Da oggi, ufficialmente ne son redattore e firma prestigiosa. Grazie a tutti.
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Beyond Deceit, Pacino & Hopkins nella prima immagine ufficiale e da THR (d)enunciante
Eccoli qui, i due titani del grande schermo pronti a rivaleggiarsi in questa storia spietata e farmaceutica, complottistica e omicida.
Sappiate che la trama è ingarbugliata, tesa allo spasimante, come dico io, perché solo uno conquisterà il trofeo della verità in tal fitta rete di imbrogli, di piste false, di fuochi fatui e di Pacino/Hopkins entrambi in parrucca.
Ora, a tal (s)proposito, spropositatamente rivendico la mia battaglia legale, poiché taluni malfattori imbrigliar mi vogliono, affinché receda dalla mia fiera (im)posizione autarchica e ai lor non tanto (di)ritti mi (t)erga chinato in supplizio supplicante.
Giace la mia spoglia immemore, orba di tanti cospiranti, aspirando al g(i)usto della sentenza clemente, ché per an(n)i fui vittima di stalking e veri abusi alla mia persona, mentore e giammai mentitore, mie meretrici. Asfalterò qui, sul b(r)anco degli impu(n)tati, il mio punt(igli)o. In primo (capo)luogo e ver(s)o, escludiamo i comuni luoghi e le province limitrofe, vollero atrofizzarmi nel caos cittadino, al fin che mi ottundessi nella lor mentalità (in)castrante, cieca di miope visione delle cos(c)e, ché le donne mi arrapano, irritano e irto-rizzo va a razzo. Azz! Son di razz(i)a, miei zii. Evviva i Paesi Bassi, cioè le palle, miei olandesi volanti con le orecchie per le sventole, io mi contento di donne non contente e di ca(mpa)gne senza metrò. Ohibò, abito a BO. Tu? Non lo so, boh.
Per tal assonanza, ci sta il buh, ma il bue ci stette nella mangiatoia con quel lungo asinello e il figlio di Beppe col bastone impotente nella vergine Altissima della Betlemme più po(ve)ra? Ai credenti la (mis)credenza, ai creditori, Ponzio Pilato. Ai pelati, la pialla, ai plagiati non pago.
Dunque, ricapitolando, affronterò in tenzone questi caldi-freddi tizzoni dei cazzoni ingiurianti, mia giuria, vendetta giuro, porco Giuda!
Con somma disperazione e misantropia di eloquio forbito con anche prese per il cul di risma inaudito, si va avanti.
Andate (di)dietro, (a)nemici del sangue!
Applauso!
Che sia scrosciante, e lei, donna del mio Stivale, scosci, perché in tv fa audience la minigonna.
Italia, Italia, qui taglia(lo)!
Ahia!
di Stefano Falotico
Beyond Deceit, la prima volta di Hopkins & Pacino assieme
Da THR
Anthony Hopkins, Al Pacino, Dan Stevens, Malin Akerman and Byung-hun Lee are in final negotiations to star in Beyond Deceit, a legal thriller that will mark the directorial debut of screenwriter Shintaro Shimosawa.
Veteran producer Jonathan Sanger, whose credits range from The Elephant Man and Flight of the Navigator to Vanilla Sky and The Producers, is producing the project which is being introduced to buyers at the European Film Market by Ellen Wander of Film Bridge International.
Written by Adam Mason and Simon Boyes with a rewrite by Shimosawa, the script tells of an ambitious young lawyer (Stevens) who takes on a big case against a ruthless executive of a pharmaceutical company, only to find himself drawn into a murder case in which he is the prime suspect.
Hopkins will play the big pharma exec while Pacino will play the head of the law firm who is also Stevens’ mentor. (Deceit will mark the first time the two screen legends will be in a movie together.)
Akerman will play Stevens’ ex-girlfriend who mysterious returns into his life while Lee acts as a hit man.
A March start in New Orleans is being planned.
