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Mi (man)tengo di pene da cattivo tenente


21 Sep

 di Stefano Falotico

Molti/e sostengono che sia un bel ragazzo, ma io non (mi) vedo (come ) un cazzo, sono la metafisica, addio…

Nonostante riceva molte richieste di (con)tatto, e venga spronato a “godermela”, credo che voglia… godere solo del mio stato mentale, in un’abbazia medioevale, fischiando tra le foglie e coltivando le scorie, no, la cicoria di tua sorella, una cicuta.

Meglio il ciuco a queste che ciucciano. Me lo ciuccio da sol(id)o con pochi sol(d)i.

Sì, non voglio “goderla”, alla fine ne avevo scelta una fra le (pre)tendenti, ma è meglio essere un prete un po’ cattivo tenente. Quando mi santifico, il mio umore notturno si sanifica ed è meglio, fidatevi, la contemplazione della mia anima lunare piuttosto che la penetrazione di un’altra (s)figa bestiale. Se proprio me li rompe, la provoco nell’urlarle “Fammi vedere come succhi!”.

Deve pagare la mul(t)a!

Ché di gatte già dovetti sbucciarne e poco ci mancò che m’avrebbero pure rubato la minchia per pisciare. Meglio lo “spompato” a questi pompini perfetti, lo sa Chris Walken di New Rose Hotel. In alternativa, facciamoci un gir(in)o, se perderai “carburante”, c’è la pompa di benzina ed è meglio rombare delle trombate col burro. Poi, è pieno di burine. Delle zoccole coi loro buchetti ove scopano i topi di fog(n)a. Mi basta un budino, anche un burrone. Non reggerai alla “botta” e speriamo sia uno schianto per farla… fin(i)ta senza ulteriori danni. Manca solo la sedia a rotelle e finiremo la frittata. Pure le frittelle ché t’imboccheranno di (ciam)bella non “venuta” col buco dell’infermiera, una drogata “dolce” che vien bucata dal “farmacista”. Sì, la mia pisciata dev’esser libera da stronz(at)e, ma(i) cagarle di striscio, solfeggiando un pet(t)o libero, ambiguo, fra il Cruising alla Pacino e il vaffanculo a tutto di mio (s)lavato a secco, (i)netto, staffilato di fetente come esigo dal mio “ergermi” sopra tutti i cessi che siete da far a fette, mal digerire e poi vomitare. Carnali, materialisti, pettegoli, vivete di cacche e cacce. Meglio appunto cacciarlo, e il tuo uccello, libero e s(ci)ol(t)o a “ca(va)llo”, fluttuando “aromatico”, senza questa cagata dell’amore, ché l’amore è solo una sciolta…, mai diarreico o venereo, teneramente librerà vi(b)rante verso nuovi orizzonti lindi, miei sporcaccioni.
Mie verghe, vergatevelo a memoria! Non ve la menate con le balle!

La vita non è bella e queste belle avran da me solo un bruto.

Sono un uomo “buio”.

Io lo sapevo che “non avrebbe funzionato” pur funzionando benissimo. Sì, pene…

Mi rigettai nel porcile per “appurare” se questa vita mi poteva ancora (s)tirare.

Mi diedero dell’impotente e “scopai” che, scoperta lei sotto le coperte, mi scoprii un mezzo pornoattore, cari puttanoni impostori. Ecco il tor(chi)o! Si chiama veritas del tuo Dio porco!

Già, conobbi una bionda, neanche male, al terzo appuntamento, me lo ficcò dentro. E durò più di quanto sia io che lei, infornata, no, informata ch’ero vergine, potevamo aspettarci. In poche parole, non usai il profilattico ma seppi estrarlo dopo un’oretta in cui me l’ero scassato. Lei era già venuta una quindicine di volte, a tutto VOV, no, volt, ma la chimica precoce persi e accesi il motore, dicendole che, sostanzialmente, è meglio la macchina a meno che non sia a scoppio ritardato. Lei “tirò” il freno a mano e con l’altra manina di nuovo slacciò la cintura… di sicurezza. Tastando di “constatazione amichevole” che non m’ero arrugginito. E vi spruzzò dell’olio, con uno sputo d’asciugatura in lavatura “automatica” per rifarmelo “nuovo”. Lucido, ancor di dura carrozzeria scorrazzante a tutto (s)cazzo. Che palle. Ancora da bagnare di su e giù al “tergicristallo”.

Una scopata talmente lenta che quell’amore finì troppo accelerante. Anche se per un an(n)o circa, spinsi un altro po’, venendo solo un paio di volte. Lei intanto mi prese per il culo e per le corna, sì, credo che mi tradisse con altri tor(chiat)i. Poi, durante una notte di luna piena, mi saltò all’improvviso addosso da vamp(ira) ma non mi fece sangue. I lupi perdono il pelo e non il vizio, i licantropi perdono tutto. E, anziché darle un morso, le diedi un pugno. Non un fisting ma un mezzo setto nasale fracassato. Per non ferirla troppo, le ruppi pure lo specchio di casa. Così, mentre i vetrai le avrebbero riparato lo specchio, lei non avrebbe pianto vedendosi spacc(i)ata. Mi denunciò e ora devo, a distanza di an(n)i, pagarle la pagnotta. Che mignottona.

Cosa avete imparato da questa mia “amorevole” presa di cosc(i)e(nza)?

Che io e il sesso siamo fatti della stessa pasta e “piselli”.

