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Dopo queste quarantene ingiuste e castranti, vi voglio di nuovo in forma come Bob De Niro e splendidi, giovani e vigorosi come Diane Lane di Streets of Fire


26 Jan

streets of fire michael paré

Esiste un film che non è bello come I guerrieri della notte, I cavalieri dalle lunghe ombre e I guerrieri della palude silenziosa ma, soltanto grazie all’atmosfera favolistica che crea, in virtù di due canzoni magnifiche, riesce a diventare un capolavoro quasi superiore a Warriors?

È ovvio che c’è e il regista è sempre lo stesso, ovvero Walter Hill.

Questo Covid-19 non è roba per me. Non sarò mai un uomo inquadrato e forse come Darth Vader, asfissiato, incartapecorito, dallo sguardo lugubre, dall’indole volpesca e leggermente bugiarda alla Conte e non intendo recarmi, di prima mattina, al Quirinale. Inchinandomi dinanzi a un Presidente della Repubblica che sembra più vecchio, matusalemme e imbalsamato del Conte… sì, Dracula di Bram Stoker nella versione del primo tempo del film di Coppola. Dando prima le dimissioni in remissione dei peccati, dunque formalmente restaurando la Tavola Rotonda di chi non crede al Graal ma solo al lauto stipendio da traditori come Lancillotto.

Orsù, evviva re Artù! In tv, spopolano donne finto-giornaliste che sono più false di Ginevra.

Piaciuta la freddura? Mah, a me il freddo non fa caldo né freddo. In effetti, fa freddo ma io sento caldo. Come sosteneva Totò nell’epocale Totò, Peppino e la… malafemmina, a Milano deve essere sempre freddo, allora sarà un vento caldo.

Basta, basta davvero con queste mascherate, con queste mascherine, con questi corbacchi, con le cornacchie e coi corvi, coi gufi di notte, coi pipistrelli e con queste chiusure ibernanti la nostra umanità quasi distrutta. Ché non è solo fatta di tastiere da cybernauti. Basta coi coprifuoco immotivati.

Non siamo mica in Fracchia contro Dracula. Fuori non c’è nessun Conte pronto a succhiarci il collo. A sfinirci nella bufera, no, pazienza. Invece, sì.

E qui ci vorrebbe invece Totò, sempre lui, però di Totò Diabolicus.

Stiamo diventando pazienti impazienti. Abbiate pazienza.

Ma quale Speranza? Stiamo perdendo ogni Utopia. Anche quella di Fuga da Los Angeles. Il governo è più cinico di Jena Plissken. Altro che Snake, è una malefica, mefitica serpe infida. Ci sta spegnendo anche nell’intimo… Ah ah. Qui, dovete eleggere me in Parlamento, ovvero il vero John Belushi di Animal House.

Sì, in tutta franchezza, ci sta spappolando le pa… le, la gente non più amoreggia, l’entusiasmo per la vita che, come sapete meglio di voi, si origina da “quella”, sta andando a farsi fottere.

Di mio, son un uomo che balla malissimo come Belushi in The Blues Brothers e non arcua il bacino a mo’ di John Travolta de La febbre del sabato sera ma, grazie alle sue mosse improvvisate da incapace sulla pista da ballo, riesce a euforizzare la folla che inneggia affinché possa io sfoderare tutto il mio twist con Uma Thurman di Pulp Fiction, rimediando una figuraccia da Bradley Cooper e Jennifer Lawrence de Il lato positivo ma vincendo, al contempo, ugualmente la scommessa. E dire che pensavo di vincere Jennifer Lopez. Va be’.

Sì, un certo fascino dell’imbranato, col sex appeal animalesco di Willem Dafoe, ce l’ho. Donne, non posso garantirvi però che, oltre a questo, ci sia qualcos’altro. Comunque, se siete curiose e voleste appurare con mano, vi lascio fare. Ah ah.