The project is already generating interest on the domestic front and a deal is expected soon.
Shimosawa, who was a co-producer on The Grudge horror movies, worked in writer and producer capacities on TV thrillers such as The Ringer, which starred Sarah Michelle Gellar, Kevin Williamson’s The Following, and Intelligence, which starred Josh Holloway. He is repped by WME and Circle of Confusion.
Hopkins (UTA, Rick Nicita, Stone Meyer) has two films in the can, the action movie Autobahn that also stars Nicholas Hoult and Felicity Jones, and serial killer thriller Solace, with Colin Farrell.
Pacino (UTA, Rick Nicita, Hansen Jacobson) last starred in The Humbling, which Barry Levinsondirected.
Stevens (WME, UK’s Julian Belfrage Associates) is the Downton Abbey breakout who last starred in the geek-favorite action thriller The Guest.
Akerman (WME, Sanders, Armstrong Caserta Management, Jackoway Tyerman) recently starred in the ABC comedy Trophy Wife.
Lee (CAA, BH Entertainment, McKuin Frankel) played Storm Shadow in the G.I. Joe movies and is playing a Terminator robot in this summer’s Terminator: Genisys.
Hannibal Mads Mikkelsen, meglio il milk
I cine-maniaci… delle serie televisive: tolto il True Detective, Hannibal e psichiatri vari son da me ammutoliti da critico della mut(u)a come Moretti contro Henry…
Un mio amico su Facebook scrive questo: non so se sia più grave la perdita di tempo sottratto dall’obbligo di lavorare o quella cui si indulge per via dell’insulso edonismo dei tempi attuali. E si muore così senza aver tutto letto, visto e ascoltato, che dovrebbe invece considerarsi lo scopo più nobile, quando non l’unico, del nostro venire al mondo.
Gli rispondo, annuendo fra le righe, in modo kubrickiano: lavorare tutto il giorno… rende Jack un triste figuro (Shining, tradotto con il mattino ha l’oro in bocca).
Lui contro-replica, nel suo discorso perorativo, a dirla tutta abbastanza confusionario, della “serie”, appunto, non ho capito un cazzo ma “Mi piace” perché ti stimo a prescindere, danno la replica per capirla meglio?… che i prodotti seriali prelevano i giovani dalla libido che dovrebbe fottersene di certa robaccia, insudiciandoli di colpi insanguinati, spacca-budella e splatter (in)visibili a base di dialoghi “preparativi” finto intellettuali su colpo, da stregone, del mannaro su ascia da stilografica psichiatrica format(o) Mads Mikkelsen. Un attore idolatrato dal nuovo regime “nazista-figo” dell’ovest più asciutto di zigomi levigati su pettorali da omaccione stronzetto come fa “moderno”-modell(at)o cool perché ha una faccia (in)espressiva che… capisci lontano un miglio come può incularti a sangue, appunt(it)o, quindi è un “duro” e bisogna (inn)alzarlo…, su scannamento delle sue nuove fan in brodo di giuggiole e anche a lavar le teste alle asine-galline si perde sia lo shampoo che il sapone, eppur questo Mads è capoccione Mastro Lindo che pesa dieci chili solo di testosterone e dà l’impressione, emanante brividi a pelle, di saperla… tutta, sì, le annusa col deodorante su testa di cazzo colto/a-cotta eppur sempre trasandato-rasatissimo di “lametta” che però nasconde la puzzetta sotto il naso da fisico nucleare spara-“bombe” di pet(t)i di polli/e, da cui l’addome rinforzato per star a galla, o potrebbe essere anche, è “versatile” d’immobilità facciale “affascinante”, un contadino rozzo ignorante, abbinato all’intattissimo carisma dello chic che ha gusto e tatto da Nicolas Winding Refn poi lavato di viso “pulito” con Perlana e le lane da Silenzio degli innocenti. Un manhunter, insomma, io opterei per un’anatra all’arancia, sì, mi sembra frocio e basta. Della serie, appunto, troppa carne al fuoco e niente “arrosto”. In poche parole, Mads mi fa cagare. Preferirò sempre il buon vecchio Nicholson e Anthony Hopkins a questo manzo dagli occhi semi-inchiappettanti su pettinatura liscia da deglutirsele in un bicchier d’acqua. Jack ed Anthony sapevan trasmettere la paura liquida, questo t’induce, ecco, alla sciolta…
