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Io ho visto dal vivo HEATHER GRAHAM, Harrison Ford, Johnny Depp & MICHELLE PFEIFFER: voi no, eh eh
La svilente natura del giornalista fake e sensazionalistico: adesso Scorsese odia i cinecomic e De Niro è accusato di violenza sessuale, che falsità!
Mentre fervono i preparativi per il Festival di Roma, mentre trepidantemente attendo la conferma dalla Festa del Cinema per ottenere l’accredito, da me sudato grazie alle mie sempre più frequenti, puntuali e competentissime collaborazioni giornalistiche, sul web impazzano i titoli a mo’ di specchietto per le allodole.
Vi “allego” qui il video del canale YouTube L’Impero del Cinema. Sintetico, molto conciso nella sua brevità estremamente esaustiva in merito all’argomento. Oserei dire scottante, di pura attualità più delle sempre superbe gambe della telegiornalista più bella d’Italia, ovvero Tiziana Panella.
Donna dalla voce forse un po’ sgraziata, donna arrogante, faziosa e sin troppo elegante da risultare a tratti disturbante, ma eroticamente inarrivabile, sensualmente super affascinante e piccante, una donna perturbante, assai conturbante per cui mi taglierei un braccio seduta stante pur di baciarla potentemente quando la luna vien celata dalle nubi addensatesi nel vostro cervello non tanto brillante che, da tempo oramai immemorabile, ha smarrito la beltà calorosa dei piaceri più autentici e gustosamente smaniosi, cremosi e avvolgenti. O, dietro le avvolgibili, ficcanti. Permeanti.
Quei piaceri d’una volta, genuini come le gambe sfrontatamente sincere di Tiziana. Dio mio…
Questa cattiva tendenza di scrivere il titolo sensazionalistico per avere più visualizzazioni, eh già, impera da parecchio tempo.
Io stesso vi cascai e, a volte, per esigenze redazionali fui indotto a scrivere il titolo “acchiappante”.
Per esempio, il 90% dei titoli di libero.it sono esagerati, distorsivi, semi-bufale tremende.
Del tipo:
Scandalosa Susanna Messaggio! A 55 anni esibisce a Formentera un fisico da pin–up e i maschi non vanno in down!
Al che, ovviamene incuriosito, non v’è niente di male nel voler ammirare subito il fisico mozzafiato d’una bella donna, non è voyeurismo malsano, neppure perversione da guardone masturbatore o da volpone coglione, apri il link e vedi soltanto la bellissima Susanna, figa immensa, sì, indubbiamente sexy, ma assieme ai figli e al marito mentre allegramente tutti assieme, in riva al mare, con paletta e secchiello son intenti ad allestire con scrupolo maniacale un castello di sabbia rigido e perfettamente allineato ai canoni geometrici della perfezione edile più esteticamente rinascimentale.
Sì, i mariti e i figli sono impegnati ad allestire il castello. Io, con la sabbia, dopo averla svestita anche dei due pezzi, sarei con lei follemente umido di calore bruciante come i raggi del sole alto a mezzogiorno su una spiaggia illuminata dal cocente ardore del mio maschio oramai senza più alcun pudore.
Ecco, questa società è un castello di sabbia. Sta crollando. Alla prima folata d’un leggero venticello, andrà a pezzi.
Già adesso, infatti, la gente sta impazzendo. Nuovi Joker spopolano per le strade e se la tirano pure da altolocati latin lover, credendosi Marlon Brando di Un tram che si chiama desiderio oppure Richard Gere dei tempi d’oro. Stanno freschi, anzi, li vedremo presto al fresco. Anche se, lo so, rimarranno impuniti e dietro le frasche combineranno irredenti altre porcate ardenti o “al dente”.
Prendiamo quello lì, sì, quel burino che fa tanto lo stronzino a briglia sciolta. Non paga le tasse, non sa chi sia Torquato Tasso ed è un tappo, non partecipa alle riunioni di condominio, non versa un solo Euro per la bolletta del gas ma, ogni sera, chiama la macchina blu per farsi portare a spasso per le zone più infime e losche di Bologna ove, con estrema probabilità, gestisce un sordido traffico di donne di malaffare. Donne bollite da cui riceve mensilmente il rendiconto delle loro “bollette”. Ah ah.
Eppure lui spavaldamente cammina con aria da ganzo, è un fraudolento, non fa un cazzo ma gode di brutto come un matto, fischiettando pure un motivetto musicale allegro-andante.
Non avrai altro dio all’infuori di me…
Ecco che diventa, per Rolling Stone Italia, così.
Insomma, ragazzi o pazzi, sceme o idioti, non date più retta ai bulli e a Bull Harley.
Vi diranno faccia di porco per demoralizzarvi, intristirvi, immalinconirvi e in viso scoreggiarvi.
Perché, in cuor loro, hanno paura di perdere.
Infatti hanno perso e hanno rimediato una figura di merda/e.
Morale, forse immorale, ma comunque fa davvero male.
È un mondo di animali assai amorali, ognuno fa quel che cazzo che gli pare.
Non fatevi dunque più fregare e sfregiare.
Incominciate a dare meno e più a darne.
Siete senza danari?
Ma sì, che vi frega?
Non è da un dio De Niro, no, dal dio denaro o da Murray Franklin che possiamo farci prendere per il culo.
Molte persone sono ciniche e sentimentalmente avare.
Vogliono che tu vada solo ad arare. Che ti spacchi il culo a lavorare.
Sennò, ti mandano a cagare.
Ebbene, da me, pusillanimi e cretini ottusi, avrete d’ora in poi non braccia rubate all’agricoltura ma un po’ di cultura e un braccino spezzato se nuovamente arderete ad ardermi nell’animo.
