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Emozionandoci, chiedo venia se per Lei mi son “svenato”


29 Jul

 

Sì, col Tempo meno annuisco e più non mi suppli(s)co, sfoderato di total libertà che irride, di sanapianta, gli impantanati, fangosi che si lamentano e, nei borbottii, poi sbottan per “cerbottane” a una mia anima sempre più animosa e di mimose non armata ma innamorata

Dopo un Sabato sera “sballante”, di pochi seni “ballonzolanti”, mi balza in mente che i dementi van puniti con irrispettosa (mala)fede(ltà) del grido “ferinissimo” d’un “Abbasso le nuziali, diamoci al marsupiale!”. Il canguro, si sa, salta di “pelo” in frasche.
Sì, se un tonto gira se stesso in tondo per l’autoinganno che lo scanna, i miei “cannelloni” placidamente son crema gioiosa nel mio goloso ingurgitarne di gustarli.
Quando, ora che è quasi Mezzanotte, anzi le 23 e 23 d’un Luglio che ne ha 31, e di doppia ora è la mia Donna che visse due volte, in tal desiderio di mia vita rinata, posso permettermi di regredir a “stadi” da neonato, ove di tifo ultrà incito gli spalti alle palate a chi sgambetta con gioco da “fedina penale” ed espulsione diretta di processi con la moviola per constatar se colpì il costato, perché invidioso d’un goal servito come marmellata sulle crostate, o spezzò il menisco per “redarguirlo” di troppo “fludificante” di tiro ficcantissimo, lì ben ficcato. Per gli scontri inevitabili delle fazioni opposte che s'”accartocceranno”, lasciando “indisturbata” la bionda che da me, nel tumulto e nel parapiglia, lo piglierà come lo snack “al gelato” da leccar nell'”intermezzo”.

Lei vuol frenare la mia precipitosità, ché è “precipitato” troppo presto d’eiaculazione imprevista da “infarto” come una rete nella “finalissima” dei Mondiali, ma poi mi frana per stimolar la “rimonta”. Sì, gran figa.
Vengo “ammonito” per la “volgarità”, ma picchio l’arbitro da John Belushi versione Bud Spencer.

Con tutta la città, bloccata nello shock, che or più non apre bocca, ma sta zitta e mosca mentre io scorazzo di Cor e, di “spinaci”, uso lo “spago” ai mangiaspaghetti.
Ché magnan solo quelli.

Applauso!

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. L’orlo argenteo delle nuvole (2012)
    Non è che è meglio l’orlo delle calze?
  2. Monty Python – Il senso della vita (1983)
    Di come Terry Gilliam e il suo squadron anticiparono i non sen(s)i di David Lynch, fottendosi Laura Harring. “lesbica” che un po’ ci sta… dentro.
    Io, quando la vedo, no…
  3. Brazil (1985)
    Che da me, Internazionale, perde nelle mie “Olimpiadi”.
  4. The Blues Brothers (1980)
    Questa è la storia di come due fratelli presero per il culo l’intero Mondo sulle note di Aretha Franklin.

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