Ho rivisto Taxi Driver. Vetta inarrivabile. E sappiamo quanto, attingendo da questo capolavoro e anche da Re per una notte, il pagliaccio di Phoenix sarà tinto. Orribilmente mascherato.
A proposito, Brad Pitt, secondo voi, quante donne ha pittato? È un bel, virile pittore questo Pittone di suo pitone. Nella sua vita ha trivellato Angelina Jolie. Di mio, da piccolo passavo spesso le giornate con la vicina di casa, in assenza dei miei genitori, Angela.
Angela mi catechizzava a visioni davvero ottimistiche della vita, propinandomi film come Marcellino pane e vino.
Sapete, è un film che invoglia davvero un bambino al gioco. Sì, nel finale il bambino viene ammazzato da Gesù su/dalla croce perché il bambino chiede a Cristo di poter riabbracciare sua madre. E Gesù lo accontenta.
Ah, bella roba, che Salvatore.
Quindi, dopo aver capito che con quelli della mia età, superate le scuole medie, avevo poco da spartire perché erano delle scimmiette in calore, sempre assatanate di sesso, cominciai a coltivare la mia indole metafisica, oscurandomi nella notte più dostoevskiana. Idolatrando appunto Travis di Taxi Driver, concimando la mia anima di visioni trascendenti, forse già ascese a una prospettiva lontana dalla frivolezza di questi miei coetanei spaventapasseri che trascorrevano i loro sabati sera a far bisboccia con du’ bocce in pub malfamati come l’Estragon di Bologna. Locale di pervertiti adolescenti sempre a pogare, di birre e sb… e.
Ove, dopo una settimana in cui lo prendevano in culo dai genitori che li angariavano, obbligandoli a studiare Cicerone e la congiura di Catilina, tali pubescenti ebefrenici sfogavano, declinavano tutte le loro ire represse, tambureggiando con qualche oca, più scema di loro, nei bagnetti. Sì, un posto pubico di traviati e di ninfomani.
Voi non dovete dar retta a tutte le cazzate che dico. Sono come Pacino de L’avvocato del diavolo. Mi piace gigioneggiare. E faccio ridere Keanu Reeves. Tirando fuori il linguino in ascensore, facendogli credere che leccherò la vulva di due passerone. Invero, assieme a queste due figotte, mangerò la pasta alla carbonara. E basta. Perché sono due troie. E dormirò sul mio guanciale con un sorriso da extravergine d’oliva. Mentre quelle due staranno già con qualche salame di maiale a farsi fertilizzare le loro uova intere. Succhiando come fossero spaghetti, con tanto di sale e pepe.
Sì, che volete farci? Sono un carbonaro e brucerò all’inferno in mezzo al carbone. Dall’età di quattordici anni, comunque, non ho mai più preso una cotta. Ma mi son scottato parecchie volte. Eh sì, sono un pessimo cuoco, molto distratto, e spesso mi son rovesciato il pentolone ardente sull’uccello.
Ora, veniamo al dunque. Il Joker è chiaramente, inequivocabilmente un zacquaro.
Zacquaro è una parola che non esiste in italiano. È una parola del dialetto calabro-lucano per identificare una persona cretina. Un fuori di testa, un maleducato.
È uno che, dopo averlo preso in culo in maniera co(s)mica, anziché trovarsi un lavoro come Roddy Piper di Essi vivono, fa il rompicoglioni.
The Punisher invece è uno tosto. Gli distruggono la vita, sparano a sua moglie, lo mandano in guerra, ma lui continua ad ascoltare Bruce Springsteen.
E anche questa!
Soprattutto, The Punisher è unico. Non ci sono persone così al mondo. Per questo è il più grande.
Allora perché il mio canale YouTube si chiama Joker Marino? Perché mi piace così.
di Stefano Falotico
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