio talento vantandomi.

Sì, ieri è comparsa la mia recensione di Al di là della vita ma presenta un paio di refusi in due punti topici. A volte, la fretta di pubblicare, è cattiva consigliera. Sul mio sito mulhollandlynch, di mia auto-production, troverete la versione già corretta, invece da “quell’altra parte” ci vorrà una settimana per editare le imprecisioni. Perché il redattore è in vacanza, nonostante abbia già pianificato gli articoli da me preventivamente inseriti in bozza, che in automatico scatteranno a orari prefissati.

Anche questa, adesso? Un tempo si programmava il timer sul videoregistratore, e ancor rammemoro quando fissai l’orario esatto della programmazione di un softcore con Shannon Tweed per momenti futuri di onanismo “brillante”, ma sbagliai canale e registrai la televendita dei materassi Eminflex. Materassi su cui sognavo di “ondeggiare” con Shannon all’epoca in cui Shannon era una bionda entusiasmante. Un po’ rifatta, forse, ma quel seno gridava vendetta e necessitava di insegnamenti “immorali” come in Karate Kid… dai la cera, togli la cera, con movimento circolare-palpante per quella Milfona da “poppante”, invero solo da pompare.

Ah, erano tempi “spumeggianti” che rimpiango tanto, miei tonti, ora che l’innocenza di quelle masturbazioni allegro-andanti si è perduta nel cinismo di questa vita così frenetica e ridondante. No, non vi è niente di traviante, disturbato né disturbante, e neanche “ontante” nelle seghe spensieratamente sognanti una donna che, a te cavalcante, ti sproni battente all’atto impuro “impertinente” e, diciamocelo, ficcante…

Ontante è italiano? Sì, la Crusca sostiene che il verbo ontare esiste, e voi genitori, se scoprite vostro figlio “con le mani in mano”, insomma che “smanetta”, non adontatevi. Oggigiorno, gli smanettoni sono utili per i siti d’informatica.

D’onde i padri credettono, che il lor sangue ne fosse ontato.

Avete capito? CREDETTONO, credeteci.

Ieri, il mio post su BronxA Lame Tale, ha sollevato alcuni dubbi da parte dei maligni, che arrivano coi loro retropensieri bacati, a pensare cos(c)e di me spesso disdicevoli.

– Mi è piaciuto, molto divertente e nostalgico. Ma toglimi una curiosità. Cosa c’è di infaustamente insinuante quando dici che quei ragazzi del quartiere sfottevano la tua omosessualità?

– Io non ho scritto che sono omosessuale.

– Sì, l’ha scritto o, perlomeno, era sottinteso.

– Cosa era sottinteso?

– Che sei omosessuale.

– Io non ho mai scritto questo. Ho scritto che a volte, se uno è riservato e taciturno, non è molto espansivo, gli adolescenti un po’ malevoli pensano che tu sia frocio.

– Perché c’è qualcosa di male a essere gay?

– No, ma inculati.

 

Ora, care vacche, vado a bere il latte. Buona giornata.

 

 

di Stefano Falotico

Molti grandi attori sono degli “ignoranti”, ed è giusto così


17 Oct

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DONNIE BRASCO, Johnny Depp, 1997, (c) TriStar

DONNIE BRASCO, Johnny Depp, 1997, (c) TriStar

 

Nicolas Cage, che non so se sia un grande attore ma su cui spesi e non soppesai molte parole, tanto da dedicargli un libro che siete obbligati a comprare, disse che un grande attore deve avere alcune espressioni da ergastolano, da “patito”, da uomo sofferente e anche poi capace d’insospettabili sprazzi di euforia. Lui, maestro dell’overacting, funambolo degli eccessi, molte volte un cesso.

Johnny Depp ebbe un percorso scolastico alquanto anomalo, anzi, a dirla tutta non ebbe nemmeno una sufficiente istruzione, e si è sempre abbeverato all’istinto puro, senza regole di bello e/o sbagliato, ove lo conduceva il cuore, e fu maestoso quando apprese le lezioni di Marlon Brando, un attore coraggioso, favolista con Tim Burton e zingaro per Kusturica, prima che si dissipasse e svendesse nelle “piraterie” caraibiche, e s’innamorasse di mezze sciacquette per cui ha dilapidato la dignità in mercimonio della sua bellezza oggi un po’ sciupata.

Depardieu cazzeggiava con una gang francese per le banlieue parigine. In quei sobborghi imparò presto a fare l’uomo, senza contrattare con alcun tipo di “cultura”. Che poi la dovremmo smettere con questa fissa per la cultura “alta” perché, vista così, pare un moloch monolitico a cui possono accedere solo i “capoccioni”. Le cape de cazz’. Boriose, seriose, che non sanno mai ridere e son sempre sospettose del prossimo anche quando il prossimo è in bagno a “tirarselo” e a non tirarsela su un giornaletto “scostumato” libero dai moralistici “buon” costumi. Sì, al mare le donne non indossano nemmeno il costume, e questo invece è riprovevole perché svilisce oscenamente quel pudore delicato che la lor natura dovrebbe indurle a conservare. Ah, comunque non sono un conservatore, sono un liberale-radicale con le mie malinconie radicate sebbene non riconosca le mie radici.

De Niro, invece, abbandonò gli studi dopo le medie e superò ogni medietà possibile, giganteggiando con Scorsese e andando a letto presto con Sergio Leone.

Insomma, solo in Italia si crede che per fare gli attori e gli artisti bisogna essere laureati. La dovremmo finire con queste lauree, ché sono solo specialistiche di un settorialismo vecchio come il cucco, che servono solo a diventare metronomi della carta stampata, “dottori” delle comunicazioni più insulse.

Siate attori e, se una donna vi piace, fate capire che state recitando la parte dei timidi. Lei proverà a “sbloccarvi” e voi potrete “timidamente” incunearvi…

Ah ah!

di Stefano Falotico

Genius-Pop

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