Posts Tagged ‘Ass’

The Martian, sopravvissi: se l’ignorante viene ignorato, l’acculturato va (de)cur(t)ato


04 Oct

La senti? Questa è emozione (Il lato positivo, Jennifer Lawrence a Bradley Cooper)

– Lo senti?
– No, non ancora.
– Ora, lo senti, zoccola?
(Il lato b, tuo padre, un puttaniere a una di “quelle”)

Sì, siamo gnuranti, “cari” troioni, finitela di usare la cultura per aver più culi, non avete il culto. Il culto è credere a qualcosa, voi, io vi dico, voi non credete a nulla se non a prenderla così come “viene”. Io v’inculo.
Noi, giullari, conosciamo i vostri trucchi, i vostri occhi, cari orchi da (s)o(r)che.
Occhio per occhio, dente per dente, tira fuor le pal(l)e. (S)cavatela.

Kendra Lust non ha bisogno di present(azion)i e non va vestita con immagini, bensì su(p)ina introiettata


22 Jul

Parola della Bibbia, versione apocrifa della blasfemia meno ipocrita.

Questa fottuta società è American Hustle ingannatrice che tracanna le coscienze giovanili e le irretisce a un volere capziosamente sovrano, al fine di decretarne precocemente le fini, dunque a sancir le funi. A questo suicidio indotto, io, dottissimo,, emetto la sentenza che non mi adatto né allatto a questa scemenza.
Con non sentite condoglianze, firmato Dead Man, australopiteco di canguriana memoria saltellante di pal in frasca e sempre fresco nonostante vogliano sbattermi al caldo.
Alle fighe oppongo una nuova sfiga e alle fortune do il beneplacito di pene.
Grazie, applauso.
E che Kendra Lust apra le gambe con far che solo LEI sa(le).

 

di Stefano Falotico

 

Il mor(t)alismo triste-mente odierno


26 Nov

Su Face, a differenza di Twitter, immagini ritraenti nudi maschili, pensa te il sessismo femminista, non si possono inserire. Così come, prendete nota, a me cancellarono su YouTube il video in cui Polly Walker, nel film di Greenaway, Otto donne e 1/2, esibisce il suo fantastico arse, detto anche gran culo, perché nei profili, non YouPorn, pensa te, bensì Tubo, appunto, è proibito immettere, io direi (o)mettere, eh eh, immagini o filmati di belle donne leggermente discinte. Oserei dire, in modo osé, un accipicchia che moralismo tristo.

Jennifer Lopez – Booty ft. Iggy Azalea


19 Sep

Stacy Haiduk, True Blood and sex


27 Jul

Pamphlet ero(t)ico


15 Jul

Due pezzi di Stefano Falotico

Il fascino (in)sano dell’omosessuale, l’anomalia dell’etero “integrale”, scusate, nella società (dis)integrato

Sì, questo è un pamphlet sul sesso.

Cause ed effetti… notte. Di notte, va la ronda del piacere e gli “uccelli” son rondini che s’“offuscano” tra (ef)fusioni atomiche, personalità doppie (in)sospettabili che “esplodono” di botto e “botte”, stanze d’albergo ove “piove” a (di)rotto dentro, a causa delle tempeste ormonali dell’amante più “bagnino”, raccattato a Rimini dopo un’immersione subacquea che voleva essere un suicidio e invece si tramutò in un bacio bocca-bocca sin alla riva in cui l’aspirante-“respirato” suicida, grazie a quel “salvataggio”, riaprì gli occhi e, così di labbra “vi(ri)li” a lui (af)fini, comprese nella calura estiva un piacere estatico mai prima provato né esternato. Ammainò il suo “gabbiano” e si gabbò da “gobbo” ma l’evento, fra quegli sci(r)occhi venti, gli rivelò la natura “ambigua” della sua (r)esistenza da o(r)ca. Sì, quel bagnino che, innocentemente, lo “baciò” insistente(mente) per dargli fiato di ventre, nel ment(o)re incoraggiò la sua latente, da lui sempre affogata omosessualità. In quell’attimo fetente-fottente fra la vita e la morte, l’inconscio del suicida provò sensazioni “a pelle” polmonare d’un risveglio dei sen(s)i e da allora, da quel momento fatale di maschio così “dentro” sentito, volle diventare femme.

