Qual è l’esatta pronuncia della parola pudico? E qui casca l’asino. Lo so, asinacci, a Bologna dicono lo suocero, al posto del suocero. E a Bologna, spesso e volentieri, sbagliano anche l’accentazione della parola rubrica.
Sono degli uomini sgrammaticati, insipienti e sciatti, gretti, ignoranti e stolti, dei veri clown. Io, tutt’al più, sono un commediante, infatti scrissi un libro omonimo che potrete rinvenire sulle maggiori catene librarie online. Anche se, va ammesso e non rimandato al prossimo anno, dopo la lettura di tal succitato libro, non sarete più rinvenuti, sebbene continuerete a venire, forse pure meglio, nella vagina liscia e morbida della vostra donna. Donna carina, vera peperina, vera volpina, ottima prugnina.
Sì, come il Joker sono uomo armonioso, libero e giocoso, pagliaccesco, oggi malinconico e domani in te, donna, focoso, in quanto giammai uomo deperito e mai perito, come quelli degl’istituti industriali, nella sua passione ardentemente ardimentosa. Che si mantiene ritta, nonostante mi urliate che debba raddrizzarmi.
Uomo freak per eccellenza, fisiognomica incarnazione di ogni tormento esistenziale racchiuso in un’espressione sorridente eppur addolorata, con la pelle del viso emaciata e non raggrinzita, di fronte corrugata ma non rugosa, che si pone all’obiettivo fotografico in maniera obiettiva. E, dinanzi a questa società edonistica, frivola e materialistica, continua a conservare una lucidità bestiale, poiché il Falotico, nonostante i furbi e fuorvianti depistamenti, le devianze a cui potrebbe soccombere, non corrompendosi nell’animo, rimane perfettamente fotogenico. Sano come un pesce, squalo delle tenebre e pinguino come DeVito.
Uomo invidiato e ambito in maniera sesquipedale, sì, uomo di grandezza morale incommensurabile, spropositata. Che rifiuta le gentili offerte delle donne più belle semplicemente perché è un coglione e preferisce riguardare Mulholland Drive.
Egli non è affetto da nessun delirio demenziale, miei uomini affettati che, in maniera affrettata, addivenite a diagnosi troppo radicali e superficiali. Egli volteggia in modo grazioso sulle più belle grazie e, dopo gli amplessi sudati e sinceri, non le ringrazia ma scivola ancora al plenilunio laddove la sua ombra scompare nel tintinnio di un’altra orgasmica emozione. Emozione fa rima con erezione. A tutte ne do lezioni e olio il da farsi con precise lozioni.
Sì, Mickey Royrke, invero, ha già girato un film con Argento. Come lasciai intendere nella mia recensione di Angel Heart. Nella mia chiosa e postilla finale.
Alan Parker, nonostante qualche suo film madornale, è sempre stato un regista impersonale ma Angel Heart non ha nulla da invidiare al miglior Dario. Soprattutto nella scena in cui il Rourke, d’incubo terrificante, sogna e dunque immagina di trovarsi in una sorta di scantinato tetrissimo, con un losco figuro col cappellaccio.
In realtà nella suddetta scena, Mickey voleva chiedere a quel signore vestito di nero, sì, l’uomo nero delle favole per bambini timorosi di Dio, se assieme, in quella cantina scura, potevano bersi due litrozzi di vino. Da canzone dei folli alla Bukowski, infatti Barfly docet.
Eh sì, checché se ne dica, nonostante le maldicenze e gl’iettatori, questo Falotico è proprio un bel personaggio. Altroché.
E, alla domanda se preferisco River o Joaquin, risponderò sempre: prediligo Lauren Phoenix.
Adesso si è ritirata, ma quanto me l’ha tirato… Se dite che Lauren è o fu una troia, sì, lo è, lo fu eccome, ma non venite a dirmi che il suo culo non è/era da Oscar. Smaltato e da smaltare, così i chili di troppo smaltirete.
Ricordate: nella vita, bisogna sapientemente dosare il cervello con quel qualcosa che alle donne pare tanto bello.
Se una donna vi dirà che non è così, è una suora.
Che poi anche le suore…
di Stefano Falotico
Tags: Batman, Dario Argento, Horror, Joaquin Phoenix, Joker, Lauren Phoenix, Mickey Rourke, Orrido