Archive for July, 2018

Caro Modric, capita a tutti di sbagliare un rigore, nazisti, non siate rigorosi, nasce sempre uno che non puoi soffocare


02 Jul

36486263_10211592834599311_1297307267032416256_n Stallone Fuga per la vittoria

 

Ora, partiamo col dire che si scrive sé stesso con l’accento. In quasi tutti i libri troverete l’uso comune se stesso. Ma è sbagliato. Potete controllare.

Io son sempre stato esigente, ed è stato questo a fregarmi spesso nella vita.

Quindi, ragazzi, quando compirete, dico compirete un tema scolastico e la vostra insegnante di Italiano vi segnerà come errore sé stesso, ditele che la Laurea se l’è presa con la raccolta punti.

No, non potete compire con me, volevo dire competere. Io sono un perfezionista e quanto mi dà fastidio che su quel sito di Cinema compaiano ancora dei refusi sul mio post di Van Damme, perché vanno corretti subito e spero che il mio “capo” ritorni presto dalle vacanze e aggiusti questi spazi vacanti…

Eh sì, io odio sbagliare, soprattutto quando mi accorgo che non avevo nessuna pecca, ma furono gli altri a peccare su di me. Sì, peccarono, non furono affatto impeccabili e di me travisarono tutto.

Comunque, stamattina alle ore esatte otto e ventisette, ecco che svolto dalla mia solita vita, no via, e adocchio una ragazza sui trenta, mulatta, di cosce esagerate, tonica, con dei pantaloncini da starci attenti, nonostante il “semaforo rosso” degli ormoni estivi…

Non l’avevo mai vista prima. Da dove è spuntata ’sta gnocca micidiale? Ora, dovrò lavorarci e studiare l’approccio migliore. Innanzitutto, le dirò che vorrei donarle un’abbronzatura ancora più nera, rovente, probabilmente andando incontro a una figura di merda bruciante.

Come quella rimediata ieri dalla Spagna. Sì, eliminati dai padroni di casa russi.

– Caro capitano Iniesta, vada a mangiarsi una Fiesta, su.

– Ma che fiesta vuole che mangi? Mi prende per il culo? È l’ultimo mondiale che posso giocare. Fra quattro anni sarò in pantofole.

– Sì, però le merendine omonime ci saranno sempre. È dagli anni sessanta che vanno forte. E oggi Ferrero, il figlio, è l’uomo più ricco d’Italia, lo sa?

– Che c’entrano le merendine?

– Le Fiesta, capisc’, che non sono le Ford. Come dice Wikipedia, pan di spagna leggermente imbevuto di liquore curaçao.

– Ripeto, mi prende per il culo?

– No, per i fornelli. Volevo dire fondelli. E il cioccolato “dolce” è pure fondente.

– Io la denuncio!

– Sì, beccati questo panzerotto in pancia. Comunque vi siete evitati Luka Modrić.

– Cioè?

– Se vincevate, avreste incontrato la Croazia ai quarti.

– E quindi?

– Mah, secondo me è meglio andarci piano con un croato. Anche se sbaglia un rigore. I croati so’ forti. Pensi che invece qui da noi abbiamo le donnette che preparano la carbonara e la grande festa di Luca Carboni. Ho detto tutto…

– Chi è Carboni?

– Un bolognese autoreferenziale. Dopo essersi drogato per tutta l’adolescenza, cantava… Luca si buca ancora. Quindi, ha fatto i soldi grazie alle sceme drogate che l’ascoltavano e ha urlato che aveva il fisico bestiale. Ma cosa te lo dico a fare? E noi, coglioni, che ce ne andiamo al mare…

Tutti vogliono la bomba nucleare… io no, non sono Kim Jong-un… sono più un tipo da Jung. Sì, sono un sognatore. Ho sempre sognato un mondo migliore, ma la gente si fa le foto su Instagram e intanto i bambini muoiono di fame.

Comunque, io tifavo per la Danimarca. Quella faccia di cazzo di Davor Šuker, in tribuna, non è che sia simpaticissimo. Mi dà l’idea di essere un suca-minchia.

