Una tizia, forse tozza, ha su codesto, non so se oramai desto, sito, stroncato Lo stagista inaspettato. C’era d’aspettarselo che la furbizia della Meyers fosse scambiata per sdolcinata “c(ornuc)opia” del film con la Streep, sempre con la Hathaway.
Non mi penerei, pensante assai, troppo su questa che vistosamente, dopo non avergli dato il visto, eppur visionandolo, l’ha così mal giudicato.
Fa oramai parte di una “critica” che incensa, a torto (fosse per me, meglio in faccia la torta a gente esaltata ch’è meglio vada a “sfogliar” i tortellini), un cinema “autoriale” alla Fukunaga, altro abbaglio colossale, e stronca, a ragion (non) veduta, i “filmini”, come se ora declassare il puro entertainment fosse lo spo(r)t nazionale per far carriera in redazione. Altro che Meryl Streep e De Niro che non è l’Hathaway. Questa batte non solo le redattrici più finto-eleganti ma anche le battone, e non è una battuta!
Secondo me, è solo brutta, e Lo stagista inaspettato non è brutto come Maurizio Porro, un porco che la butta sempre sulla stroncatura “carina”, altro che le carinerie intelligenti della Meyers, de “Il Corriere delle seghe”…, “sfinisce”, in definizione che mi paiono sit–com umoristiche.
C’è tempo per giudicare, c’è un tempo per la pensione e io non ho voglia che qualcuno rida di De Niro.
Datemi un fazzoletto e, dinanzi alla mia grandezza, voi, che vi spacc(i)ate per critici, conoscere il pianto della mut(u)a.
di Stefano Falotico, appunto, il Genius