Da tempo oramai lungo, lungo quanto qualcosa che sta fra le mie mutande e dono solo a donne meritevoli di usarlo, sto maturando sempre più precise convinzioni riguardo al mondo. Questo mondo pieno zeppo di fallaci convenzioni.
È strutturato per gli idioti, più comunemente noti come tonti. Quelli che si pigliano una laurea del cazzo, aspettano il sabato sera per un birra in compagnia, amoreggiano con qualche cretina e semmai vanno pure allo stadio a vedere il Bologna che va in serie B.
Persone di un’ipocrisia manifesta, indigesta, che si baloccano alle feste, tornano a casa e si squagliano nelle loro mai sopite frustrazioni invincibili, si sfogano istericamente su Facebook, lanciando invettive paurosamente oscurantistiche, dei moralisti imbattibili che porgono sempre sorrisi benevolenti nei loro selfie e, invero, nelle loro anime son oramai imputriditi inguaribilmente.
È cominciata la start–up di Scanners e io ho già prenotato la mia copia firmata.
Sì, credo che la vita, almeno quella occidentale, sia una reciproca inchiappettata generale ove chiunque prova disperatamente a offrire il suo obolo, mercificandosi quel tanto che basta per non apparire come il coglione di turno, ché a questo giro qualcuno, se esponessi la tua vera personalità, ti mostrassi per la tua furibonda indole insoddisfatta, nauseata da tanto lercio porcile, potrebbe schivarti, emarginarti, dunque schifarti.
Non sono molti quelli che, coraggiosi, anziché abdicare ai compromessi preferiscono isolarsi e scegliere soltanto persone adatte, affini alla loro intima, veridica natura.
Sono quelli che hanno finalmente capito (un po’, non moltissimo in effetti) come funziona tutto quanto e non vogliono più prostituirsi nell’anima solo per avere quattro pirla in più pronti a leccar loro il culo. Sì, ché appena svolti l’angolo, se ne fottono. Non voglio scemi che mi lecchino, pretendo (e lo tendo) donne di bocca buona che sappiano leccare ove dico io.
Uomini come me che vivono di estasi folli, di attimi perfino screanzati di totale libertà inaudita. Di balli. Di belle (insomma). Soprattutto di balle (abbastanza).
Liberi di masturbarsi in santa pace, di cazzeggiare ilari e poi irosi a battagliare per un’altra lotta già persa in partenza. Non arrendendosi alla volgarità di massa ma, romanticissimi, idolatrando donne dai culi stratosferici, questi culi basculanti, dondolanti, piccanti che spronano a esser loro ficcante, che incitano allo scimmiesco goderne senza castighi, senza più reprimende borghesi, distanti oramai dalle regole di un mondo filisteo. Ove tutti, pur di campare, fingono di essere felici e, invece, se li guardi attentamente, son già belli che morti. Schiattati nell’attimo stesso in cui, accettando i patti vili della socialità più frivola, si son lasciati incantare, anzi, incatenare nell’andazzo miserabile, trascinandosi nel chiacchiericcio maligno, spettegolante, in verità vi dico inculante.
Sì, allora meglio una puttana purissima, una bella pornostar che si mostra come iddio l’ha fatta, tutta ignuda a martoriarsi nella carne straziata di orgasmi tanto finti quanto goduti appieno dalla sua pelle fottuta!
Sì, sono un cinefilo ma anche un amante… del porno. E qui divento cinofilo, vai vai, cagne! Conosco tutte le più grandi fighe supreme e stronze di questo “settore”. Son pieno di dvd, di download, di streaming “illeciti”. Tutto legalizzato con tanto di ricevuta fiscale… anzi, come dice De Niro in Nonno scatenato, ficale…
Queste zoccolone mi piacciono da morire. Che vi devo dire?
Sode, anche plastificate ma ottimamente da ficcare, senza badare a spese.
Questa è la purezza. Il resto è un’enorme bugia, una melensa monnezza.
L’avete visto bene questo qui? È una delle più grandi facce di merda di sempre.
Io credo di essere suo figlio. Ah ah.
Apriamo le danze. Devo ancora smaltire dieci chili ma si farà. Eccome se si farà. Credo che tutta la vita sia un continuo prenderlo nel culo e darlo, insistentemente. Sperando che non sia solo io, stavolta, a venir inchiappettato. Stappiamo e brindiamo!
Visto che movimento di bacino? Che bassezza alla Al Pacino, che sex appeal della minchia? Sto assumendo la mobilità espressiva di Christopher dopo molti anni da Cristo e basta. E mi sta venendo il carisma alla MConaughey.
Sì, e ancora e ancora e ancora. Ripetete con me, ancora e ancora e ancora. E ora battetevi il petto come in The Wolf of Wall Street.
Non spargete la voce in giro. Voi dovete spargere solo il seme sano per altre generazioni, appunto a venire. A venire! Ma diffondete anche quello della follia alla Carpenter!
Sono una volpe che sfreccia nella notte e, alle volte, se non si ferma al rosso, rimane al verde perché mi fanno la multa. Ma spingo.
Anche voi dovreste spingere, invece non spingete perché avete beccato una tamponata.
Ma avete la vostra ragazza al vostro fianco. Ci pensa lei ad asciugare tutto e a succhiare ogni ferita. Ogni cosa con accurata pulizia salivare, perfino dentale e gengivale.
Possiamo dircela senza infingimenti?
I grandi attori di Hollywood mi fanno un baffo. Finitela coi vostri balletti. E voi, donne, non imbellettatevi. Dovete essere al naturale per qualcosa di rurale! Sì, evviva gli orgasmi rustici!
E io sono il RE!
di Stefano Falotico
Tags: Ava Max, Christpher Walken, Fatboy Slim, King of New Tork, Sweet but Psycho