Posts Tagged ‘Al Pacino’

Pacino di nuovo… video “americano”. Americani…


29 Nov

Glengarry Glen Ross, ragazzi.

 

Ultima Mezzanotte prima di fare il botto!


28 Nov

L’addome s’appiattisce, il cervello diluisce, qualcos’altro “smaltisce” mentre smalta

L’anomala(ttia) ipocondria-ca d’un Uomo che poteva essere il nuovo Re di Troia e sta “scomparendo” simil-Polaroid alla Massimo Troisi, di grande freddo polare, come il padre “fantascientifico” di Ritorno al futuro.
Un mio amico prova scongelarmi, l’ibernazione riscaldata provoca un “effetto serra” perché vorrei ancora barricarmi “al calduccio”, nella mia zona rintanata senza i “buchi dell’ozono” da donnaiolo qualunque per erogene zone “contaminatissime”, visto l’andazzo puttanesco delle odierne “amazzoni”.

Sì, da statuario “a stenti”, la fame si fa sentire, provo a “racimolare” me stesso, raggranellando il mio corpo prima che sparisca nella polvere. Forse, ci s(t)arà lo sparo in testa, deflagrazione alla purezza estinta di tinte sanguinanti su pareti imbrattate.

Spedisco i miei manoscritti ovunque, ogni volta che squilla il telefono, spero sia uno che possa darmi speranza. Un editore, un “buon” contatto, o una che, anche di “amanuense” raccomandazione dietro “Intimi” favoretti sessuali a spingerle dentro, possa darmi la spinta.

Lo slancio s’ammoscia, il “laccio” mi renderà un ramoscello, e penderò dalla trave in mezzo a questa società traviata e corrotta. Sì, urlerò “Adesso mi sono rotto, cosa volete da me? Mi son spaccato il culo, credo che mi spezzerò il collo!”.

Sì, in questo Mondo t’accoltellano se non “decolli” e, se presto non cogli, t’accusano d’averti (s)beccato in flagrante. L’altra sera ero a un bar. Entrò una signora con tre chili di trucco.
Le chiesi gentilmente se potevo “toccarla” per constatare se, nonostante le mie afflizioni castranti, ancor “tosto” è appetibile nello zucchero del suo “scappellar’” da falsa cappuccina della sua pelle “al caffè”. Sì, copre le rughe della senilità con un che d’”abbronzante”. A parte l’età e la sua tintura, se li porta bene. Cosa? I seni? Completamente rifatti. Eppur ci vorrebbe un “rifarsela”.
Mi diede della “fece”, esponendo davanti a tutti la sua nuziale “fede”, molto religiosa al marito cornificato peggio di Belzebù.

Mi cacciarono dal locale a calci in faccia, stuprando il mio desiderio “innocente” di volerle esserle “marmellata” di brioche.
“Catapultai” in mezzo alla strada, frequentata da balordi che attentarono, cupidi, a violentarmi pesantemente d’offese “carnali”. Fuggii alla disperata, gridando aiuto “Al lupo! Al lupo! Hanno la lupara! Sono dei mannari, vengono alle mani, questi animali!”.

Dalla padella alla brace, dai buoi alle mannaie, ecco. Girando l’angolo, scorsi una coppietta lesbica che aveva imbavagliato un ragazzino, obbligandolo a esser “rigido” cattivo tenente dinanzi alle loro tette slinguazzate. Tentai di liberarlo, ma caddi in tentazione nei riguardi, irriguardosi, della rossa, di nome Michelle. Afferrai la sua compagna, Chanel, bionda d’origini terrone nascoste nel nome eccitante francese, e la “imbragai” per “infilarle” un bacio “naturale”. Scivolai, nel frattempo, in una pozzanghera lì vicino e il ragazzino, intanto slegatosi dai nodi “marinareschi” (scoprii più tardi che viene pagato per questi “umilianti” giochetti, marinando la scuola), m’inveì contro d’altri insulti derisori: – Ah ah, sto venendo. Sei un omosessuale”.

Tornai a casa sano e salvo, “semicalvo” per il pericolo scagionato, mi sdraiai a letto. Dopo tre minuti di sonno “pesante”, fui svegliato dal Pinocchietto lì appostato sul comodino: – Dai, Falotico. Forza, non mentire. Hai voglia d’un femminile “grilletto”, s’è allungato il tuo “nasino” di “cartilagine” nelle mutande. Guarda qui che Pollicino, io direi polluzione!”.

Il burattino mi “scaraventò” a letto. Scoprii presto che non ce l’”aveva” di legno. Infatti, dopo dieci secondi, non tanto netti, ma da inetto, il “suo” si sbriciolò prima di “bruciare” come Mangiafoco.

