Archive for April, 2018

Nella casa del Genius, nuovo video “topografico”, cari topi


15 Apr

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Sì, vi mostro la mia casa ancora nel suo nitido splendore come le cosce di Sharon Stone all’apogeo, molti anni fa, della sua indubbia seduzione.

So, fratelli, che siete funestati da vite anguste e sempre da inezie angustiate. E qualche volta mangiate le aragoste, sperando di riprendervi nelle vacanze di Agosto. Eppur Ludovico Ariosto sapeva già che eravate sin dalla nascita arrosto. Ed è per questo che scrisse l’Orlando furioso. Che non è il famoso film con Tilda Swinton, anche se a dire il vero avete sempre sognato di cambiare sesso perché, se siete maschietti, nessuno ve la dà e quindi volete diventare donne per non soffrire più pene… dell’inferno, se siete donne, invece volete essere uomini perché, nonostante abbiate le “palle”, non riuscite a fare le presidentesse degli Stati Uniti. Sì, lo sa Hillary Clinton che, sebbene abbia sposato un maschilista che pubblicamente espose le sue “vergogne”, è stata fottuta da Trump. Perché Donald è uomo che sa come “bombardarle”…

Sì, per anni la gente mi ha angariato, stressato, schiacciato, compresso, angosciato, in una parola mi rompeva sempre il cazzo, ricattandomi perché ero un uomo libero e, si sa, in un Paese moralista come il nostro, se non ti fai il culo come tutti i coglioni, lo fanno a te, e invidiosamente ti avviliscono, deprimono, ti frenano nei tuoi slanci, ti mortificano, ed essendo persone limitate, probabilmente solo bigotte, voglion farti credere di essere tu, quindi io in tal caso specifico, il limitato.

E piovono le peggiori accuse.

Sì, essendo “malato” di libertà, essendo uomo di larghe vedute, nella mia vita mi son beccato le peggiori patenti: maniaco depresso, “schizofrenico”, Amleto affetto da sindrome della teoria del complotto, cospiratore russo, edonista reaganiano, fancazzista ignorante, citrullo, nevrotico, impotente, guardone, pirlone, cagasotto e anche piscialetto.

Sì, col tempo tutte le verità sono venute a galla. E ogni meschinità e bugia, figlia di una genia, questa sì, malata di idiozia, si è rivelata in tutta la sua sfacciata, “punitiva” ipocrisia.

Di mio, posso dire che sono un uomo che tiene in auge il costruttivismo, attingo alla realtà per trasfigurarla, ricrearla, plasmarla a diletto, approccio alla vita ben differente dal solipsismo.

Il solipsismo è una malattia incurabile: molta gente, essendo limitata, ama solo ciò che è conveniente alla sua mente e alla sua anima. Allorché, le persone bruttine amano il Cinema di Tim Burton, identificandosi con le alterità di quei “mostri”, i palestrati vanno matti per Sylvester Stallone, i disadattati rabbiosi si esaltano per Todd Solondz, e via dicendo.

Insomma, in quest’umanità d’imbecilli, c’è solo un genio puro, e quello sono io.

Mi raccomando, non fatemi la fine di Joe Pesci di Casinò…

– Scusi, ma come farà a pagarsi le bollette?

– L’importante è non ridursi a pagar le bollite…

 

di Stefano Falotico

Muore il grande Milos Forman, mentre Del Piero dice frasi senza senso


14 Apr

Amadeus

In questo mondo sconnesso eppur sempre a Facebook connesso, è morto Forman, regista che ha diretto tre film personali, sì, non molti lo sanno ma ha copiato la mia vita per realizzare 3 capolavori, Qualcuno volò sul nido del cuculoAmadeus e Man on the Moon.

Il primo è infatti la storia di un mattoide che ha capito il senso della vita ma lo lobotomizzano perché i suoi discorsi pasoliniani potrebbero liberare dal dormiveglia psicologico delle persone murate vive nel credersi sbagliate per il mondo.

Fortunatamente, io non sono lobotomizzato, ma il mondo lo è, quindi è come se lo fossi, essendo l’unico dotato ancora di cervello. Sì, come insegna Il seme della follia di Carpenter, se sei l’unico sano in mezzo ai matti, il matto sei tu.

Il secondo è su Mozart. Io, come Mozart ritratto da Milos, non crescerò mai e troverò sempre un Murray Abraham che vorrebbe funzionassi dove non posso umanamente funzionare. Sì, diverrò malato sempre più e cadrò nell’oscurità psichica perché da me si pretende che scopi mille donne e guadagni diecimila euro al mese. E questo non può avvenire per come sono strutturato. E qui ci ricolleghiamo alle strutture o alla sovrastruttura esistenziale del senso della vita, o forse della (s)figa. Ah ah.

Il terzo è un biopic ispirato decisamente, senza ombra di dubbio, come si suol dire, al mio “personaggio”. La storia di un uomo che le spara grosse in maniera geniale ma non capisci mai se ci è o ci fa. A seconda delle persone che incontra, può essere dichiarato scemo, se entra in contatto con idioti, o un genio assoluto se imbecca quelli che sanno canalizzare la sua “diversità”.

E, a proposito di stralunati, non so se avete ascoltato il signor Pinturicchio, Alex Del Piero dopo l’eliminazione dalla Champions della Juventus.

Credevo di aver sentito male, invece ha detto, sì, l’ha detto… la Juventus ha fatto una partita senza senso, Buffon ha fatto due parate senza senso.

Senza senso, dalle mie parti, significa qualcosa d’insensato, di sconclusionato, senza significato logico, qualcosa di delirante.

E mi fa senso che Del Piero, con aplomb da uomo normodotato, abbia ripetuto quest’idiozia per ben due volte, senza battere ciglio se non per fare l’occhiolino alla stangona messa lì apposta per “alzare”… lo chare… e anche gli uccellini… depressi dei bianconeri messi a pecora. Ma ormai la gente usa la lingua italiana come cazzo gli pare. Mica cazzi.

Sì, ho provato un “disturbo psichico” notevole a sentire un miliardario dire cose senza senso.

Comunque sia, per molti uomini l’importante non è che una donna abbia molto seno, sì, seno, ma che abbia culo. D’altronde, è tutta una questione di culo, o no? E poi è anche una questione di sensibilità, c’è chi va a zoccole e chi sceglie una vita moralmente retta ma forse meno lo erige… prendendolo in quel posto.

