Fu il compleanno di Mickey Rourke e “glielo” scordaste, attaccati sempre alle sottane che Mickey, attaccabrighe di calzoni “(ab)bass(at)i”, miei borghesi panzoni, ficca martellandole! Ola!
Mickey mi piace, me lo scoperei. Sbracato, pettinato di tintura “fredda” in giorni di “Luna” a “traverse” delle sue palle incrociate, poco londinesi da gentleman. Preferisce la luridezza ai lord, sgraffigna Liz Hurley in comodo strisciarle l’arnese mastodontico, pompato a iosa senza rose. Prima inserisce la “spina”, poi chiude il tu(r)bo della conduttura, cocendone un’altra senza troppi complimenti. Dandoci dentro di “lucidature”, svenevoli e avventandolo di carisma inoppugnabile.
Mickey sbava, gronda Sesso da pori dilatati eppur nessuna ingravida.
Preferisce coccolar il cane e, ai Federico Moccia, offre la sua carne goduta per omosessuali “ossobuchi”. Pavoneggiandosi nelle salamoie del suo volto rifatto, a farsene e fregarsela. Questa sua vita buttata nel “cesso”.
Amico di Cimino, anch’egli semi-transessuale, ermafrodito anomalo con “amiche” d’infradito e a metter le dita fra moglie e mariti. Usato come posacenere da Kim Basinger, sbattuta via in nove settimane e mezz’uccello, vale molto di più ancora del Baldwin oggi pasciuto e “contento” per la gioia dei deficienti. Applaudendolo, ingrassan e bolsi recitano l’appaiarsene in ciabatte di rider senz’ardendoli. Mirate quella cavità, penetratela di golosità!
Inariditi, invece, siete e dunque foste in quanto fossili per vitarelle “complicated”, con una Meryl Streep scassaminchia a portata di manici di “scopa”, miei (in)utili socialmente “attivi” inservienti domestici, passivi ché pulite schiavi del femminismo il pavimento. Innanzitutto, dello stender i panni già macchiati. Andati da un pezzo di figo ch’eravate e “orali” solo a imboccar l’ormai inevitabile processo di decomposizione imputridente.
Che schifo.
Micley è il Man. L’Uomo expendable dagli occhi col rimmel, che ritma di “bacino” pur con le racchie della “spesa” alla Coop… e poi le caccia nel water. Su facce camaleontiche come un De Niro stuprato da boxer toro scatenato. Pummarola irosa d’un eterno permaloso.
Recita di merda, è invecchiato come peggio non avrebbe potuto, ma le donne piangono quando appar di taurino che fu. Languorino! Ma, nonostante “tutto” sia stropicciato, ancora Mickey inumidisce, di “usignolo” lo canta e sventra da maschione.
Stronzo e figlio di zoccola.
Come le sue donne. Più bastarde di Lui.
In quanto assomiglia a me.
Sì, Mickey va da Liz Hurley, sistemata col nababbo, e l’innaffia. Pasticciando il suo “babà”.
Poi, beve i liquore da di pietra Cor, per un’altra “diplomatica” da ingurgitare su eruttarlo di rutti. Scatologico, peto vivente, Mickey è l’Uomo!
Rourke il rude, mentre voi rodete, Lui erige! Dirigendolo nelle vagine tutte peperine.
Questa non è volgarità ma sanissimo salivarle! Salite! Esalate, esaltati! Bone bionde da trivellare!
Come il corpo bucherellato del Mickey nostro amato.
Quanto la sua di cazzo!
Comunque, Mickey Rourke sarà anche uno che (m)unge le vacche, un bovaro-zotico! Sempre meglio del sale della terra di Ligabue.
A parte che plagia e poco palpa. E poi, quando quando grida ièohhh!, sembra un pastore sardo.
Di quelli che chiaman a raccolta il pascolo delle pecorine, ah ah, smarrite.
Da me, solo che calci nel culo!
Ecco, Ligabue! Stai buono! Fai la mucca e soffiati il naso, cola il muco!
Non molti lo sanno, ma Mickey la sa!