Corsi in cucina, aprii la finestra e mi affacciai al balcone, svegliando tutto il vicinato: – Sono il Papa. Mio zio acquisito, Gigi, è come Sammarchi. Stessa andatura da cretino. Non è laureato, lavora tre ore al giorno come “bibliotecario” nella libreria del paese natio dei miei genitori. Ha sempre percepito più di mia madre, che è biologa. Secondo me l’”ha dato” al sindaco! Sappiatelo!

Ho sempre creduto alla morale cristiana, all’Eucarestia e alla Caritas, ma con me non sono stati tanto “cari”.
Mi trovo qui, solo “in pigiama”.
Quindi adesso, platealmente, mi sparo una sega sul terrazzo!

Dunque, con estrema indifferenza, dopo averlo “spiattellato”, il caramello, sulla faccia d’uno scemetto lì sotto, per caso, nel cortile, mi risbatto dentro. Lo scemo incassò lo “spermicida”, io nascondo l'”omicidio bianco”, ficcandomi in casetta.
E penso ai fessacchiotti. Il Mondo, perlopiù, ne è stracolmo.
Pieno zeppo di queste zecche ammorbanti. Ma il problema è genetico, anzi congenito alle “pedagogie” dei genitori, ossessionati, come da tradizione fortemente “metafisica”, alla potenza del maschio “topolino” e all’”agghindamento” della femmina, la zoccola.
Il maschio, sin dalla nascita appunto, vien sbirciato e all’occorenza “prepuzizzato” di circoncisione, come da discendenza egizia. Sì, affinché cresca “forte” di buon auspicio che il glande “fertilizzi” fottendo gli ebrei, “invaginandosi” senza complicazioni contraccettive da invaghimento che, senza profilattico, potrebbe “scioccarlo” anafilatticamente. Viene semiesportato affinché s’esponga “tutto”, così non avrà bisogno della palpatina “aromatizzante” prima del blowjob scoppiettante. Le donne, di “contraltrare”, stan al gioco. Le madri, premurose perché sviluppino seni avviluppanti, incitano infatti all’ingrossamento mammario per l’erezione peniana, penando se la figlia, entro il compimento dei suoi quindici anni, non ha ancora tonficato l’“alto” addome di grazia spermatozoica, come esige il passaparola di generazione in generazione del “Più fai sangue e più figli trucidi tramanderai nel verbo della lingua biforcuta”.
Sì, infatti si spaccian per religiosi. Il Sabato sera “tribalizzan” di (tim)balli, sganasciandosi nella forchetta d’una cenetta, poi nella porchetta di chi le infornerà di sandwich, il panino del “prosciuttino” tutto pienotto di “cotta”. Dopo tale “crocifissione”, di Domenica si sveglian tardi, tornan ai fornelli, rimembrando il membro del rude torello delle loro cavalcate da rodeo, quindi, dopo opportuna, nuova abbuffata, “digeriscono” schiantate in poltrona, sintonizzando di nuovo l’occhio su un marpioncino “in famiglia”, ben augurante per una pia, ripetitiva settimana lavorativa d’oneri “doverosi” salvo lo svago della “svaccata” del weekend.
Le donne, sì, son pallose, gli uomini di contro sono invidiosi, e rosicano di fegati “appallottolati” nei thriller più “fucilanti” da chi ha le palle e poi si sottomette da ragionierino dell’ano tutto “insaccato”.

E la vita di questi qua va.
Imborghesita ma “felice e contenta” come se Brad Pitt recitasse nel film Intervistarono il mio vampiro ma le mie belle svampite, disturbate dal mio volto troppo “affilato” di canino, non mi furon più cagne di vampate, e finii angioletto senza Jolie Angelina, intanto “concupita” dal “gel” d’uno più peloso di “cotonarla”.

Titolo impressionantemente “lungo” che però “la” dice tutta su questa razza animalesca del “bestione” che è l’uomo, inteso in senso primitivo.

No, non recedo. Mi massacreranno in cella d’isolamento ma io ribadirò: “Io m’isolo senza le vostre suole. Suore, voi siete solo delle sorcine e tu, che volevi picchiarmi, sarai trombato come quella suonata di tua sorella!”.

Evviva Socrates!

Sì, sono l’elogio della follia, come Erasmo da Rotterdam!
Anche se odio gli sceriffi di Nottingham.

Su questa stronzata, buonanotte! Anzi, Robin Hood, colui che toglie ai ricchi per dare ai poveri.
Ma aveva ragione Superfantozzi, se uno toglie ai ricchi per dare ai poveri, i poveri poi diventan ricchi, e tutto va a puttane un’altra volta.

Infatti, Merenda nel suo cognome sa che è Lucky. Il “suo”, sul picnic, spicca “solare” e sporca le porcelline da “lupetto” di macchioline sulle fragoline.
Ma rimane un attore di merda.

Finirei in “bellezza”. Una psichiatra prova ad “accerchiarmelo”, nel persuadermi che, così (non) facendo, perderò la stima di me stesso.