Buonanotte.

Pasolini di Ferrara, il Calcio


02 Apr

I migliori film sul Calcio: sono il moderno Pasolini, come lui ex ala destra e oggi intellettuale di sinistra, spero che, col potassio al cervello, mi salvi dall’omicidio al mio “uccello”…

Altrimenti, saran solo botte alle palle non in “buca”.

Sul Calcio e i suoi derivati, sì, è presente anche nel latte di Andrea Pirlo, potrei parlarvene da juventino a pois e, invece, ai figli di “Dio”, cioè la famiglia Agnelli, sputo solo un “Puah”, rosato sciolto con tanto di diarrea sciolta, perché mi fan cagare i “potenti” che pilotano le partite e imbrogliano pure gli operai della FIAT, ficcandoli nella rete… (a)sociale della cassaintegrazione.

Detto ciò, di “piazzato” con palombella alla “foglia morta” da Mariolino, vi racconterò quest’aneddoto da “Antica Gelateria del Corso”…

Sin dall’infanzia, sviluppai il gioco delle palle, per poi rinnegarlo arrivato all’età in cui bisogna infilarle a mo’ di “biliardino” in quelle femminili, perché ho sempre preferito masturbarmi sulle pallavoliste e sulle tenniste piuttosto che “docciarle” di “match point” reale, così come, “vincendo(le)”, versi lor(do) lo “spumante” con tanto di “st(r)apparlo”. Sì, il mio onanismo fu da guinness dei primati, cioè innumerevoli birrette, a tutta “sborra”, senza “b(i)on(d)a” ma tendente al bermelo in modo scimmiesco, oscillante in tanti miei divan(ett)i basculanti su fondoschiena registrati con zoomata e “moviola” incorporata di rewindforward su luce rossa accesa del metterlo in “pause” fra una pubblicità e un altro pube… de oro…

Tempi “mondiali”, “iridati” di spensieratezza iridescente, “incandescente”, prima di studiar il libro di scienze, sì, me lo “shampavo” bellamente, immaginandole belanti di tanto schiumoso al “cocco”.

Un vero “Invito alla biologia”, un’osmosi fra la scissione atomica del mio pol(l)o negativo, in quanto considerato “pervertito” e invece sano come il mio “pesciolino”, attratto dai miei opposti a farmele girare, vale a dire le donne “positive”, sì, quelle che cantavano Jovanotti e ora fan le “dure” dopo troppi “panettieri che le han infornate”. Pensa positivo…

Ma, torniamo a noi, non ci perdiamo, miei cari coglioni…

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Verso i quattordici, attenti, non è Amore 14 di quel dolce “inculatore” del Moccia, mi trovai in una selva oscura… la dritta smarrita di quel naso lungo di Dante, un altro “poeta” che per avere quella di Beatrice s’inventò la puttanata del Purgatorio? Bastava una purga e una pugnetta, non “tremila” pagine auliche, mio Alighieri. Fra te e Leopardi, non saprei chi scegliere come più “elevato” perché, non “affondandolo”, rimasero bruciati… con Virgilio a consolar i vostri (ri)membri da Silvia bella… che fottuta da un altro. Da cui, se ci rimani, hai sempre il rimario per salvarti dalle somare che vengon sodomizzate dai buo(n)i. Comunque no, non è Dante e la selva oscura non è neanche la figa. “Trattavasi” di un campetto sterrato con varie buche e collinette da far un baffo alle “formose”, palindrome super troione delle spettatrici più “accalorate”. “Tifose” che, appena urlavano, emavan puzzo di merde a cui spaccar le gambe senza fair play e buttar in “corner”, cioè l’angolo di “rimessa laterale”, cioè il vomitar loro addosso. Donne in “fuorigioco” dalla nascita eppur sono adesso “integratissime”. Sì, ora, alcune fan le “guardalinee” mangiando “pene” integrale su strisce di coca del marito pusher.

Comunque, ci stiam perdendo in puttan(at)e…

Ora, dicevamo… verso i quattordici, stavo giocando la classica partita della “vita”. La nostra “armata” Brancaleone contro una squadra da Holly & Benji, cioè quelli “grandi” che però guardavano ancora i manga giapponesi, essendo dei mongoli. Io, pur essendo scambiato all’apparenza per “gaio”, non perdevo una puntata di Mila & Shiro, perché Mila era disegnata meglio di Jessica Rabbit.

Bene, stavamo perdendo uno a zero. E mancavano trenta secondi (d)alla fine… da non confondere col film omonimo con Jon Voight.

Avevamo scommesso di pagare i ghiaccioli agli avversari in caso di perdita.

Il mio amico, Davide Daltri, assomigliante però a Eric Roberts, se escludiamo il corpo rachitico e quasi da tisico, mi gridò “Siamo nella merda!”. Daltri però e d’altronde non era un tossico, e meritava la sua dose… di contentezza.

Al che, lo rassicurai e gli dissi che in 30 secondi netti avrei scartato tutti e infil(z)ato.

Avrebbero annusato il mio rombo di tuono e semmai qualche scoreggia in caso di (ec)cesso di velocità…

Lui rise, non mi credette. Fui costretto dunque a ricattarlo. Solo così, puoi essere preso sul serio.

