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MAURO BIGLINO è veramente un GENIUS? Cosa si nasconde dietro la verità?


08 Jul

Stando alle testuali, non corrette parole di Wikipedia, che in tal caso pecca in quanto a virgole, senza stare a corregger/la, copia-incollerò qui la sua pagina dedicata a Mauro Biglino.

Personaggio controverso dalla fortissima dialettica persuasiva, estroverso e conoscitore di antichi versi? Punto interrogativo di natura ancestrale e ignota.
Cosa si nasconde al termine della notte?
Notate bene:

Mauro Biglino (Torino13 settembre 1950) è uno scrittore italiano che si occupa principalmente di storia antica e Antico Testamento sostenendo tesi ufologiche legate alla teoria degli antichi astronauti.

BIOGRAFIA

Mauro Biglino, dopo aver frequentato il liceo salesiano Valsalice di Torino, fece parte del corpo di fanteria speciale degli alpini, ricoprendo il ruolo di infermiere[1]. A seguito degli studi condotti presso la comunità ebraica di Torino, divenne successivamente traduttore di ebraico biblico all’interno di un progetto editoriale delle Edizioni San Paolo per le quali eseguì la traduzione interlineare di diciassette libri del testo masoretico della Bibbia, ovvero i dodici Profeti minori e le cinque Meghilot, traduzioni raccolte nei due volumi I profeti minori e I cinque Meghillôt. Basandosi in parte sulla sua traduzione, che definisce letterale[2][3], Biglino affronta la Bibbia da un lato attribuendole una natura di cronaca storica, dall’altro desumendone ipotesi inseribili nel filone del neoevemerismo, della paleoastronautica, del creazionismo non religioso e assimilabili a quelle di Zecharia Sitchin, altro sostenitore della teoria degli antichi astronauti.

Ha interpretato sé stesso (recitando in inglese e poi ridoppiandosi per la versione italiana[4]) in Creators – The Past (2020), film diretto da Piergiuseppe Zaia che vede la partecipazione di Gérard DepardieuWilliam Shatner e Bruce Payne[5][6]; nello stesso film è accreditato come consulente storico e biblico.

È inoltre coautore di fumetti basati sui suoi libri[7].

IPOTESI E METODOLOGIE DI TRADUZIONE

Biglino propone una disamina dell’Antico Testamento – nella fattispecie la Biblia Hebraica Stuttgartensia – utilizzando un approccio alla traduzione del testo che egli asserisce essere il più letterale possibile ed esortando, in alcuni casi, a mantenere i termini originari, non traducendoli affatto poiché ritenuti intraducibili[8][9]. In particolare, pone in risalto quelli che reputa riferimenti alle conoscenze tecnologiche degli “Elohim“, i quali avrebbero “creato” l’uomo a propria immagine e somiglianza.

Biglino presenta l’ipotesi secondo cui, nell’Antico Testamento, il termine Elohim[9] non indicherebbe una singola entità, bensì un gruppo di esseri evoluti e non meglio identificati, che avrebbero accelerato l’evoluzione del genere umano avvalendosi di tecniche avanzate di ingegneria genetica, i quali si sarebbero spostati utilizzando velivoli (identificati come velivoli alieni) – o comunque a dispositivi dotati di tecnologie ignote e incompatibili con le conoscenze dell’epoca. Da qui la possibile presenza di esseri viventi giunti da altri pianeti o appartenenti a civiltà avanzate non riconosciute dalla storiografia ufficiale[10].

Biglino, seguendo le teorie della paleoastronautica, identifica tali Elohim con gli dèi dell’antichità come quelli egizi o sumeri, i quali erano difatti un numero di individui molto ampio. Tra gli Elohim sarebbe da annoverare lo stesso Jahvè – erroneamente identificato come “Dio” nella cultura ebraica e cristiana – il quale viene quasi sempre indicato come Jahvè Elohim Israel[11][9] (Jahvè, l’Elohim di Israele). Il termine Elohim non è in sé esclusivo di Jahvè, ma da Giosuè 24:15[12] è riferito anche ai falsi idoli adorati dai nemici Amorrei e dai padri di Israele residenti oltre il fiume mesopotamico[11], quali ChemoshMilkom e numerosi altri[9], che quindi sarebbero anch’essi Elohim al pari dello stesso Jahvè ma che nella tradizione e nella mitologia vengono identificati come “divinità pagane”.