– Sì, Falotico, senza sesso poi laverai i cessi.
Per ottenere il sesso, ci vuole il successo.
Le ficcai il ciucciotto e, sotto camicia di “sforzo”, la implorai sin a “esplodere” in un “Accattalo!”.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. La fattoria degli animali (1954)
  2. Animal Factory (2000)
  3. Anime fiammeggianti (1994)
  4. Sette anime (2008)
  5. Biancaneve e i sette nani (1937)
  6. Cuori in Atlantide (2001)
  7. I Goonies (1985)

De Niro riconferma “The Irishman”


24 Nov

 

The screen veteran on playing an OCD dad, reuniting with Scorsese and being a new father at the age of 69

Your performance in Silver Linings Playbook has been hailed as one of your best in years and it’s attracting some Oscar buzz. How did you get involved?

 

I’d been talking with David [O Russell, the director] over the years but we hadn’t worked together. Then he made The Fighter, which I thought was terrific. He had this other project and he wanted me to play the father. I said I’d do it. That was before David rewrote it and my character changed. He kept to himself more in the book it was based on and was more angry but he didn’t have many other colours. I liked what David did: he kind of reversed him, pulled him inside out. He’s a guy who has some obsessive compulsiveness. His son [played by Bradley Cooper] has that too but his is more extreme.

 

Was there a good father-son dynamic on set?

Yeah. Bradley and I became friends. Even if we weren’t that way it still would have worked out but a built-in relationship definitely doesn’t hurt.

 

Do you feel pressure to be a wise godfather figure to all these younger actors who look up to you?

I don’t feel pressure. I like if anybody has interest in what I have to say, especially if they’re younger. If they like me, respect me, I’m honoured and I’ll give them my opinion.

 

You made eight films with Martin Scorsese, starting with Mean Streets in 1973, but you haven’t worked together since Casino in 1995. Is a reunion likely?

Oh yeah, we’re working on something now. It’s called I Heard You Paint Houses. We’ve been trying to get it going for a couple of years and now we’re just trying to set a time. It’s about a guy called Frank Sheeran who was in the Teamsters [a US union] and claimed to have killed Jimmy Hoffa [the controversial union leader who disappeared in 1975]. It’s based on a book by Charles Brandt who was Sheeran’s lawyer. I’d play Frank Sheeran and Pacino would play Hoffa. Joe Pesci would be in it too.

 

That’s quite a reunion. Are you excited?

Yeah, I am.

 

And it will happen in the next year or two?

It has to or we all won’t be around any more.

 

When you were starting out, which actors did you look up to?

James Dean, Montgomery Clift, Marlon Brando, Geraldine Page, Kim Stanley, Greta Garbo.

 

And what about now? Which actors from younger generations inspire you?

The actors I respect are Matt Damon, Leonardo DiCaprio… Daniel Day-Lewis is a wonderful actor. Jennifer Lawrence [De Niro’s co-star in Silver Linings Playbook] is wonderful. She’s got a great energy.

 

Is it true that “they don’t make movies like they used to”?

I don’t know. When I was in my early 20s, there weren’t many independent films. Now there are a lot more so it gives more opportunity for actors and everybody else.

 

So it’s not an altogether bad time to be making movies.

No, although maybe I’m missing something. Maybe film historians or critics would have another take on it.

 

Do you ever watch your old films?

If I catch them by chance on TV or something, but…

 

You wouldn’t hunt them down?

No. But I was thinking of trying to look at all my stuff over the years, my life, and get an idea of what I could do that would be different.

 

Can you imagine what that might be?

No. I’d have a better idea by seeing everything first and then I could tell exactly what direction I should go in.

 

You’re associated with some of the most memorable dialogue in cinema. Are you plagued by people saying: “You talkin’ to me?” when you walk down the street?

It happens rarely. When it happens, you laugh. People throw a line at you and they’re trying to be funny so I laugh. It’s OK.

 

Does acting still excite you as much as it did when you were starting out?

It’s different but it still has as much excitement. When you get older you have a different attitude about certain stuff. There are certain things that I might have been concerned about then that I’m less concerned about now. You realise that you don’t have to expend all that energy to get where you want to get. You relax and back off a little and you might actually get more of what you’re looking for with less effort.

 

What keeps you awake at night?

[Laughs] My children sometimes.

 

I understand you recently had a new baby [De Niro’s sixth child, Helen Grace, was born last December]. Do the demands of being a father sit well with you?

Yeah they do, but I’m fortunate in that I have help – there are terrific people who help with the children.

 

Do you get to spend enough time with your family?

I like to think I do. I try to get home as much as I can on weekends.

 

Did you sleep easier the night Obama got re-elected?

Yes.

 

If Obama could accomplish just one thing in the next four years, what should it be?

He should do whatever he feels he has to do. He obviously doesn’t have to worry about being re-elected so he should just stick to it. Whatever he does will be in the best interests of people because he’s a good person and his heart’s in the right place.

 

Have you ever met him?

A few times, yeah. He’s a good guy – you can tell that whether you meet him or not.

