Sì, lo scorso, recentissimo 12 Settembre, il Parlamento Europeo ha approvato questa bacata, campatissima per aria legge sul Copyright.
E, stamattina, ho ricevuto una spiacevole sorpresa. Il caporedattore di uno dei siti di Cinema a cui stavo, con enorme energia e prodiga diligenza, collaborando, allestendo news sui film in lavorazione, è giunto alla conclusione che il sito chiuderà fra pochi giorni.
Buongiorno ragazzi,
intanto vorrei ringraziarvi per il lavoro svolto con JN, per l’impegno e l’entusiasmo con cui vi siete dedicati a questo progetto.
Purtroppo, nonostante tutta la nostra buona volontà non siamo riusciti a dare a JN quel tocco che ci permettesse di posizionarci in maniera competitiva sul mercato, sicuramente troppo saturo!
La recente legge sul copyright non aiuta di certo i progetti come JN, e credo che purtroppo in un futuro molto breve molti siti saranno costretti a chiudere.
Non è stato per niente facile giungere a questa decisione e mi dispiace molto comunicarvi che la nostra bella avventura con JN giunge al termine.
Tutti i pagamenti verranno effettuati a fine mese, momento in cui il sito verrà chiuso.
È stato un piacere per noi avere la vostra collaborazione e percorrere assieme a voi questo breve tragitto.
Auguro ad ognuno di voi un futuro colmo di bei progetti e che i vostri sogni possano diventare realtà.
Questa dicasi, platealmente, mazzata. Innanzitutto, non guadagnavo tantissimo con le mie quotidiane collaborazioni, ma erano quei piccoli soldi in più che mi permettevano di sbarcare il lunario. Quel paio di centinaia di Euro che fanno la differenza fra vivere e morire.
Poi, m’inorgogliva prestare le mie conoscenze al servizio degli appassionati di Cinema. Che ne fruivano e potevano essere ogni giorno informati.
E infine mi faceva curriculum. Adesso che il sito chiuderà, l’intero archivio di notizie e post, in un nanosecondo scomparirà, come se non fosse mai esistito.
Sì, ho salvato tutto in un pregevole doc Word, ma non potrò mai attestare questo mio lavoro in termine visivo-pratici.
Articolo 13: il super filtro preventivo del cazzo
Se venisse approvata la nuova direttiva le piattaforme online sarebbero legalmente obbligate ad applicare un controllo preventivo su tutto il materiale pubblicato dagli utenti, in modo da bloccare tutti i contenuti coperti da diritto d’autore. Si tratta di un sistema molto simile al Content ID di YouTube, un algoritmo che consulta un enorme database contenente tutte le tracce audio e video protette da Copyright e blocca in modo preventivo il loro utilizzo senza autorizzazione.
YouTube e Google, ma anche Facebook e altre compagnie simili, possono permettersi i costi di una tale infrastruttura ma le piccole imprese ne uscirebbero estremante svantaggiate e, a seguito di un’inadempienza, potrebbero essere divorate dalle cause legali e dalle sanzioni che ogni stato dovrebbe applicare per ciascuna violazione della direttiva.
Tale sistema di filtri preventivi non è del tutto irrealizzabile ma va ad azzoppare qualsiasi piattaforma online che non abbia le risorse per implementarli, andando quindi a trasformare Internet in un mercato monopolizzato dai grandi player del mercato che hanno le potenzialità per ottemperare alle direttiva. Inoltre tale controllo andrebbe a violare i principi di libera circolazione delle informazioni o della satira, applicando una forma di censura anche ai semplici fotomontaggi a sfondo umoristico e meme.
Wikipedia e i grandi, aziendali siti d’informazioni non saranno scalfiti da questa legge ma i piccoli “imprenditori”, le persone normali, che si erano magnificamente illuse di diffondere cultura con passione sincera, hanno preso una tremenda botta alla testa.
D’ora in poi, bisognerà stare attentissimi a inserire immagini, anche di film, che non siano coperte da Copyright e a fare le giuste citazioni, senza estrapolare più del dovuto.
Al solito, noi ne paghiamo le conseguenze, per colpa di quegl’imbecilli, creatori di fake news, che hanno indotto il Parlamento Europeo a questa radicale decisione tremenda.
Comunque, io sono sempre attentissimo nei miei libri, come il mio ultimo su Carpenter a non incappare nel fottuto Copyright. Infatti, la copertina, dietro miei precisi suggerimenti, mi è stata realizzata da una grafica. Se avessi utilizzato i fotogrammi dei film esposti, mi sarebbe giunta un’immensa sanzione penale e avrei dovuto ripubblicare il libro, rifacendo la copertina.
Insomma, non siamo figli di Berlusconi.
Ah sì, tu sei un giovane regista. E nel tuo film vuoi inserire una canzone di Eric Clapton? Sì, allora il tuo film lo vedranno solo i tuoi parenti e i tuoi amici più stretti perché, se non hai pagato un fottio di dollaroni a Clapton, la canzone te la ficchi in culo.
E, se vuoi proprio inserire una canzone nel tuo film, devi affidarti al cantante-barbone di strada ché, se gli dai tre Euro, forse ti concederà l’utilizzo del suo “hit” meraviglioso. Col mandolino e la sua voce roca identica, ah ah, a quella di Tom Waits!
In realtà, il Copyright è sempre esistito. E l’esempio delle mie copertine e di Clapton è stata un’iperbole.
Ma con quest’altra legge sarà ancora peggio.
Morale dell’inculata: se non sei nessuno, la scalata sarà durissima. Irta e pericolosa.
Se invece sei figlio di Agnelli, non avrai bisogno di andare da uno psicologo.
Eh sì. Sei figlio di Agnelli? Sai quante “agnelline” che ti fanno ridere da mattina a sera.
Christopher Nolan è un genio? No, non lo è. E, anche se lo fosse, ha anche i soldi per esserlo.
Potremmo tutti godercela, questa vita. Ma la piccineria di molta gente, le regole assurde non ce lo permettono. Ma noi combattiamo.
di Stefano Falotico
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