Il lato positivo della mental illness

28 Jan

Da Silver Linings Playbook

Preambolo dissacrante, odor “naftalina stagnante-polemica su intonazioni arrabbiate alle pigrizie circostanti”… ah, capisco, le circostanze, le circuizioni, la Circe maghetta
Per abbattere il fascismo italiano, ci vuole Takashi Miike deniriano da Ronin nel Russell Crowe con man on the iron fist, fidatevi, Tarantino Quentin lo sa

Amate il Cinema di Takeshi Kitano quando la malinconia s’imposessa di voi, soprattutto quando sfogliate il catalogo della biancheria intima per onanismi “in solitaria” dopo “polluzioni cervellotiche” di notti tribolate nel bianco sospiro all’Insomnia di Christopher Nolan.
Lo so, siete pacineschi e siete a caccia del vostro Robin Williams che vi aprì, anche troppo sgranandoli, gli occhi un Tempo ridenti. Ma non v’“accapigliate” coi mulini a vento, solo perché una “mula” v’ha detto “No”. Solo perché, sotto la Luna del vostro manto stellato, il vostro fegato è spappolato. Dovevate pigliarla per i capelli, e strizzarla, anziché “strozzarveli”. Ingozzatevi di donne, il vostro salame toglie i loro sandali e non si darà ai salmi. Basta con la panna sul salmone affumicato. Siate focosi nel fonderla “al dente”. Basta coi moti carbonari, vi carbonizzerete e “nera” v’apparirà e basta. Siete degli impastati, Lei vuole solo la pastina delle vostre piastr(in)e. Impiastri. Piantatela con l’insalata acida, piantateglielo!
Vari “falli” v’impedirono lo scioglimento nei di Lei fianchi, e ora, fianco a fianco, ipocriti senza franchezza ma di fiaschette, combattete contro un fantasma partorito dai vostri deliri generati d’appetiti sessuali insoddisfatti.

Ecco che, nel bel mezzo del vostro “sindacalismo” sonnambulo, spunta nel bagno la sagoma di Silvio Berlusconi. Sotto la doccia della vostra immaginazione, sta allupandosi con la Minetti, mentre voi vi “raschiate” il viso d’acquararagissima nelle ruggini del rubinetto. Non felici, sempre scontenti, vi sedete sulla “tavolozza” e incominciate a bestemmiare come John Travolta di Senti chi parla, incazzati neri nel “sudismo” dei sudori grassi da Lino Banfi più sboccato. E v’identificate con Silvio Orlando assieme a quello furioso del Tasso.
Mentre urlate “Madonna dell’Incoronet’!”, le vostre coronarie saltano ma credete che Corona Fabrizio non meriti sette anni di carcere. Allora, v’affidate al Grillo parlante di nome Beppe, e vi spompate per grinte che vi spronino alla rivolta. Ecco il maschio umiliato ch’è in voi a far il comunista dell’ultima ora, e a spararle alla rinfusa mentre, sempre più confusi, siete fusi e “gasati” come Abatantuono Diego. Sì, le vostre pance detonano nei “canti gregoriani” al fine che venga ripristinato l’ordine del monoteismo a una monarchia democratica di sovranità popolare e, in questo “papocchio”, leggete Marx per massimizzare alla David Foster Wallace con pastrocchi a base di pasticcini e pastiche cinefili. La pasticca! Pensa a me!

Non mentite. Il vostro uccello io lo conosco. Da anni, oramai, s’è stinto nei bicchierini d’alcolisti anonimi, e vostra figlia si droga con Denzel Washington di Flight.
Questa è l’Italia odierna. Odiosa.

Le insegnanti di Religione vogliono i “cannelloni”, i bambini emulano Justin Bieber, e tua madre ciuccia un bebè da Milf.

Siete dei bugiardi. Come il nostro sovraccitato Russell Crowe. Ieri, s’è fatto fotografare con De Niro.
Durante quasi tutte le interviste, quando lo lodano per i suoi trasformismi, ci tiene a precisare ch’è già mille volte superiore al camaleontico Bob. Contestandogli molti ruoli del Passato suo celebre, che il nostro ritiene enormemente sopravvalutati.
Eppure, guardatelo qui, tutto contento da Pinocchione!

 

 

Fidatevi, Louis Gara è meno rincoglionito di Tarantino!

