Posts Tagged ‘Al Pacino’

La finta foto di Al Pacino sul set di The Irishman e le voglie della Nannini Gianna


23 Sep

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Eh sì, anche siti seri (fra cui Best Movie) diffondono questa terribile immagine, in cui affermano che la persona ritratta sia Pacino sul set di The Irishman di Scorsese. Una bufala tremenda. Come diceva Johnny Stecchino, a proposito di falsi gangster, non ci assomiglia pe’ niente. Infatti, non è lui. Potrebbe trattarsi di Ray Romano invecchiato, ma ne dubito.

Intanto, mentre sale l’attesa per The Irishman, che non sappiamo se uscirà nelle sale ma solo su Netflix, qualcosa mi “turba”. La nuova canzone di Gianna Nanni, Fenomenale, questo il titolo, è decisamente una porcatella, eh eh. Ecco un estratto del testo:

 

se quando ci vediamo siamo due animali

non ci si prende per le mani

e la tua lingua taglia il cielo

per le mie gambe aeroplani

e dimmi com’è

 

Insomma, la Nannini ci dà ancora di gusto.21765024_10209657137648097_6582920781675463772_n

di Stefano Falotico

Un paio di occhiali per guardare meglio i cu(cu)li


12 Jun

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Ebbene, dopo la visita a Villa Erbosa dall’esimio e bravissimo dottor Cantagalli, ho scoperto, anche se già lo sapevo, di soffrire di astigmatismo, e all’occhio destro mi mancano tre gradi. Sì, sono parecchi e abbisogni di lenti. Così, oggi andrò dall’ottico a ordinare la montatura, proprio io che non monto le donne seppur in molti credano sia montato. Non sono omosessuale, nessuno mi cavalca, sia ben (in)teso! Gli occhi sfarfallano, la vista scricchiola, il tempo si fa “incipiente” ma i capelli stanno ricrescendo grazie, di grazia, a una lozione miracolosa che l’altro dottore, l’egregio Miserandino, mi “consegnò” appunto per il rinfoltimento del bulbo. Sì, adesso la peluria si sta riappropriando del cranio, e lo ricopre piacevolmente di capelli alla Al Pacino dei giorni nostri, sì, ancora ispidi, tendenti al riccio, un groviglio indistricabile pari agli arruffati miei pensieri. Un’altra giornata trascorrerà, mentre pochi giorni fa quell’esaltata di Diane Keaton fu omaggiata alla carriera all’AFI, e fu cosparsa di lodi da parte di chi, oltre a lavorarvi, se la scopò, vale a dire Allen, Beatty, sempre Pacino. A chi interessa dei miei occhi? I miei occhi neri, invero castano scuri, segni particolari di un mio “bellissimo” alla Celentano. I miei occhi servono, non voglio ridurmi come Al di Scent of a Woman, sebbene, ripeto, delle donne me ne frego. Anche dei maschi. Sono ascetico, forse scemo, sicuramente quando mi cresce la barba assomiglio a De Niro di vero Style.

di Stefano Falotico

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Al Pacino sarà il coach Joe Paterno nel film HBO di Barry Levinson


06 Jun

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La notizia è di quelle straordinariamente importanti. Al Pacino, stando a numerose testate giornalistiche aggiornate su Hollywood e i suoi progetti, presto inizierà le riprese di un tv movie per la HBO firmato da Barry Levinson, premio Oscar come miglior regia per Rain Man e autore di pellicole incisive come Sleepers e Sesso e potere.

Pacino rivestirà i panni dell’ex allenatore storico di Football Joe Paterno, che fu coinvolto in uno scandalo sessuale. O meglio, ne fu indagato e condannato al carcere per “omissione di prove”. Il diretto interessato fu invero il suo collega Jerry Sandusky, che a quanto pare intratteneva relazioni “proibite” con ragazzi minorenni.