E su questo io sono esigente.

Ora, asciugatevi coi detergenti.

Sì, la mia vita è insensata, eppur non ascolta Un Senso di Vasco Rossi.

Ci sarà tempo per le zucche vuote nate a Zocca.

 

 

– La vita non è fatta solo di poesia alta. Anche di cose di tutti i giorni.

– Le cosce, scusa, le cose che piacciono ai mediocri. Adesso, scusate, vado a ordinare i ravioli al vapore.

– Ma chi crede di essere?

– Colui che sono, forse qui, forse là, forse giammai.

– Eh sì.

– Eh già.

– Balliamo?

– No, cantiamo.

– Io canto, tu incantati.

 

 

Applauso, e che sia una scoreggia.

Ah ah.

 

 

di Stefano Falotico

Questa genia di furfanti che si credono geni, questa grande bellezza…


13 Apr

Debito di sangue

Space Cowboys

 

Molta gente, la maggior parte non sa che significa, o per dirla alla Totò de I re di Romache significhi… genia, che da dizionario vale a dire, dico, vale a dire accolita o stirpe di persone spregevoli, cioè gentaglia, senza articolo determinativo la davanti perché la… nobiliterebbe femminilmente.

Che poi anche sulle donne avrei da ridire, da obiettare, da polemizzare, nel mio stile, falotico per antonomasia.

 

Su “donna con le palle” crollerebbe qualsiasi gentiluomo… Stefa’ l’hai voluto tu, eh? In ordine sparso: la tua vocazione civile ai tempi dell’università non se la ricorda nessuno; molti invece ricordano personalmente un’altra tua vocazione che si esprimeva a quei tempi, ma si consumava nei bagni dell’università… La storia ufficiale del partito l’hai scritta perché per anni sei stata l’amante del capo del partito. I tuoi undici romanzi pubblicati da una piccola casa editrice foraggiata dal partito, recensiti da piccoli giornali, vicini al partito, sono romanzi irrilevanti, lo dicono tutti, questo non toglie che anche il mio romanzetto giovanile fosse irrilevante, su questo ti do ragione. La tua storia con Eusebio: ma quale? Eusebio è innamorato di Giordano, lo sanno tutti… da anni pranzano tutti i giorni da Armando, al Pantheon, sotto all’attaccapanni, come due innamoratini sotto alla quercia. Lo sanno tutti e fate finta di nulla. L’educazione dei figli che tu condurresti con sacrificio minuto per minuto: lavori tutta la settimana in televisione, esci tutte le sere, pure il lunedì, quando non si manifestano neppure gli spacciatori di popper. I tuoi figli stanno sempre senza di te: pure durante le vacanze, lunghe, che ti concedi, poi hai per la precisione un maggiordomo, un cameriere, un cuoco, un autista che accompagna i ragazzi a scuola, tre babysitter… Ma insomma… come e quando si manifesta il tuo sacrificio?! Queste sono le tue menzogne e le tue fragilità. Stefa’, madre e donna, hai cinquantatré anni e una vita devastata, come tutti noi… Allora invece di farci la morale… di guardarci con antipatia… dovresti guardarci con affetto… Siamo tutti sull’orlo della disperazione, non abbiamo altro rimedio che guardarci in faccia, farci compagnia, pigliarci un poco in giro… O no?

(Gambardella/Toni Servillo)

 

Che dire? Io, fra i tanti libri che potete trovare nelle librerie online, scrissi anche Una passeggiata perfetta, “romanzetto” giovanile irrilevante, tanto irrilevante che successe il finimondo. Perché da “investigatore privato” della mia anima, scandagliai, scorticai, devastai un sacco d’ipocrisie sulla mia persona, al che attorno a me crebbe la paranoia, una psicosi talmente piccolo-borghese, da “dottorini” alla Eyes Wide Shut, che fui visto come Amleto, un menestrello senz’arte né parte in piene crisi deliranti da protagonismo e con manie complottistiche. In realtà, come il grande Jim Morrison, ero già morto nella rinascita, come nel finale della Grande bellezza..è solo un trucco…

Ah, il chiacchiericcio…

Personalmente, l’unico complotto che ho mai visto nella mia vita è stato il rinnegare per tempo immemorabile la mia anima, contraffacendola per far piacere a coloro che da me, vivendo spesso da recluso, probabilmente da “escluso”, si aspettavano che da pari mi comportassi, cioè da illuso e “tonto”, e che il mio allontanamento dalle frivolezze adolescenziali, da quel periodo immaturo di ripicche, pettegolezzi, caccia disperata alla figa, per gli altri, non per me, quell’età in cui quasi tutti si credono geni sulla rampa di lancio e invece, scontrandosi poi con la vita adulta, si svelano per quelli che sono, paurosi, incerti, sempre prodighi di consigli e mentori ma invero mentitori biechi della propria coscienza, bravi a far gli “spauracchi”, bluffando dietro falsi profili coi quali possono offendere e anche ottundere chiunque, pensando che tanto saranno impuniti, nell’alterigia “allegrissima” di bullismi degni del periodo deficiente che viviamo ormai da anni, sarebbe volata via, attutita dal mondo che va avanti, accetta gli affronti vergognosi, se ne fa una ragione e procrastina ancor sé stesso/a, spudoratamente vivendo nella “castrazione” delle sue potenzialità.

Perché l’Italia, incurabile, insalvabile, è un Paese piccolo borghese. Le donne adesso si esibiscono su Instagram, sfoderando il peggio della loro volgarità ma, se sfacciatamente fai loro apprezzamenti sinceri quanto la loro mancanza di finezza, ti sputano in faccia le offese più schifose. E poi scopri che sono consulenti d’immagine, P.R. forse solo delle loro ancor sguaiate laidezze, “formalizzate” in foto piccanti, esuberanti, provocanti, celate dinanzi al caporedattore delle loro ansie devastanti, davanti al quale sono invece integerrime o solo malate di disturbi da mal di pancia che abbisognano di Enterogermina.

