Memore del grande Paolo Villaggio e della sua cagata pazzesca sparata contro La corazzata Potëmkin, film che “tragicamente” diventa per la regia di Einstein, perché i produttori della pellicola non poterono utilizzare le scene originali, come riporta infatti giustamente Wikipedia, ci sono momenti in cui vorrei affermare che il capolavoro (uno dei tanti) di Kubrick è davvero una defecazione impensabile.
Sì, ieri ho battuto ogni record e sarà contento il mio cardiologo. Sono arrivato a fumare quattro pacchetti di sigarette al giorno, un primato da vero primate. Sì, nei momenti di acutissima, inguaribile depressione, il tabacco mi serve ad alleviare lo stress immane e una sigaretta tira l’altra. Salvo crisi respiratorie e una tosse da vecchio con tanto di catarro.
Al che, soffocato nei polmoni, mi son svegliato in piena notte. E, per rifarmi la bocca e rinfrescare la gola, vista anche l’arsura dell’afa insopportabile, ove non c’è condizionatore che tenga, ho aperto il freezer e ho trovato una bella, intonsa vaschetta di gelato al limone. Morbido, di cucchiaiata in leccate dolci, questo sorbetto ha assorbito il mio malumore. Tanto che interamente la vaschetta mi son pappato. Quindi, ho acceso un’altra sigaretta e, al fiorir della Luna là fuori, ho aspirato altra malinconia, mentre una zanzara, infiltratasi in cucina a tradimento, si poggiò sul mio braccio sudato, succhiando come una pornoattrice ogni mia sanguigna rabbia trattenuta.
E, stamattina, al risveglio ho evacuato una cagata storica. Il gelato al limone, digerito scioltamente dal mio metabolismo notturno, è fuoriuscito di gran meteorismo. Poi, terminata che ebbi la deiezione, riflettei su come ottenere una sana erezione. E mi collegai su Instagram, in caccia di modelle discinte, disinibite, per rifarmi gli occhi e solleticare la parte maschia di me oramai steso come i panni di una comare napoletana.
Ma pensai invece bene di concludere il mio libro su Carpenter. Mi mancano ancora due film da vedere.
Dark Star, praticamente introvabile anche in streaming, di cui esiste un’inguardabile versione in Blu-ray da vu cumprà e, a proposito di tubetti cilindrici di carta sottilissima riempiti di tabacco trinciato, definizione della Treccani della sigaretta, sono andato nel net a cercare Cigarette Burns.
Ah, tornando alla Treccani, il termine trinciato è bellissimo. Soprattutto per uno come me, che ha sempre vissuto in trincea quando invece poteva “bruciarsi” tutte le più roventi nere, da vero Nerone, della Nuova Guinea.
Invece io, sempre indeciso, ho adesso una vita recisa ma è pur sempre meglio delle povere esistenze di quegli sfigati che vanno matti per Loredana Lecciso.
No, ancora il fumo non m’ha ucciso.
E, funestato da donne vogliose che mi cercano col lanternino, le mie voglie inespresse eppur costipate e limonate bestiali, oggi io dico che 2001 fa veramente schifo!
Un film troppo ambizioso. Troppo sganciato dalla realtà che invero è molto più clockwork orange di quello che potevate immaginare.
Sì, siamo invasi da uomini che se ne sbattono, anzi, sbatacchiano, uomini come il mitico Andrea Roncato/Loris Batacchi, e uomini come me a metà strada tra un Fantozzi oggi, una scimmia domani e tua sorella nell’ano.
Sì, ha rotto il cazzo. Andasse a fanculo.
di Stefano Falotico
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