 

You have eight new movies in the works. What are you excited about?

Let’s see. I’m doing a movie with Stallone called Grudge Match, about these older boxers who come together for one last fight. I guess it’s a comedy of sorts. I did a movie called Motel with John Cusack. And something with Travolta called Killing Season. Right now I’m working on a film called Last Vegas with Morgan Freeman, Kevin Kline and Michael Douglas.

 

Are you happy to continue working at this rate or do you have plans to call it a day at some point?

Jeez, I don’t know. You see some actors saying they’re going to retire and then they come back again in two years. I would never say that because… I might not want to do something for a while and then something would come up and I’d get excited again.

 

So there’s no point trying to determine the future?

Yeah, exactly.

Ove va Morrison Jim va anche Tom, playlist “off topica” al topo Cruise, il “missile” del Dracula in 3D


23 Nov

La vita è heat, il calore dei sogni anche “perversi”

Ho una peculiarità per cui mi distinguo, sono incurabilmente “pazzo”, quindi vago, gli altri m’evacuano addosso, e io giochicchio, emulando l’ambiguo Kevin Spacey, con la sordina espressione “moderata” salvo poi graffiar di battuta tagliente dal sorrisetto che “lo” dice tutto, accattivandomi le simpatie. Sì, non sono cattivo, spesso reattività.

Una donna mi confida una Notte alla Michael Mann.
La blocco, subito, infilando lo sterzo nel suo sterno:

– Mi piace Michael, è un po’ come Douglas Mike. Egli si fonde nelle effusioni al neon, poi il suo Cinema acquista un’inaspettata black rain, brillante velocità, divampa solare, sì, sprazzi di Sole e poi di nuovo “accasciato” di “spruzzi” nel letto.
– A proposito di letti. Ti confido questo sogno dilettevole. Un po’ “delittuoso”. L’altra sera, ho corteggiato un ragazzo a una “tavola calda“.
– Voleva limonarti di maionese o “dissanguarti” di ketchup?
– Voleva arrossarmi mentre stavo già sul giallo, in prossimità del rosso.
– “Rosso” sta per fighella bollente? O per farlo, ardente, nei posteriori in macchina senza i semafori dei guardoni della polizia?
– Ah, non essere spiritoso.
– No, volevo solo animarti di seduta spiritica. Siediti qui, vicino a me, sono il “povero” Diavolo. Ma potremmo indemoniarci, animando un po’ la serata. Ricorda: ove va la manina, qualcosa non s’ammaina e “tiri” fuori dalla manica il manico.
– Ah, che manigoldo? Ingordo!
– “Menamelo!”.
– Prima il sogno, poi la realtà.
– Ci sto. Basta che poi ci starai. Spero che ci “stia”, il mio è grosso, anche se son “basso” alla Tom Cruise, “collateralmente“, si rivela però “pistolante”.
– Sì, dopo ce “la” spariamo.
– Cosa?
– Il coso nelle mie cosce.
– Ma stai già scosciando.
– Dai. Ecco. Ieri, ho avuto una fantasia. Era buio, e un lupo mi toccava, fino all’orgasmo ho pensato si trattasse di Max Cady, invece era Vincent Hanna.
– Hai scambiato il Bob per Al. Capita. Però, caspita…, sei passata dal cattivo al buono nel giro di un amplesso.
– Al non è buono.
– Infatti, il bono era l’altro.

Ora, chiedo venia per questa play “fuori programma”.
Avevo promesso, come da richiesta, una al Giorno.
Come la mela. Non più di una, toglie il medico di torno.
Se poi ne mangi “troppe”, ti prende il diabete.
Ma le calorie zuccherose potrebbero accalorare la banana.

Finirei con Argento, il cui Dracula è stato “acclamato” di pollice su.
Ho pronta, invece, una sceneggiatura profumo “cenetta” per le “boiate” che sta girando: Nel boschivo, tutti schivarono Dario che si dà arie da regista serio ma che stroncherei come uno gnomo, e la figlia Asia “schiferà” tutte le pallottole ai vampiri.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Heat La sfida (1995)
  2. Strange Days (1995)
  3. Collateral (2004)

Al vs Bob, l’eterno scontro duale… “The Irishman” si farà?


19 Nov

Al Pacino, classe 1940 contro Bob De Niro, 1943.