In fede,
Falco?
No, il Falò.
P.S.: se non ti sta bene, chiama la neuro. Non per me, però.
Dopo accurate riflessioni e ponderati risparmi, ho deciso: vado alla FESTA DEL CINEMA DI ROMA come accreditato stampa ed evviva i cherubini Jovanotti!
No veramente non mi va, ho anche un mezzo appuntamento al bar con gli altri. Senti, ma che tipo di festa è, non è che alle dieci state tutti a ballare in girotondo, io sto buttato in un angolo, no, ah no: se si balla, non vengo. No, no, allora non vengo. Che dici, vengo? Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente? Vengo. Vengo e mi metto così, vicino a una finestra di profilo in controluce, voi mi fate:
– Michele vieni in là con noi, dai…
E io:
– Andate, andate, vi raggiungo dopo. Vengo! Ci vediamo là. No, non mi va, non vengo, no. Ciao, arrivederci, Nicola.
(Michele Apicella, alias Nanni Moretti di Ecce Bombo)
Sì, qui è sempre una rincorsa contro il tempo.
Ma alla fine, nonostante la mia economia non sia delle più esaltanti, non posso tradire gli amici da me incontrati al Festival di Venezia. Che trepidantemente m’aspettano a Roma.
Allora, sì, vengo. Spero anche d’incontrare Cristina Quaranta, sì, la super figa di Non è la Rai. A me ancora attizza, non poco, che porco. Ah ah. Da tempo immemorabile, sogno di venirle… in cor(po). Uh uh.
Le ho pure scritto ieri una mail. Sì, la bellissima Cri ha messo la sua mail su Instagram. E io ho colto l’occasione per lanciarmi a volo d’angelo.
Sarà una figura di merda catastrofica ma almeno mi sarò fatto il viaggio.
Sì, come canta Lorenzo Cherubini, detto Jovanotti:
ho la pressione giusta, stratosferica, dimmi che non è un miraggio, che stasera partiremo insieme per un grande viaggio.
Sì, la sua mail è cri.quaranta@gmail.com. Questa la mia epistola sfrontata:
Ciao Cri,
sono Stefano Falotico.
Colui che, arditamente, ti scrive spesso dei commenti su Instagram. Anche oggi pomeriggio ne ho inseriti un paio col link a uno dei miei funambolici, intrepidi video “folli”.
Sì, te lo dico qui. Non so se questa sia la tua mail o quella del tuo ufficio stampa ma, in onore alla tua bellezza inaudita, vorrei regalarti dei miei libri.
Sì, sono uno scrittore, splendida Cri. Da tempo anche critico di Cinema e scrivo per Daruma View. Quest’anno, in veste di accreditato stampa, sono stato al Festival di Venezia.
Sì, in veste di critico, vorrei svestirti e poi scriveremo assieme la recensione.
Quanto mi darai? Quattro stellette? Dove lo facciamo? In un albergo a 5 stelle?
Tu per me sei indimenticabile. E ti garantisco che, dopo aver visto il mio film, sì, comprerai anche il Blu-ray della nostra notte d’amore. Mettendo in pausa nei momenti top.
Per rievocare quegli istanti romanticamente sanguigni della nostra passione incendiaria. Sì, nei momenti di sconforto, ormonale scombussolamento e di scoramento, Cri, rivedrai questa splendida pellicola e, trasfondendotene come James Woods di Videodrome, ripensando intensamente alla nostra congiunzione psicofisica, impazzirai d’amore e perderai la testa come in Scanners.
Ti seguo sin da quando, pre-adolescente e puberale, mi piacevi da morire e vedevo ogni puntata di Non è la Rai nella quale sensualmente ballavi, incantandomi.
Sinceramente, eccitandomi. Non dovrei dirtelo ma oramai non ho più peli sulla lingua, tranne i tuoi.
Sei la donna più bella del mondo, secondo me.
So che riderai, sogghignerai dinanzi a questa mia sperticata affermazione senza fronzoli. Un po’ da Fonzie.
Ma mi sto leccando i baffi come nella pubblicità dei Fonzies. Pregustando la delicatezza del momento affamante delle gioie nostre sensualmente sgranocchianti.
Potrei però finire surgelato e mi sbatterai in freezer. Bruciando ogni mio erotico slancio con un calcio nelle palle. No, non elettrizzante, bensì refrigerante. Nel senso che io volevo cucinarti la mia bistecca al sangue ma mi tratterai da Pinguino De’Longhi.
So solo che, appena ti vedo, mi diventa lungo. Sono pingue ma tu mi asciugherai tutto.
Sì, mi allungherò sin a Roma per rendere più corposo e soprattutto cremoso questo mio capriccio bollente come la besciamella delle lasagne dopo 40° nel microonde.
Presto, sarò alla Festa del Cinema di Roma. Tu accetteresti di bere un caffè con me?
Dimmi di sì. Vado a prelevare subito altri 100 Euro col Bancomat e potrò offrirti anche il mio gelato all’amarena.
Cri, basta leccarlo dolcemente e si scioglie in bocca.
Cri, approfitta di un uomo così, non perderti il suo profiterole.
Ah ah.
Sarà molto dura piacerle. Spesso sono Edward Norton di Motherless Brooklyn. Faccio ciò delle espressioni, a prima vista, da mezzo spastico.
Ma Cri, lo so, ha la mente elastica. Non è una nazista con la svastica. Detta come va detta, vorrei che me lo mastichi.
Cri sa che la vita di noi tutti è una sega, no, un’epica saga come The Irishman.
Sì, potrei essere il Joker vivente anche se, onestamente, Joaquin Phoenix di Her è uguale a me.
Insomma, la faccia da cupo, no, da culo è questa.
di Stefano Falotico