Sull’identificazione degli “Elohim” con extraterrestri o comunque esseri evoluti provenienti da altri mondi, Biglino stesso riferisce[13]:

«[…] Io ho ripetutamente detto e continuo a dire che “non so chi siano gli Elohim perché la Bibbia non lo dice” ma quando mi si pone la domanda precisa io non mi sottraggo e dico sempre che “faccio finta” che gli antichi abbiano detto il vero e i popoli di tutti i continenti della Terra definiscono “quelli là” come “figli delle stelle”, per cui io applico il mio metodo e “faccio finta” che sia vero. L’esistenza di “quelli là” è inoltre sicuramente più credibile e statisticamente più probabile che non quella di quel Dio che i teologi hanno inventato partendo da Elohim. Se si scoprirà che “quelli là” erano E.T. io dirò “bene”. Se si scoprirà che “quelli là” non erano E.T. io dirò “bene”. L’importante è capire l’inganno colossale che si cela dietro l’affermazione “Elohim uguale Dio spirituale”.»
(Mauro Biglino, Mauro Biglino chiarisce 2 temi importanti!, su maurobiglino.it)

Al di là delle teorie ufologiche, le sue traduzioni – imperniandosi su sottili differenze semantiche e interpretative – differiscono in forma e in contenuto da quelle adottate dalle maggiori confessioni religiose. Nel volume La Bibbia non è un libro sacro, ad esempio, a proposito di concetti quali[9]:

l’autore illustra la propria tesi secondo la quale non sarebbero contemplati nell’Antico Testamento, mentre sarebbero il frutto di una traduzione errata e volutamente manipolata. L’argomentazione di Biglino passa al vaglio le plausibili modifiche apportate ai testi ed ai codici dell’Antico Testamento, e il ruolo assunto, nel corso dei secoli, da determinate figure chiave[18][19][20][21].

Inoltre secondo l’autore il verbo “bara”[9] non significa “creare dal nulla” ma “intervenire per modificarle una situazione”[22]:

«Abbiamo esaminato i venti passi in cui viene utilizzata la radice ברא, bara, [qui sopra] e abbiamo rilevato, al di là di ogni ragionevole dubbio, che non vi si riscontra alcun rapporto diretto con il presunto atto creativo narrato secondo la tradizione nel libro della Genesi. Nessuna delle ricorrenze considerate e tradotte ha attinenza con il concetto di creazione, tantomeno nell’accezione di “creare dal nulla.”»
(Mauro Biglino, Lorena Forni, La Bibbia non l’ha mai Detto, Mondadori)

Se si accetta questa ipotesi, naturalmente decade il concetto di peccato originale in quanto gli adam, ovvero il gruppo di esseri che l’autore suppone geneticamente modificati dagli elohim, dovevano essere, sempre secondo Biglino, addestrati per servire i loro padroni, dotati di una nuova intelligenza, abili nella gestione degli animali e nell’agricoltura, a differenza dei loro simili confinati al di fuori del giardino dell’Eden – letteralmente tradotto come “giardino recintato e protetto”. Yahweh, che Biglino afferma essere stato tradotto erroneamente con “Dio”, è ipotizzato essere solo un figlio minore di uno dei capi Elohim; egli non sarebbe altro che un comandante militare a cui non fu affidato l’intero popolo ebraico, bensì il solo ramo della famiglia di Abramo, limitatamente alla stirpe Giacobbe/Israele, e che istigava a guerre fratricide per conquistare lembi di terra e piccole aree del territorio palestinese. Ben diverso era il compito degli altri Elohim più esperti che si occupavano di popoli come l’Egitto e la Grecia per i quali, ancora oggi, i sostenitori della paleoastronautica affermano di rilevare le cosiddette “tracce degli Dei”[23]; esempi ne sono i parallelismi con i poemi epici (IliadeOdisseaEpopea di Gilgamesh) per la tradizione occidentale.