Per tutta la vita si effeminò, nascondendo agli altri la voglia di passar dall’altra parte. Ma l’outing mai (av)venne… e, castrando i suoi desideri più profondi, quell’uomo rimase a metà, senza mela e senza mammelle. Però, dopo quell’abisso…, gli si spalancò una voragine percettiva e vide nuovamente, nudamente, chi era. Sì, fu Eva e per molto tempo pen(s)ò invece di essere solo Adamo.

Ma quel frust(r)arsi bloccò sia la sua “voce” dal pomo e anche il “suo” dalle patate. In quell’istante, (ap)prese e si sfogò da “figa”.

In culo a tutti, aprendo le gambe da uomo che ebbe il (co)raggio solare di svelarsi crudamente omosessuale. Senza più la paura del giudizio altrui, che sempre lo fotté nel mai dir che lui invero sempre arse sol per un simile ardente e “al dente”. Mai dire “mare”…

Evviva il “tonno!”.

Evviva il Sole!

Eppur la notte si fa (s)fonda…

L’omosessuale, a parte le battute e le battone sui viali da viados, continua a non entrare nella società perché (re)spinto dai pregiudizi ferenti il suo orgoglio “penetrato”.

Allora, vaga nel sempre ancor mentire, non importa se attivo lo dà o, passivo, lo piglia.

A questa società bigotta ancor non piace.

E finalmente potrà suicidarsi in san(t)a pace nell’Oceano Pacifico, senza che nessun possa più (o)metter “bocca” sulla sua scelta… “duramente” attaccata.

“Si attacchi” al cazzo.

 

L’oscena realtà dei (non) rapporti confidenziali, interpersonali

Una tizia contatto…

Guardo le sue foto. Di lei sempre nella natura, che abbraccia cani quasi lupo, coccola le fronde degli alberi in sue pose attorcigliate da serpentesca amazzone, foto di lei in Alaska col mar che le sguazza fra le lucide, terse, asciutte e abbronzate gambe, e par si scaldi, denudata anche nell’anima, nonostante il freddo polare. Lei che bacia un gatto e lo lecca fra noci di cocco da “cocca” in sue albicocche losche fra le esche, tra le frasche fresca, affusolandone, lei “isterica” d’inquadrature fermo-immagine a sussurrarti dallo schermo che non è una donna superficiale e schematica. Ma guarda nel (pro)fondo delle cos(c)e.

Lei che balla solo coperta da un bikini floreale col vento fra i capelli, svolazzando d’intercapedini prominenti d’un seno libero e sciolto eppur appunto di capezzoli appuntiti per il tuo “sacco” a pelo in lei appena (s)coperta.

Le scrivo che (at)tira e le chiedo l’amicizia per spronarla a una conoscenza selvaggia in cui possa sghiacciarmi dall’ibernato, gracchiante, inchiappettante, sdrucciolevole, “lungo” inverno “rigido” dei miei cazzi assonnati, da biscia a sonagli, visto che lei par che ami anche gli asini che ragliano e voglia sgranchirsele da g(i)nocc(hi)a scricchiolata a chiocciole.

Ah, su quelle scale scoscia.

Mi chiede se ho Facebook e io approvo… già mi (ar)rende provato.

Lei “accetta” e guarda, in tre secondi netti, due mie foto in cui son “venuto” come il cazzo.

Al che, taglia di (i)netto e mi scrive, recidendomi così decisa, che non sono il suo tipo perché le paio un topo. A questa topa non piacciono dunque anche i topi?

Che sia una zoccola e un’orsa, altro che (co)stella(zione) omonima, e sia solo, altro che Sole, in cerca della “pesca” dei “salmoni?”.

Non sono un salame, non abbocco alla sua carne cruda.

Insomma, si dichiarava di larghe vedute, si spacc(i)ava per selvatica e sganciata dalla società nauseante delle carni in scatola da market e Manz(ot)i(n).

Scoprii subito in lei che, come tutte le altre, voleva solo una scopata in mezzo al “bosco”.

Meglio le fragole vere a queste uve passerine.