Forse, assistendo a tale, tagliente “macello” di questa generazione adorante-odorante i prodotti in “scatola”, della serie, appunto, compri uno on demand e ti danno anche tre episodi in omaggio, inclusa la pubblicità di te che te la dormi con la gatta nera schifosa della tua amichetta “minchiona” eccitante quanto la carta igienica, vuoi vedere che aveva ragione Nanni di Caro diario? Sì, ritorniamo sul litorale di Ostia e non profanate Pasolini che vi aveva preso in culo, a dimostrazione che saremmo diventati, io no, voi sì, una generazione degenerata di cazzoni catodici. Dai, una sana trombatella e, davanti allo specchio, vedrai un uomo che, prima di scoparsela ancora, non chiederà alla sua “succhia succhia” se ha mai pensato che esagerasse di “botte” da serial killer. Sì, a questo topo d’uomo, della tipologia “amante” Hannibal e (s)porcate varie, vien sempre il dubbio di aver “spinto” troppo sul rosso, sì, il pulsante per spegnersi del tutto. Dai, cazzone, dai, dai. Stai sempre sul timido, devi arrossarla, a lei piace l’osso!
Lei risponderà: – No, sei una merda, ti voglio più sanguigno. Coglione! E l’altro dove l’hai messo? Te lo taglio e faccio prima!
Poi, lo ficcherà.
Il troppo lavorar “duro” rende mostri eppur lei ad altri la most(a)r(d)a
Sì, il troppo lavorare stroppia e ammoscia. Telefonavo a qualsiasi ora a una tizia e lei rispondeva, anche in piena notte, che stava lavorando. Dopo qualche giorno, ebbi molti dubbi riguardo il suo lavoro. Credo svolgesse quello più vecchio del mondo. E lasciai fare che se la tirasse, avendo deluso e stirato il mio. Forse, era solo una stiratrice casalinga con panni sporchi in arretrato.
Di mio, ho da dar di bianco…
Gli assassini seriali, si dice, che le dipingan di quello delle loro vittime.
Personalmente, rimarrei sul sobrio, mi fa più culo sano da parato e non schizzato.
Che vuoi?
Quando mi guardo allo specchio, so di essere nel ve(t)ro della giusta riflessione. Quando rovescio la “medaglia” ai “valori”, so che i “giusti”, d’occhi vitrei, vollero sventrarmi…
E, al vetriolo, rido mortificato delle loro risa.
Lo so, la mia “antipatia” per certa gente è evidente. Anziché affievolirla, la rafforzo di tempie. E sarò sempre nell’arena dei combattenti, a differenza di chi prima offende, ritrae la mano del suo “pennellino” a dipingerti perdente, quindi accusa se vien minato nella casina.
Ah, dei loro casini e delle matrone del bordello… io me ne infischio, “soggiacendo” d’apparenza in un’entità anonima. Ché anodino è sol colui che troppo sente in tal umanità di demenza.
Armati “coraggiosi”, i villani son (ama)tori nelle ville e incitano alle rivolte. Quando loro, di rivincite, son “coscienti” quanto la “pienezza” dei cessi nelle “tavolozze”. Che razza e che oscenità! Le tavole han imbandito e discriminano sol che i lor “banditi”.
Mettendo al bando chi si schiera a difesa delle libere e librate giovinezze, per questi non v’è eccezione alla regola ma accentuano le “secrezioni” della disumanissima selezione.
