Gli sprezzanti ma veri pensieri falotici sulla vita, la morte e su Sharon Stone

29 Sep

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Con tutti i soldi che ho speso per l’intera filmografia in Blu-ray di Sharon Stone, potevo produrle un buon film

– Guarda, Stefano, che Sharon ha girato degli ottimi film.

– Sì, uno e mezzo, Casinò e Pronti a morire. Un film irrisolto.

Basic Instinct non è un grande film?

– No, l’ho pure recentemente recensito. Un film che, se hai vergogna e provi sensi di colpa a guardarti un porno come si deve, in caso di notte in bianco può aiutare a eiaculare la cosina bianca.

– Ma no! È un grande thriller! Con una bellissima suspense.

– Sì, certamente. Devi aspettare un’ora prima che Mike Douglas glielo metta in culo.

– Ma allora perché hai comprato tutta la filmografia di Sharon?

– Perché mi piace la sua faccia di bronzo. E ha delle belle cosce.

 

Sì, non me ne voglia la signora Sharon. La sua filmografia, qualitativamente parlando, non è proprio un bijou. Roba buona ne vedo assai pochina, però Sharon, con la sua bocchina, sapeva come far soldi dando ai ricconi di Hollywood ogni suo buchino. E ora è “donna di classe”. Sì, praticamente quello che ha fatto la Gregoraci con Briatore. Soltanto che la Gregoraci l’ha preso in quel posto… sì, non è mai stata candidata all’Oscar, ma è sulla bocca di tutti che, giustamente, le danno della poco di buono. Insomma, non tutte le donne bone riescono a donarci qualcosa in senso lato, che non sia quello B. Rimangono delle belle statuine, ma non sono l’Academy Award.

Prendiamo questa foto di qualche anno fa di Sharon. Il mio discorso non fa una piega. Un corpo smagrito a forza di spompinarli, no, volevo dire… spomparli.

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Ma, si sa, la vita è come la morte. Prima non c’eri, poi nasci, cresci e la dai per non morire di fame, quindi crepi e ti elevano a mito.

Ad esempio, io non ho mai capito la mitologia su Moana Pozzi. Secondo me, la cameriera del Bar Renè, vicino a casa mia, è molto più sexy della Moana che fu. Forse, anche più puttana ma, non avendola data alle persone “giuste”, lavorerà tutta la vita da schiava negra. E dovrà accontentarsi del seminterrato coi ragni e le zoccole, appunto.

Sì, credo sia così. Però un cappuccino bollente con tanto di schiuma (det)ergente, da questa qui me lo farei servire con tanto di bavaglino…

Già, le donne sono abbastanza ipocrite.

Ad esempio, oggi pomeriggio una su Facebook ha scritto:

la cucina è la mia vita, dopo la minchia e i viaggi.

Al che, la contatto:

– Scusa, giusto per curiosità. La minchia è solo quella di tuo marito?

– Sì, solo quella. È lui che mi mette a pecora.

– Sai, ti sei involgarita. Non eri così. Devi aver scopato male, ultimamente. Riempi la tua bacheca di porcate. Io vi leggo un’enorme frustrazione.

– Senti, segaiolo, impotente, maniaco sessuale, rompicoglioni, che non ho, io ti spacco il culo!

– La mia era una domanda benefica, atta ad aiutarti. Sai, mi hai confidato, tempo fa, ricordi, che ami molto tuo marito. Allora non capisco perché ogni sera caghi il tuo stupidario sugli uomini. Scrivendo che sono dei maiali e che li vorresti vedere bruciare tutti. Sì, mi ricordi Donald Sutherland di Fuoco assassino. Versione in gonnella di Nikita.

– Sì, mio marito è un grande uomo. Ma gli altri sono dei porci schifosi, dei repellenti bavosi. Uno di questi giorni li ardo tutti. Tutti!!! Ma anche le donne non scherzano, sai? Anche loro. A differenza di me, donna virtuosa, sono tutte delle troie. Assolutamente.

– Tu e tuo marito avete figli?

– No, ma ne stiamo aspettando uno.

– Perché lo volete mettere al mondo?

– Per vederlo crescere. E gioire.