Al Pacino è legato al progetto sin dal 2012, quando questo film per la televisione doveva intitolarsi Happy Valley (al momento, non viene specificato se manterrà ancora il titolo originario, sebbene Production Weekly riporti invece che il titolo, appunto, non verrà mutato) e alla regia doveva esserci il suo “fido” Brian De Palma, che come molti cinefili sanno ha lavorato con lui nei cult Scarface Carlito’s Way. Ma l’HBO all’epoca, alla vigilia dell’inizio delle riprese, bloccò quasi inspiegabilmente la produzione, adducendo come motivo i “problemi di budget”.

Adesso invece pare tutto pronto per i primi ciak che scatteranno a Luglio.

Poi, Pacino sarà subito pronto per The Irishman di Martin Scorsese con De Niro e Joe Pesci.

Non è la prima volta che Pacino, tornando al film su Joe Paterno, lavora con Levinson. I due infatti avevano già con successo, avvalorato da numerosi Emmy e Golden Globe, collaborato per altri due tv movie della HBO, You Don’t Know Kack, in cui Levinson era regista, e Phil Spector di David Mamet, in cui Levinson era “solo” produttore esecutivo.

Inoltre, a loro si deve The Humbling, presentato al Festival di Venezia di qualche anno fa, e purtroppo mal distribuito in Italia.

di Stefano Falotico

 

Pacino dà il bacino alla Sola in Messico… e nuvole


27 Apr

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Al ha compiuto settantasette anni e intanto ammira l’ano di Lucila, sua fidanzata storica, trent’ani, no 30 anni più giovane di lui. Pacino ha sempre avuto l’uccellino “discolo”, lo sa Diane Keaton che tra un Woody Allen e un Beatty spupazzava Alfredo nella Manhattan di tutto ciò che avremmo voluto sapere sul loro sesso e osammo chiedere da Padrini. Insomma, Al nonostante l’età ci dà.

Bravo. Un uomo “spingente”, di pancia eppur prominente e calvizie mai incipiente, perché il trapianto i capelli non fa rimpiangere.

Ma quale festa della liberazione, oggi è il compleanno di Pacino, e sono 77


25 Apr

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Tondi tondi, e un fisico un po’ arrotondato eppure, anche se fu in The Humbling, ancora non affetto da demenza senile. Me lo immagino, Al, in una locanda di New York alle prime luci della sera, quando cala sulla città tramontante l’effetto serra. Ed egli “snocciola” un whisky, rammemorando nella sua evening, ai clienti, il suo ruolo di Tony Montana. Sognando di tornare a casa e di “montarsi” la compagna, waiting The Irishman.

 

 

di Stefano Falotico

DICK TRACY, Madonna, Al Pacino, 1990, (c) Touchstone

DICK TRACY, Madonna, Al Pacino, 1990, (c) Touchstone

Nascere falotici, a (dis)pet(t)o dei san(t)i, preferisco la mia follia contro la pazzia della folla, (rit)ratto di un uomo molto “uovo”


05 Jan

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Nel mio co(r)vo, medito e rimugino a lungo sulle “proboscidi” degli “uomini”, una razza inestirpabile di volgari esseri presuntuosi e forse anche unti, tutti uniti al “cor(p)o” del “volerselo” duro. Una massa facinorosa di “lottatori” che si procacciano fighe, ricotte e pizzicotti, mangiando a sbafo e sotto i baffi molte pizze, spesso capricciose come la lor natura umorale alle quattro stagioni. Lo so, il buonismo pedagogico della società di massa(ie), mi vorrebbe tremendamente falso e sdolcinato come Will Smith di Collateral Beauty, attorniato da lecca-culi, le personcine “speciali”, prodighe, e affermo con orgoglio che non sono un fig(li)o prodig(i)o, affettate, di affetto. E di mio non sono felice come Pacino Al(fredo) con Diane Keaton, racchia che compie settantuno anni e che ha finalmente scoperto, dopo le cervellotiche pellicole “interiors” con Woody Allen, che forse è solo una suora da The Young Pope e non una brillante donna isterica da matti, no, da Manhattan. Molti dei miei coetanei, nonostante traumi inferti loro prima da una “educazione perbenista” e scolastica, poi da tradimenti, corna e schiaffi, si son rivelati Bradley Cooper de Il lato positivo e brindano alla (s)figa “tirandoselo” a campare, anche a Campari dei “famosi” aperitivi del weekend del cazzo, fra mattine coi cornetti, capuffici, uff uff, noia e cappuccini, andando talvolta a messa, dopo un’esistenza, anzi “resistenza” da fessi, scusate da messi e messaline, mangiandosi la pelle, no le palle, ed essendo anche superstiziosi. Rivedessero La Casa del Raimi e non facessero i rabbini, babb(uin)i! Eppur, nonostante siano stronzi cagati male, fanno bambini “dolci”. Di mio, misantropo e quasi sempre isolato, “insulto” le persone con far co(s)mico, essendo un comedian che ama i cazzi suoi. E ama il mondo delle verità, non delle chiacchiere e delle puttan(at)e.