Gli uomini oramai vanno presi per quelli che sono sempre stati. Dei cascamorti, dei sapientoni da manuale delle Giovani Marmotte, che discettano di Cinema, politica, Arte e poesia sempre in termini astratti, e poi non saprebbero neanche filmare i lor (r)atti in contatto “dialogico” con la tazza del cesso “diegetico” delle loro virilità da nani o solo da onanisti. Ma non onanisti puri, vivaddio la masturbazione, no, masturbatori di cazzate degne di quello di John Holmes.

Di mio, oggi pomeriggio mi stavo recando al bar. C’è il matto del quartiere, anima pia, idiota, che tutti i giorni scende dall’autobus, afferra le cartacce dal marciapiede e le getta oltre i recinti delle abitazioni private. Poi ride… l’altro giorno, davanti a tre ragazze, si è tirato giù i pantaloni e comodamente se l’è grattate. Ma non l’ha fatto per dare scandalo, né per “eccitarle”. L’ha fatto perché gli prudevano e candidamente doveva “scrollarsele”.

Che sia un genio costui?

So solo che stasera mangerò con la forchetta. Molta gente mangia i polli con le mani e anche con le cattiverie, ma io non son manesco, esco, eppur gli stronzi con me stanno freschi… vanno a prender per scemi la loro sorella.

 

Il mondo, d’altronde, si divide in due categorie: quelli che fanno un lavoro per essere ammirati, dunque i giornalisti, gli psichiatri, i direttori di azienda, e quelli che vivono sapendo che questi qua mentono…

Categoria Clint Eastwood, che non sai mai se è un comunista, un fascista, un fancazzista o uno che odia il razzismo.

E nel dubbio te lo piazza in culo ancora.

Insomma, siamo pieni di Jeff Daniels di Blood Work, un poveretto invidioso e rosicone, che tanto prima o poi viene scoperto, fa una figura di merda immensa, anche se ti fa venire un infarto e te la combina sporchissima. Fino a prova contraria, non è ancora nato chi possa dirmi come stare al mondo, se a me il mondo piace viverlo da Falotico. Che poi il mio mondo non venga capito, è un problema che riguarda le persone paranoiche. Credo di essere “idolo” per questo, a differenza della massa di pecoroni coi loro luoghi comuni e le loro limitatezze. Il prossimo film di Eastwood si chiama The Mule, ho detto tutto.

Siamo uguali.

 

di Stefano Falotico

Buffon fa il buffon’ e non si attiene alla giusta eliminazione, mentre Oppini Francesco torni a fare il Greystoke


12 Apr

Gianluigi+Buffon+Real+Madrid+vs+Juventus+UEFA+qAJghRm_D9hl

Eh sì, la Juventus ha sfiorato l’impresa. Doveva ribaltare l’impossibile 0-3 dell’andata, e al Bernabéu smodatamente ha rischiato di passare, riuscendo a segnare tre reti, e rimanendo inviolata. Vengono decretati tre minuti di recupero. Cross, non però di Tony Kroos, in mezzo all’area e Buffon afferra il pallone, ma l’arbitro fischia e opta, senza pensarci due volte, per il rigore più tremendo. Buffon, distrutto, dopo aver già festeggiato come uno scalmanato da camicia di forza, perché illusosi di aver in pugno la partita, offende l’arbitro con offese indicibili e viene espulso. Ronaldo, sempre lui, calcia e insacca, e ogni speranza bianconera viene trucidata in un attimo memorabile d’amarezza devastante. Ronaldo si toglie la maglia, mostra la tartaruga da edonista Pallone d’oro e ringrazia il cielo d’avergli concesso la “grazia”.

Al che, gli juventini, macellati da questo duro colpo inaspettato, quando già epicamente immaginavano una semifinale a portata di mano, si son scatenati.

Ecco dunque il “signore delle scimmie”, Oppini, figlio degenerato di Alba Parietti, donna dalla moralità sessuale dubbia, che dopo esser stata con Franco concesse la sua “zona” franca a Lambert Christopher, appunto, e anche al Bonaga Stefano, filosofo bolognese che poco teorizzò le carnalità di questa donna scosciante ma fu “forte” in lei da superomista alla Nietzsche, ecco, tal rampollo viziato, adesso sistemato a fare il commentatore infervorato, s’incazza a morte e minaccia ritorsioni. Recrimina per quello che considera un crimine e, poco cremoso, dà di matto in maniera poco galante.

Chirico e Pompilio prima esultano come se avessero visto la Madonna, quindi urlano che il Real Madrid ha comprato la partita, e si sentono scippati, truffati, buggerati ma soprattutto onestamente inculati.

Sì, perché il rigore, checché se ne dica, era sacrosanto, plateale, l’atterramento netto. E quindi a poco servì difendere l’indifendibile di una difesa che, pensando di essere già ai supplementari, si è addormentata negli ultimi trenta secondi, rimanendo sguarnita.

Buffon, in preda a deliri di onnipotenza, urla che il rigore non era dubbio ma stradubbio. Stradubbio, ricordatevelo, studenti, quando un’insegnante rigorosamente ve lo segnerà come errore nel suo fiscale “arbitrarvi” un tema d’italiano. Voi ditele che l’ha usato Buffon, uno che guadagnerà più di ogni letterato acculturato.

Lei vi promuoverà, e farete la pubblicità dello shampoo.

Sì, Buffon… sensibilità! È una questione di sensibilità che deve albergare in ogni uomo.

Eh sì, è forbito il Gianluigi, un uomo sensibile, la versione “machista” della Montessori.

Un vero tesoro… il suo conto in banca grazie alle “palle”, ma la vita va avanti e, senza dubbio, ci sarà tempo, caro Buffon, per altri macchinoni e ville con piscina.

Dai su.Greystoke

 

 

di Stefano Falotico

Il ritorno di Spike Lee e il ritorno del Genius, o forse il totale storno


11 Apr

Norton 25 ora

BlacKkKlansman

Ma è ancora vivo Spike Lee? Sì sì, anche se l’avevamo perso. Sì, cos’è quella pacchianata di She’s Gotta Have It e tutte quelle stronzate che ha girato con la mano sinistra, come si suol dire, degli ultimi 10-15 anni? Spazzatura. Miracolo a Sant’Anna e il remake di Old Boy con Josh Brolin. Tutto da buttare, da cancellare, via via, su. Cestiniamo e non ci pensiamo più.

Invece questo suo nuovo film, che potrebbe essere presentato in anteprima a Cannes, mi attizza.