– Per egoismo, dunque. Vuoi farlo crescere in un mondo che tu reputi così orribile?

– Senti, che vuoi? Io ti ammazzo!

 

Eh sì, questa è davvero una con le palle. È cazzuta, Dio mio.

 

Poi, invece abbiamo la “santa”.

Nel suo profilo, scrive che è sociologa-pedagoga-psicologa, forse solo psicotica. Praticamente Sally Field di Maniac. Una che dice ai fessi come si sta al mondo e si fa il giro col gigolò latinoamericano che paga perché la sbatta coi soldi che frega a quelli che tratta da “malati di mente”.

Mi prendo cura del tuo bambino interiore ferito, recita il suo biglietto da visita…

Costei, dovrebbe prendersi “cura” di curarsi, va’.

Ah, sono insopportabili queste qui. Si scattano i selfie nella casa con la biblioteca piena di libri. Tutti libri inutili del tipo: Leggi che ti passa, Se sei una ninfomane vai a fare shopping, Cercare la felicità in un Bonsai, Siamo tutti figli di un Dio maggiore, credeteci, minorati.

 

Gli uomini sono pure peggio. Pensate che c’è chi, a sessant’anni, compra le biografie dell’esaltato genio precoce del figlio, che ha appena scritto le memorie Sono più grande di mio padre: però lui ha i soldi e mi dà la paghetta dopo che la sua vita è andata a mignotte.

In Italia, c’è ancora la mafia. Un tempo, i ragazzi disoccupati delle zone degradate e sottosviluppate, pur di non crepare di stenti, accettavano “lavoretti” per i malavitosi. Che ne so, caricavano nel baule della loro macchina dei quantitativi di droga e facevano le consegne. Venivano ben pagati e, allora, una volta corrotti, non tornavano indietro. Prestando giuramento. Divenuti mafiosi con tanto di “benedizione”, erano fottuti del tutto. Sì, non potevano più pentirsi. E se mai si fossero azzardati a tradire i patti d’“onore”, qualche sicario li avrebbe fatti fuori.

Ma è un discorso estendibile a gran parte della società.

Mettiamo ad esempio che uno viene ingiustamente licenziato da una grande azienda. Se fa causa, è ancora più fottuto. Il datore di lavoro è ammanicato ai giudici. Cenano assieme e, come si suol dire, cane non mangia cane.

Questo datore di lavoro è uno potente, con le mani in pasta dappertutto. Sgancia i quattrini ai giudici, e l’uomo licenziato ha pure rimediato una figura di merda, oltre ad aver dilapidato ogni suo risparmio per pagarsi l’avvocato.

Come dice Joe Pesci di Quei bravi ragazzi, cornuto e mazziato.

Sì. Dovete sapere che spesso la gente mi ha dato del vigliacco. Così, dopo i vent’anni, coprendomi delle calunnie più infamanti, aveva arbitrariamente deciso che dovevo dimostrare di essere un “uomo”. E andavo svezzato.

Da ingenuo, abboccai a queste richieste poco in linea con la mia natura masturbatorio-ascetica, e al primo colpo trovai una ragazza. Scopammo quasi subito.

Al che, questa gente mi disse che ero solamente un porco perché scopavo senza lavorare. E via di bullismi e troiate.

Io impazzii, successe un finimondo, e oggi probabilmente sono Johnny Depp de Il coraggioso.

 

Io perdono perché sono io.

La maggior parte delle persone non sono come me.

Si credono grandi uomini e grandi donne e hanno girato da amatori… invece soltanto il film Sliver ove, come William Baldwin, spiano i cazzi altrui e fanno i giochetti.

E scopriranno, un bel giorno, di essere dei matti. Che inculata.

Comunque, io appunto non sono un’ipocrita. In Sliver la nostra Stone è bella, ovvio, ma io le preferisco Polly Walker.

Oggi, la mia Polly è un po’ invecchiata.

Eppure in Otto donne e 1/2 aveva un culo da infarto. Un culo che ti prendeva un colpo.

Infatti…

Parliamo di una super figa eclatante.

Di mio, non sono né figo né sfigato. So che mi piace Broken Flowers.

 

di Stefano Falotico

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