di Stefano Falotico

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Discorso di fine an(n)o del Presidente, cioè Falotico, detto anche l’uomo del mar ionico, forse solo Ronin


31 Dec

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Ebbene, un altro anno di merda, fratelli della congrega, sta giungendo finalmente alla “fune”, alla fine, e so che state leccandovi le ferite in attesa di leccare, stasera, qualche “feritoia”. Sì, molte ragazze influenzate si stan facendo belle per voi bulli e io me ne sbudello, ridendo nel mio eremitaggio secco come un caffè “zuccherato” di nevralgia e più forte misantropia. In codesto anno solare, per me non tanto, ho pubblicato vari libri, tutti prodotti dal mio esser libero e dunque dettante legge superiore alla moltitudine ammassata nei luoghi comuni e ammaestrata in lavoretti schiavizzanti che detronizzano le vostre potenzialità. Sì, impotenti, avete patito le ore dietro la scrivania e sognate stasera le orge. Per non par(l)are di quelli sottomessi a lavori sudanti la schiena spezzata in qualche orto e poco oro. Ma poco ne “verrà” e sappiate che io molto varrò, in quanto io var(i)o. Dopo questa stronzata, passiamo a cos(c)e serie. So che state fremendo affinché i 365 giorni dell’anno a venire, sì, non è bisestile, illuminino le vostre teste e vi rendano amara-mente spensierati come il sottoscritto, il cui “patimento” maggiore è riordinare i dvd in che si son accumulati nel mio letargo cinefilo. Sì, colleziono “cimeli” e amo la cima di rapa con le orecchiette, cari ricc(hj)oni. Detesto le compagnie sociali perché mi par gente asociale, che sta dietro il pettegolezzo, la burla sadica, la chiacchiera cattiva, l’uso nazista e fascistoide d’una mentalità cretina che vorrebbe tutti assoggettarci a meccanismi di competizione falsa e frivola, ove “vince” chi ce l’ha più “duro”. Me ne frego e della mia fregiatura me ne fregio. Anche un po’ lo sfrego, in un fregolismo da trasformista, da “equilibrista” di pene, di danzatore delle mie enfiate vene. Svenatevi in leccate di culo tanto la vita avrà da darvi sol un paio di cazzi fritti. Ricordatelo, donne, quando vostro marito, dopo una giornata spossante, vi chiederà il bis e voi volevate solo un sano “biscotto”. Sono preso da interessi che non stressino, dal mio cervello che ha poco da spartire con i vostri uccelli, sono più che altro “rappreso”. Eppur apprendo, al chiodo appendendomi, vestito di pelle da uomo degli an(n)i settanta, un po’ cruising e un po’ qualcosa (non) è cambiato. E qui De Niro aveva un carisma che vale più di 2017 premi Oscar.

 

di Stefano Falotico

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Se vi è il terremoto, il cinismo (non) vi scuoterà


03 Nov

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Allestiranno altre canzonette per i terremotati con Jovanotti e io dico la mia, cinica e (ba)lorda, da uomo che crede agli amori e alla bontà quanto Lucifero crede alla gente da lui crepata. Eh sì, le capre, le crepe, non quelle alla Nutella.

 

Coloro afflitti dal terremoto, oltre a questa afflizione, sono ancora scossi, eppur non tremano, ah ah.

