Intanto, nei commenti Facebook, mi attaccano come una bestia, come un caprone, ah ah, per la mia recensione di The Witch, da me reputato un buon film ma nulla di trascendentale, niente di che.
Insultato come fossi una bitch, è un gran divertimento replicare alle offese e alle ingiurie “recapitatemi”, opponendo ai vili assalti il mio quieto aplomb da uomo che, fra attacchi isterici, appellativi appioppatimi tanto per volermi far incazzare, tra nomee repellenti e repulsive affibbiatemi per puro diletto denigratorio, fra improperi scagliatimi contro con cagnesca malignità omicida, ah ah, beve il suo caffè e intanto risponde a una donna ben più interessante di questa screanzata villania. A cui spera di far ber qualcos’altro, ovvero, non pensate cose sozze, il (f)rutto caldo del nostro peccato. Ah ah.
No, non torno sui mie passi. The Witch non è un capolavoro. La mia disamina è impeccabile. Ho detto che è un film sopravvalutato, non ho mai scritto da nessuna parte che è brutto. La dovreste finire di delirare. Attenetevi al testo e non andate fuori tema.
Sì, andiamoci molto calmi. Prima di definire Eggers un genio, aspettiamo almeno che abbia diretto quattro cinque filmoni. Poi, potremo forse, e dico forse, acclamarlo come tale. O quasi.
Mi state profondamente antipatici. Basta che arrivi uno e se ne salti fuori con qualcosa di leggermente superiore alla media, e gridate al miracolo!
Acchetatevi, rabbonitevi, voi, uomini offensivi, castrate… le vostre ire funeste, anzi, castratevi del tutto così tutte le donne saranno mie, invece siate sempre più buone voi, donne appunto bone che, fra questa mondiale castrazione, verrete con bontà da me per venire con enorme facilità. Io mai pecco di fallacia, tu invece lo prendi in culo in quanto poco fallace, no, fallico. Ah ah.
Invero, c’era un solo refuso nella mia recensione e mi son corretto anche nel video, tagliandolo un po’, sul mio canale YouTube. Dicevo che è originale e, dieci righe dopo, che manca di originalità. Scusate, si è trattato di una classica svista. Di una ripetizione che è una contraddizione in termini. Ho adesso aggiustato in… non del tutto originale. Va bene così?
Uno scrive che è il miglior horror degli ultimi dieci anni. E io gli replico: – Ah, grazie al cazzo. Non ce ne sono stati altri. E, se ci sono stati, fanno schifo anche a tua sorella.
No, in verità ce ne son stati. Ma, soprattutto, tua sorella è una che ci sta con tutti, a prescindere se siano orridi o no. Ah ah.
Ecco, sparatevi questo.
And the Oscar goes to me, to moi, un uomo al di là di te, di noi, di essi e forse anche di sé stesso.
di Stefano Falotico
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