Sono sconcertato. L’invidia è una brutta bestia, peggiore dei mostruosi uomini lupo.
Sì, ho letto su Facebook molti commenti denigratori e derisori in merito all’oramai celeberrima esibizione, sul palco degli Oscar, di Lady Gaga e Bradley Cooper.
Visto che rosicate come animali da soma, miei somari, ogni volta che due persone, amabilmente, si esibiscono spudoratamente graziose e melodiose, le accusate di essere penose.
Qui, solo voi siete penosi. Loro sono stati meravigliosi.
Ora, chiariamoci molto bene, subito. Se c’è qualcuno che può aver pensato che io rosichi delle fortune e delle bellezze altrui, di me ha capito poco.
Io sono un cultore della bellezza in ogni sua forma armoniosa. E anche amorosa.
Quindi, da ora in poi devono stare lontano da me le persone invidiose.
Io non provo mai invidia per nessuno. Se uno è indubbiamente più bravo, fortunato e bello di me, anche se ne dubito, ah ah, non può che meritarsi la mia ammirazione e il mio scrosciante applauso.
Dovreste veramente smetterla di farvi sangue amaro. E di contestare chi è meglio di voi.
Nella vita bisogna sempre migliorare. Non arroccarsi, da patetici haters, nel disincanto più sprezzantemente cinico, disfattista e fastidioso. In verità vi dico che l’odio che voi lanciate contro il prossimo è solo mancanza di vostro amor proprio.
Sento dire anche che Green Book non meritava di vincere. Invece è giusto e sacrosanto che abbia vinto.
Green Book è un delizioso esempio di quel Cinema “popolare” fatto di grandi e nobili sentimenti, oramai desueto, affondati come siete, appunto, nel disincanto d’accatto e in questa putrida libagione di super cazzole. Che uomini tristi…
È una straordinaria storia d’amicizia, sì, con molti stereotipi e targettizzata per un pubblico di tutte le età.
E allora? È un film altresì emozionante come oramai se ne vedono sempre meno. In questo tripudio lercio di bassezze e appunto di lagnose invidie da poveracci, da azzuffanti furfanti della vostra dignità oramai svenduta al mercato delle banalità più sconce e volgari.
Io, nella vita, ho imparato tante cose. Ed è stato bellissimo averci sbattuto la testa.
Se volete che il mondo cambi e possano esserci sempre meno ingiustizie bensì maggiore equità, più delicata empatia fra le persone, dovreste innanzitutto cambiare nel profondo di voi stessi. E interrogarvi, come ho fatto io, sui vostri limiti, le pur sane fragilità che dalla nascita vi perseguitano e vi fanno soffrire e, anziché rinnegarle e rigirare le frittate secondo la vostra equidistante, abbruttente visione solipsistica del mondo, crudele e cinica ove non serve, dovreste lasciarvi andare allo scroscio risorgente di cuori vostri appassiti e tragicamente inariditi, rinascendo di nuove beltà travolgenti.
Altrimenti, vi dispererete e basta. Cercando misera compassione e pietistica solidarietà.
Sì, Lady Gaga e Bradley Cooper, andate a farvi fottere, mi hanno emozionato, malgrado, come ho già più volte scritto, A Star Is Born non sia certamente un capolavoro.
Ribadisco, chiariamoci davvero con chiarezza, appunto, ed esaustiva radicalità. Io non sono mai invidioso.
Tutt’al più posso incazzarmi se qualcuno, senza motivo, soltanto perché gli tira il culo, vuol fare lo stronzo e, dall’alto di presunti vantaggi di ogni tipo, desidera ricattarmi e trattarmi a pesci in faccia per puro, bastardo diletto sadico.
Cosa cazzo volete che me ne freghi se il miglior amico si scopa cinquemila donne stupende e io a stento una?
Sono cazzi che riguardano lui. Anzi, beato lui.
Se invece il suddetto amico comincia a trattarmi da nano e da incapace oppure tradisce il patto rispettoso, tacito, di ogni complicità disinteressata, sì, mi arrabbio molto.
E sono furioso. Perché io non mi sono mai permesso, prima di allora, di giudicarlo e fargli apprezzamenti di bassa lega.
Detto ciò, povera Glenn Close.
L’Academy si dovrebbe sinceramente vergognare, sprofondando nell’onta più imperdonabile.
Quest’attrice, non certo bella ma eccezionale, il prossimo 17 Marzo compirà 72 anni.
È stata candidata sette volte agli Oscar. E non ha mai vinto.
E voi che avete fatto?
Avete premiato la pur bravissima Olivia Colman, classe ‘74?
Queste sono oscene porcate, fidatevi.
Non come quelle che sparo io.
