Sì, in questo clima di perenne, catacombale quarantena ove, al massimo, posso gironzolare nel mio vicinato, sedendomi sul muricciolo del palazzo accanto al mio, osservando dal vialetto antistante e limitrofo molti pazzi che forse abitano in qualche granitico stabile, pur essendo molto instabili e fragili poiché senza basi, nel basamento della colonna portante del nostro e mio reiterato isolamento coatto, avvistai su YouTube il Marra. Che a prima vista sembra un tamarro, appartenente dunque ai maggiori coatti. Invero è un pensatore libero tatuato, non solo sul corpo, di fregiata passione per il Cinema e anche per il porno… e ho detto tutto. Egli, volatile e forse anche volubile nel variegato, pindarico pensiero, nel suo voglioso essere sé stesso senza gabbie castranti del fascismo schiacciante, essendo appassionato di scibile, sibila con carisma da Jim Morrison ante litteram del web, in quanto con pose da iguana emula di bella voce il Re Lucertola. In mezzo allo zoo di un’umanità animalesca e tremenda, giustamente se la tira… con far saccente. A volte in lui avverto un meridionale accento che presto si fa “all’amatriciana” perfino su camicia hawaiana. E, in questo suo video autoglorificante il suo pavoneggiarsi da ottimo uomo padrone incontrastato della sua mente succhiante sempre nuove idee, punzecchia Alò. Che per BadTaste.it e Il Messaggero fa il critico, giocando spesso a fare il birichino. Leccando un po’ il Cinema dei bambini e i supereroi fumettistici che oramai sono troppo cresciutelli, come si suol dire, per interpretare la parte dei giovincelli. Alò non è vecchio, anzi, tutt’altro. Forse è giovanilistico. E sfodera una capigliatura da Wolverine probabilmente perché il suo barbiere, vista l’emergenza del Coronavirus, forse a casa sua cura le doppie punte delle sue due amanti, Scarlett Johansson ed Elizabeth Olsen. Sì, il barbiere ama le sbarbine, i grandi Big Jim giocano ancora con la Barbie mentre io lascio apaticamente crescermi la barba.
Il barbiere è poligamico mentre io sono polimorfico. Poliedrico uomo giammai (s)fatto di un’anima di polistirolo ma, sino a un paio di anni fa, col fegato amaro e a pezzi, per di più malato di colesterolo. In questo clima di colera ove la gente in quarantena, soffocando e delirando a causa della solitudine agghiacciante, si dà alla collera, ancora mi piace fare il normalissimo Joker della situazione anomala. Come dissi io, il folle incita la folla. Poiché la folla è stanca di dare retta alla noia imposta. La gente è disperata, Conte decreta nuovi divieti mentre Dracula il conte vorrebbe solamente che ogni pipistrello come Batman, non solo dal suo castello, voli alto come un grande uccello. Da cui il film Birdman. Così come il personaggio del film appena sopraccitato, eh sì, mi sento un Michael Keaton salvato grazie alla mia virtue of ignorance, sebbene forse alla fine, anziché volare lassù in cielo, lui morì. Sì, al suolo spiaccicato poiché suicidatosi. Non credete alle favole. Un uomo che visse per molto tempo nel sotterraneo, se non ha un maggiordomo che lo serva e riverisca, se non possiede una villa ove può spacciarsi per gallerista di quadri di grandi artisti, seducendo ogni Catwoman con la sua doppia personalità affascinante da uomo, più che brillante, ipocrita e molto abbiente col facile conto in banca impressionante, non sarà Superman. Bensì farà la fine di The Punisher.
Ah ah. Sì, ripudiato dalla società in quanto mai si svendette, a differenza di Robert Downey Jr., a stronzate come Iron Man, avrà molti hater che vorranno educarlo alla demagogia più scolastica. Allora sì che venne fuori… tutto duro. Così come affermò Pasolini, non si cambia la storia con la moderazione, bensì con un no secco, doveroso, imperioso e soprattutto impietoso. Con l’extrema ratio più tosta, piuttosto. Poiché se ammazzi un’anima giovanile, speri che torni come prima? A posto? A volte può succedere, nella vita, d’incontrare dei veri ottusi, mica come il materico Frank Sheeran. Gente senza resipiscenza, malata di mente incurabilmente. Fascista e retrograda nonostante viviamo nel 2020. Mentre io continuerò a vivere come piace a me.
Fine della parabola e morale amorale: a un certo punto Clark Kent viene accerchiato, cercano d’indebolirlo con la kryptonite. Al che, a differenza di Sansone, non muore lui, muoiono solo i filistei.
Di mio, gigioneggio.
di Stefano Falotico
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