Scommettemmo, a nostra volta, questo: se avessi segnato il goal impossibile, mi avrebbe sempre offerto gratis tutti i gelati che volevo, essendo il Daltri già gelataio presso “La Voglia Matta”. Sì, serviva anche yogurt alla frutta… da minorenne sfruttatissimo in quanto non molto voglioso come studente. Credo che nessuno lo voleva, detta come (non) gliele “davano”.

Successe l’impossibile e segnai, anche se poi dovettero farmi la respirazione bocca-bocca per tale corsa dribblante da centometrista.

Insomma, i pronostici eran dalla mia parte. Se a 14 anni seppi far una cosa del genere, ottenendo sempre gelati di “rendita”, non solo “al limone”, gratuitamente, figuratevi dopo…

Come l’avrei preso in culo.

Ma comunque non mi dispiace, anche se non sono né passivo né attivo. Di mio, mangio solo l’uva passa, meglio di te, passera ammuffita.

Di mio, dis(d)egno il sesso tutto, facendomelo… ancora da solo.

Eppure, mi consolo: molti miei amici mi considerano un mezzo genio della Letteratura abbinata al miglior Cinema. In verità vi dico che (non) è così, mi leccano. Ma mi piace che lecchino. Soprattutto se i complimenti leccanti arrivan dalle donne. Perché negarlo? Lo sono. Una merda. E quindi vado “pulito” di carta igienica… Tenderly…

E comunque ricordate: meglio la leccata di chi usa la lacca. Quella appiccica, la leccata invece succhia(cazzi). Fortunatamente, il mio è “inte(g)ro” anche se “disoccupato”.

 

Società uguale fascismo degli imbecilli!


20 Jul

Esistono vari modi d’interpretare la realtà- Il metodo migliore è (non) guardarla per quello che è, infatti tu ce l’hai piccolo e io “la vedo” in grande, forse uso il binocolo “allungandolo”

Ci sono varie percezioni della realtà in assoluto. Anche un autistico ama, forse con più intensità, concepiamo gli alieni in modo antropomorfo, adattandoli alla nostra visione “umana”, per nulla umanistica. E se invece fossero senza testa e arbusti pensanti? Se le piante rampicanti la piantassero di aggrovigliarsi, forse intreccerebbero la casalinga con la piantina sul terrazzo in modo “innaffiante?”. Se anche nello spazio, in qualche Pianeta lontano, esistessero farabutti che seminano il panico fra grattacieli kamikaze? E se lo sfigato fosse un genio ed Einstein avesse invero rubato le formule della relatività al compagno di banco del “Liceo”, ove lo bocciarono in matematica, appropriandosene i meriti una volta che l’amico morì suicida in seguito ad aver partorito solo un figlio lobotomizzato? Questa è la vita, chi ha soldi per scommettere, li perderà se scommette troppo. Così va, è un casino. Da cui Casinò di Scorsese. Ieri arrivi dal nulla, poi “vieni” in Sharon Stone, domani ti fa il culo Joe Pesci, che si beccherà solo mazzate. Da cui i morti ammazzai e “Sharon Stone t’ammazzava di seghe senza botte”. Fidatevi. Come diceva Totò: “Andiam tutti lassù un Giorno. Oggi tocca a te, domani a lui, domani all’altro”. E io, essendo totoiano, sono immortale.

Chi più “spamma”, più non impalma ma, sotto le palme, va il “Panda”, vecchio proverbio cinese che significa questo:

Se di Facebook abusi, aspettati la “condivisione” dei pugni in faccia. Aprirai la chat e spunterà, nella calma piatta, un gorilla della protezione animali per garantirti asilo presso il WWF, acronimo a sua volta di “Viva il Wolf”, licantropo dalle unghie graffianti, tanto ungulato che non ululerai mica tanto.
E, durante la Luna piena, ne prenderai tante. Causa il tuo carattere megalomane che senza criterio offese ma scatenò il vulcano dai crateri.
Per stasera, la play finisce qui.

Perché sì.

Ogni altra visione, mi precludo perché voglio chiudere gli occhi. Abbiamo superato lungamente la Mezzanotte. Spero solo che, avvenisse un incubo notturno, non sogni una puttana che me lo mozzerà durante la polluzione.

Poi, mi sveglio di “sobbalzo”, colgo le palle all’occasione balzante e quindi balzano aggredisco con violenza pervicace gli idioti.
Responsabili, però giudicati “incolpevoli”, di fraudolenti imbrogli, del sotterfugio più mentecatto, dell’esser così “gioviali” da voler ammazzare, sadicamente ridendoci sopra d’altri scherzi, chi non vuole, non vuole e non vorrà mai vivere come loro!

Li attacco “a man bassa” e non me ne pento. Anzi, strappo le gambe del tavolo della cucina e le userò a mo’ di paletto invertito!. Sì, le gambe delle donne italiane son bianche ma abbronzate d’Estate quando le “dischiudono” al Sol cocente.
Tramite creme appunto solari, sollazzano i cazzi impiegatizi e si alzano dalle repressioni annuali in tal bollente ozio. Aprendosi… alla calda detergenza del buco dell’ozono.
Quei raggi, limpidi, sottili, “penetrano” e le femmine in calore ne “rabbrividiscono” d’ingropparseli, mescolando il costumino fra bagnetti al largo con acqua gelata, leccante lo steccone della gelatina. Eh sì, allargano e io mi ripeto di calembour, “menefregandome” a tutto spiano di queste m(ed)use. Appioppo loro il mio polipo.
Chi va piano, vive in pianura per scongiurar le mie freddure ma io oso di più e lo freddo quando s’accalora in villetta delle sue emozioni stagne. Meglio la mia carta stagnola che tappa la bocca rispetto ai falsi, contro chi non rispettò e si tuffa in piscina.
Meglio le mie braccia di questo “vivo” braccio della loro morte.