Serietà analitica della cosiddetta malattia mentale, del suo influsso e degli impatti che produce in chi ne viene “turbato”, eh sì, è “disturbante”, cammini spirituali di salvazione, crocefisso appeso alla testa, Ernest Hemingway e tutta la nebbia profumo Donna su iridi un po’ maliziose, tendenti alle tue “precipitazioni” nelle mutande del “fuggi fuggi qui la figa mi fa a pezzi più pu-pazzo ché ne sarò spugna della pizza col puzzo”, e dottori, pipe, papponi, pannolini, detergenti per l’igiene intima e “mentale”, saponette, volti slavati, ancor anime non salvate, salviette, “Salve, sta bene?”, Francesco Salvi, Silvia di Leopardi, le gazzelle della polizia, il gazzettino del “Meteo-rismo”, previsioni, un film da Oscar, De Niro educatore, Cooper Bradley che ha solo voglia di fottersi Lawrence Jennifer, madri da “Ti vedo sciupato”, amici che ti salutano con un “Stammi bene”, tu che non “vieni”, svenimento collettivo dello stupore al miracolo avvenuto, l’avvento dell’Annunciazione, la Vergine Maria, Padre Pio, i cornetti col cappuccino e anche quelli partenopei da San Gennaro per evitare sciagure prossime al suicidio sempre sul “Chi va là?”, Stallone che grida “Fermati o mamma spara!”, spargimenti di terrore, interiora sbudellate, budini semifreddi, caldi mai accaldati nelle cosce, castrazioni chimiche, il nostro Paese al culmine della crisi economica nella fuga dei “Laureati senza stipendio” all’estero per canali, di scolo, ad Amsterdam, un vecchio che urla “Dammela!” a una megera che legge le carte di Domenica e Lunedì si dondola da casalinguissima, pronosticandogli un Cancro alla prostata, e una parrucchiera che fa le fatture mentre suo marito, pastore luterano “tedesco”, è fattorino del fatti mandare a prendere il latte di reminiscenze alla Gianni Morandi nei riguardi della figlia (s)fatta.

In questa confusione di suzioni, di erezioni ammosciate a non battere chiodo, di ciglia a coccolare la colite del fidanzatino, solo un Uomo può dirvi tutta la verità sul destino dell’intera umanità.
Egli risponde al nome del Creatore, colui al di sopra delle teorie e dei “tori” tamarri, colui che entra in un bar, afferra uno scugnizzo e lo rende rizzo alla sua compagna, portandola in campagna nel “bucolico” che la infila in tutti i buchi.

La malattia mentale.
Originata da conflitti inconsci col “sesso”, spauracchio e ossessione del piccolo borghese che “lo” deve “piazzare” in ogni discorso.
Sottolineando la parola “Gnocca” in “corsivo” a fine svaccata!

Ad esempio, l’altra sera dialogai dell’importanza del Cinema di Paul Thomas Anderson. Ve ne estraggo il ricordo “incancellabile” di tali, reciproche esegesi davvero “elevate”:

– Il miglior film di Anderson è Il petroliere. Gli altri sono dei tentativi riusciti a metà d’intrecciare Robert Altman alle frenesie “schizofreniche” di Scorsese.
– The Master docet. Insegna che mai ci si può autodichiarare maestri se si alza troppo il “tiro”, altrimenti s’impazzisce come Joaquin Phoenix.
– Secondo te, qual è il vero capolavoro di Anderson? Concordi con Il petroliere?
– No, non fosse stato per un ipnotico, titanico, insormontabile Daniel Day-Lewis, detta come va detta, quel film è ‘na palla al piede. Du’ palle!
– Non approvo. Approvami allora il tuo preferito.
– Boogie Nights.
– Perché? Per l’intelaiatura delle relazioni tramiche dei personaggi e per l’atmosfera malsana che si respira?
– No, per la carrozzeria.
– Spiegati meglio.
– Por… Dio! Julianne Moore è bona!

Sì, ho sempre creduto che mi distanziai dai miei coetanei perché “la buttavano” sempre “lì”.
Adesso, ne sono sicuro. “Crescendo”, sono peggiorati. Hanno buttato anche la loro testa nei testicoli.

E basta.

Inutile aggiungere che i “disturbi di personalità” possono essere alimentati dalla cattiva digestione delle cioccolate “sociali”.

Mi congedo, ma prima guarderò Gilda Rita Hayworth.
Non per “spararmela”, per capire che sono Orson Welles palmato a Los Angeles nel fanghetto mio palpatissimo. F come Falso? No, l’infernalissimo Quinlan.

Io sono il sesto Potere. Onnipotente, ieri fui impotentissimo, domani esigo Kendra Lust. La lussuria fatta carne.
A polpette delle braciole mie senza un abbraccio ma con la lacca del mio liquido seminale.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Stone (2010)
  2. Il lato positivo (2012)
  3. Hara-Kiri: Death of a Samurai (2011)
  4. Moby Dick. La balena bianca (1956)
  5. Magnolia (1999)
  6. M.A.S.H. (1970)
  7. Ronin (1998)

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