Scegliendo “affini(tà)” per scibile costruito a tavolino, leggiucchiano e si spacciano da intellettuali quando, alla meno e pessimi, son i primi pedestri degli strafalcioni. La tua Laurea mi pulisce il deretano, mio professore che tanto le incarti. Ah, tutti incanti e la tua signora canta bianchissima! Lercia sin al midollo spinale, tu, medico che sproni le palle per una generazione di pallose diottrie. Ma quale forza di spinaci! Ecco la mia dottrina. Aspirerai di botte e placherai la tua finta brillantezza con aspirina al peperone. E il mio muscolo pomperà meglio. Infilato ove sei imbucato di bugie.
Eh sì, falcian ed estirpano l’erba… “cattiva”, coltivando l’orto che non voglion sia calpestato dagli orsi.
Orsacchiotte son le lor donnicciole, si (s)creman in futili amor proprio che del vero amore han perduto il sen(n)o. Ma gli altri, i grandi, siam asini a tali “disciplinati” che tanto vorrebbero noi piangessimo. Inchinati mai saremo canzonette di Sanremo ma non “salimmo” per colpa dei loro microfoni distorti nella distonica massa trasmessa “radioattiva”.
Rettili, oh miei serpenti, da domani in guerra. Attanagliaste, e noi sfoderiamo gli artigli, non badando se ora tu sarai tagliato a feto. Basta coi Cesaroni! Ecco il cesareo. Noi siam di risorse aurei. Basta con le aureole. Insurrezione. Risorgiamo. Insorgete. Educande della “buona” borghesia, basta propinarci la linguaccia se oriniamo fuori dal vaso dei vostri “fiori”… all’occhiolino maliziosetto. Alle tue smorfie, preferiamo un amorfo al morto che è solo moina. Sol(itudin)e!
Di sesso in scatola vi condite col prezzemolo, miei pezzenti. Noi non ci venderemo a tali (dis)prezzi. Pezzati, forse, ma non da Max Pezzali.
Siamo sì al “minimo” e quindi convulsioni nella vostra, certo, confusione. Ma quali cerotti! Noi vogliam ferirvi nella cer(nier)a, non abbocchiamo più, sbocciati non vi sfiorirete né forati siam da nazisti fori della solita forca, miei porci.
Affiorati siam qua, qual fastidio e irritazione vi dà? Un po’ di nostro germogliar e v’arricciate come foglie secche, ché agogna(s)te il nostro eterno Autunno? Noi siam tonni, noi ci torniamo nella donna tua desiderata e di sedere tonificato.
Con tanto di tua pancetta affumicata. Ce le fumiamo, siamo una fiumana. Menateci e, sommergibili, rispunteremo a galla da bo(i)a. Bestemmiare non devi, mio “amico” infedele. Ti sono diga e ti rubo la figa. Che frigni? Il fazzoletto non può contenere un incontinente.
Qui, s’erge l’Uomo eretto e di sapienza non più tuo schiavo, ah ah saccente. I puntini sulle i son mio “neo” da appuntarti la “stella”, caro oste. E alle ostriche preferisco tante “bamboline” come la matriosca.
Quante ochette tu bagni nel laghetto stagnante. Non rammaricarti se non ci lagniamo. Siam caldi anche senza la tua lan(d)a.
Firmato una testa di cazzo. Sì, mi mostro Uomo e non da mostri nascondo il frutto…
Che non parla di attori meno belli di me.
(Stefano Falotico)
“Hitchcock”, il nuovo Poster
L’attesa, insostenibilmente gialla, macchiata di nero, si riempie di suspense.
“Hitckcock”, il Poster
Buonasera, ecco a voi, gentili signore e “signori”, uno dei più grandi geni della Storia del Cinema, sua Maestà Alfred Hitchcock.
Ed ecco qui una locandina “rosso sangue” su “gozzo” suo pensante e portamento fiero da Anthony Hopkins.
(Stefano Falotico)