Egli evidenzia l’aspetto puramente genetico dell’essere umano: unico essere vivente che non ha un habitat climatico a lui congeniale. L’essere umano, così com’è strutturato, ha sempre dovuto adattarsi al clima modificandolo e spesso adattandolo alla propria condizione. Le anomalie “genetiche” vengono segnalate in alcuni fattori congeniti, come i capelli e le unghie che, a suo dire[24] crescono costantemente. Nessun altro essere vivente sul pianeta, secondo la sua opinione[25] potrebbe vivere con queste limitazioni: un predatore avrebbe serie difficoltà a cacciare con i capelli e le unghie lunghe ma, allo stesso tempo, anche una preda sarebbe limitata nelle sue possibilità di salvezza. Facendo leva su questa personale constatazione, Biglino sostiene come tali fattori non possano derivare dalla normale evoluzione umana, ma siano tratti genetici scelti dagli Elohim durante i loro interventi sull’evoluzione umana. La sua metodologia di ricerca tanto nel campo filologico e storiografico, quanto in quello biologico evoluzionista, non presenterebbe alcun rigore metodologico scientifico. Lo scrittore si rifà ad autori dello stesso genere, citandoli come fonti autorevoli, così come ad articoli scientifici, dandone talvolta una propria rilettura divergente da quella originaria, come nel caso di Dario Bressanini[26][27][28], riportato di seguito.

VITA PRIVATA
Autore del volume Chiesa Romana Cattolica e Massoneria, ha dichiarato di essere stato membro della massoneria per una decina d’anni[29], e di esserne uscito verso metà degli anni duemila[30].

PROCEDIMENTI GIUDIZIARI

Il “crack Bersano” del 1990

All’inizio degli anni novanta, Biglino fu inquisito, assieme ad altre ventuno persone, all’interno del processo al finanziere torinese Aldo Bersano. I reati contestati agli indagati erano bancarotta fraudolenta, truffa[31], appropriazione indebita e violazione delle normative CONSOB[32], attraverso la vendita di strumenti finanziari (soprattutto a pensionati dell’area piemontese) e la realizzazione di una serie di operazioni finanziarie di facciata, volte a svuotare le varie società finanziarie. Biglino, in particolare, è stato accusato di aver ricavato, fra la fine del 1984 e l’inizio del 1988, circa un miliardo e 463 milioni di lire in provvigioni dalla vendita di strumenti finanziari[33].

Nell’ottobre del 1991 è stato condannato in primo grado a cinque anni e quattro mesi di carcere[34], ridotti in appello a due anni e quattro mesi l’anno successivo[35]. Nel marzo del 1993 in un ulteriore processo è stato condannato a due anni e due mesi dal Gip[36].

Lasciamo stare dunque le controversie e le opere, ah ah.

 

mauro biglino elohim alieni

I migliori film di De Palma, cioè tutti, tranne Mission: Impossible


23 Apr

passion de palma

Ora, voi penserete? Perché c’è Tom Cruise e a te non piace?

Mi sono già espresso su questo. Tom Cruise è sempre stato piacente. Io non soffro d’invidie.

Però sono oggettivo. Tom Cruise ha recitato solo in Intervista col vampiro, Eyes Wide Shut e il secondo Mission: Impossible. Che è un capolavoro. Sì, lo è. John Woo fa sfracelli.

E in Nato il quattro luglio, Rain Man, i film con Spielberg e Il colore dei soldi?

Mah, se mettevano uno del Grande Fratello sarebbe stata la stesa cosa.

Cioè, un bambagione vale l’altro.

Ah ah.

Sì, tutti i film di De Palma sono capolavori. Mi stupisco infatti che voi, cinefili odierni, citiate sempre Scorsese ma Brian non ve lo fumiate.