Molto meglio la famiglia Schmeichel. È stato commovente vedere il grande Peter che tifava sfrenatamente per il figlioletto Kasper.

Ora, ci sono vari Casper nella vita. Il “fantasmino” come me, e anche Van Dien, quello di Starship Troopers, miei edonisti.

Io preferisco, comunque, essere Stallone di Fuga per la vittoria. I nazisti hanno fischiato contro di me un rigore che non c’era. No, secondo me il fallo non c’era. Ma hanno fischiato “punizione”. Un abuso, più che un falso arbitro, un arbitrio.

Ma io ho parato ogni porcata. Sono un fanatico della Marsigliese!

 

Mi spiace. Cari bambini da Villaggio dei dannati, avete trovato un dannato e basta.

Insomma, la mia vita è stata una “rovesciata” alla Pelé che dà lezione ai “maestrini” come Caine. Con tanto di lavagna…

Quando gioco io non ci sono regole. Prendo la palla, anche le vostre palle, e zigzago per il campo.

It’s easy.

 

Applauso, e che sia scrosciante.

 

 

 

di Stefano Falotico

 

Fra i due litiganti, Messi e Ronaldo, il terzo gode: Edinson Cavani, ma io sono il più grande “marcatore”


01 Jul

CavaniRourke Francesco

Ecco, avete visto il goal di Cavani, ieri sera? Visto come ha arcuato il bacino, come il suo atletismo mobile si è flesso, miei fessi?

Sì, voi camminate sempre ingobbiti, incurvati, mentre Edinson ha disegnato una parabola imprendibile grazie a un tiro figlio del suo fisico slanciato. Che toro! In controtempo, di “controbalzo”. Controbalzo non esiste in italiano ma si usa, nel gergo calcistico, per definire un tocco delizioso eseguito con classe, che ha fregato il portiere che, semmai, si aspettava la palla nell’altro angolo ma, disorientato dalla sveltezza della prodezza imprevedibile, è stato colto di sorpresa e a niente è servito il suo tuffo. In poche parole, è stato fottuto e irriso. I tuffi invece di Tania Cagnotto non servono parimenti a nulla, ma almeno quando la vedi ti viene duro.

Sì, Ronaldo è un tuffatore. Quando è in area, finge spesso di aver subito fallo e si butta a terra. Un simulatore inaudito. All’epoca in cui giocavo a Calcio, un mio compagno, in questa “farsa” era un fenomeno. Nessuno lo toccava ma infilava la gamba in mezzo a quelle degli avversari, facendo finta di essere sgambettato. E puntualmente l’arbitro abboccava. Dal vivo sembrava l’avessero falciato e, a quei livelli, non c’erano moviole in campo né VAR del cazzo.

Ma che volete varare? Io varo la mia personalità a piacimento, poiché uomo che di cervello fine sa spaziare di qua e di à, oggi a centrocampo, domani sulla difensiva, poi prendendo in contropiede chi s’era fatto una cattiva idea del sottoscritto, e infilandogli le palle in quel posto. Io non attacco nessuno, quindi non attaccatemi. Altrimenti, vi attaccherò al muro. Ah ah.

Sì, io vario. E i miei umori sono variabili. A proposito, che fine ha fatto il commentatore sportivo Enrico Varriale?

Fatto sta che Lionel Messi l’ha pigliato in culo, con buona pace di Maradona in tribuna che, distrutto dal dolore, ha intonato una canzone napoletana nostalgica, in memoria dell’idolo partenopeo che fu.

Poi venne la droga, crebbe la panza e Spagna o Francia, cara Argentina, non si magna ma avete trovato sulla vostra strada un Mbappé che v’ha sbattuto al tappet’!

Sulla Torre Eiffel, festeggiano i loro champions con dello champagne ma Deschamps non può usare un migliore shampoo?

Non sa neanche tingersi i capelli!

Ah, deve usare un colorante più corvino. Così sembra solo un albino!

 

Oggi c’è Spagna-Russia.

Le spagnole sono buone, le russe anche.