La storia vera, semmai narrata col suo stile robusto e pazzerello, di Ron Stallworth, un film sul Ku Klux Klan.

Insomma, qui il regista di Inside ManLa 25ª ora e altri grandi film cazzuti che conoscete benissimo, si cimenta ancora con atmosfere torbide, sudate, sporche e cattive. Quello che gli riesce meglio, e ci potrebbe scappare il capolavoro.

Eppur il mondo va in una direzione proprio leeiana. Leeiana non è male, anche se in molti preferiscono Liliana. Sì, non la Cavani, che è già andata, Liliana, una tipa del mio quartiere che anche con dieci gradi sotto zero indossa una minigonna arrapante da vera nerona… una pantera che va sempre dalla parrucchiera e si fa la permanente con tutti gli “sciampisti” più trash di Bologna. Quelli che sanno come “frizionare” il pelo e lo rendono riccio per l’eccitamento, lo strizzano e dunque glielo “raddrizzano”. Eh sì, Liliana ha preso quel che passava il convento. Un convento poco parrocchiano, diciamocela, ma certamente non per parrucconi.

Sì, Liliana era stanca di ragazzi troppo idealisti che si credevano il messia ma adora Denzel Washington, si spara tutti i suoi film, va matta più di quello che già è per questo pezzo d’uomo “abbronzato”, per dirla alla Berlusconi, che vorrebbe fosse il suo Malcolm X. Liliana era stanca dei predicatori che poi non combinavano, stringi stringi, un beneamato cazzo. Liliana abbisognava di uomini tosti, quelli che vanno dritto al sodo, uomini da He Got Game e infilano le palle da bucanieri del suo canestro con acrobazie “cestistiche” da Michael Jordan. Molti suoi amanti non sono sudamericani ma rumeni, slovacchi e anche racchi. E ora, avendo preso coscienza che non diverrà mai una da Parlamento, si è accontentata del suo “riscaldamento”. Autonomo, sebbene abbia pochi soldi, sa come accendersi da sé. Sbarcando il lunario fra mutande sbracate. Sì, Liliana ha fatto la sua scelta di vita, moralmente discutibile, ma in fondo, “molto in fondo”, le va bene così. Come si suol dire, chi s’accontenta gode. Contenta lei, contenti quasi tutti. Sì, ha una clientela che va dal quartiere Navile al Pilastro, fra impiastri, uomini navigati, uomini sul lastrico e persino dottori con doppie vite “pastrocchianti”. Sì, quelli che danno un colpo alla botte, uno alla moglie, uno alla parcella, e uno alla porcella.

Sì, Liliana è una vera Bocca di Rosa…

Non abita in un paesino ma comunque sa come far inzuppare i “Pavesini”. Sta a Bologna eppur da lei vanno anche quelli di Pavia. Come? I paviensi? I pavesani? Macché pavesani! Liliana sa comunque “pavesarli”, mie paesani. Pavesare, verbo che significa ornare la nave con pavesi. Cosa sono i pavesi? Quelli che hanno letto Cesare Pavese? Mah, se lo dite voi…

Che Liliana sia una zoccola mi sembra palese ma quel che si palesa è una società allo sbando. Alcuni stan messi con più “pene” di lei. Sì, sempre più gente depressa prima o poi scoppierà come il killer di Summer of Sam. E prenderà ordini dal proprio cane. E nemmeno il John Turturro di The Night Of potrà salvarli.

Di mio, invece, devo pensare al futuro. Un futuro che, permettetemelo di dire, viste le mie potenzialità si preannuncia da “fottuto” genio. E amatevi un po’ di più. Basta con questi nazismi, razzismi e fascismi!

Nella vita bisogna sempre reinventarsi.

Un mio amico mi ha detto… guarda, ho due lauree ma non mi prende nessuno sul serio, soprattutto non riesco a trovare un lavoro soddisfacente. Sai, ho deciso. Dalla prossima settimana, metto un cartello nella mia zona, con scritto. DONNE, TELEFONATE A QUESTO NUMERO, ricevo dalle ore 9 e 30 del mattino alle 7 di sera, pausa pranzo permettendo e festivi esclusi. No, comunque ai festini. Posso offrire solo piaceri “genuini” ma in sereno, confortevole tête-à-tête discreto e casereccio. No anche a quelle con le grosse tette, non mi piacciono.

Sì, il mio amico sta messo a pecora… aveva studiato tanto per non farsi trombare, così tanto che ora deve sperare che se lo trombino a pagamento.

Lo storneranno?

Su questa stronzata, vi saluto. Ho una che vuole la mia compagnia ma credo che la manderò a cagare.

Mi manca un film di Spike Lee da vedere e staserà lo guarderò.

Insomma, fa’ la cosa giusta!

 

E forza, stronzi, aiutate vostro padre che sta invecchiando.

di Stefano Falotico

Maggica Roma, remontada gladiatoria


11 Apr

Roma Barcelona

Ora, ieri sera, come sovente mi accade, pensavo di buttarmi giù dalla finestra un po’ come Morgan Freeman di Last Vegas… Ah ah. Sì, anche se abito al quarto piano… e la caduta sarebbe stata abbastanza fragorosa, diciamo poco “fragolosa” e mi sarei squagliato come panna montata ben diluita…

Al che, dopo una cenetta sfiziosa, a base di passato di verdura, ah ah, ecco che gironzolai sul Tubo e rinvenni una clip di Carlo Verdone in Grand Hotel Excelsior, quando burino al massimo se la tira da boxeur fan di Cassius Clay, per concupire la bella Maria timorata di Dio.

Eh sì, come recentissimamente da me detto, Verdone attore in quel periodo era al top. Poi si rincoglionì. Era ruspante, il ritratto dell’imbranato che non gliela po’ fa manco a spingerlo, e faceva sbracare.

Al che ecco che mi sovvenne che su Canale 5 trasmettevano la partita di ritorno di Champions League…

Ah, ma che la guardo a fa’? Tanto prenderà altre quattro pappine. Vabbe’, non ho di meglio da fare, le cose che oggi dovevo fare le ho fatte, ci vuole un po’ di relax. Mi collegai al decimo, quando Džeko aveva già segnato l’uno a zero, e pensai: me la guardo tutta, chissà che non ci scappi il miracolo.

Il mister Di Francesco mi parve caricatissimo. E mi galvanizzò. Daje!        