Perché io sono arlecchinesco, giocoso, fulgidamente strepitoso.
Mica una testa di cazzo come tutti.
Parliamo di una testa di cazzo oltre ogni dire, oltre l’immaginabile.
Oltre la vita.
Questo è quanto.
Anzi no, ora parto in quinta
Non so se ve ne siete accorti o le vostre vene ancor si svenino per venalità affaristiche da quattro soldi. Ove comprate la dignità dietro la maschera sociale d’una falsa ilarità.
Siete morti da un pezzo. E, se non siete morti, putrescenti languite in una vita tragicomica.
Facebook è uno specchio alquanto sincero che riflette perfettamente il vostro stato d’imbecilli.
Ogni giorno è una straziante cantilena mortifera di vostre frasi fatte in cui chiedete assistenza sociale a qualcuno che possa compatirvi e simpatizzare per le vostre becere uscite fintamente caustiche. Perché, dietro tutte queste pose apparentemente sofisticate, denudate invero la vostra pochezza d’animo. Assaliti, assillati e asfissiati come siete soltanto a farvi belli agli occhi degli altri, vi pavoneggiate per due Mi Piace in più, e ciò vi ha risolto la giornata. Siamo davvero ai minimi storici della condizione umana, siamo giunti al limite della sopportazione, ci avete veramente rotto i coglioni coi vostri cinismi programmatici da dietro una tastiera. Perché, si sa, nel mondo odierno, il più farabutto cinismo onestamente brutto sa di “figo”.
E allora vi professate snob oppure da saccenti, aristocratici, insulsi prof., se uno che non cagate, ecco, vi chiede umilmente qualcosa o anche scusa, lo disdegnate per partito preso perché non fa parte del vostro club del cazzo.
È tutto un ombelicale rimestare nei vostri compassionevoli malesseri da due soldi. Perché tanto i soldi, appunto, ce li avete.
Come quelle merde che stanno su Instagram ma, a differenza di me, il quale posta foto clownesche come chiaro affronto alla società porcellesca, edonistica e volgare di massa, simulandovi in ogni peggiore vostro tic rivoltante, vi compiacete di quelle che considerate pose raffinate.
Uno smercio di corpi che neanche alla COOP sotto Natale. Zamponi. Meglio me, lo zampognaro!
Avete venduto l’anima, la carne e io invece vendo cara la pelle. E anche le mie palle. Ché non dono a donne che non meritano. Senz’ombra di dubbio assai belle ma cosa me ne faccio di una scopata se poi non c’è stima della mia, come detto, anima forse esteticamente povera ma invero virtuosamente altolocata? Che me ne faccio di una tocca(ta)? E devo stare assieme a una miliardaria che va sempre in palestra e mi fotte solo se ce l’ho sempre desto?
Brillante! Ma quale brillantezza. Dovremmo riscoprire le notti carpenteriane più tetre delle nostre taciute ansie. Infilarci in qualche periferia desolata e filmare stamattina l’aurora e domani l’ubriaca baldoria dei barboni. Ché brindano alla vita, scolandosene un’altra. Alla faccia di questi grigissimi impiegati in giacca e cravatta, di questi avvocati che, pur di farsi la casa al mare, condannano un innocente e salvano un maiale.
Sì, avete stufato con le vostre ipocrisie.
Mi chiedete perennemente se ho una vita mia. Sì, la mia vita è essere un creativo, mica uno qualsiasi, come voi cretini. Uno che aspetta il sabato sera per sgraffignarsi qualche squinzia di atroce liquirizia.
Fottetevi!
Io mi adombro nella perpetua, sognante rinomanza della mia stanza e a voi, uomini di panza, elargisco solo una bella inculata di sostanza.
Da adolescente, a me che non ho età e vago nello spazio-tempo come il feto di 2001: Odissea nello spazio, voi fetidi e persino feticisti reputaste nanismo addirittura il mio sano, vivaddio, cazzuto onanismo. Dandomi della mezza sega!
Paragonandomi a Henri-Marie-Raymond de Toulouse-Lautrec e anche ad elephant man.
Avete stancato, troioni di merda. Evviva Star Trek.
E L’ultimo dei Mohicani è un capolavoro. Se pensate che non sia così, tornatevene nella vostra tribù di borghesi selvaggi.
Fornicate, continuate con le prese per il culo e io continuo a darvelo in testa.
Ma non sono Al Pacino di Scent of a Woman. Vi piacerebbe che fossi cieco. Io ci vedo benissimo come Roddy Piper di Essi vivono.
Come Bradley Cooper di Limitless. Porgetemi questa faccia da Bob De Niro ricattatore e vi dirò che andate operati presto al cuore.
di Stefano Falotico