Date fatidiche per il Cinema Mondiale. Due campioni di razza dell’avanguardia sperimentale anni ’70, a dar lustro e onorare capolavori ancor più impreziositi dalla loro presenza, appunto: scenica, mostruosamente sacra già fin dalle prime apparizioni, monumentali, carismatiche, “endovenose” a infiltrarsi nella pelle della nostra anima, a raschiarvi dentro, a esplodere nelle emozioni del nostro Cuore. Pellicole che hanno fatto la Storia, da Taxi Driver a Quel pomeriggio di un giorno da cani, personaggi “border…”, nel bene e nel Male assoluto, indimenticabili, da Corleone, padre e figlio (eh sì), a Travis Bickle, da Serpico a Johnny Boy. E via dicendo, via scorrendo per altri trent’anni sempre sulla cresta dell’onda. Al s'”appanna” momentaneamente, gira pochissimi film negli ottanta, colpa dei problemi di droga, di eccessi, forse la “fatica” schiava del troppo successo. Ma non si scordano, basterebbe il duo Scarface e Cruising, maledetti impressionanti da restarti dentro a vita. Immortali, Tony Montana, il self made man che, nel giro d’un battito di ciglia, arriva ai vertici, rubando, “drogando” il Mondo ai suoi piedi, sino alla disfatta finale, tragica ma epica. E il suo Burns, etero convinto, poliziotto integerrimo che perde colpi lungo le linee di sangue, forse il suo, di un’indagine ad alto tasso di “morto” avvelenato e del morbo viralissimo a cambiarti per sempre. O forse no, eri già così, gli eventi han risvegliato il cagnolino che stava buono e “caro”. Da “carino”, anzi, a lupo più ambiguo dei veri cattivi. Viene candidato a iosa, eppure puntualmente perde. L’Oscar non l’agguanta mai. E dire che come han fatto a non premiarlo? L’occasione (im)meritata, in fin dei conti, arriva col suo tenente-colonnello cieco-gassmaniano Slade… I novanta partono sotto i migliori auspici, e infatti infila la cosiddetta sfilza di altri bersagli strepitosi.

Fino alla consacrazione come the greatest living actor. Un animale dietro la videocamera, un genio del Teatro. Un gigante!

Ma c’è sempre stato un altro a contendergli il podio, Mr. De Niro. Per di più, a inizio carriera, tutte le gratificazioni s'”intascavano” a Lui. Pacino, il “loser“, lo pigliava sempre nel “saccoccio”. Perché, certo, Pacino era bravissimo, unico, ma meno “attraente”, meno “versatile”, meno “poliedrico” e troppo “italoamericano”. De Niro, invece, no, origini irlandesi però solo di tre quarti di sangue italico, un neo sullo zigomo da colpo d’occhio e immediato innamoramento. Trasformista e camaleonte del Metodo più (auto)distruttivo a costruir, da un paio di capodopera, già il mito.

Anni ’90, appunto, però più sgualciti. Assieme a masterpiece come Cape FearHeat e Casinò, anche una lunga lista di “quasi inguardabili” e ruoli non necessari. Qualcosa vacilla, diventa la parodia di se stesso e comincia a mollare la “serietà”. Isitituisce il Tribeca, se ne frega molto di essere ancora il più Grande, e si butta parecchio o un po’ via. Bob pensa ai soldi adesso, alla quantità che non centellina e non lavora per pochi “centesimi”. Dollari a milioni, e alla gente comincia a romper le “palle”. Stanca di vederlo trattarsi male. Va da sé, proprio, che accetta per paga lauta, prestando il nome per mestiere. Si reincontrano in Righteous Kill. Nel film di Mann eran schierati l’uno contro l’altro, come di rivalità inguaribile, come rovesci della medaglia fra due stili di recitazione, Pacino l’istrionico e teatrale, nervoso e iracondo, De Niro il metodico, sì, che recita spesso solo con lo Sguardo che dice tutto. Nel film di Jon Avnet, invece, sono due detective a indagare assieme sui fattacci della New York e della Little Italy sporca e serial killer. Stanno lì, sempre a un pub, a guardarsi, a confidarsi. Ma non sanno un cazzo a vicenda di chi è colui che sta dinanzi a loro, a te, a noi. Due amici fidati ma qualcosa s’incrina. Un sospetto latente, forse il matto-scacco è Giuda.

Secondo Dennis Quaid, Pacino è il migliore attore della Storia.

Secondo Leo DiCaprio, lo è De Niro. Voi chi preferite? Fra i due litig(ig)anti, appunto, il terzo gode? Cioè Jack Nicholson?

Io, nel dubbio, ci metto pure Jeff Bridges, che nessuno cagò. Scarto Dustin Hoffman, e me ne “fotto” quattro.

Ieri, al Doha Tribeca, De Niro ha confermato ancora una volta che The Irishman si farà, eccome. A dirigerlo, come saprete Martin Scorsese. Segnerà il ritorno di Joe Pesci, e proprio Pacino sarà l'”avversario” di De Niro, Jimmy Hoffa.

 

Però, qualcosa non quadra. Se andiamo a controllare su “IMDb”, c’è un altro titolo identico con Joe Pesci. Peccato che il suo “compagno” risulti Macaulay Culkin (?).

 

Tuttò ciò ha del macabro…

 

(Stefano Falotico)

Demolizione dei muli da manicomio


16 Nov

Sì, (il) sottoscritto in calce su calci, con tanto d'”affresco” a “rinfrescar” le loro memorie molto annacquate, nella volontà “castrante” d’annegare il prossimo per raggirarlo nei loro circuiti mentali da dementi, circuendone la buona fede e poi spacciar la nobile levatura ed elevazione di coscienza per “intontimento”.