Le donne mi vorrebbero figo come Michael Paré ma io desidero che esse siano soltanto come Shannon Tweed di Trappola d’acciaio e come Ashley Laurence di Triplecross.

Ashley, una delle mie fantasie proibite sin da quando la vidi in Hellraiser anche se, in Analisi di un delitto, gliela vide Cuba Gooding Jr.

Sì, Ashley è l’unica attrice, per modo di dire, che può vantare un filmaccio con Parè, molti amori “al purè”, una scena di sesso interraziale da siti VOD per adulti e la se…a, no, una storica saga con Clive Barker.

Donna afrodisiaca da Vov. Celeberrimo liquore alle uova dalla nomea “sensuale”. Sì, si dice che uno lo beva e, dopo di che, assuma una carica erotica da donna ventenne nel periodo in cui non ovula.

Ecco, Diane Lane sta ora con Josh Brolin. Mi piaceva, sì, Josh, quando recitò nei Goonies.

Adesso non mi piace più. Nemmeno la Lane mi attizza come un tempo. A dire il vero, parafrasando ancora Totò, di Diane Lane mi piace tutto tranne una cosa. Il marito, ah ah.

Quindi, appena vedo Josh Brolin, per curarmi dal fegato amaro, riguardo Elizabeth Olsen di Oldboy. Ah ah.

Sì, questo Thanos fa solo per Diane, a me suscita Thanatos e poco Eros. E, come attore, non è paragonabile a Bobby De Niro.

Il quale, dopo averci “deliziato” con Nonno, questa volta è guerra, afflitto da Senilità da Italo Svevo mescolata alla zona Alzheimer su simpatia da Geppetto, sta tornando in formissima veramente cazzuta.

Dopo aver finito Wash Me in the River con John Malkovich, sta recitando nel nuovo film di David O. Russell, sarà in The Formula con John Boyega, in Armageddon Time di James Gray e in Grey Horse di Scorsese.

Sì, a me hanno fatto sempre ridere quelle persone che si lanciano prematuramente in giudizi lapidari.

Se fosse stato per loro, non avremmo mai visto The Irishman poiché costoro consideravano finito De Niro e, se fosse stato per loro, io non sarei, oggi come oggi, qui a scrivere e a ballare.

Starei sempre in quarantena. Sì, da molte persone fui considerato mezzo matto e pensarono che necessitassi di essere punito. Peccato, mi guardo allo specchio e sembro Jon Bernthal di The Punisher.

Sì, ce l’ho lungo… il naso, grosso quasi quanto quello di Bernthal e De Niro.

Sì, il naso di De Niro sembra quello di un elefante, una proboscide. Avete notato? È proprio da Conte, da Pinocchio, da Cyrano… De Niro però, a differenza di Conte, recita solo nei film. Ah ah.

A volte, quando faccio la doccia, non posso specchiarmi e dunque non vedo se il mio naso sia lungo o meno.

Comunque, il resto è parimenti proporzionale. Eh sì, in tale mondo di nani, ci vuole sempre chi ha i cog… ni per dirvi che lo siete.

Tornando a Michael Parè. Soprattutto negli anni ottanta, più che sembrare un attore, pareva un testimonial della pubblicità dello shampoo Neutro Roberts. Di mio, so che con Julia di Pretty Woman avrei usato l’idromassaggio. Mentre, a suo fratello Eric, ho sempre preferito Greta Scacchi di Coca Cola Kid. Se non vi piace inoltre come ballo o come io balli se amate il congiuntivo e non me, comprate il dvd di Crusing e rivedete in loop Al Pacino e James Remar al night. E ho detto tutto.

Al night, all night, tonight, tomorrow potremo di nuovo godercela oppure dobbiamo scrivere al Papa? Ah ah.

Nell’attesa che, perlomeno, l’Emilia-Romagna torni in zona gialla, stasera mi sparerò… un bel filmettino? È proibito?

Non lo so. Devo controllare se ha il bollino rosso. Ah ah.

