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Le star celebrano Mel Brooks


12 Jun

 

I miei omaggi

Profetico, a mio modo d’“intenderla” un genio. Accortosi dell’idiozia che regna “sovrana” fra i “re”, tutti per il cul li prese di scemenza, sposandosi ad Anne Bancroft e Domenica scorsa premiato all’AFI da Scorsese Martin con tutta la platea al suo Frankenstein Junior forever!
Il Montanaro è “avarissimo” d’emozioni artificiali, artificiere in mezzo a questi artifizi e artefatti pupazzi, i borghesi stuzzica e poi lo attizza nel cantarsela fra le mo(nd)ine, a valli piangenti altrui nel suo “detergente”

Con sprezzo t(ot)ale, dinanzi a tal massa coi prosciutti sugli occhi, in questo porcile di musi tristi, il mio viso pallido è indiano nel puritanesimo consacrato a virtù d’Artù, colui ch’estrasse la spada d’arrocco, nello stupore degli allocchi, e infilò Ginevra d’Excalibur, “tutta giù per terra”, contro i detrattori allibratori che non scommisero neanche una troia in favor del suo “favolistico” entrarle di striscio, fra strusciare e lucidar’ Artù lo alzò su, apparecchiandola sulla Tavola Rotonda per gustarsi ogni rotondità. Fuori, i suoi adoratori festeggiaron “strombazzando” coi trattori nelle campagn(ol)e, scorrazzando fra corazze alzate nel rizzo forestale, da lupi campestri e un po’ “pedestri” di “Guarda come si desta, ch’estatico e statuario nel tuo umido acquario è il pesciolin’ tutto bronzeo, non brontolare ma arrostiscitelo tutta liscia e lordissima, siamo lord un po’ pork”.

A San Giovanni Rotondo, i tonti pregan Padre Pio per ingraziarsi le “grazie”, ma Artù lo dona gratis nell’amor vacui del riempirle roccioso. A molti appar come horror, e gli dan dell’orco, ma Artù ricorda lor la fiaba dell’assassina orca:

se, quando ingravidata, vien abortita di vita nascitura, Uma Thurman si vendica di Bill ed è killer androgina ancor più figa d’arti marziali di ficcarglielo a mo’ di “Tu togli e io ti taglio, tu ammazzasti e te le strapazzasti, mio pazzo, ecco qua il rinfresco al tuo cazz’ bel che andato e imbavagliato”.

Applauso!

Sono ermetico di Giorno, quando m’accaloro con un cagnolino freddo che non tollera le mie coccole, freddo nel tramonto quand’osservo il Ciel spalmarsi su rossi peperini in mezzo alle bionde, e di Notte divengo licantropo per gioir, ai tropici, immaginari e però anche vaginali, fra tope a cui cucio bocche e lo cucino imboccante d’ipetrofico, senza coton idrofilo gliele sfilo e quindi ficco d’idrocarburarlo con burro e miscela diesel, per durar più a lungo nello scopar ritardato che fa più zucchero filato nel tirarlo dolcemente e adirato con cu(o)re”.

La Curia interviene per strapparmele, ma lo crocifiggo ad altre al mio “ancorato” d’incrociato su legam(ent)i crociati.

Va ch’è una san(t)ità, senz’elemosina le rimpinguo di mossa, quindi se me lo rompi, ti frattur le ossa!

Questo è il vostro sacrifizio, a me sol che orifizi.

Degli orefici sfrutto le catenine, e nessun m’incatena, son toro scatenato e Montana Tony per alici in salsa tonnata del tuo occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio.

Ops, tante m’adocchiano e cresce Pinocchione allungato anche in vecchie galline bone fan buon sbrodolarlo.

Ricordate: mentre voi stronzeggiate, emulando questo e quell’altro, siete dei pessimi attori.

Anche perché nessun film v’accetterà mai.

Dunque, a voi nessun premio. A me tutto il palcoscenico, per il ballo, sì… diamo “Varietà” a quest’umanità, con code intonate al tip tap.