E, insospettabilmente, ieri sera divenni tifoso sfegatato della Roma, roba simile a Vittorio Gassman da I mostri…

Oddio, me vie’ lo sturbo! Forza lupi!

All’intervallo, ecco che eccitatissimo vado in cucina a mangiarmi un bel gelatino con fumatina incorporata. E, fra una leccata e l’altra, il mio stomaco in subbuglio si agitò accalorato…

Dai, che inizia il secondo tempo. Famogliela vede’ a ’stri stronzi di Messi e Iniesta.

Su su, arbitro fischia. È rigore, Dio di un Giuda ladro! Oh cazzo, chi lo batte? Capitan Fururo? Ah, il fratello di Barbara De Rossi, ah no, non sono parenti. Vai, Daniele.

Madonna, Dio mio l’ha messa! L’ha messa, fanculo a Messi!

Ah, qui i minuti passano, cambia quel gallo cedrone del Nainggolan, è tutta cresta, qui serve il Faraone!

Calcio d’angolo. Mancano 8 minuti! Gooaal!

Manōlas alla Tardelli. Mi sta prendendo un infarto!

No, no, Messi, ah ah, ha lisciato!

Quattro minuti di recupero, e saranno quattro minuti coi controcazzi!

È finita! È finita!

Che è ’sta caciara? Mi affaccio alla finestra. Ionata, quello del terzo piano, afferra il suo cagnaccio per la gola, stava sbranano un passante.

Andiamo a letto!

Barbara De RossiManolas Barcelona

di Stefano Falotico

The Meg, il trailer del film con Jason Statham non è disponibile qui in Italia per ragioni politiche


10 Apr

Meg Trailer

 

Sì, è uscito il trailer di questo film a metà strada fra Lo squalo di Spielberg alla Schwarzenegger di Commando, cioè un pesciolone iper-pompato, e Sharknado con quel pesce lesso di Ian Ziering, The Meg, uno o “una” che non ti fa le smorfie alla Ryan Meg, appunto, ma che ti “ciuccia” l’uccello sott’acqua, come si suol dire. Ti fai il bagnetto e lui si fa il pranzetto.

È interpretato da Jason Statham, cioè un culturista che è specializzato in bei bocconcini. Infatti, si è “magnato” pezzi di manza come Kelly Brook, Sophie Monk, Alex Zosman, Courteney Cox e soprattutto Rosie Huntington-Whiteley, una che se sei giù di “carrozzeria” sa bene come usare la tua sgonfia “leva idraulica” e diventi un Transformer.

Sì, Statham è un attore che “spinge”, quindi ha la faccia da “culo” giusta per esser il classico duro che in modo strafigo può farcela…

La Warner Bros Pictures ha reso indisponibile, almeno sul suo canale ufficiale YouTube, il filmato.

Sì, in effetti Salvini e Di Maio si stan scannando e la Isoardi è lì che stira e ammira… mentre voi abboccate sempre a tutto. Anche alla promessa del reddito di cittadinanza.

Piatto piange, e da agnellini diverrete degli squali se vorrete campa’.

Col Governo che si prospetta saranno cazzi amari, e non più cazzi al mare. Non potrete farvi nemmeno le ferie. Altro che fighe e figotte.

Lo squalo se le quaglia, la tua donna quando ti spogli non si squaglia e la nottata è un vero squallor’!

 

 

di Stefano Falotico

Da fonti certe so che il prossimo film con De Niro sarà con Judi Dench, mica Risvegli e donnacce da quattro soldi


10 Apr

Demi Moore

30594258_10211072824999396_7302505736863481856_nOra, so che non mi crederete, d’altra parte siete sempre increduli dinanzi alle mie rivelazioni, che non sono quelle di Barry Levinson con Douglas e quella puttana conclamata della Moore Demi. Levinson. Questo nome non è nuovo a De Niro, che per lui lavorò in Sleepers, in Sesso & potereDisastro a Hollywood e Wizard of Lies, fornendo in tutti i quattro film suddetti ottime interpretazioni seppure non eccelse, con una punta di rilievo per l’ultimo, una prova tutta giocata di recitazione in sordina e di continuo biascicare di labbro mal salivato dalla sua avanzata età giustamente moscia.

Ora, è uscito il Blu-ray di Risvegli, film che, come già da me detto, col senno di poi è tutt’altro che memorabile. Innanzitutto, la performance di Bob è inferiore a quella di Robin Williams, eppure si beccò una stra-generosa nomination agli Oscar. È una prova manieristica tutta tic e mossette, che io recito decisamente meglio e spero presto di potervi dimostrare con un video la mia superiorità “in materia”.

Un film zuccheroso e ruffiano con una colonna sonora che “entra in scena” sempre nelle scene topiche, tanto a enfatizzare il miracolo dal cielo… mentre De Niro sogghigna beato e di ghigno che sembra a metà strada tra Forrest Gump, il suo Louis Gara di Jackie Brown, e il novanta per cento delle facce da culo che passeggiano in istrada totalmente ignare dei loro sonnellini. Sì, quando si sveglieranno saran dolori perché l’atrocità del mondo, nella sua crudezza macellante le coscienze lente, non risparmierà un solo colpo basso.

Poi, scusate, questo Leonard si è “addormentato” quando era un bimbetto, poi si risveglia a cinquant’anni e gli “tira” per Penelope Ann Miller. Tutto ciò è inspiegabile. Gli manca la pubertà, gli manca l’imprinting adolescenziale della scoperta della sessualità, da quando era infante non ha mai letto un libro ma ecco che conversa amabilmente con una delicatezza introspettiva degna di un Paolo Crepet, l’imbonitore psichiatra della mutua che secondo me abbisognerebbe di una buona crespella, detta alla francese crêpe, ripiena della Nutella delle scemenze buoniste con cui allieta i mal di pancia dei suoi pazienti. Insomma, un morto di fame, che ha sempre sofferto di encefalite letargica. Diciamocela!

Sì, questo Leonard ha degli appetiti carnali irreprimibili ma alla fine lo sedano a vita e De Niro, per un attimo, si scorda che dovrebbe essere catatonico e strizza gli occhi, muovendo sospettosamente le palpebre. Vero blooper secondo me volontario da parte di De Niro, che in quei mesi stava girando anche Cape Fear e pare che ammiccasse ai suoi fan, quelli del Bob borderline cazzuto, per ricordare loro che non dovevano preoccuparsi del momentaneo rimbambimento. Lo stavano sedando ma l’indole stronza emerge a vista d’occhiataccia, come si suol dire. Ah ah.