Tanto non cambierete. Ieri sera, ho urlato come un dannato. Un mio “schizzo” d’annata, anche se si sta perpetuando a scadenza settimanale.
Il Venerdì, infatti, prima del weekend di voi balordi con gli aperitivi in ubriachezza da storditi, capita sempre che disturbi la quiete del palazzo. Tanto, i miei condomini sono pazzi.
Dopo aver cenato, mi reco in bagno, mi guardo allo specchio, lo specchio mi “terrorizza” di troppi complimenti, dunque mi scaldo appunto in eccessiva autostima e ridesto il mio “topo” in “cantina”.
Sebbene abiti in appartamento, mi ritengo uno che vuol farsi la topaia sua, senza zoccole d’ordinanza. Adoro smaltarmi la barbetta con un po’ di cotone idrofilo e sciogliere i suoi peletti nel fioc(o).
Perciò, dopo l’ovattarmi, molto sbraito, spacco di rompere i timpani dei vicini. Gente da spaventare nel silenzio “spaparanzato” post fine settimana lavorativa.
Chiamo io stesso il 113, risponde la polizia e dico loro che possono spazzarmi il culo. Pensano sia una barzelletta e spostan la chiamata ai carabinieri.
A tali forze dell’ordine, ordino con impellenza di spellarmi, “recapitando” tramite cavo il mio indirizzo “incivile”.
Stranamente, giungono puntuali, dopo una decina di minuti. Quando, che ne so, avvengono liti coniugali in cui ci scappa il morto, arrivano sulla “scena” dopo il “delitto” autodistruttivo del suicidio, successo dopo l’omicidio. Spesso, trascorrono dalle ore dal complesso di colpa che ha indotto al gesto finale della tragedia completata.
Sì, avviene così. La moglie, “eminente” portavoce dell’insegnamento alla Bocconi, docente “intoccabile”, riferisce al marito che da trent’anni lo tradisce con tutti gli “elementi apprendisti”, prendendoli d’accoglienza “istruttiva” con tanto di “ripetizioni” e amplessi in cattedra per “ampliare” le prospettive del “guardarla” dentro un’altra dimensione. Di tutte le dimensioni è “fisica quantistica”, secondo la legge dell’entropia: “se lo bocci, crescerà nelle bocce”.
Il marito, fra l’altro pedissequo “abitudinario” di quelle sui viali, non resiste all’affronto e la “infila”, moltiplicandole i “buchi”, leggasi coltellate d’espansione cul… turalmente “aprendola”.
Torniamo a noi, non sono panni sporchi di nostra fica, ah che feccia. Davvero delle persone “in gambissima”… Degli intellettuali ficcanti! Finissimi, al taglio!
Apro a due carabinieri, entrambi di Napoli. Sì, mi raccontano la loro storia. Non trovando lavoro sotto il Vesuvio come pizzaioli, “esportarono” la loro verace indole “impastante” qui a Bologna. Dalle salse a infornare in carcere i responsabili degli spargimenti di sangue.
Da partenopei puri, son patiti della pizza tant’è che, quando ci son dei diverbi domestici, intervengono loro “addomesticanti”, “masticando” il ribelle di turno con pizze alla sua amante capricciosa.
Il più “bullo”, con manganello vicino alla pistola, con far sicuro d’una protuberanza sospetta fra i pantaloni “a righe”, m’assicura che posso rigar “dritto” e non devo temere nulla.
Anzi, m’incita a farla “sporca”, purché “legale”. Sì, mi consiglia questo: “Se la tua ragazza ti sta sulle palle e la troverai legata al letto con un altro, denunciala ma prima assicurati di avere il cellulare per scattar loro… una foto con tanto d’uccello-corpo del reato.
Sai Stefano, voglio divorziare da vent’anni, non vedo l’ora di beccare, con le mani nella sacca… scrotale, quella puttana che ho sposato. La sto scrutando da an(n)i, sono provatissimo e che danno sapere che così la dà, ma non ho prove per farla cadere in fallo… Magari,, magari facesse… una mossa sbagliata. La pratica di divorzio ha bisogno di dati tangibili… per poter appurare le impurità che han scatenato l’incazzatura. Ah, mai dovesse (ac)cadere, quella del piano di sotto posso scoparmi senza nascondere l’evidenza. Per adesso, non ho il permesso perché sono un tutore…”.
Mi fa firmare il proforma, gli preparo un profumato caffè, vi “svuota” dentro dieci zollette di zucchero. Quindi, si rivolge al suo collega e gli dice: “Be’, possiamo andare. Fra l’altro, il turno è finito. Rechiamoci alla pasticceria aperta… di Notte. Ingozziamoci di bomboloni e poi facciamo un giro per via Stalingrado. Troveremo qualche coppietta che si droga nei parcheggi. Ricatteremo tutti i ragazzi, minacciandoli d’arresto se non ci faranno trombare ogni zoccolina loro”.
Il collega, entusiasta, urla: “Allora che stiamo aspettando, cazzo?! Altrimenti, si fa tardi e, se rincasiamo al mattino, i nostri figli capiranno che siamo dei cattivi tenenti e non capitani”.

