Sì, molta gente è ossessionata dalla dignità. Questa cosa misteriosa che donerebbe all’uomo un valore nobile… quando si dice quell’uomo è di valore. Ma è valoroso? Sì, ci sono anche i vigliacchi e gli ipocriti che si celano dietro lavori rispettabili ma, invero, dai loro piccoli gesti quotidiani trasudano poi tutte le loro bassezze e meschinità. Perché sono offensivi negli atti, nei confronti degli altri, nel modo di comportarsi, saranno pure rispettabili ma non degnano il prossimo di rispetto. Quindi, sono indignitosi.
Sanno articolare una frase meglio di me, ma non son artisti come me. Son solo nell’animo artritici.
Spesso son stato “ignominioso”, anche gnomo, poiché fui indotto a manifestare azioni riprovevoli. Ma fui ribelle all’ipocrisia di regole assurde, coercitive al decoro del mio core. Perché sono una voce lontana dagli omologati cori. E nonostante tutto posseggo un corpo.
Ne venne della mia nomea, ma “venni” di più e me la godetti finalmente, abbandonando stati afflittivi auto-punitivi, sradicandomi da insensati sensi di colpa, ma fruendo fluente in seno al mio senno, se no sarei morto, voi scrivereste sennò. Ci sono gli asini e ci sono i geni. Dai geni si fa un grande uomo? Non so. Non tutti i geni sono portatori di DNA valoroso e temerario. Alcuni geni son stati uccisi perché troppo liberi e non potettero evincere la lor potenza, in quanto evirati dalle castrazioni di chi ovulò cazzate e imbecillità.
Ovulazioni e farneticazioni!
L’uomo non si misura dal lavoro, ma dall’intrinseco esser un prodotto alle volte remoto dalla produttività poco fertile del genio. Il genio vive di sue danze nella fantasia e scrive libri capibili solo da chi può carpirli. Capisc’… che fai? In testa mi pisci? Sputerò sulla tua faccia e mi dirai che faccio schifo. Quanti onorevoli abbiano nominato in Parlamento e invece son dementi? Quanti pezzi grossi son invero dei pezzenti? Ah, che merde. Eppur in Italia abita la bella Ilaria ch’è donna ilare e mi fa ridere, a volte mi fa e basta. Mi fa a bestia. E, in assenza di me, si fa da sé. Perché lei ama i triangoli e chi fa da sé perché fa per t(r)e quando invece potrebbe con l’immaginazione farseli tutti? Ah, quel ragazzo non si dà da fare, eppur si farà. Non so, voi sfattissimi siete dei fattoni, e nascondete i vostri “bianchi” misfatti. “Fallo” sta che Falò non avrà mai una laurea (che me ne faccio, ma mi faccia… il piacere!) ma, come diceva Totò, ha la Laura. Laura è donna a me discinta, distinta e d’istinto. E io non sono uno stinco… di san(t)o ma sicuramente ho una buona minchia. Sì, le donne mi dicono che sono un minchione. Cazzo. E ho scoperto che ho un omonimo che abita in meridione, pensavo di essere l’unico uomo falotico sulla faccia della Terra. Ah ah. Ho anche una vita mia, se non l’avessi, non avrei la parte superiore del corpo oltre al bacino. Do molti bacioni e ai cattivi mando un bacione. In quanto a mio modo ho i testicoli che “sprizzan”… gioia, fan “gola”, e la testa va meglio nel suo girarci in tondo e poi a darci dentro di affondo, scopandomi donne che non son tonte. Se non vi sta bene, non datemi pene. Non sono omosessuale.
di Stefano Falotico