Alex Morgan Sports Illustrated Swimsuit


29 Jun

Linda Kozlowski from Crocodile Dundee


21 May
Questa scena non poco mi turbò quando vidi Crocodile Dundee a 9 anni.
E crebbi in fretta e furia.

Lo s(tra)fottente


16 May

di Stefano Falotico, uno che se ne sbatte

Da an(n)i, sono uno specialista delle stronz(at)e, e mi strozzo eppur ce l’ho (mari)tozzo

Ciao, hai 41 anni e sei una splendida donna. Non ti conosco ma non credo meriti che ti si dicano brutte cose. Sexy lo sei da infarto, probabilmente sai fare l’amore tanto che poi uno si spara. Sì, perché il bis è sempre meno delicato per una come te, ché sai farci e dunque sfare. Ammazza, ammazzi subito al primo colpo, che mira, che messa a fuoco. Tutti fai innamorare, ti puntano, li spunti, ci sta anche lo sputo di amplesso selvaggio ma poi li pianti e rimangono col rimpianto e un già andato caldo piatto oramai raffreddatosi. Data, avuto, e chi ha dato è a puttana, che sei spolpante, spompinante e di pompelmi pimpanti, andato da un pezzo di figa marcia. Da cui lo starnuto e il fegato a imbuto su sciolto gelato al cioccolato, detta acidità (che dà) di stomaco. Ma tra il dire e il fare, c’è di mezzo Marte. Sì, evviva i marziani, alien(at)i nati, ma quali rinascite! Stiamo bene in questo Saturno senza una Venere che possa fotterci in toro ascendente a incularci dei nostri gemelli là in mezzo, il mare sta sulla Luna di chi non vive più alla luce del Sole e spera di piantar bandierine a mo’ di cratere vuoto della sua testa bucata da tempo, ma questa vita è un’odissea 2001 e tu, tramortendo, oramai tramontata con un altro che ti smonta e che tu (s)monti, fai appunto sì che mi dirai no, perché lo so. Se acconsentissi, non potrei comunque sentirti perché annaspo da vile che non ama i sentimenti validi, li valico da finto invalido e quindi passeggio meglio degli zoppi, eppur il mio godimento è autoerotico in tempi in cui mi amo al sapor margherita sfogliante, strappandomelo di mio schiumoso, “brillante” stappare! Sai che festa?! Alla faccia del cazzo e della fata. Il “fallo” dell’ingrato fato eppur me le gratto. Mai dire mai, dai, mia dama, sono in cerca di te che so quanto mi ami, chiama, in fondo non esisto se non nel telefono che fa su di chat erotica ad alzarmelo e giù di cornetta poi da (s)pompato. Non sono un uomo basso, sono vero, alto alto. Ho solo la vita bassa. Scopiamo ancora di urla come i contrabbassi? No, basta! Evito così, comunque, di essere un cornuto evirato anche se devo pagar poi il conto salato, non sono un dolce conte e, ogni mattina, bagno il cornetto in questa mia vita cremosa quanto un caffè amaro di me che, alle prime luci dell’alba, vesto un pigiama orgoglioso della mia “amabile” notte in bianco ma da sospetto bagnato appena visibile di macchioline, si chiama sbavato, si chiama imbavagliandomi io son di te imbevuto sognandoti e di polluzione spruzzando fra le mutande tanto tanto. Su, sono simpatico? Brava, e aumenta la mia follia come il regista Bava.

In poche parole, meglio il Cinema di Lamberto di te, mia cara Berta.

Perché filava e ora indossi i pantaloni sfilati(ni).

Mi sposso ma mai mi sposerò.

Puoi spossarmi? A più non posso? Non si può? Allora vaffanculo!

 

Il peggior Cinema erotico del cazzo


08 May

Credo che ogni mia “alterazione” erotica, da cui l’odierno esser un eroe “ieratico” a scagliarmi contro le carnalità brade e porcellesche, sia sorta per colpa di quella sorca della mia insegnante di “scienze” delle scuole medie.

 

Ma procediamo con cautela, poi verrà… il moccolo sulla “candelina”…

 

Ieri, un mio amico s’è recato a San Giovanni Valdarno a dar lezioni di Cinema.

Stamane, gli chiedo su Facebook com’è andata questa sua incursione nell’entroterra tosco-“appenninico” e lui m’ha rispondo gentilmente, ancora un po’ frastornato: “Credo bene, grazie, spero di aver fatto buona impressione”.

 

Al che, mi ritorna in mente “bella” come seiBattisti? No, quella battona… di punto G poco da greca ma quasi da Sparta, davvero “ellenica” di “classe” nostra da “medio” men… a esser indirizzati per “superiori” che non ce l’avrebbero drizzato del tutto, a causa d’altre “lezioni di anatomia” poco rispettose della nostra naturale “biologia” adolescenziale, proprio invece scelleratamente stupranti la purezza sana di quell’età che dovrebbe giustamente idealizzare l’amore senza ulteriori appesantimenti di libri castranti, da pessimi(smi) co(s)mici leopardiani, e occludenti il nostro libero volo appassionato in quanto non fecero altro che anti ossigenarceli con l’anidride carbonica da ostruite, (s)bocciate “aiuole” di botanico… “orlo” delle ragazze in fiore…