Morale della favola: questa società di moralisti ipocriti, da me solo che segnalazioni da non militante fra questi “giusti” militareschi.
Meglio il giullaresco.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Il cattivo tenente (1992)
  2. Scuola di polizia (1984)
  3. Una pallottola spuntata (1988)

“L’ultimo dei Mohicani”, “Fuga per la vittoria”, “Il cattivo tenente”, recensioni


13 May

Pasolini di Abel Ferrara


30 Apr

Sono il nuovo Pasolini di Abel Ferrara: a Freud ho sempre preferito Fred Astaire di ballo isterico e alle puttane borghesi una cagnolina “a garrese”, vai a denunciarmi e sarò l’Annunciazione “Mary

La rabbia, PasoliniFerrara Abel e Caino, il Male, il profumo del mare, Carmelo Bene, i fratelli cattivi, Abele e Apelle figlio di Apollo con tutti i pesci che vennero a galla, detti stronzoni, la mia “anormalità” sanissima e il mio tormento viscerale in volto non carnascialesco da immenso Willem Dafoe, uno che lo squadri e ti distrugge a soqquadro

No, dico? Li avete visti? Cambian solo le facce, le anime sono identiche.
Si chiama principio d’omologazione. Trascorrono gli anni e anali “vengono”… per mantenersi a gall(on)i di temperatura stagna.
Hanno occhi diversi, perlomeno d’aspetto ma, dentro, la simbiosi con la marcescenza è già avvenuta.

Lo profetizzò John Carpenter col messianico Essi vivono, ne “discusse” incazzato Bruce Springsteen con “Murder Incorporated”, fu annunciato nella Bibbia a profezia d’Apocalisse.

Ma la catastrofe è già qui. Siete ingialliti. No, non sei un muso giallo, un marmo di “Carrara” (s)paventi ma omertoso d’ipocrisia a te non sarò “tribù”. Portami in tribunale! Che altra sedazion ti darò.

Inutile che ti nascondi dietro pose da “falsario”, in filigrana sei dollaro di contrabbando anche quando “fai”… il donnaiolo “dorato”.

Te ne “acce(r)chi” e balli in piste da ballo, come il direttore del circo sei “trapezista” su “diplomazia” ma io t’ho avvistato.

Nessuna rete a salvarti! Dategli un fazzolettino! La saliva è molta.
La paura di più.

Una volta centrato il bersaglio, mai più mi “sederai” di bavaglio.
Son io che entro nel tuo sedere, e starai solo seduto con un bel tovagliolo a sbavare, mio dolce da figliuole.

Antifona? No, tifone!

Dai tuoi occhietti “perspicaci” intuisco il volubile tuo essere cianfrusaglia.
Ammassi altri “macigni” a chi non nero cigno “evolve” nella tua sessualità “matura”. “Dirigenziale” in abiti tint(ur)a unita e “Unità” sol quando il vento “tira” a opportunismo dello spacciarti “giornalista imp(r)egnato”. Ventre molle!

Ma io conosco te e la tua razza. D’anni immemorabili oramai vi celate nel “raggelarci” con la vostra “calura” estiva, evasiva a base di freddure e soprattutto spietata freddezza. Che danno! Ma siam dannati!

Evasione!

Uno sta morendo e voi lo incitate al suicidio, ridendovela alle (s)pall(ucc)e allegramente con la vostra “signora” di pelliccia. “Eutanasia” bianca del taciuto “avvelenarlo”. Porco Giuda!

Il tuo Dio si vergogni!

Poi, da samaritani, alleviate la ferita con la penicillina d’un sorrisino ancor più letale e un “Buona vita” alle vostre sol stronze sacche scrotali.

E vi lavate le mani dopo aver (ri)pulito.

No, non sto “a posto”. Lo faccio apposta. Perché quando mi “normalizzo”, sono un idiota come voi, con la differenza, non trascurabile, che menzognero divento sol fa(l)ce per falsi obblighi “morali”.

Ho la tendenza a dirle tutte. Noto un merdoso che fa la corte a una per ficcarglielo e, prima che possa azzannare, azzardo io di spago cortissimo!

Il lavoro. Ossessionati dal pane e dalla focaccia per procacciar figacce e poi dar dello sfigato a chi d’un recondito mal di vivere è dissanguato e non “affamato”. Gli dite “Non me la racconti giusta, togliti la maschera, chi sei?”.

Ma strappatela tu, piuttosto! E spaccati il “fondoschiena” se proprio ci “sta(i)”. Questa è Giustizia!

Ecco, mio spiccato come ti spappolo!

Pacchiano pavone di pacchi da spaccone!

Sommaria! Somari!

Il lavoro? E voi davvero pensate che il lavoro “sistemerà”… le cose?
A voi, forse. “Badanti”… delle cosce da “polli”. Una da far fritta con le vostre frottole da “arrivati”. Piene le tasche, svuotati i coglioni, miei tesorini rinsecchiti di teschio.

Testolone? Ecco la testata!

Io arrivo al dunque, siete solo dei delinquenti bravi nello “scioglilingua”.

Lavorar, in tal animalesca società, a mio più rabbuiare è boato delle personali intestina arrotate dai vostri arrosti e carne allo spiedo. Piedini, occhiolini, un macchinone e la figlia del dottore per “laurea” e “lode”, detto anche il brodo dei lordi col camice “intonso” in quanto sempre, di facciata, “tosti” a (s)macchiarla!