No, con questa gente bisogna essere durissimi, non arretrare neppure un istante, assediarli pezzo per pezzo con la stessa “meticolosità” con la quale “spar(l)arono di diffamazione per deliranti desideri folli e psicopatici del “godimento” davvero “estasiante” del far “impazzire” il prossimo.

Bisogna osservarli, assumere degli investigatori privati, agire con la stessa “chirurgia” a ledere la loro pelle, terrorizzandoli di paura, obbligandoli al mutismo, a non aprir più bocca, a cuci(na)rli vita (in)natural durante per stuprarne la calunnia con stesse fauci loro “accanite”.

I cani vanno bastonati, arrostiti a fuoco lento, prima arrossirono d’imbarazzo quando capitombolaron d’un mio recapitar, da Capitano, un bel romanzo a immagine e somiglianze dei loro scem(p)i, frizionando di “shampoo” a codeste testone d’asini, un bel funghetto atomico, uno champignon “profumino” champagne! Per un brindisino, “brillantissimo”, da “Campari” a “limonarli” di sodo…

Sì, fra i più “maturi” dell’anno “Duemila”, che bella sfilza di cretini che pensaron malissimo di mangiarmi allo spiedo, ma invece polli saran presto richiamati in tribunale, con pochi altri alibi d’accampare. E prevedo anche poche allegre albe.
Dato che avran poche opzioni: o un risarcimento immane, oppure un suicidio annunciato.

Sì, fra questi (e)letti, abbiam il “caporale” del nazismo “moderno”. Lui è un “buon” bambin’, di nome fa Matt… ino, ed è sempre stato matto.
Da quando, di berrettello, infante rubava le caramelline e, sessuopatico, invidiava il miele dei suoi coetanei, inventandone di cotte e di crude(ltà). Appena gli stavan antipatici, quasi tutti, essendo gli altri indubbiamente molto più belli e intelligenti d’uno storpio così “appeso”, da pagar ai “pesi” d'”oro”, dava malattie mentali e spargeva la voce in giro.

Internet fu la sua manna(ia) dal “cielo”. Il nostro maniaco “mannaro”, infatti, si creò profili falsi, acconti per raccontarne d’ogni a chiunque, e “divertendosi” davvero davvero tanto.

Ma un Giorno, il suo nightmare peggiore, incontrò un tosto, ma proprio di marmo.
Come ogni psicopatico che si “rispetti”, codesto di “gran” testa” (presto frantumata… prima che possa immaginare altro…) si svegliò assieme al fratello e iniziò una guerra tutta sua, tutta loro, per distruggere proprio colui che gli parò il cul’ molte e molte più volte.
Da montati esaltatoni, “saltaron” su di “macchinazioni” per combinar per le feste solo il loro guasto al cervello.

Ieri sera, su “La 7”, s’è discusso di questo: la diffamazione è un reato gravissimo. Se un innocente viene momentaneamente incriminato d’accuse estemporanee da “attesa” di giudizio, ha il lecito diritto di riaprire il caso e anche il cranio di chi ha perpetrato il danno, ché di danni morali e psicologici alla reputazione dovrà render proprio conto al penale. Più salato, miei salamini…

E di pene sarà amputato d’appello…

Ciao belli…

Ricordate: giocando di chi ha più grossa la “cappella”, si può finire senza pelle.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Sfida senza regole (2008)
    Il violentatore rise “sotto i baffi”…
    E un signor “nessuno”, di smorfia alla De Niro l’avvisò d’un “Guardati alle s-palle…”.
  2. Inseparabili (1988)
    Ecco, saran staccati dal cordone ombelicale dopo tanto lor maialesco “caviale” di “cavie” e, se non basterà la cava, un cappio.
  3. Rocky V (1990)
    Ok, idiota. Adesso vuoi ribaltar(mi)?.

    Forse, non hai mai saputo chi sono.

Filogamo, l’alano, amò la fede di lana


08 Nov

Le donne sono le “colonne”.
Sì, del “colon”.
E dell’idrofilo cotone dopo le “ferite”

Ieri sera, dopo essermi bevuto, a casa d’un mio amico, tutto d’un (senza) fiato il primo Tempo d’un “lapidario” Bayern Monaco, che in 45 minuti ne infilò già cinque, rincasai tutto “strapazzato”.

Al che, aprii Facebook per gli “aggiornamenti”.
Durante il pomeriggio uggioso, inviai l’amicizia a “una” che stimolò subito il mio “apparato” visivo, comparendo semi-ignuda di “vulva” nel “Trova amici” da mia “fava” di fuca, di mia fame da foca…
Chi trova un amico, trova un tesoro, chi trova una troia, non trova la “chiave” di una senza castità ma, di forziere “scassinato”, nel “casino” dei forzuti della sua “gloria” da Umberto Tozzi.

