Ah, guarda che verga, sì, quell’uomo si chiama Vargas e sa come dar gas alla sua donna. Egli accelera, spinge di brutto, poi si fuma una sigaretta e la vita va che è una bellezza. Oggi una e domani un’altra.
– Deve essere un uomo che sa farci.
– Sì, è un gangster. Le donne vanno matte per gli stronzi.
Amico mio, se non sai che significa stronzo, riascolta sul Tubo il video di Gigi Proietti.
Di mio, gigioneggio come Al Pacino di Scent of a Woman.
Moglie profumata sempre desiderata!
– Vuoi sapere la verità?
– Su avanti, sentiamo l’oracolo.
– Era uno stronzo anche prima.
– Huu-hah!
– E adesso è diventato uno stronzo cieco.
– Huu-hah!
– Hey, Dio è spiritoso!
– Dio infatti ha il senso dell’umorismo.
– E magari ritiene che certe persone non meritino di vedere.
Stronzo: Fig. Frequente come ingiuria rivolta a persona inetta o stupida oppure infida, malvagia e spregevole.
Fig non sta per figurato, figurati, sta per voglia di figa. Sì, lo stronzo comune, arrivato a una certa età, pensa solo ai cazzi suoi. Gli amici allora diventano marionette da comandare a piacimento, da trattare come stronzetti, da poveri mentecatti e merdacce, getta alle ortiche tutto il loro patrimonio esistenziale perché una bella mattina gli ha tirato il culo di far lo stronzo, appunto, e l’unico, spronante motore suo alla vita è la figa. E svolge un lavoro “encomiabile”, figo appunto, per coprirsi dietro un’apparenza “raffinata” e ruffiana.
Lo stronzo è la classica persona che se uno è nella merda, è capace di affibbiargli appellativi orribili come invertebrato, babbeo, tonto, inetto, debole, cagasotto, coglione, testa di cazzo.
Ma poi, a ben vedere, se andiamo a esaminare la sua vita, è alquanto miserabile, egoista, tesa unicamente al soddisfacimento dei propri piaceri. Disprezza chiunque lo contraddica, non accetta altre visioni del mondo e dice che sono gli altri che non capiscono, è insomma un genio, ma del suo genio non abbiamo alcuna prova tangibile. Se non la faccia di culo che ostenta da mattina a sera, vantandosi di aver letto libri e aver visto film che altri non hanno letto e visto, per darsi un tono, per farsi rispettare nel suo ambiente, per tirarsela in maniera strafottente, che lui direbbe invece piacente.
E per tutta la vita si diverte a rinfacciare presunte vigliaccherie agli altri, ostinatamente si rifugia nel solipsismo più becero appena trova uno che non sta al suo gioco, lo ricatta, e se sa che quella persona non è nelle condizioni psico-emotive, forse perfino economiche, per autodeterminarsi, lo umilia a tambur battente, dall’alto di una prosopopea e di una cattedratica presunzione astratta, farlocca, ma le persone non sono tutte allocche come le oche che domina e a cui impartisce fottute lezioni, le persone non sono affatto cieche e probabilmente hanno più palle di lui. Che si copre sempre dietro i paraventi, che scappa appena se la vede brutta, lancia metaforicamente i sassi contro i vetri, e poi s’incazza se ha fatto incazzare le persone.
E ne inventa di ogni. Mentendo con un’ipocrisia che ha dell’abominevole.
Insomma, il ritratto dell’italiano medio che si crede giusto e sano.
Peccato che talvolta, per strane circostanze della vita, incroci uno più stronzo di lui.
Non la do mai vinta agli imbecilli e ai maiali.
Fa parte di me.
E dire che potrei stare a godermela come un matto…
Ma come si fa a tollerare gli stronzi? Hanno davanti a sé uno dal cervello di 100 milioni di dollari e invece sono preoccupati soltanto se la persona che abita in quel cervello non è uno stronzo come loro.
E via di offese e falsità!
E sono totalmente ciechi. Una cecità ottusa, belligerante, che non si smuove dalle sue tragiche posizioni neanche se uno dona la vista ai tonti.
Certa gente, secondo me, andrebbe sbattuta in manicomio.
di Stefano Falotico
Tags: Al Pacino, Scent of a Woman