 

 

di Stefano Falotico

 

Le attrici non molto famose che stimola(ro)no le mie voglie più fantasiose, ardimentosamente focose e forse cremose, grandi donne da Scent of a Woman


26 Feb

stacy haiduk facebook

attricibmovies

Joely+Richardson+American+Theatre+Wing+2012+xDwNz59XjCHl

Valeria+Cavalli+Rome+Film+Festival+2008+Lultimo+V4uczPWboEol

Ah, per molti anni, essendo un tipo molto riservato, molta gente pensò che fossi il Piccolo grande uomo/Dustin Hoffman del capolavoro di Arthur Penn.

E mi trattò da gran pagliaccio come Sean Penn/Cheyenne di This Must Be the Place.

Be’, quello che posso dirvi è che furono dei nazisti e forse io li sbugiardai e spogliai vivi, raggelandoli vendicativamente nel denudare ogni loro ipocrisia crudele in maniera cruda da uomo vero che non deve chiedere mai.

Ecco, per quanto io possa ammirare la bravura e il talento incommensurabile, a livello recitativo, della simpaticissima Frances McDormand, debbo ammettere in tutta sincerità e mia ormonale onestà, che la lascio volentieri al fratello Coen. Sì, Frances e Joel Coen, regista assieme a Ethan del remake de Il grinta, dopo una giornata di duro, reciproco lavoro, si scambieranno tenerezze, ascoltando il loro idolo, il premio Nobel Bob Dylan. Contando, prima di addormentarsi, le pecorine, no, le smarrite pecore di questa società che non sa, purtroppo, che farsene degli intellettuali.

Di mio, subii un cambiamento corporale e percettivamente sensoriale a livello (im)puramente sessuale impressionante, cioè divenni un licantropo inimitabile quando nel lontano 2003 incontrai un ragazzo, del quale già innumerevoli volte vi parlai, abitante in quel della provincia di Padova.

Lui fu, non so se lo sia ancora, fanatico delle attrici a luci rosse. Si professò come laureando al Dams, infatti in tale disciplina umanistica si laureò lodevolmente, ma uno dei suoi registi preferiti è a tutt’oggi Joe D’Amato.

Per quanto concerne il sesso, lui mi educò a superare le mie inibizioni e a combattere grintosamente per darvi dentro di gran botte. Sì, fu nei miei riguardi come l’ex allenatore di Mike Tyson, Cus D’Amato. Il quale sarà presto incarnato, in un biopic cinematografico, da nientepopodimeno che Anthony Hopkins.

All’epoca, frequentai una ragazza di Treiste e con lei, già prima di far palestra con questo mio amico, usai il muscolo più ambito dal genere femminile. Ovvero quello più (s)pompato.

Però, questo mio amico volle maggiormente invogliarmi a colpire con più potenza, suggerendomi un parterre di pornoattrici così picchiatrici sulle zone erogene più virili, eh sì, da mettermi al tappeto subito.

Sì, dopo che vidi tutti i film con le sorelle Ashley e Angel Long, gettai la spugna, totalmente massacrato.

Due bionde mozzafiato con cui a stento poté fargliela Lexington Steele, forse pure io, ma Muhammad Ali non avrebbe retto sino al quindicesimo round. Si sarebbe sciolto molto prima.

Ecco, dopo questa necessaria premessa, potrei illustrarvi i jetlag che donne come Brianna Beach e Kendra Lust potrebbero rifilarvi col solo movimento del bacino.

Ma queste non sono attrici da premio Oscar, sono attrici relegate, splendidamente rilegate, in film ove potrete vedere anche gang bang a letto. Queste vi ammanettano a essere smanettoni…

Parliamo invece di attrici cosiddette serie. Anch’esse formose, anzi in gran forma di estrema, fisica forza ma non molto famose.