Sì, un film sopravvalutato, buono per gente nel mondo falsamente letizioso delle tazze di tè e della facile morale, negli attimi di sconforto…, ah, insomma, dobbiamo essere felici a questo mondo, inutile deprimersi, c’è gente che crepa, a differenza di Crepet, nel Terzo Mondo perché non ha un tozzo di pane e gente che vegeta. Noi in fondo siamo fortunati, abbiamo la BMW e l’abbonamento a Netflix. Sì, la vita tutto sommato non è male, pensa a ’sti poracci.

Sì, dovete sapere che, se nasci malinconico, non hai speranze in questo mondo. Vieni criminalizzato per il tuo stato d’animo fastidioso. E ti urlano… pensa se nascevi distrofico muscolare, quella sì che è sofferenza, mica la tua. Forza, coglione, muovi il culo e vedi di farti ‘na sana trombata e non rompere i coglioni con le tue paturnie. D’altronde, Edgar Allan Poe disse… gli uomini mi hanno chiamato pazzo; ma nessuno ancora ha potuto stabilire se la pazzia è o non è una suprema forma d’intelligenza.

Sì, Edgar era un tipo da Piano B. Visto che il piano regolatore “normale” non funzionò e si ammalò di “schizofrenia”, sfanculò tutti, scrivendo capolavori come Una discesa nel Maelström, metafora dei suoi vortici emotivi emozionalmente post-traumatici.

Sì, quando ero adolescente una tipa che conoscevo andava matta per il film Risvegli. Sì, meno se l’inculavano e più se lo rivedeva, commuovendosi quando i comatosi prendevano le “palle” al volo.

Adesso credo faccia la pittrice della sua anoressia, sì, dipinge quadri alla Modigliani in gonnella in cui fa l’autoritratto della sua anima smunta. Non so se adesso “munga” ma mi dicono che sia una mula. Lei si crede un’artista, ma il suo ex ragazzo mi disse che non voleva rimanere incinta e allora “schizzava” in maniera espressionista sulle sue tele nell’apice orgasmico in cui l’uomo, eccitato al suo acme, assume un’espressione di pura “catatonia”. Sì, come insegna Risvegli, si diventa catatonici per troppa eccitazione motoria. Ho detto tutto. Sarà per questo che i pornoattori sembrano tutti degli ebeti col sorrisino da neonati. Mah. Son talmente perennemente soddisfatti che non soffriranno mai pene… come Robin Williams, che infatti si suicidò, nonostante avesse urlato ai marines “durissimi” Good Morning, Vietnam! Che era di Levinson, fra l’altro.

Insomma, la vita è sempre un cazzo fritto. Che ti vada bene o male, è una schifezza. Alcuni s’illudono che la vita sostanzialmente sia bellina e allora fanno gli psichiatri, perché credendo di curare quelli che stanno male si scordano che i malati sono loro.

Sì, vi confido questo.

Molti anni fa andai da uno psicologo e lui:

 

– Sai, ragazzo, alla tua età ero come te. Allora il lungo sonno mi fu consigliere. O mi suicidavo oppure dovevo adottare una strategia taumaturgica, miracolistica. Sì, visto che ero un depresso cronico incurabile decisi di curare quelli come me. Per questo ti capisco. Adesso dammi i 200 Euro che mi spettano, forza su, non fare il cazzone!

 

A parte gli scherzi, da fonti certe so che il prossimo film con De Niro, dopo The Irishman, sarà con Judi Dench, che gli ha soffiato la parte del Commander Root in Artemis Fowl da lui comunque prodotto.

Il film dovrebbe essere Six Minutes to Midnight di Andy Goddard e De Niro dovrebbe interpretare la parte di un generale-caporale nazista.

Lo so, né Deadline né Variety hanno ancora annunciato tale notizia ma ve la dico io.

Dormite in pace, figliuoli.

E prendetela come “viene”. Spesso le donne non vengono ma fanno finta. A voi che cazzo frega?

Questo è un pezzo che fa invidia al cinismo dell’inventore di Black Mirror, perché di Falotico ce n’è uno, gli altri sono dei dormiglioni.

Sì, son sempre stato un tipo sveglio, per questo ho una vita di merda. Quelli che si trovano bene in questo mondo son quelli che non capiscono una minchia.

 

Sì, una donna alla Demi Moore, sapendo che ho pochi soldi, mi ha offerto una scopata promozionale. Ah ah. Accetto? Sì, mi ha detto: – Hai una faccia da stoccafisso e sei intrattabile ma ho notato che “qualcosa” si muove in maniera molto “cresciutella” e malleabile. Non buttarla sul drammatico patetico.

Tutti al suo capezzolo, no, capezzale. Quando si dice una capa… de cazz’.

Dai dai. Ah ah.

 

di Stefano Falotico

Risvegli

Stasera a casa di Alice… nel paese delle meraviglie


09 Apr

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Sì, credo proprio che sia una società da svecchiare e il grosso problema non siano i giovani ma una generazione di “adulti” cafoni e boriosi, asfissiati dai loro stessi privilegi putrescenti e dunque asfissianti nei confronti di un mondo già cambiato, che si ostinano però a non vedere, opacizzando, elidendo dalla loro vista tutto ciò che in qualche maniera possa infastidirli, turbarli, scompensarli.

Una società che prometteva tanto e ora fa i conti con la sua pochezza.

Ma quando è iniziato tutto questo? Forse con Carlo Verdone. No, non sono impazzito, non sono mai stato lucido come lo sono ora ad affermare ciò.

Indubbiamente, il buon Carlo, raccomandato da Alberto Sordi e col beneplacito di amicizie di “rango”, riuscì a finanziarsi i primi film, assurgendo a nuovo comico macchiettistico, e incarnando il modello del moderno gaglioffo che stigmatizzava i tic dell’italiano medio, e devo ammettere che alcuni suoi “sketch”, alcuni suoi siparietti, soprattutto degli esordi, erano apprezzabili e inducevano alla risata. Quella risata bonaria di chi si riconosceva nei suoi ritratti spietati anche se, ripeto, caricaturisti, delle vignette animate dal suo corpaccione imbranato, la versione più affabile e meno incazzata di Fantozzi.