Meglio i piedi caprini del Diavolo!

E altri test per diagnosi, per blandir spericolato, per insultare,  miei “sultani”.
Sono suddito e però addito. “Sotto sotto” sei solo un puttaniere da sottana!

Dai, dillo! Che vuoi dare?!

Si sa.

Amori fedifraghi dei compromessi, a messa si confessano solo i peccatucci e non il Capitale di reddito pro capite da caporali per teste di “capra” nel decapitare.

Meglio il carpaccio al sanguinaccio!

Parabola del figliol prodigio e, in quanto “diverso”, non prodigo e non a porgere…, anzi a romperti il cazzo, mio pazzo ti concio a pezzi per le fest(in)e!


Piaciuta la tua orgetta!? Questione di orologio e toc toc busserà alla porta!

Nacque un figlio speciale ma l’uomo bestiale desiderò che si “adattasse” al porcile.
Intimandolo a “cambiare” per “crescere” nella merda d’ogni porcata e schifezza.

Ché sguazzasse!

Ma Lui, per dinastia sangue blu, preferì sanguinare, appunto. Che “spuntino”, vero?

Lo “tamponarono”… di “depositare” in culo ma il Signore non fu spossato, spostato né si riposo come gli altri a tavole (im)bandite con forchette, forconi e “dolcini” più posate “buongustaie”

Scomposto, alter(at)o, insistette e anche starnutì di sputo. Fu colui che è Ercole e Sansone a sputtanarli e sborsarono dopo tanto impuntarsi e puntarlo.

Distrutti!
Disgusto!

Certezze crollate, capelli presi per le orecchie!

Occhio per occhio, Taglione!

Al che, lo legarono alla sedia per fermarne la rivoltante (s)gradevolezza. E gli vomitarono addosso ingiurie e una “giuria” venduta.

Grida vendetta!

“Ammanettato”, le sue prigioni ascesero a riflessioni trascendenti per non scendere ancora fra le “comunità”.

Liberato, aizzò nuovamente il suo Cuore azzannato. E azzardò più di allora e della prima (s)volta da lor “tovaglioli” lerci!

Premura adesso addosso ai mostri che tesero la trappola così quanto “eressero” le metriche di giudizio di “trigonometria” per ogni “anarchico uccello” non da meretrice!

Ambizioni per (s)fregi, cosa vuoi che me ne freghi del tuo urlarmi “Fregato?”. Prega! Ecco, io ho fegato, tu solo fighette e sughetti di scarpe(tte).

Inchinati! Supplica e non sarai perdonato!

Io amo navigar di fregata, di mare in montarvi tutti.

Confessati, fesso!

Altro che varichine, sono la Cavalcata delle Valchirie!

E dovete star solo che zitti, pecoroni!

Morale: se pretendi di modificare la Natura dell’essenza a se s(t)essi, teso ti (s)tenderà parimenti trappola, demente!

Fine della più grande Storia mai raccontata.

 
Willem Dafoe, ambiguità, Peccato, Santità, Cristo, Satana. Insomma il Man.

Il resto se lo può prendere tua madre.

Tale padre, tale (con)sorte.

Tali porcellini.

Non ho ancor capito come si sta al Mondo.

Anzi, li sbatterò tutti in prigione, poi getterò le chiavi e cagherò in testa al direttore di questo paio di palle.

Telefono a uno che continua a ricattare di presunto abuso di potere.

– Pronto? Vuole che la segnali?
– Non può?
– Perché?
– Sto parlando con un morto. Questo lo sa, lo percepisce?

Animale, alza le mani.

Lo senti!? Questo pugno ti è normale?

O anomalo ti è sacrale?

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Porcile (1969)
  2. La rabbia di Pasolini (2008)
  3. The Addiction (1995)
  4. Mary (2005)
  5. Il cattivo tenente (1992)
  6. Aguirre furore di Dio (1972)
  7. Per qualche dollaro in più (1965)

Abel Ferrara, Pasolini e Willem Dafoe


29 Apr

Da “Sentieri Selvaggi”

La notizia viene dal canale franco tedesco ARTE, cofinanziatore del progetto: Abel Ferrara inizierà a giugno le riprese di Pasolini, sugli ultimi suoi giorni di vita. Si dedicherà al progetto dopo aver terminato DSK, film sullo scandalo Dominique Strauss-Kahn con Gérard Depardieu e Isabelle Adjani

La notizia viene dal canale franco tedesco ARTE, cofinanziatore del progetto: Abel Ferrara inizierà a giugno in Italia le riprese di Pasolinifilm sugli ultimi giorni di vita di Pier Paolo Pasolini, assassinato il 2 novembre 1975. Il regista aveva espresso già da molti anni il desiderio di raccontare la fine di “un anarchico, uno spirito libero” del quale ha sempre ammirato “la libertà, il  coraggio e l’indipendenza“.

La sinossi: Quel giorno, Pasolini ha 53 anni. Si trova a Roma, appena tornato dalla Svezia, in cerca del suo amante, una giovane marchetta con la quale si impegna a un incontro con altri ragazzi per la sera successiva. Gli amici lo avvertono che si deve smettere di scrivere i suoi articoli incendiari contro la Democrazia Cristiana, che prima o poi qualcuno gli farà la pelle, che è già accaduto a un altro giornalista. Ma Pasolini vuole denunciare “questo governo di marionette”, costi quel che costi…

Sarà una specie di Rashomon incontra All That Jazz” diceva Ferrara all’inizio del 2011, intervistato da Filmmaker: “Non so chi sia stato a ucciderlo, ma di certo si è trattato di un’esecuzione. Il film conterrà varie ipotesi: l’omicidio politico, l’ipotesi dell’assassinio da parte del ragazzo di vita, la versione del duro che gioca con il fuoco e si brucia“.

