Sì, bando alle ciance. Su di me si raccontano un sacco di leggende, perfino che fui allevato dai lupi nelle steppe russe. L’unica cosa vera è che qualche volta russo. Sì, me ne son accorto quando, una notte, dopo aver subito una paranormal activity, mi smembrai dal mio corpo e cominciai a fluttuare per la casa. E osservai dall’alto, appoggiato al lampadario, il mio corpo dormiente che ronfava, forse sognando Jennifer Connelly di Tutto può accadere. Sono molti i film di quel periodo in cui Jennifer era l’incarnazione, appunto sognante, di ogni uomo dai tredici anni in su. Anche se mi ricordo che, quando uscì questo film, avrò avuto 12 anni. Sì, non avevo ancora compiuto tredici anni. Sono del ’79 e questo è uscito nel 1991, ma prima di Settembre, mese del mio compleanno. E ricordo che mia madre, il giorno dopo, dovette cucirmi i pantaloni perché alla vista di Jennifer spaccai completamente la cerniera.
Sono cose da maschietti, belli miei, cose che voi donne detestate, lo so, ma non potete farci molto. Siamo nati con qualcosa in mezzo alle gambe e questo qualcosa, vi garantisco, che ci fa penare molto. Dobbiamo castigarci spesso e malvolentieri per comune senso del pudore. E ciò lo trovo impudico. Rinnegare la beltà fiorente di qualcosa di magnificamente, spontaneamente ascendente…
Comunque sia, sì, io sono così. Un uomo che fuma tre pacchetti di sigarette al giorno senz’accusare la minima intossicazione, perché sono esente, oserei dire, da ogni effetto collaterale. Per anni assunsi anche potenti psicofarmaci, perché mi “tirava troppo il culo”, ma mi tira or più di prima, e indubbiamente, questo mi par palese e non v’è invidia che tenga, son anche più bello.
Un uomo che, al calar della sera, lascia che il gelatino al limone coli in bocca come la lingua di Jennifer e le mie palle, no, papille se ne stropiccino, un po’ rude e un po’ dolce, è quello che ci vuole per il pancino quando la nottata va in bianco e hai il dolore al basso ventre che ti spinge… a esser uomo erigente.
Fidatevi, è così.
Come ho scritto su Facebook, la gente la dovrebbe finire di vedere Westworld 2, ché poi dà di stomaco, e la dovrebbe smettere di andare al cinema anche quando programmano film di merda, giusto per passarsi la serata. Ma che senso ha andare a vedere un film di merda per buttare 8 Euro? Ci sono tanti capolavori del passato che ancora mi mancano, e poi devo rivedere Innocenza infranta. Anche in questo film Jennifer fa la sua porca figura. Sì, se gli uomini iperdotati devono castigarsi, Jennifer, prima che diventasse anoressica, con un paio di tette fenomenali di quel tipo, come faceva ad andare in giro? Non si vergognava? Ah ah.
Se vi dico che è così è così.
Comunque, Tutto può accadere da noi non credo sia mai uscito al cinema.
Di me invece raccontarono un sacco di stronzate. Che dai 15 anni ai 20 non uscivo mai di casa. Sì, e come facevo a essere il capitano della squadra di Calcio e ad avere la patente? Su queste e altre puttanate che gli idioti raccontarono sul mio conto, ci sarebbe da spararsi una sega.
– Ah, quel ragazzo non legava molto con quelli della sua età. Era un po’ chiuso.
– Poteva essere anche un genio, come volevasi dimostrare, no? Che se ne faceva uno così di gente che giocava agli sparatutto e andava con la prima bagascia zotica?
– Ah sì? E tu lo sapevi a che età è morto Napoleone?
– No, andrò a controllare. A cinquantun anni. E se moriva invece a settantacinque che cazzo sarebbe cambiato? Ecco, che cazzo sarebbe cambiato?
Tu cosa vuoi fare nella vita? Il chirurgo? Ah sì? E se dimenticassi i ferri nella pancia di quel poveretto e poi i familiari ti denunciassero?
Tu vuoi fare il giornalista? E se andassi in Siria e ti bombardassero? Ah, vuoi fare il cronista sportivo. Sì, a celebrare le imprese di miliardari che campano su chi li osanna e non ha i soldi neanche per comprarsi una racchetta. Straordinario…
Tu vuoi fare l’avvocato? E se ti troverai a difendere uno stupratore assassino e lo farai solo per guadagnarci dei soldi, il mattino dopo come ti sveglieresti?
È una visione cinica, no, è una visione che sa… più sana di così si muore.
di Stefano Falotico