 

Intanto, Al Pacino ha firmato per Hangman, vero B movie dopo esser stato Michael Corleone. Ho detto tutto. Voglio infornare tutte le donne di mia conoscenza, no, voglio informarle che stanotte ho avuto una polluzione. Sì, sappiatelo.

 

 

di Stefano Falotico

L’essenza della mia (in)felicità, “biopic” di una sad career


16 Sep
SET DEL FILM "LA GIOVINEZZA" DI PAOLO SORRENTINO. NELLA FOTO HARVEY KEITEL. FOTO DI GIANNI FIORITO

SET DEL FILM “LA GIOVINEZZA” DI PAOLO SORRENTINO.
NELLA FOTO HARVEY KEITEL.
FOTO DI GIANNI FIORITO

La mia carriera è car(i)ata, in me vige infatti, spesso in “fallo”, una vecchiaia giovanile di livello onnisciente, da illuminato sapiente e d’ascetico deficiente. Molta gente di me ride, ma a me non rode e molta di questa società così cafona io invece corrodo. Scrivendo libri acidi, di vera “cattiveria” che sa quanto peccatori lo siamo tutti. Molti vogliono assolutamente “crescere”, per diventare (im)piegati retorici e poi quarantenni malinconici, con tanti rimpianti e parrucchini di (im)pianto. Così come “crescono”, la lor noia mi annoierà sempre. Preferisco allora il mio er(em)o, rimembrante la geniale mia danza di (de)mente. Nel mio mondo, vi sono infiniti spazi per i caffè, per le scommesse calcistiche, per una vita che non ha la (pre)tesa d’insegnare, ah, quelle signore così indaffarate a farsi belle per compiacere una fals’apparenza da donne di g(i)usto. Invero sono racchie e su questo non si transige, più che altro non si “erige”. Barriere di schemi mentali erigono e vanno dritte, cioè molli senza il “ritto”, al sodo, alla “piacevolezza” di esistenze fustigate da bon ton fin(t)i quanto vite “ingioiellate” nell’ipocrisia. Meglio allora me, che da tempo immemorabile mi discostai perfino dai miei coetanei, prediligendo Bob De Niro col neo al social nero. Sono un cane, non un Michael Caine, ma ne vale il pene. “Di mio” non uso il cazzo, ma mando spesso a fanculo con signorilità d’alta scuola e profumato alito. Stasera, mangerò frittura del mio pesce. Sollazzandomi nella mia solitudine “bestiale” come si confà a colui ch’è Peter Pan e anche (di) primo coi tortellini alla panna. Montata, scendi dalla cattedra, e vai a pascere la tua pecorina. Sappilo, io sal(g)o. Vedo gente che si sbraccia, si abbraccia, con le scarpe lacciate si baciano, si succhiano, si prendono per i culi, si fottono, e in questa strafottenza io vivacchio come sono nato in Pacino del mio baci(n)o alla stracciatella sfumata che non screma la realtà fra bianco e nero, ma ecumenicamente gode nel ristorante cinese.

di Stefano Falotico

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Gold & Collateral Beauty Trailers


08 Sep

Mentre Chris Nolan ha intervistato De Niro, Pacino e Mann più cast quasi al completo e Kilmer Val rimbambito e appesantito, per la rimpatriata di Heat versione deluxe, sono usciti due filmati niente male, anche se questo Gold, nonostante il McConaughey in sovrappeso, pare poco ispirato e già noioso.

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Ricordiamo che Heat è un capolavoro, mentre questi due mi sembrano lontani dalla parola bellezza.

 

The Academy presented a screening of "Heat" on Wednesday, September 7, 2016. Pictured (left to right): Director/Producer/Writer Michael Mann, Actor Robert De Niro, Actor Al Pacino and Moderator Christopher Nolan.

The Academy presented a screening of “Heat” on Wednesday, September 7, 2016. Pictured (left to right): Director/Producer/Writer Michael Mann, Actor Robert De Niro, Actor Al Pacino and Moderator Christopher Nolan.

 

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