Nei panni di Pasolini dovrebbe esserci Willem Dafoe (Nymphomaniac, Out of the FurnaceA Most Wanted Man, The Grand Budapest HotelWhiskey Bar) già diretto in Go Go Tales e nell’ultimo 4:44 Last Day on Earth.

Durante il 64° Festival di Locarno, che gli ha assegnato il Pardo d’Onore, Ferrara dichiarava che si sarebbe battuto per avere un protagonista italiano che potesse parlare correttamente la nostra lingua; la scelta di Dafoe è comunque un buon compromesso, visto che l’attore americano è sposato da anni con la regista Giada Colagrande, e probabilmente in grado di recitare in italiano.

Il desiderio che Ferrara covava fin dai tempi di King of New YorkPasolini, sarà realizzato grazie a Capricci Films, società di produzione francese particolarmente coraggiosa.

 

Abel Ferrara inizierà le riprese dopo aver completato DSK, l’annunciato film “sul mondo dei ricchi e dei potenti” con Gérard Depardieu e Isabelle Adjani, ispirato allo scandalo Dominique Strauss-Kahn, ma anche alle vicende di altri personaggi (tra cui Berlusconi, Clinton, Anthony Weiner e Herman Caine) riconoscibili anche con i nomi cambiati. Il progetto,  dopo una serie di rallentamenti a causa di problemi di finanziamento, ha trovato finalmente fondi ed è pronto a partire, con la produzione di Wild Bunch.

 


Mezzanotte degli auguri di Natale. La natività del buon pastore, forse il “Cacciatore”


22 Dec
Data(base) la lunghezza, ve ne posto l’estratto corsivizzato iniziale.

Il resto è qui:

Amici cari, signore e signori, vecchioni da bruciare, stirpe malefica d’estirpare, steppo senza stemma, io sono le “stigmate” e anche il semaforico segnale. “Alt!”, ordino sontuosamente al reggimento crociato, illuso che vivrà solo di verde speranza. Prima o poi, il lumicino s’angoscerà nel “giallo” e la suspense acquisirà, sfumando pallida, un colorito arancione… (la) meccanica.
Tanto va piano e lontano l’uomo pacato quanto nel pantano si placherà. Sabbie mobili della metropoli giungla che t’avvinghia di femminee unghie, accoccolandoti per poi cornificarti all’incrocio perché non hai rispettato la precedenza dell’
on the road.

Amen
.

Il “Pinocchio” di Tim Burton


17 Nov

Fra i miei innumerevoli scritti ancora editi, che presto saran editati, ce n’è uno “inerente” sulla favolona di Collodi, filtrata dai miei occhi. Ora, mio finocchio, io ho il “bernoccolo”, lei è solo un becchino

Mi dissipai, il mio naso s’allungò ma il mio uccello no, perché ebbe le 

  • Il cattivo tenente (1992)
  • Il sentiero del pino solitario (1936)
  • Bentornato Pinocchio (2007)
  • Il fal… delle vanità su superbo orgoglio virile


    30 Sep

     

    Perché “volare” sul nido che te “lo” annoda, quando puoi “inondarla” nel “nitrito?”

    Potevo “incanalarmi” nella “vita” dei canali di scolo, guardando il Cinema di Pupi Avati con le sue “miss” su crema “pasticciera” del borghesuccio assuefatto a una “regolarità” assurda, d’ipocrito servilismo a una società che lo sfrutterà per piazzargli un “detonante” calcio “indirizzato” a tutti i suoi timbri d’etichetta che, “prodigiosamente”, con “calma” spaventosa per cui rabbrividisco, si prostituisce con “ponderate pudicizie” di un’esistenza appiattita da mut(u)o, “svalvolato” di tifoseria “eccitatissima” di domeniche “festose” dopo lauti pranzi del “spaparanzato-indivanato” su pantofola “fumata” di posaceneri “aggraziati” nella lucida argenteria della moglie “stufata” e “spolverino” ossessionato da “toccatina” igienica di “commovente solarità” con(planare)-templante piatti da lavare e panni sporchi dei figli da “appurare”, castrato nell'”invaghimento” per la collega “tacchi-na” su “stappante” erotica di proboscidi lestofanti dell’ufficio-“gabinetto” ove si tira lo sciacquon’ dopo la trombatina-“sveltina”,

    E, invece, come Steve Buscemi di Con Air decisi, nello “stupore-stupro” dei caporali, di metterlo nel culo a tutti, scommettendo al mio casinò ove i da(r)di son tratti e “tira” con Elisabeth Shue. Ché l’afferri per i capelli e “la” ribalti, sopra e sotto come più “v(i)a nelle figas“. Sì, infatti “ordino” cinquemila Escort e varie pornoattrici, di cui, “incuneatissimo”, questa è la lista del terzetto di molti etti ed “ettolitri…”.