Sento anche dire che Mission to Mars non sia un grande film.

È meraviglioso. È solo concettualmente sbagliato il finale. Sostiene che l’uomo discenda da una razza aliena che avrebbe colonizzato la Terra.

Molti di voi sono convinti di questo.

È una stronzata cosmica.

Gli alieni sono molto più belli di noi. Perché mai avrebbero dovuto sputtanarsi, concimando di loro razza superiore la sfera terrestre?

Mah, potrebbe pure essere. Sì, se nei loro pianeti avessero al governo uno come Trump, ci starebbe l’inseminazione spaziale.

Sì, Trump, se fosse il Presidente degli Stati Uniti mega-stellari, sarebbe un secessionista. E, razzisticamente, spedirebbe gli alieni nati male qua da noi.

Io sono invece per la teoria di Jack Burton di Grosso guaio a Chinatown. Sino a sessant’anni fa, se uno si azzardava a dire che esistevano gli extraterrestri, finiva negli stessi manicomi de Il seme della follia e di The Ward. Oggi invece, se uno afferma che crede in Dio e dunque che siamo i suoi unici figli, lo sbattono in cura. Cioè, con tutte quelle boiate dell’Eros che scatenerebbe deliri religiosi per mancanza di voglie libidinose, ora mi spiego perché viviamo in un puttanaio.

Sì, non andate mai dai cosiddetti curatori dell’anima. Quelli vi renderanno dei pezzi di carne che ascoltano solo Fedez. Oltre che più pazzi. Sì, Martin Scorsese è l’unico regista, fra i grandi degli anni settanta, a non aver mai girato science fiction. Voi ora subito vorreste contraddirmi, vero?

Supernova di Walter Hill ha delle scene rimontate da Coppola, sapete? E poi Peggy Sue si è sposata è fantascienza sui generis. In verità, di De Palma mi manca Passion. Sì, Rachel McAdams che bacia Noomi Rapace è qualcosa che non si può vedere. Perché odio le lesbiche? No. Semplicemente perché l’interprete di Uomini che odiano le donne non può baciare l’attrice de Il caso Spotlight.

Su questa battuta da Il falò delle vanità, mi accuserete di Doppia personalità. Invero vi dico che dovete fare Redacted dei vostri cervelli.

Adesso, sparisco e al buio gigioneggio come Tony Montana.

 

di Stefano Falotico

missiontomars

La gente che aspetta tutto l’anno per il mare di Ferragosto è di una tristezza immane, io sono sempre al mare, anche quando sto in bagno


11 Aug

Bud Spencer capitano tutte a me

Dobbiamo tutti quanti essere persone migliori, ma la maggioranza non fa mai mea culpa e prosegue nella sua crassa, ostentata, placida e (in)felice ignoranza.

Sì, ci sta la cazzata moralista, di tanto in tanto. Ora, passiamo a cose serie.

L’altra sera, ho parlato con una donna.

– Ciao, se mi mandi una tua foto di te in bikini, sarò birichino e ti manderò la foto di me in pigiama.

 

Non c’è scappata la scopata, ma lei è “scoppiata”.

Sì, so come far ridere le donne. Sono uomo che dà pepe alle battone, no, volevo dire battute. Sono, per certi versi, imbattibile, un esemplare raro a trovarsi che sguscia tra la folla, senza dare nell’occhio, soltanto che indosso il giubbotto invernale con quaranta gradi. Sì, perché la mia giacca, come Cuore selvaggio insegna, è il simbolo della mia individualità e della fede nella libertà personale. Sì, ma più che Nicolas Cage del film di Lynch, appaio come un coglione, quale spesso sono. Sì, ci vuole abnegazione per esserlo, bisogna inseguire la patente del babbeo con la vera gonade testicolare di un neurone fottuto. Sfruttando tutto il potenziale ambidestro della propria cretineria, andando anche a leccare un gelato alla cremeria, prima dello “yogurt” a una donna che, lasciva, sulla sedia a sdraio, muove i tuoi ormoni, posizionandoti a mezzodì di erezione scimmiesca con pura “cremosità”.

