Sì, presto mi giungerà a casa il Blu-ray 4K in Steelbook edition di Joker.
Io non ho lo schermo 4K.
Ma lo comprerò. Mi porto avanti anche se rimasi sospeso, per molto tempo, nel limbo. E fui scambiato per un bimbo, anzi, per Bambi.
Per un cerbiatto, quasi ungulato, per un animale selvaggio che corse a perdifiato nelle tenebre torbide del suo melanconico, eterno lamento, pervaso come fui da perenni tormenti.
Salvatevi subito questo pezzo da me appena scritto, ragazzi liceali, perché vale il prezzo del biglietto o forse della promozione.
Sì, la vostra insegnante d’Italiano vi chiederà di scrivere una poesia alle Leopardi. Cioè intrisa di pessimismo cosmico misto a un morbido, carezzevole, aromatico romanticismo commovente.
La vostra insegnante è bella e sexy. Voi la fantasticate in maniera masturbatoria nel primo pomeriggio, sognando che lei si genufletta per succhiare tutto il “midollo spinale” di un memorabile attimo fuggente. Prima che vi chinerete, oberati da pressanti compiti a casa avvilenti ogni florida vostra spensieratezza, seduti davanti a una scrivania, imp(r)egnandovi diligenti amanuensi. Ah ah.
Sì, come dei monaci ottemperate con studiosa adempienza ai vostri obblighi scolastici, studiando filosofia e scienza. Soprattutto anatomia. Un giorno forse vi laureerete in Scienze delle comunicazioni, facoltà indetta da Umberto Eco, colui che scrisse Il nome della rosa…
La vostra insegnante è colei che vi sta conducendo negli abissi descritti da Eco nel suo succitato libro quando, in un pezzo eccitante, poetizza il primo, illuminante sverginamento avvenuto, non so quanto sia venuto o soltanto se sia svenuto, fra Adso da Melk e una selvatica (eh sì, la selva oscura di Dante Alighieri, ah ah) donna incontrata durante una notte molto profonda e ogni emozione slabbrante…
La vostra alta insegnante indossa sempre tailleur arrapanti su tacchi a spillo vertiginosi, molto stimolanti gli ormoni adolescenziali vostri (s)piccanti.
Dunque, servitele questo mio pezzo e lei, oltre a darvi dieci, ve la darà quando suo marito in casa non vi sarà.
Sì, so che siete come Joaquin Phoenix di Da morire e la vostra insegnante è una bionda come Nicole Kidman.
Sì, l’adolescenza è un periodo in cui si vive continuamente di turbamenti anche da River Phoenix di Belli e dannati. Si è sessualmente confusi. Infatti, assistetti a molti ragazzi innamorati dell’ascetico Keanu Reeves di Matrix. Ho detto tutto…
Ah, Innocenza infranta che non sa se del tutto sganciare la propria visione lontano dall’infanzia o già imborghesirsi in una vita adulta spesso moralmente adulterata e oramai nel porcile affondata.
Poiché, crescendo, sì, cresce qualcosa in mezzo alle gambe ma si sviluppa soventemente anche la corruzione.
I maschi, pur di tirare a campare e a qualcuna riuscire a tirarlo, si svendono, prostituendo ogni residua purezza a mercificazione di sé stessi. O meglio di sé (s)tesi.
Come molti di voi sapranno, la mia adolescenza non esistette. Ma resistetti e ancora, debbo ammetterlo, anche se poco lo metto pur essendo già un bell’ometto, mi piacciono un bel paio di tette.
Vado da molte donne e offro la mia banana, porgendola loro con umorismo alla Woody Allen ma loro mi fanno a fette in quanto son affettate e, pure affrettate, non comprendono I dolori del giovane Werther.
Sì, io le bramo ma loro amano gli uomini tedeschi più nazisti e ignoranti. Quelli che, pur abitando in Italia, tifano per il Werder Bremen.
Come giustamente sostenne Pier Paolo Pasolini, ciò non significa crescere, bensì diventare dei prodotti per il consumo di massa.
Ah, quante cose ma soprattutto quante cosce non sapete di me.
Durante i tempi delle scuole medie, ero innamorato di tutte. Sì, senz’eccezione alcuna.
Potevano, diciamocela, farmi papa poiché non ero razzista. Mi garbavano le bionde, le more, le nere, pure le magrebine, quelle magrissime e anche le grassocce. Insomma, erano tempi in cui di onanismi e fantasticherie rosolavo bene la mia salsiccia…
Oggi non sono ancora né carne né pesce. Sono un eterosessuale che stima gli omosessuali, adoro sempre Keanu Reeves, uomo bisex, cazzuto e incazzato in John Wick, non giudico le prostitute e so che il miglior film di Gianni Amelio non è questa schifezza di Hammamet, bensì Il ladro di bambini.
In particolare, andavo matto per due ragazze. Con Facebook, le rincontrai. E mi sentii come Christopher Walken de La zona morta dopo i Risvegli alla Bob De Niro.
Sì, a causa di De Niro, uomo verso cui mi trasfusi, precipitai nell’esistenziale blackout.
Volete vedere queste due ragazze? Oggi, sono entrambe sposate. Si chiamano rispettivamente Tiziana, della quale mille volte vi parlai e maggiormente innamorai, e Deborah.
Tiziana, peraltro, è sposata col mio amico delle scuole elementari. Che si chiama Pierre, non fa il PR e forse non è un poeta come Pasolini Pier…
Sono entrambe belle.
Grazie al cazzo, io scelgo sempre quelle belle. Anche a loro, a quei tempi, piacevo molto.
Che devo farci?
Mi sa che farò la fine di Mickey Rourke.
Insomma, fu una tragedia.
Ma, nonostante tutto, sono ancora Johnny il bello.
So che riderete e forse mi compatirete.
Purtroppo è la verità.
Non si può discutere in merito al mio carisma.
In merito agli altri mariti, invece, discutiamone eccome.
Ancora mi parte la bussola ma perdonatemi. Ve lo dissi un paio di giorni fa. Quando sono innamorato, penso che i nichilisti de Il grande Lebowski vogliano tagliarmi l’uccello. Quindi, divento agitato.
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