Sì, son in trepidante attesa che Robert De Niro venga ufficializzato come Murray Franklin nel Joker con Phoenix. Molti siti di Cinema danno la sua partecipazione per certa, ma se non “tocco” attraverso Deadline o Variety, sul fatto che davvero presterà il suo carisma a un cinecomic, non posso esserne convinto.
Dopo il Nicholson di Batman e l’Al Pacino di Dick Tracy, eccezion fatta per Dustin Hoffman sempre del film di Beatty, che spiccicava due parole in croce, sarebbe il terzo “mostro sacro” degli anni settanta ad avere un ruolo secondario di spicco in un “fumetto”. Ah no, dico cazzate, c’è anche il grande Lex Luthor/Gene Hackman dei vari Superman con Reeve. Sbaglio? Ce ne sono altri? Ma chi se ne frega. Dammi quella sigaretta che accarezzerò il suo tabacco così come un brasiliano palpa la sua bella al calar della sera.
Sì, il Joker con Phoenix, a prescindere da ragioni deniriane, mi affascina, mi attizza, come si suol dire.
Perché, almeno sulla carta, mi pare un’operazione affascinante, diversa dalla consuetudine, ch’è invero abbastanza scassa-palle come tutto questo ambaradan fatto di Avengers, Godzilla pieni di CGI, e uomini McAvoy che soffrono di cinquemila disturbi della personalità e, dopo tante delusioni, s’imbestialiscono, correndo nei prati zampettando come fossero Bambi posseduti da corpi ebefrenici da scimpanzé.
Poi, questo Willis appare davvero stanco, floscio, con la barbetta da barbone, e Samuel sembra invece un barboncino colorato di “carboncino”.
Per non parlare di quest’altro obbrobrio, Momoa. Un grosso pezzo d’uomo che sembra un orco della fiabe nere però con l’espressione del mammalucco e il carisma di un citrullo.
Sì, Aquaman è un film formato al 90% per cento da effetti speciali che oramai non stupiscono nemmeno zio Nino, uno cresciuto “ingenuamente” coi programmi della RAI con le musiche del “maestro” Pregadio, che però, quando trombava la moglie Carmela, voleva che fosse, sì, tutta bagnata, ma anche soda, di culo tosto come il bicipite del Momoa. E beveva acqua Ferrarelle, ché stimola la diuresi verso certe stronzate. James Wan, sì, vaffanculo. Hai toppato. Va’ a cagar’!
Un film formato perlopiù da computer graphic e per il restante 10 per cento dalle sciacquette della Kidman e della Heard. Due bionde talmente algide che nemmeno l’uccello del Momoa, vero bestione, sarebbe stimolato… dinanzi a tanta freddezza. A voi piace la Heard? Mah, a me sembra una che la tocchi e si spacca in mille pezzi come Glass.
Peraltro, a me dà l’impressione che il Momoa abbia il classico ciddone. Il ciddone cos’è? È “qualcosa” di davvero pazzesco. Termine dialettale per definire il membro maschile di proporzioni ciclopiche. Roba che neanche Thanos può permettersi. Anche se Diane Lane continua a stare con Josh Brolin, che secondo me è un cane, ma ragioni “profonde” ci saranno… Roba davvero “eros” che offre alle donne pulsioni poco thanatos.
Sì, l’altra sera c’è stato un incidente in via Prati di Caprara, a Bologna, vicino all’ospedale Maggiore.
L’uomo nella macchina incidentata è morto sul colpo. Presto è accorsa l’ambulanza, per forza, l’ospedale appunto distanziava solo un centinaio di metri.
Al che, gli infermieri hanno confabulato…
– Secondo te, di cosa è crepato questo qui?
– D’infarto. Ovvio. Gli è preso un coccolone, la macchina ha sbandato ma per fortuna non ha investito nessun passante. Le altre macchine son rimaste illese.
E ha preso su la parola uno originario di Andria.
– Ecco, vedete quel cartellone con quelle tre figone della Calzedonia?
– Sì. Che c’entra?
– Quest’uomo, adesso “appuriamo”, deve avere un ciddone, e dinanzi a queste patonze incredibili dev’essergli partito l’embolo.
– Pensi che sia questa la causa del decesso?
– Sì, è stata colpa del ciddone. Del “king of the monsters”.
Tornando invece sul McAvoy e sul Momoa.
Secondo voi sono sexy due troioni del genere?
Questo è sexy. Un uomo che, col caldo afoso di Bologna, indossa un giubbotto invernale.
Sì, ci sta. Fa parte del “supereroe”.
di Stefano Falotico
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