Sì, io dispenso idiozie geniali quanto quella delle pulizie del mio palazzo, una molto buona, alle otto di mattina sa come tirar su l’umore a questi lavoratori del mio condominio. Sì, questa ragazza è di ottimo culo, più e più volte ho finto di entrare nell’ascensore, per poi uscirne quasi subito, trovando la scusa che ho scordato qualcosa in macchina. Lei infatti, appena sente la porta dell’ascensore richiudersi, si china a novanta gradi per pulire il pavimento di varechina. E non fa in tempo a rialzarsi che io, da dietro, uscito che ho dall’ascensore, ammiro il suo sconfinato didietro. In tutto il suo smerigliato porgersi davanti ai miei occhi che contemplano questo ben di Dio da vero marpione. Una di queste volte, la inviterò a cena. Non sa parlare in italiano, ma con me imparerà presto la lingua, fra linguine allo scoglio e un inguine attento a non ammalarsi di scolo. Sì, questa è dell’Est, lì le malattie veneree vanno forte.

A parte gli scherzi, sì, la gente che aspetta Ferragosto per andare al mare mi fa schifo. Chi sono io per sindacare sulle cattive abitudini altrui? Io non sono di Bologna il sindaco, eppur sindaco come e quando voglio. È un mio diritto insindacabile, basta con questi sindacalisti, che vogliono costiparci in un lavoro socialmente utile. Che poi non abbiamo i soldi neanche per comprarci un’utilitaria.

Sì, molta gente è utilitaristica, svolge un lavoro orribile, inculante e sottopagato e, per tutto l’anno, non va al cinema neanche a pagarla, per aspettare di andare al mare d’estate.

Il mare lo ripugno. Quest’acqua avvelenata, con le meduse velenose, ove la gente si tuffa due minuti dopo che una vecchia con le vene varicose ha cagato in maniera incontinente, di vero plof. La gente, in tutta questa mer…, appunto, ride e si diverte. Schiamazza e poi torna in riva a prendere il Sole. Pur rimanendo cocentemente razzista.

Sì, la gente al mare si spoglia, con tanto di seni bellamente esposti, di topless esuberanti. E poi, d’inverno, si scandalizza appena vede una in tv che la dà a vedere… di upskirt.

Di mio, sono un uomo che indossa le scarpe da ginnastica anche quando sta seduto sul water. Sì, è magnifico un uomo in tuta, sul cesso, che evacua su abbigliamento casual. Dà un tocco di sportività in più alla situazione fetente.

Basta con questi pantofolai, basta con queste canzoni dei Negramaro, con queste malinconiche frustrate, con questi borghesi frustati. Sì, si frustano questi sadomasochisti con le loro zoccolette.

Io sono il Principe ma, a differenza di William e Carlo, che non fanno davvero un cazzo, aspettando di cacciare le volpi, io sono la volpe.

Non mi cacciate. Adoro il film Il cacciatore.

Adesso, vado a bere.

Io sono pulito, effervescente, un uomo H2O.

Alle volte sono come H7-25. Chi è costui? L’alieno di Chissà perché… capitano tutte a me, cult movie ciclopico che, non molti lo sanno, ha ispirato John Carpenter per Essi vivono.

E ricordate: sono un uomo oggi bambino, domani Bud Spencer.

 

di Stefano Falotico

È andata, è malandata, per fortuna sono diventato come Mel Brooks


18 Mar

Falotico

bs15

 

SFIGATO

Da Wiktionary

Deriva dal prefisso s- (con il significato di senza) e da figa, variante settentrionale di fica; ha origine nel linguaggio giovanile all’inizio degli anni ottanta del ventesimo secolo. Usato in modo canzonatorio fra gli adolescenti per indicare chi non aveva ancora avuto e non aveva relazioni amorose, ovvero non aveva la “figa”, “la donna”, una ragazza e quindi per estensione sfortunati. L’idea di ritenere sfigato o sfortunato un uomo senza un partner femminile deriva dalla convinzione di molti sistemi sociali secondo cui, soprattutto prima del matrimonio, gli uomini sono autoritari e poco tolleranti e le donne no.