Mel Brooks come scherzerebbe contro una famiglia d’idioti, capeggiata da una madre castratrice, da un padre maniaco sessuale ma impotente, e da due figli deficienti, “eterozigoti” di gote rosata nell’ubriacatura alla puttanesca con tanto di facciadibronzo.net, sito “autogestito” di “opinioni” criminose in ambito (extra)cinematografico, “impostato” in “diegetiche” al lassativo fra tante scoregge, maree di cazzatone e “Prendila come viene”, intesa in senso delle ragazzine che adescano spacciandosi, fra un pusher e una pugnetta strabuzzata in chiassi isterici da pub(i) mai cresciuti (ah sì, superati i trent’anni, fanno invidia ai “laureati” di Pieraccioni, questi Ceccherini) da cicche di sigarette e scemine a servizio dei gran ozi da zioni? Che scimmioni scemoniti!

Così, li tratterebbe, beccandosi una querela “per direttissima” parimenti identica ad altri pugni allo stomaco e cravattini molto “papillon” ben “indirizzati” a tal papponi con pappina liofilizzati di “bocchino”. Han le pa(pi)lle gustative!
Non è una volgarità, una constatazione “amichevole” da Sinistro, qual sono non convertito alla loro “nobilissima” visione della vita, spesso ossessionata dalle “dinamiche” d’amiconi per altre fighettine da “sapientoni” nella “metrica” logorroica (peggio della diarrea… tal “esimi” luridoni) con birra brindante su “recensioni” davvero “brillanti”.

Trattasi di esemplare spaventosi della piccola borghesia più fetida e ottusa di quella Bologna “pene”, ben “nascosta” di “legulei” (mah, da sbattere in mensa, eh vanno a messa ogni Domenica per “manine” ammanicatissime) “adattati” nel pasto, cannibalistico verso se stessi, a base (mancan le basi sotto ogni punto di vista, miei “vispi” vesponi ipocriti che, di “cinismo” farneticate e di miele ne “punite”, ben di branco “infilzante”, idioti di qual razza (eh sono “ariani”, c’è di che temere di fronte a nazisti così faziosi e di fascio nella spassosa vodka liscia per altro mojito fra Cuba-ne Libre nella “mimosa”) su visini “intonsi” e “contenti” da imbattibili con molte libbre e pochi libri letti, nonostante i re-quesiti e le requisitorie. Miei falsi accusatori di questi cazzi!

Recatevi sul di loro “blog”, roba che neanche il Blob con le aperture “sarcastiche” di Ciprì e Maresco potrebbe rivaleggiare in fatto competitivo dinanzi a tal petomani coi “pettorali” decerebrati in pose “neuronali” acquistate al gran mercato generale da carn(os)i di maiali, e leggete “accuratamente” la loro “esegesi” sulla locandina di Escape Plan. Si dichiarono geniali per aver partorito una così grande minchiata.

Come dice il detto, al minchione dai del pepe e si spegnerà bruciato con caffettino della Peppina, fra pompini e bambine.

Ecco, davanti a tal testoni, permettetemi la mia vita da cani.

E poi ditemi se non avevo ragione a denunciarli quando, anni fa (eh sì, son patiti dell’ano e s-partiti di “pezzi”, anche di pezze-nti al culo contro ogni “sfigato”), intrapresi una battaglia legale, causa calunnie al qui presente “assenteista” per sempre piuttosto che “socializzare” mai più con questi “topi”, che si sta protraendo per colpa del loro reiterar di “profilassi” nei riguardi del lor stesso asinissimo “nasone”.

Con qual piacere, li fottei tal strafottenti, che da “matti” ridevan delle “disgrazie” altrui, inveendo di “dosi” sedative al primo rintocco ribelle a ragion veduta e scagliata a queste merde, pieni zeppe di “tocchi” ad altre con le zoccole.

Sono a son of a bitch?

No, piglio in giro gli imbecill’.

E la cosa che fa più ridere è: non possono proprio farmi nulla, ho l’immunità dopo tanto lor “mutilarmi”.

Ah ah ah.

Ricordate, fratelli della congrega. Inutile arrivar alle percosse, basta una scossa da sedia elettrica ove finiranno anche se viviamo in Italia e si beccheranno solo l’“ergastolo”.

Per dirla di proverbio, ride bene chi ride ultimo.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Robin Hood – Un uomo in calzamaglia (1993)
  2. La pazza storia del mondo (1981)
  3. Dracula morto e contento (1995)

 

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