Fui ossessionato dall’attrice Valeria Cavalli. Un’attrice italiana che adesso vive in Francia. Spettacolare nei suoi nudi bellamente esibiti ne Il caso martello e nella serie tv Le grand patron. Solo per eccitarvi, no, citarvene qualcuno. Ah, che donna, che cos(c)e di un altro pianeta.

Sublimi, da accarezzare al plenilunio per ergersi dentro di lei, bagnandola, no, abbagliandola coi raggi solari del tuo venire a mezzogiorno.

Dunque, l’insuperabile Polly Walker col suo fondoschiena grandiosamente spropositato, perfettamente però allineato alla sua venustà esagerata. Donna da Dark Harbor.

Dunque, Joley Richardson, bionda dalla bellezza smisurata per fantasie erotiche immisurabili. Ah, Lady Chatterley.

Ah, non fatemi pensare poi ad Ashley Laurence. Attrice di Hellraiser e amante di un nero davvero molto dotato, ovvero Cuba Gooding Jr.

Analisi di un delitto, un film che presenta una scena, forse anale, sicuramente interraziale da far impallidire, più della pelle stupendamente bianchissima di Ashley, ogni uomo dagli Appennini alle Ande.

Fra le amiche di Facebook, ho persino la milf par excellence, ovvero Stacy Haiduk.

Non sto scherzando. Nel mio canale YouTube inserii anche un video tribute dedicato a lei.

Ve lo mostro, sotto.

E, in chat, lei mi rispose amabilmente.

Siamo sicuri che mi apprezzò solo virtualmente?

Ora, chi sono io per potermi permettere queste, no, questa? No, questo e altro?

Tom Cruise che stette assieme a Mimi Rogers? Donnona dalle grandi tette?

Io direi molto di più.

Io spingo, si sa.

E tutto va.
stacy haiduk chat fb

 

 

di Stefano Falotico

 

 

 

TOP super f… di Hollywood e “dintorni”


05 Dec

Ashley Laurence Analisi di un delitto

Sì, più passa il tempo e più mi convinco di vivere in un Paese di ritardati. Di semi-tonti come Billy Bob Thornton di Lama tagliente. Persone piccolo borghesi molto pericolose, sospettose, indagatrici delle intimità altrui. Che prima si confessano, la domenica mattina, nelle basiliche e poi, giunta la sera, sono peccatori/trici, nani ignominiosi, diavoli tentatori, squallidamente ipocriti.

In Italia, mai nessuno vuole ammettere di essere un uomo e una donna come iddio li ha fatti. E si nascondono, regredendo agli spazi dolciari da torroncini di Natale, dietro idealizzazioni da Romeo e Giulietta di un sesso falso, caramelloso, da canzoni di Jovanotti e Annalisa.

Non sono misogino, o forse lo sono. Ma molte donne di questa Nazione tricolore m’inducono spesso a esserlo. Prima, da femministe retoriche, si celano dietro discorsi filistei, espongono le loro discinte grazie su Instagram, in un vivandare allegro-andante di sconce frivolezze da mentecatte esibizioniste, ambendo ovviamente a far luccicare gli sguardi arrapati del maschio di sana e robusta costituzione. Quindi, se qualcuno le approccia, malevole rinnegano il loro sfacciato puttanesimo, attaccando ogni virile avance un po’ sfrontata con indubbie offese del tipo… sei un fallito di merda. Speranzose invece di raccattare l’allupato riccone, questo sì davvero troione, per poter continuare a cazzeggiare su Instagram in pose palestrate di seni rifatti e culi abnormemente rassodati nell’aver rimpolpato questi lor solidificati, da molti uomini abbienti ficcati, sodi glutei nel sollevamento pesi di un culturismo senza cultura.

L’Italia è questa. Paese ad alto tasso di prostituzione e di finti santi che non tanto ogni tanto vanno a zoccole. Sì, non tanto ogni tanto che significa molto. Ma non lo ammetteranno mai per pudori e retroterra culturali mafiosi, per l’onore di una dignità bugiarda! Sì, non ci vanno ogni tanto, quasi sempre, e poi si fotografano in selfie di sorrisi di plastica con tanto di denti pulitissimi da Tantum… Verde!