 

Sì, molti ragazzi degli anni novanta, oggi messi solo a 90 da vite coniugali asfittiche e scalognate, in cui la lor moglie prepara le scaloppine al limone e non più li limonano con quelle lingue pregne delle “prugne” che erano, non si sono salvati, perché a forza di voler copulare presto hanno smarrito il piacere puro della solitudine lesta. Prendete Mel Gibson di Signs, il suo isolazionismo pop gli fa vedere gli alieni. Lo piglian per pazzo, invece l’alieno spunta nel bel mezzo di una giornata sua malinconica eppur solare e si piazza davanti al televisore. Quando parlo d’isolazionismo, non mi riferisco alle politiche degli Stati che si fanno i cazzi loro, e praticano la Brexit, ma al piacevole isolamento dal resto del mondo canterino, frivolo e ossessionato da queste scorpacciate sessuali che a me danno il voltastomaco. Un tempo, se dicevi che credevi nella vita extraterrestre, ti sbattevano in manicomio, poi è intervenuto Basaglia e non più han messo il “bavaglio” ai visionari. Quindi, Focus e Quark ci hanno insegnato, anche qua da noi, Paese di arretrati e di persone toste come il cucco, che non si è persone da Qualcuno volò sul nido del cuculo se, anziché pensare solo ai terragni materialistici culi, si pensa a buchi neri più intergalattici. Sì, un tempo se eri fan di Star Trek, ti lobotomizzavano. E poi ti dicevano che la forza sia con te, ipocritamente essendo ammiratori di Guerre Stellari. Sì, cari uomini soli, potevate consolarvi sapendo che anche Han Solo alla Principessa Leila preferiva la compagnia del suo “cagnolino” Chewbecca, che non ho mai capito se è un Canis lupus familiaris…, cioè un mammifero appartenente ai canidi, in poche parole un cagnaccio, o è Nicolas Cage a torso nudo villoso. Sì, il Cage è scimmiesco. A quanto pare il Chewbecca invece è un Wookiee. A illuminarmi ci penserà il National Geograhic con un documentario sulle specie bollite degli attori animaleschi.

Invece, io sono un volpino, essere astuto, vivace, di compagnia e anche di campagna, spesso cacciato dagli inglesi, finti signori, invero villani e ignorantissimi, che non sopportano la sua arguzia e il fatto che, a meno che non l’ammazzino, non può esser preso per fesso. Molti uomini invece voglion prender le donne per “fesse”. La fessa, sì, cioè la voce popolare dell’Italia meridionale che indica i genitali femminili. Sì, questi omaccioni stanno lì agli angoli di strada e, appena passa una ben messa, fischiettano e sbavano, andando in calore ma poi rimanendo solo con la birra in mano. Che allegria!

Ah, è da tempo immemorabile che tutti mi assillano che dovrei cercarmi una donna. E insistono smaniosamente da maniaci affinché io “ficchi”. Ma io ho già ficcato an(n)i fa, non rattristatevi per me, non datevi pena, tanto parlate solo di pene…Per quanto mi concerne, la mia “cerniera” sta bene abbottonata senza che abbisogni di “sbrodolarlo”. Sì, sbrodoloni, pensate ai cazzi vostri. Che al mio ci penso di faidate. Ah, avevi una tipa e topa che ti voleva, che ne voleva, e la lasciasti andare. Sì, oramai è andata. Non ancora a puttane, ma molti rimarranno delle mezze pugnette, invece dovrebbero smetterla di darmi dei pugni.

D’altronde, non è colpa loro, sono un uomo duro… e pugnace. Ed “erigo”, no, esigo di essere ascetico, probabilmente voyeur. Ah ah. Lei invece si guardi le (s)palle. Sì, che culo, mi son salvato dal troiaio di massa.

 

di Stefano Falotico

Genius-Pop

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