Perché essere Francesco di Liliana Cavani quando posso darlo tutto l’anno in tutti gli ani, miei nani?

E ricordate: io sono un santo ma soprattutto un sano. Parlo agli uccelli perché da tempo non li usate. Guardate quante passere libere…

 

di Stefano Falotico

Attori bolliti: Jean-Claude Van Damme, un’espressività rozza ma decisamente simpatica


01 Jul

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Continua il nostro gioco, spero divertente, un po’ sardonicamente irriverente e pungente su quegli attori che, inevitabilmente, invecchiando hanno perso l’allure e lo smalto dei tempi d’oro.

Ora, possiamo innanzitutto considerare Van Damme un attore, visto che, a parte qualche eccezione, ha lavorato quasi esclusivamente in filmacci indignitosi? Sì, lo è a tutti gli effetti, che piaccia o meno, e devo ammettere che, se si superano i pregiudizi iniziali, Van Damme non è affatto un attore da buttare, possiede un’espressività rozza ma decisamente simpatica, cazzuta, naturalissima da bulletto dal cuore d’oro, da tamarro col suo perché, e quindi non è per niente disprezzabile.

Che poi abbia lavorato, come detto, spesso in film di cassetta usa e getta, è un altro discorso. E comunque non sono pochi i registi di genere validissimi, come Hark Tsui, che ha incrociato con esiti inaspettatamente efficaci.

Il suo vero nome all’anagrafe è Jean-Claude Camille François Van Varenberg, ed è nato il 18 Ottobre del 1960 a Berchem-Sainte-Agathe, cittadina di appena ventimila abitanti della Regione di Bruxelles-Capitale, un belga muscolosissimo, campione di arti marziali che, infatti, si fa subito soprannominare Muscles from Bruxelles. Come i suoi fan ben sanno.

La leggenda narra che si era pensato a lui per il ruolo della creatura aliena in Predator di John McTiernan con Arnold Schwarzenegger, e alcuni sostengono che, sebbene non accreditato, nello scontro del combattimento finale tra l’alieno e Schwarzenegger, sia stato proprio lui, come stuntman, a interpretare il mostro.

Non sapremo mai forse la verità, ma è un aneddoto interessante.

Fatto sta che Van Damme inizia a sfondare nei film di “kickboxing”, ove la sua rilucente massa muscolare ha un ruolo predominante.

Ed ecco che agguanta il successo fra i giovanissimi, esaltati dal suo atletismo mastodontico e dalle sue movenze ginnastiche spettacolari.

Diventa un idolo incontrastato, la versione occidentale e più culturista di Bruce Lee.

E con una manciata di titoli fa breccia appunto presso il pubblico giovanile che, davanti alle sue imprese da lottatore indomito, si carica…

Senza esclusione di colpi, Kickboxer, Lionheart, Double Impact, I nuovi eroi e Van Damme diviene immediatamente un must.

Al che comincia a lavorare anche con registi di più alta scuola, maestri come con John Woo per Senza tregua, od ottimi mestieranti come Peter Hyams per Timecop e A rischio della vita, il già citato Hark Tsui per Double Team e Hong Kong colpo su colpo, e Ringo Lam per Maximum Risk e il bellissimo The Replicant.

Nel 2008 inoltre interpreta efficacissimamente un film molto amato perfino dalla Critica, JCVD – Nessuna giustizia di Mabrouk El Mechri.

Nel 2016-2017 è protagonista della serie Jean-Claude Van Johnson, ma si rivela un mezzo flop.

Nelle scorse ore, è stato diffuso il primo trailer di Lukas di un regista forse non eccelso ma specialista di crime movie a base di scazzottate e inseguimenti, Julien Leclercq.

A cinquantasette anni, Van Damme, nonostante le rughe evidenti, appare comunque ancora molto in forma per essere uno che si avvicina alla sessantina.attori-bolliti-jean-claude-van-damme-05- attori-bolliti-jean-claude-van-damme-02- attori-bolliti-jean-claude-van-damme-01-

 

di Stefano Falotico

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