Poi, si montò la testa, e volle girare film a metà strada patetica fra la commedia all’italiana, la critica al costume del nostro Paese e la trita, scontata sociologia più superficiale e alla buona, per prendere da tutte le parti, e spacciarsi per “autore”, riempiendo le sue pellicole d’insulse banalizzazioni, commedie moralistiche, tediose, recitate da attori radical chic come lui (tant’è vero che Sorrentino lo piazzò nei suoi salotti de La grande bellezza, non a caso, perché Verdone è il prototipo del borgataro che però si crede anche artista a tutto tondo…,  ça va sans dire, classica espressione da borghesucci con le pezze al culo che usano francesismi per dar un tocco di “classe” al lor parlato invero retrivo).

E vennero fuori film osceni, di cui dovrebbe vergognarsi fin a quando creperà. Roba agghiacciante come Il bambino e il poliziottoMaledetto il giorno che t’ho incontrato e soprattutto Stasera a casa di Alice, apogeo della penuria del Cinema italiano nella sua accezione più negativa quando si vuol prendere troppo sul serio e alza il tiro, scontentando ogni tipo di pubblico. Perché “Cinema” di questo genere è il peggio del peggio. Ornella Muti, attricetta da Celentano, una “bisbetica domata”, ecco che fa la spogliarellista de no’ altri ed entra in scena anche Sergio Castellitto, altro esempio incarnato dell’attore che si è sempre creduto un talento, un intellettuale di spicco, e invece è il modello per “eccellenza” del tipico interprete bravino che però mai lascia il segno, e nemmeno le collaborazioni importanti, come quelle con Ferreri, Amelio o Bellocchio, l’hanno migliorato, l’hanno elevato semplicemente dall’essere solo un irrisorio e mediocrissimo professionista insipido e a mio avviso pure antipatico. Tant’è vero che è sposato con la Mazzantini, una che si crede Grazie Deledda e invece scrive “rotocalchi” in forma di prosa da annoiata frustrata.

 

A casa di Alice… film indigesto, paurosamente volgare perché si affanna tanto a non esserlo e invece nella sua finta “modestia” è così insopportabilmente popolaresco, ruffiano, in una parola borghesemente mostruoso.

 

Ma chi sono questi borghesi? Oh, ne conobbi a bizzeffe. Gente il cui sport nazionale è accanirsi sempre sul prossimo appena non rispetta i suoi parametri, del tutto arbitrari e mendaci, di “giustezza”.

Gente che, se sei un giovane con le tue libere idee, in fase di crescita cerebrale-emozionale, nel pieno del suo sanissimo turbinio inquieto, e dunque un po’ “ribelle” in maniera saviamente innovativa, ti dicono che sei un mezzo criminale, un pericoloso sovvertitore, un malato… e ti mandano la locandina di Cobra, con quella scritta “storica”… TU SEI IL MALE, IO SONO LA CURA. Insomma, degli psicopatici talmente inappagati che la voglion far “pagare” a chi è solo “malato” delle sue creatività. Che sono a volte burrascose in quanto carne viva dell’anima, quella vera, senziente e sanguigna.

E ti subissano delle più pusillanime, irriguardose, depravate offese, trattando te da debosciato perché non sei un fascista che si permetterebbe mai di ledere le libertà inalienabili altrui. Questi invece semmai ti dissero che o ti adattavi al bieco porcile, alla più squallida trivialità piccolina, oppure ti avrebbero tagliato le palle o te le avrebbero fatte “crescere” a botte di altre umiliazioni e “sedazioni”.

Ecco, ho fatto la ristampa del mio bellissimo libro Fantasmi principeschi, e sapete perché? Ora, l’impaginato era perfetto, di una perfezione da lasciar basiti di meraviglia, ma in quarta di copertina, nelle note bibliografiche, una “e” di separazione fra un titolo e l’altro era in corsivo e si poteva confondere coi titoli stessi. Dunque andava “normalizzata”.

Sì, sono un “maniaco”. “Patologia” tipica delle persone che quando fanno una cosa la fanno bene, con classe immensa, con raffinatezza immane.

So solo che certa gente, come Carlo Verdone, andrebbe presa a calci nel culo. Fa danni immondi e bestiali a chi non si adatta alla sua visione grettamente perbenista non solo del Cinema ma della vita.

E allora evviva il Cappellaio Matto!

 

 

di Stefano Falotico

COBRA, 1986. (c) Warner Bros..

COBRA, 1986. (c) Warner Bros..

Non vi piace la società? Ve la meritate! E non voglio sentir nessuno che obietti


07 Apr

Being Flynn 2

Being Flynn

 

È carina, comunque. C’è solo una parte che non regge molto… Nessuno si suicida perché ha letto una storia. Non importa quanto sei bravo a scrivere, non uccidi nessuno con le parole. Io ho una teoria. Il motivo per cui le persone arrivano ad uccidersi è perché non si piacciono. Odiano sé stesse. Credo che sia una spiegazione più che ragionevole.

Forse, la domanda non è perché ha deciso di uccidersi in quel modo ma perché ha deciso di restare qui così a lungo.

Comunque, il mio romanzo è a buon punto, è un grande classico…

(Robert De Niro, Being Flynn)

 

La domanda vera che ci dobbiamo porre è perché i giovani, o almeno molti di loro, cadono in depressione? E perché adulti boriosi, anziché incitarli nelle loro passioni, insista/ono nell’abominevole ricattarli con la solfa che devono crescere e trovarsi uno stramaledetto lavoro? Che repellenza! Chiedo per carità la clemenza anche di sua Eminenza se sarò troppo duro e abrasivo con le mie parole corrosive, ma vengono dal cuore mio indomito e giammai arresosi. Come se il problema fosse questa squallida mercanzia chiamata lavoro, ove molta gente, la maggioranza a esser sinceri, si cela dietro tal spettrale patente della “dignità sociale” per poi, anziché migliorare come persone, decidere che, visto che ha i soldi e le stabilità economiche, può tranquillamente criminalizzare appunto i giovani valorosi e talentuosi, angosciandoli e schiacciandoli, trattandoli da nani se non si asserviscono alle bieche richieste di un mondo cinico, vanaglorioso, sordo e sostanzialmente incosciente.

