Sì, grande interpretazione di Rourke nel film di Liliana Cavani.
Ma io e Rourke, fotogenicamente parlando, siamo tanto simili alle iconografie di San Francesco riportateci nelle tele e nei documenti storico-biblici quanto Salvini nei panni del Redentore.
Insomma, questo qui vi sembra un santo?
Mah.
Comunque, parimenti al Salvatore nostro Signore, non quello de Il nome della rosa, io sono resuscitato. Le Sacre Scritture dicono che sia salito al settimo cielo il terzo giorno.
Di mio, salgo solo al piano quarto, ove abito.
Mi pare però oramai evidente il look miracolistico da Johnny il bello.
O no?
Vi perdono da ogni vostro peccato. Lei, signora, vuole ascendere? Allora, posso spingere sul pulsante rosso?
Sì, la signora con me prende l’ascensore per il Paradiso.
Auguri, amici. Le uova e lo Zucchero salvano dall’anima in depression.
Senti che vibration…
Eh eh, sì, me la rido beffardo come il mitico Bob De Niro.
Un po’ Louis Cyphre e un po’ Johnny Favorite.
Tu, invece, invidioso Giuda, non girarmi questo:
Angel Heart – Ascensore per l’INFERMO.
Sì, mi vedi e capisci al volo che sono veramente di un altro pianeta. Occhi languidamente stellari.
E, gelosissimo, bestemmi.
Io ti assolvo da ogni imprecazione e ora vado a mangiare dolci con la crema…
Uomini, non esistono santi che tengano.
Io sono il più sano. Colui che ha più ano.
Oggi indosso il saio, non ci son più soldi nel salvadanaio.
A differenza, però, di San Francesco, non parlo con gli uccelli, bensì con le passere. Che a loro volta parlano col mio, cioè quello.
Migrando di qua e di là e poi ancor mirando. In quanto merito ogni ammirazione da parte del gentil sesso e soprattutto vado onorato per via del mio carisma oltre ogni possibile adulazione.
Io vengo adulato. Voi non venite e basta.
Stringetevi un segno di pace mentre, coi miei capelli ondulati, forse solo corti così tagliati, ancora me la squaglio. Sì, io sono colui a cui ogni donna non può rifiutare la mia quaglia.
Tu quagli? Tu, in verità, voli basso.
di Stefano Falotico