    1) Liza Del Sierra, atomica mulatta che munge di bianco in “nero”.
    2) Mischa Brooks, un terrificante ass addiction appena “sfila” per lo “sfilatone” nella “sacchina“. Basta con queste “cavalcate & Valchiria“, abbasso le varichine. Dateci di “vacchissime”. Che cazzo ve ne frega? Già, sfregando va il “lievitone”.
    3) Brandi Love, una milf da “slurpare” dai piedi alla testa, be’, non esageriamo, mi “accontento” della parte di mezzo a 360 “gradendo”, piove, guarda come piove, Madonna come viene “su“.

    Al che, uno psichiatra mi chiama all’appello:

    – Lei “scappella” e basta. Si contenga.
    Ma mi faccia il “piacere“. Si stenda “lei”, mio batuffolone che ricatta tutti. Non mi tocchi, eh? Badi come “sparli“, sa?
    – Ma io “glielo” concio…!
    – Sì, prima però finisca col suo “camice” di forza.
    E si ricordi, gran puttaniere, questa è potenza.
    – Cioè?

    Nel “manesco” (e “menisco”) che non si dica, fu ucciso da Superman, su tale “nota di Notte”: Ah zoccolon’, almeno abbia la compiacenza di non “indossare” le zoccole!

    Applauso!

    Firmato il Genius
    (Stefano Falotico)

    Silenzio “religioso”, mentecatti:

     

    1. Casinò (1995)
    2. Via da Las Vegas (1995)
    3. The Addiction (1995)
    4. L’orlo argenteo delle nuvole (2012)
    5. Conan il barbaro (1981)
    6. Last Stand (2000)
    7. Cobra (1986)

    Il “blues” dei “brothers” – Falotico e Marzani nelle rispettive vesti di Dan Aykroyd e John Belushi, parte seconda


    29 Sep

     

    Stamane “smadonneranno”…

    In un fantasy “smielato”, “orde” di donne snodate s’aggrapparono a desideri avverati… e le “sverniciammo”, ripudiando ogni moralismo castrante e ogni cappio al Sesso, nel rodeo del “lazzo” schiamazzante fra gli allibiti che applaudirono stupefatti, e poi “addomesticaron” la cavalluccia più (s)galoppante, con facce di cuoio (anche “di culo”, anzi soprattutto, come “tasteranno”) che, a briglie sciolte, solleticaron il suo sellino, insederando tutti gli ipocriti nell’afferrarli per il collo e “sollazzandoli” nella polvere (da sparo…, anche), sul mo(t)to: “Cowgirl, ecco la stella di latta di questo tramonto alla John Ford. Il nostro sentiero selvaggio è un’erezione orogenetica più dura delle rocce dellaMonument Valley. Andiam di zoccoli!”.

    Ore 5 di mattina di questo Sabato sera apatico, ove alcuni trentenni van a passeggino, con la mogliettina che intanto sbircia il barista per “ordinargli” privatamente, nel retro della sua “bottega”, all’occorrenza da “fornaio”, un po’ di “lievito” zuccherante per digerire meglio l’amar caffè del consorte “assorto” a leggere delle prodezze “balistiche” del Campionato di Calci(o).

    Meglio Zeman con Osvaldo di smorfia “Già ero tamarro, ora son bur(r)ino a Roma”, oppure la Juventus del Buffon che “spapera” di “rilancio” su intervento (chirurgico…) pericoloso del maial’ Chiellini, “celeberrissimo” fallon’ delle aree di “rigore?”.

    Su questo quesito “amletico”, “da non dormirci la Notte”, il tal “giovine”, già di pancetta “cassa-integrata-inter(i)nale”, trascorrerà le ore “liete” del pomeriggio pre-festivo, fumando nel suo terrazzon’ che “dà” su un parcheggio “pub(bl)ico”, e aspetterà “per miracolo”, fra un “tiro” e uno “sbuffar'”, che esca dalla macchina Blake Lively, di cosce “fenicottere”. E poi gli strizzi l’occhio, raddrizzando l’abulia d’un torso nudo “autunnale” da “immorta(de)l(l)are” ai post-eri(ori).

    Ma facciamo un passo indietro nel Tempo, dunque avanti nel Futuro.
    John/Gianluca suona alla mia porta, “incagnito” perché turbato dalla serata precedente della suora che tentò, tentacolarmente, d’amputargli il membro per “redarguirlo” in “morto” che non “lo potesse” più guarnire nei “guaiti” di “pantere” inguainate di calze già “succhianti”, già avviluppanti, già “sviluppanti”.

    John se ne fregò… invece tante, dopo quella visita “barcollante”. Sì, prese su l’agenda e riprese immediato “contatto” con Tyra Banks, con Halle Berry e con una mulatta che ti “sbianca” più della “levigata” Kim Kardashian, con cui fra l’altro pare abbia “giocato” quest’Estate in riva al mare, al ritmo di Bruce Campbell/Ash, “reparto ferramenta“. L’arma(t)o-re delle tenebre…

    Sì, John può diventare Sam Raimi in versione “Carpenter” da “carpentiere” che “esige” ed erige…
    E sa ove “dirigerlo”.

    Comunque, senza permettermi di “addobbarmi” secondo la consuetudine “sociale” (cioè, rimango “a mezze maniche” in pantaloncini-boxer su calzini scoloriti), mi trascina in città.

    Che cosa successe?
    Che cosa succederà?

    Eccederemo?
    Chissà…

    Firmato il Genius
    (Stefano Falotico)

    1. The Blues Brothers (1980)
    2. Ritorno al futuro (1985)
    3. Mary (2005)

    Genius-Pop

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