Le donne sono fissate con questa parola odiosa che chiamano amore. L’amore è uno solo nella vita ed è quello pre-adolescenziale, puro e incontaminato. Il resto è un triste compromesso per cercare una scopata con qualcuno/a che possa capire i nostri mal di pancia e con cui, di sfoghi, possiamo condividere i nostri piagnistei.

Quindi, l’amore è una balla messa in giro da quell’impotente di Giacomo Leopardi.

Sì, in Italia vanno forte cantanti come Ed Sheeran e ancor impazza l’Unchained Melody di Ghost. Canzoni mercantili di massa per un romanticismo da baci Perugina.

Sapete… anni fa fui scambiato per la blasfema, invasata, “schizofrenica” Linda Blair de L’esorcista. Perché la gente non riusciva a spiegarsi il mio improvviso, devastante cambiamento.

Ai loro occhi apparsi per anni come Elijah Wood, l’Hobbit del cazzo. Invece, bando a ogni pudore, io son sempre stato McConaughey di Killer Joe.

E finalmente ebbi le palle di dirla tutta. Miei polli!

Basta, ero stanco di ragazzini fighetti e viziati che passarono la loro adolescenza su versioni di Latino e Greco e, nel tempo libero, anziché darci dentro, giocavano con Guybrush Ulysses Threepwood.

Vi è un’unica isola del tesoro e lo sa benissimo quel figlio di puttana di Gollum.

Ed è la figa fiorita, leccabile, amabile, godibile, trombabile, fottibile.

E dunque, qui ora, vi dirò alcune delle super fighe che rendevano liete le mie giornate da pompante in erba, miei poppanti. Fighe lisce, fighe vigorose, da spronarmi al calore più focoso, all’onanismo più ardimentoso.

Grandi passere!

Allora, un po’ a casaccio, stiliamo la lista delle gnocche sesquipedali.

Io ci piazzerei quella biondona di Shannon Tweed, regina dei softcore, vera matrona da monta.

Poi, Isabella Rossellini de La morte ti fa bella, col suo accavallamento mozzafiato. Roba che Alba Parietti si è sempre sognato. Invero, nella scena in cui, ignuda, s’immerge in piscina, è stata doppiata da una ancora più figa, Catherine Bell, apoteosi della femminilità più troia. Una di quelle donne capaci di spappolarti col solo potere della mammella sinistra.

Quindi, Ashley Laurence. Quella di Hellraiser. Una rara faccia da puttana eccitante al massimo. Infatti, nel film Analisi di un delitto, aveva già anticipato le scene porno interraziali che vanno oggi di moda.

Quando, davanti a quel negrone di Cuba Gooding Jr., si spoglia e mostra il suo culo ciclopico, oserei dire enciclopedico, dizionaristico. Sì, alla parola culo del vocabolario, dovrebbero mettere la foto del suo immane fondoschiena immenso. Culo da lei mostrato senza vergogna anche in Triplecross con Michael Paré. Un culo da paresi! Da appendere alla parete, come infatti fa Cuba. Cuba, che culo!

Dopo di che, naturalmente, l’altra vulvona di Polly Walker. Il suo culo in Otto donne e mezzo è da guinness dei primati. Infatti, se lo vedrete, diverrete un primate. Come gli ominidi dell’inizio de La pazza storia del mondo di Mel Brooks. Anche in Roma spinge parecchio.

Se invece non siete amanti dei nudi “artistici”, pigliatevi il film Dark Harbor col compianto Alan Rickman. Quando lei, sdraiata a letto assieme ad Alan, indossa solo le mutandine, diverrete degli alani.

E per oggi è tutto, credo che abbiamo già dato abbastanza.Catherine+Bell+2018+Hallmark+Channel+Summer+X6JmJlUMuXEl

di Stefano Falotico

Genius-Pop

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