Scoprii ch’ella accettò, una bella da “belare”, e subito “la” colsi in chat. Per un’immediata colite. Più che una scopata, fu una “trombata”.
E un’accolita di “decollarmelo” d'”impatto imminente”. No, non era mattino, ma quasi Mezzanotte.
Infatti, me “lo” spezzò di Luna sua di “traversa”.

Il suo cognome (ché si sappia per “evirare” altri “birbanti” poi impagliati…) è Filogamo.
Ma mi par più doveroso elidere il “lo” e il “mo” e lasciar solo “Fi-ga” (sì, “sciamoci” dentro, “inneviamoci” d'”innervosimento” da cavernicoli sui nostri eretti-li corpi cavernosi…). Fi-ga!  Ah ah, come Pacino bisogna pronunciare  e ben scandire il “candito” piccantissimo di tali due sillabe pro-fumanti.
Palpabili alle labbra e d’arrossire di “rossetto”. Eh eh.
Filogamo non è fica di legno ma da uno di “mogano”. “Rettifichiamo”. Ficchiamola, miei finocchi!
Non so se abita in “quel” Milano, di certo bisogna “darle di mani”.

Mi spingo oltre? No, volevo solo “spingere” un po’. Non prendetemelo… per “uno” che esagera.
Al massimo, son Troisi vestito da Arcangelo Gabriele con Lello Arena, per il mio “pollo” che mi “svergina” al grido “Annunciazione! Annunciazione!”.

Se Nunzio fu conduttore, Filu-o-mena Marturano fu la prostituta dei “maturandi”, poi maturò e si convertì ai monologhi col caffè di Eduardo De Filippo.
E Berta filava, filava davvero… sulla “bocca di rosa” di Rino Gaetano.

Sì, De André era un poeta, Troisi ricominciò da tre, ma Rino, bando alle ciance, sapeva la verità: di Notte c’è un Mondo diverso… fatto di sesso, chi vivrà vedrà.
Infatti, Stanley Kubrick s’ispirò a tal ritornello per Eyes Wide Shut.

Tornando alla Filogamo, mi rifilò uno “sfilettarmelo”. E il “mio” non si “sfregò”, perché m’inculò di “fregatura”.
Sì, ove le “confetture” son di fragole, anche il “duro” s’”intenerisce”. Ammosciatellissimo senza più “pisello”.

Io volevo solo “intascarmela” strappandole il “tanga”, coi miei amici a “stappar” il brindisi d’applauso!

Finìi di  schiena e di spada nella mia chiappa “finemente” sfinita. Altro che clap clap da lieti fini…

Altro che felino e ferino. Questo è un Inferno, oh mio Dio!

Lo so, non disperiamo d’uccello, Caronte il traghettatore recitava la nostra nave al mot(t)oNon isperate mai veder lo ciel.

Troisi lo sapeva. Al pelo… E anche Pasolini d’”uccellini” alla Ninetto D(i)avoli.

Questa è la verità, mentecatti e mendicanti, accattoni e minchioni!

Non ne esiste un’altra  al di fuori di “quella”.

Sono un provocatore, aizzo la mia mente alla “demenza” solo per non patire le depressioni ma, nel “buttarlo” a ridere e non nelle “buttane“, scarabocchio le vostre teste, anche perché poche donne amano che “schizzi” fra le “loro”.

Così è, così sarà.
Parola del “sudore”.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. No!… Sono vergine (1970)
  2. Shining (1980)
  3. Whore – Puttana (1991)
  4. Gloria. Una notte d’estate (1980)
  5. Pensavo fosse amore invece era un calesse (1991)
  6. Uccellacci e uccellini (1966)
  7. Nottataccia (1991)
    Doccia fredda…

Pacino e il suo theater di “Glengarry Glen Ross”


06 Nov

Fino a Dicembre, visti gli incassi.

 

Non bastavano gli “Hello, how are you?” e gli “I like” del Facebook? Adesso, ci siam pure imbastarditi nella “festa” dell’Halloween: secondo me, è meglio l'”allupato”, colui che…


31 Oct


… apre la bocca e chiede: “Would you wish?”.

Lei replica, “retorica”: – Cosa?
E il lupo: – Quel che liscio diventa “viscido”

Applauso!

Sì, stasera m’associerò alla demenza collettiva di questa celebrazione “celtica”. E dir che son centauro, afferro la mia moto con la “sella” della mora, e m'”inzucco” nelle sue “cavità” sorprendenti e vivaci, schiantiamo contro un muro ma prima Lei l’ha goduto tutto tutto duro, rallegrata dal “dolce” che non è stato uno “scherzetto“. Ah, come “la” screzio io neppure il Matto di suo “cappellaio“. Ah, Alice fu fornicata nel “bosco”, con Tim Burton a cazzeggiare d’esegesi personale nella versione “anemica” dai troppi colorini.
Ah, Tim è Uomo che “affabulò” affamato, da cui il detto lupus in fabula, per Burton rappresentato dalla sua fava nella fragola di Helena. Helena è Bonham, e Tim è mani di “forbice“.
Tim ne attinge, non “attenuandolo”.

