Avete permesso che vincessero gli ignoranti, i caciaroni, le pornoattrici, le modelle analfabete, sì, lo avete permesso

02 Jul

Fuga da New York

Sì, lo avete permesso perché a voi il mondo piace così. Perché, dopo una giornata stressante, in cui siete stati sgridati dal capufficio, in cui avete represso voi stessi, singhiozzando lacrime in fegati disfatti, dopo ore in cui vi siete scervellati, vi siete sbudellati, adesso volete rilassarvi davanti al PC a vedere il culo di quella lì. E non starò a dire chi perché il suo nome vi ossessiona da quando l’avete adocchiata, e non si scolla dalla vostra mente. È la vostra fantasia proibita inconfessabile che giace nei reparti meandrici delle vostre frustrazioni e voglie insoddisfatte. Ma ce l’avete a portata di mano, vi siete comprati tutti i suoi dvd, in una propagazione extra-corporale di ogni sogno impudico che a nessuno confidate. Quella vi fa star male ma non potete smettere, appena avete un attimo di tempo, di ammirarla, bramarla, sudarvi sopra, “eiacularla”, strabuzzarvene, intontendovi scannerizzarla.

Come si chiama? Lo sapete meglio di me, ché la conosco meglio di voi o, perlomeno, non nascondo che attizza anche me.

Sì, ha quarant’anni e non vedete l’ora che, anziché andare con voi, filmi una nuova scena con uno che ha vent’anni ma ne dimostra quindici, per un pervertimento che ha dello sbigottente. Sì, più cesso è il suo amante, più ha la faccia da stronzo, e più vi eccitate perché è clamoroso che una merda del genere, un lucky bastard, si fotta una del genere.

Poi, finito l’ambaradan, il trambusto scimunito, terminata la vostra scimmiesca masturbazione esagitata, rude e iraconda, burrascosa e perturbante, tanto che avevate spento anche il cellulare e staccato il citofono affinché nessuno vi disturbasse nell’atto segretissimo, siete di nuovo precipitati nella melanconia e allora vi rivedete l’ultimo film di Sorrentino, con le sue pause, le sue dogmatiche frasi interlocutorie, i suoi silenzi che fanno poesia, le palme romane, le cascate e una melodia svenevole che allieta la vostra sopraggiunta pacatezza. Il vostro disincanto, la vostra delusione a tutto.

Perché il vostro miglior amico non crede più in voi, vi disdegna, vi odia e voi parimenti lo odiate, scaricando sulla tastiera “pillole di saggezza” ciniche per altre teste di cazzo come voi, che plaudono in memoria delle amarezze condivise con tanto di sorrisino “benevolente”, cuoricini e faccette.

Sì, un gioco a freccette al malcapitato di turno, in un accanimento bestiale smodato, perché il nazismo non è mai stato sconfitto. La psichiatria, quando mal applicata, grossolanamente eseguita sui pazienti innocui e deboli, genera mostruosità e aberrazioni indicibili. Ecco che allora si sede il ragazzo troppo vivo perché la sua vividezza non è ben accetta da un mondo “adulto” impigrito, ingrigito, che ama le spaghettate e una partita dei Mondiali stravaccato sul divano.

La poesia e l’immaginazione hanno perso, son state eliminate… perché che val la pena passare le giornate a leggere di filosofia se poi si esce di casa e il primo “guappo” ti piglia per coglione e platealmente si fa delle “sane”, “santissime” risate, sbertucciando il vostro pudore, la vostra timidezza, la vostra sacrosanta diversità.

Tutto è improntato all’estetica pornografica. Nessuno crede al Cinema perché non dà da mangiare, la pagnotta bisogna guadagnarsela mica con la fronte, col sudore dello svendersi al miglior offerente, per una vita da fetenti e ipocriti, e poi quando scende la sera… un bel paio di mignotte e vedi tu come la vita va al “galoppo”. Una scopata, una trombatona, una scoreggina e poi ancor la routine in cui ci si toglie il cappello davanti al commendatore, gran troione ma quello ha i baiocchi e se ben gli leccherai il culo ti offrirà gratis un’altra zoccolotta. Zoccolotta!

Sì, avete permesso questo mondo schifoso, perché a voi piace che sia così, perché non amate essere sfiorati dal dubbio, perché chi pensa troppo è “pericoloso”.

E quindi è sbagliato, quindi è da emarginare, da riempire di offese, da rimproverare e reprimende falsissime strozzare.

Perché a voi quella puttana piace tantissimo.

Ma, guarda caso, se qualcuno facilmente… non si adatta al porcile, è lui l’animale da soma. Somaro! Sodomizzato!

Lavoro, lavoro, comprare, non pensare, ficcare, sbattere, cantare, ridere, godere, godere, godere!

Cazzo! Godere, idioti!

Sì, lo avete permesso.

E io, se la sala è affollata, entro senza chiedere permesso.

Perché sì. Sì.

 

– Ma toglimi una curiosità. Quella puttana tu te la faresti?

– Sì, ma almeno io lo dico senza “peli sulla lingua”, come si suol dire. E se ti credi una persona migliore di me perché tu non lo dici, è perché sei un maiale, un bugiardo, una schifezza.

E meriti di far finta di credere al tuo Dio del cazzo. E poi ammazzare chi è sincero.

 

Ne ho visti tanti, sapete? Gente che idolatra Terrence Malick e poi ha la casa tappezzata di colei che sapete benissimo. Forse è Satana, forse è un angelo, forse è solo tutto finito.

 

di Stefano Falotico

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