 

Ecco la “storia”, cioè l’algebra incrociata su diagonali della sua minigonna… da donnaccia… “educanda”, di “formazione” affinché crescessimo già “duri”… e ligi al righello per il goniometro dell’area del culo, ops, volevo dire del cubo in zona erogena di natura rombica, forse eravamo già (in)quadrati alla perdizione del desiderare, con la bava alla bocca più mani unte d’inchiostro e “bianchetto”, la dinamica dell’elevarci d’astrattisti-cubisti più che arraparci da vivaddio gioventù pensatrici e non pen(ant)i (ar)resi indecisi, oltreché recisi e “potati” di maldestra (stilogra)fica.

 

Insomma, un “bel” quadretto picassiano, deformità delle proporzioni muliebri e quadernetti pieni zeppi di T.V.B., acronimo di “Tanto va bagascia” che poi ci metto lo “zampillo”.

 

San Giovanni Valdarno. Il santo “be(l)ato”…

 

Ieri, ho chiesto a mia madre se conosce questo paesino. E lei mi ha risposto che lo conosce, certo, insegnava in Toscana una volta, da due anni, invece, è in pensione, prima però si è girata tutte le cittadine della regione dello sciacquar i panni sporchi in Arno. Appunto. E Vald per costa sta? Per “va a darlo?”. Sì, i santi son sempre stati presi per “froci”.

 

Ogni mattina, pensa te, prendeva il treno per andare a insegnare matematica e scienze nelle varie località… fiorentine e limitrofe, forse quella alla pizzaiola, cioè la napoletana, se ben “cotta”, è più “al sangue”. Fa più sesso vulcanico.

 

Ogni anno le assegnavano un paesino diverso. Solo negli ultimi anni è riuscita ad avere la “cittadinanza”, ah ah, emiliana, e ha insegnato vicino Bologna. Per anni, ha vissuto una rivalità immensa nei confronti della “parimenti” dottoressa-geologa Luzi Delfina, condomina del settimo piano. S’incontravano in ascensore e si chiedevano com’era andata la giornata. Mia madre:

– Bene, ho fatto al solito 100 km all’andata e 100 al ritorno.

 

La signora Luzi, invece, insegnava tranquillamente alla scuola media più vicina possibile al mio palazzo, a neanche due km di distanza. Che botta di… c… eh? Per di più, è stata la mia insegnante proprio di matematica quando frequentavo quelle scuole medie. Un’insegnante comunque bizzarra, di “razza” equivoca, anzi, una equina da cui la sua camminata da cavalla, una donna strana… per insegnare quella materia. Sinceramente, delle espressioni e del programma, non gliene fregava un cazzo. Devo ringraziarla per due cos(c)e. Mi ha fatto scoprire il Cinema erotico. Sì, durante le sue lezioni, molto sui generis, interrompeva la spiegazione, si sedeva sulla cattedra, scosciando (si vantava di essere una bellona nel suo “genere”), e appunto, da donna sexy, ci voleva “educare-imboccare”, più che alla matematica, alla prima adolescenza, dicendoci che i turbamenti che, senza dubbio, provavamo, erano normali e non dovevamo vergognarcene. Una volta, ci parlò per un’ora intera del film Prosciutto prosciutto di Bigas Luna con Bardem e la Cruz. Detto, per inciso, un filmaccio abbastanza pecoreccio che può sortire solo l’effetto contrario. Allontanare i ragazzi dalla normale sessualità e invece proprio renderli promiscui, confusissimi in porcate indigeste e da mal di panza da già svaccarli. Poi, devo ringraziarla perché fu l’unica a farci fare una gita fuori dalle mura della nostra regione. C’involammo a Roma. Se non fosse stato per lei, non avrei mai capito perché la lupa era una zoccola…

Ho detto tutto…

Poi dicono che Roma è la città “religiosa” per antonomasia. Sì, come no?

 

Ma non perdiamoci in queste puttan(at)e.

 

Ecco a voi i film più “eroticamente” brutti, quelli che non avreste mai dovuto vedere in epoca puberale perché avrebbero solo alterato la già acerba sessualità non crescente.

 

Oggi, comunque, mi ritengo un uomo gigante(sco). Sì, (a)doro Biancaneve.

 

No, non stilerò (classi)fiche, immaginateli voi. Figli di puttana!

 

Genius-Pop

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