Nella Bologna Tonight, diciamo “tonnata”, i nostri istrici si districheranno di pub(algia). Baluginando nel “balocco”, persi fra un Malt & Hops e lo “smaltirla” di sbornia “chimica”. Detto anche sperma “zoologico” d’iniettar nel nettare, da cui provien il famoso proverbio di tal “fattoni”: se ad Ognissanti le spezzi l’osso sacrale, ci sarà un Santo in meno in Paradiso.

Alla mia epoca, ti veniva grosso senza l'”alibi” di queste importazioni anglosassoni, da cui il “genitivo”, e quindi il “genitale”. Eh, sono albini. Un po’ scialbi. All’inzio di Novembre, è consigliabile la sciarpa, oppure lo scialle o lo Chalet delle “rose”.
Secondo me, gli ortodossi ce l’hanno magro, e le loro mogli vanno con gli indiani mentre Rob Zombie “Intona” i “flauti magici” della “zuppa inglese” al ritmo “zabaione” d’asce in pancia mentre le prostituite son’orientate in MoonSheri sarà una gran figa, ma io preferisco il Mon Cheri. Con tal “cioccolatino” ripieno, vai sul “sicuro”. Con Sheri, c’è il rischio di non sgranocchiare. Anche perché mi dà vagamente l’idea d’essere una di quelle zoccolone che, prima di “dartela”, pretende il lauto “responso” economico dei portafogli. Solo dopo il “rimborso”, apre la sua “borsa” e può usare il “detergente” degli “orsi”. Una “donna” raffinata come il Kleenex. Lei ne “usa” tanti, e Rob “lo” sa. Perché fu tradito anche da Eli Roth, in un triangolo con l’omonimo Eric, lo sceneggiatore di Forrest Gump e Insider. “Dentro la verità“.
Da cui l’Hostel…

Dopo il caffettino pomeridiano, ho avvistato il pensionato Ionata, accompagnato dalla sorella sullo “sguardo” indagatore del terzo piano d’un rumeno che, fra una prostituta e l’altra, rumina perché sogna una vecchiaia in santa pace del “Signore”.

Sì, Halloween è come uno con la dentiera.
Tutti aspettano il 31 per “addentarle”, ma non sanno che saranno “strappati”, brutalmente lacerati dal “cero” d’una che succhierà un verginello al fine di sposarlo dopo averlo “disossato”.

Per quanto mi riguarda, l’unica festa che va rispettata è quella del mio cazzo.
Che non si dà “da fare”.

Applauso!

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Halloween con la famiglia Addams (1977)
  2. Niente dolce, niente zucchero (1991)
  3. L’inquilino del terzo piano (1976)
  4. Scent of a Woman – Profumo di donna (1992)
  5. Luna di fiele (1992)
  6. Alice in Wonderland (2010)
  7. La casa (1982)

“Imagine” Al(l) Pacino


26 Oct

Imagine there’s no countries

It isn’t hard to do

Nothing to kill or die for

And no religion too

Imagine all the people living life in peace

 

Immagina, puoi… dice George Clooney. Be’, potrà lui, il riccone.

Per la gente comune, la vita è molto più duretta, sa signor Georgino?

 

Lei, anziché far il “belloccio” e cattivo Tempo, dovrebbe invece prender lezioni di recitazione dal Maestro Pacino Al, uno che non si perde dietro (paravento?) inutili chiacchiere da “regista impegnato” e attore “dotato” di strafighe.

La prenderemmo più seriamente nei suoi sponsor.

 

Anzi, “signore” mio, annoti, sul taccuino delle sue donne coi tacchi, il nuovo progetto “di” Al.

 

Si chiama proprio Imagine, trae leggerissimamente spunto da una delle canzoni più celebri di John Lennon. Vero?

 

Sarà diretto da Dan Fogelman, lo sceneggiatore di Crazy, Stupid, Love.

Narrerà la strana storia di un vecchio, ex musicista, Danny Collins (Pacino, appunto), che riceve una postuma lettera “affascinante”, scritta dal “pugno” di Lennon in persona e dalla sua ancora viva compagna, Yoko Ono.

 

La vita di Danny è pensionata da un pezzo e non se la sta passando affatto benino.

Ma quest'”epistola” scatenerà le voglie “paterne” smarrite, inducendolo a reincontrare suo figlio, con cui non scorre più buon sangue, forse non è mai esistito o mai l’ha “sentito”.

 

Il figlio avrà le fattezze di Jeremy Renner, e nel cast ci sarà anche la divina Julianne Moore.

 

(Stefano Falotico)

Genius-Pop

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