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Idolo assoluto: Wolf Man, esibizioni canore “penose” di un uomo con una voce fuori dal coro


21 Aug

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Adriano!

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Sì, ecco la faccia “monstre”. Adesso, vi canto due hit rispettivamente di Pappalardo e di Adriano Celentano. Ma prima vi racconto un racconto. Sì, vi racconto un rustico racconto. Mio nonno era come me. Non ha mai voluto prendere ordini da nessuno e non si è mai attenuto a nessun precetto borghese. Gli offrirono un lavoro che poteva sistemare la sua famiglia ma lui declinò l’offerta e preferì essere il “boss” della campagna. Ove spennava le galline e strozzava i polli, così mia nonna, Rita, li cucinava assieme agli ortaggi che lui allevava. Era un uomo libero, senza inibizioni, andava a ordinare carne dal macellaio e camminava a testa alta. Mio padre e mio zio, fratello di mio padre, si son dovuti trasferire al Nord per non morire di fame. Ma mio nonno era questo. A suo modo, un genio. Si curò dal Cancro ma le metastasi si erano oramai propagate dappertutto. E morì proprio nella mia città Natale, Bologna. Perché gli avevano detto che qui, a Bologna, c’erano i medici migliori d’Italia. Lui sapeva che sarebbe morto, ma prese lo stesso il treno e morì col sorriso sulla bocca. Due giorni prima di morire, al paziente che stava con lui in camera d’ospedale: – Signor Pietro, mi tolga una curiosità. Lei che ha fatto nella vita? – Io sono stato uno dei più grandi commercianti di olio d’Europa.   E poi rise. Un grande. Capito? Non gliene sbatteva un cazzo di raccontare una stronzata micidiale, tanto stava morendo, il mondo è solo un enorme inganno.   E oggi mi va di cantare, “stonando”, con la mia voce di merda. Se vi sto antipatico, potete anche picchiarmi. Tanto io non cambio. Mi dispiace. Ci sarà tempo in Paradiso per andare a zoccole. Non c’è un cazzo da fare lassù.  

 

 

 

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di Stefano Falotico

Le massime di un uomo massimo, non ammassato, forse ammattito


07 Mar
A FEW GOOD MEN, Tom Cruise, 1992, (c) Columbia

A FEW GOOD MEN, Tom Cruise, 1992, (c) Columbia

Molta gente è come Bernie Madoff. Pensa di fregarti e di non venir scoperta.

Io me ne frego.

 

Il Viagra è come il caffè. Più lo mandi giù e più te lo tira su. A molte donne questo sta sul cazzo.

 

Le donne sono come un piatto di lassativi. Una volta che le hai “deglutite”, devi mandarle a cagare.

 

Molta gente si cela dietro la maschera del lavoro per essere rispettabile. Io sono rispettato a prescindere, mentre tu sei uno che in mille “pazzi” del suo delirio si scinde. Io, spesso, in De Niro discendo.

 

Alla mia età dovrei “ficcare” di più. Eppur mi ficcano.

 

Ricordati, fratello, anche quando avrai una casa da cento milioni di dollari, qualcuno vorrà mettertelo nel culo in modo direttamente proporzionale ai tuoi metri quadrati.

 

Io vivo al massimo. Tu, mia donna, ti chiami Massima e mio cugino si chiama Massimiliano. Fai te. Chi fa da sé fa per tre.

 

Nicolas Cage non è come il buon vino. Più invecchia e più gira film scadenti. Io son scaduto a molta gente, ma almeno mi girano i coglioni.

 

Tua madre ha bisogno di una “ripassata”. Comunque conosce bene il mio passato remoto. Questa è difficile da capire, infatti non me la sposerò e nemmeno scoperò. Al mio futuro, senza la mammina, penserò.

 

Johnny Depp è indebitato. Di mio, sono allucinato come Jack Sparrow.

 

Tagliala qui. Sì, la tua gamba è in cancrena e ha stufato. Se non ti va bene, castrami.

 

di Stefano Falotico

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