Per quanto dovremo andare avanti con le ipocrisie dei centri di salute mentale, ove squallidi mentecatti senz’anima spesso abusano delle sensibilità, io dico immense e splendide per le loro unicità, di chi non si adatta all’immondizia generale? Sì, le persone spesso migliori, quelle più fervidamente fantasiose e pure, in questa società di merda, entrano in “cura”. Non si capisce bene per cosa, per quale obiettivo fantomatico, illusorio, e a quali scopi sia “protesa” la cura. Sì, per renderti uno storpio, ecco, così poi hai bisogno di protesi. Se chiedi a uno di questi strizzacervelli ti dicono che cura equivale a garantire a chi soffre di qualche presunta “patologia” una stabilità interiore, una serenità d’animo. Sì, in poche parole combacia orribilmente con castrazione, talvolta anche fisica, invalidante e sedativa proprio a livello sessuale, creando alterazioni e cali della libido agghiaccianti, e a indurre la persona “malata”, sì, ad ammalarsi di castronaggine Sì, improvvisamente, quella bellissima anima pensante, fulgidamente rabbiosa, quella che Malick chiama Rabbia giovane, che è vita, è sentire profondo (perché adirarsi per le cose ingiuste è vivaddio necessario ed è il sale della vita, il vettore propulsivo che innesca la miccia dell’azione), quell’anima sinuosa e smaniosa, curiosa e dunque erronea sanamente nel suo errar nel mondo, viene infiacchita, logorata nei suoi slanci, paralizzata nel credersi davvero matto/a, o patendo pene… di uno strazio strozzante. Sì, la persona malata si ammala davvero, e viene azzerata nella sua capacità di autodeterminarsi, viene ipnotizzata nel recepirsi, captarsi e viversi come stoltamente diversa, e si bruciano tutte le potenzialità a favore di un “benessere” di massa ripugnante e vomitevole. Sì, perché spesso questi “malati di mente”, non consci di essere dei “lebbrosi”, perché da tali, che orrore, son trattati, vengono addomesticati come Alex di Arancia meccanica, progressivamente lobotomizzati, spenti nei loro desideri, frenati in ogni iniziativa. Perché considerate persone scomode, le cui lingue taglienti e spesso troppo lucidamente obiettive posson esser di danno per la falsa quiete soprattutto ideologica del pensar comune. Invece, i calciatori semianalfabeti devono essere pagati milioni di Euro perché danno “divertimento”. Capisco… D’altra parte, a che val la pena dannarsi per l’Arte quando in pantofole possiamo “godere” delle rovesciate di Ronaldo? Ora, capitemi bene, mi son emozionato anch’io per quel gesto atletico, ma perché mi ha ricordato il grande Pelé di Fuga per la vittoria, quando capisci appunto che tutto ciò che è nazista, “juventino”, porco e bastardo, viene annientato in tre secondi netti da uno che ti zittisce subito.

Al che, ecco che non avremmo avuto un Terry Gilliam, che William Friedkin anziché girare Cruising avrebbe girato un film di Muccino, Scorsese, anziché associarsi con le trascendenze metafisiche e viscerali di Paul Schrader, avrebbe “legato” con Zack Snyder, e lo stesso Stanley Kubrick, anziché girare Shining, avrebbe filmato due uova al tegamino con un’oca palestrata che scatta il selfie del suo tuorlo mentale e un riccone sfondato che le dice… cara cocchina, sei stupenda, di classe, sei la mia donna, almeno per stasera. Perché domani, invece, mi aspetta quell’altra amante che ho a Cremona, dopodomani invece ne ho una a Savona, tu comunque continua a insaponarti e ad allenarti e rimani soda perché quando tornerò ti tromberò in maniera tonica. Lei è felice, perché ha scelto un figo della madonna, uno che guadagna diecimila euro al mese, appunto, “curando” i matti e inculando…, “duro” come il carbonio, titanio. Titanico! Sì, poi con le uova prepara la carbonara e non sa che la sua vita è già carbonizzata. Sì, perché una volta che sarà una vecchia gallina preparerà solo il brodino mentre il suo “grande” uomo sarà con un’apprendista a darle lezioni di “sedazioni”. Ho detto tutto. No, non sono Ovosodo del Virzì, ma una testa tosta di cazzo.

Sì, io sono un “coglione” un po’, pochino, giusto un pizzico stronzo. Ma meglio che essere un maiale, un fesso e un puttanone.

Se a voi piace questa società, pigliatevela… a me non piace e continuerò a credere che è meglio farsi preti che farsi questo troiaio.

Poi, mi daranno del pazzo, me ne sbatto u’ cazz!

 

Insomma, quando avevo tredici anni, il mio idolo era Travis Bickle. Sono cambiate moltissime cose da allora. E molti mi chiedono se, tornando indietro, farei le stesse scelte di quel tempo, scelte che mi hanno spellato l’anima, han fatto sì che tutti si creassero idee distorte del sottoscritto, solo perché io sono uno che inviterebbe una donna a vedere un porno, perché è sempre meglio che andare a vedere un film “romantico” tipo Le stelle oltre la luce dei nostri occhi, Perduto amante non è bilingue ma poliglotta, Non vado a mignotte ma sto con una scemotta, Il tramonto di sera mi fa dimenticare questa brutta sega, Anche una schiappa vuole le chiappe, Lume di candela e spegni l’ abatjour sin a darmi dopo le coccole il bonjour, Ti giur’ che non son Mike Bongiorno ma ti amo di allegria, Rossa malpela fa Verga di vero, insomma delle sciocchezze mai viste.

Ma esistono film così? Sì, certamente, come i libri Per te e Vivi per me.

Sì, un mio amico mi contattò pure e mi chiese: – Stefano, dove posso comprare i tuoi Per te e vivi per me?

– Non so se ci eri arrivato, ma avevo scritto su Facebook che erano in vendita questi libri per vedere in quanti avrebbero creduto a un’idiozia del genere. Ma scusa, secondo te io sono il tipo che può scrivere libri con titoli del genere?

– Allora, tu non sei uno scrittore.

– No, lo sono. Vai su IBS.it e non scassare.

Adesso vado a salvare Jodie Foster. Ciao. Salutam’ mammet’.

– Ma allora tu sei ricco.

– No, fra poco accendo un cero. Eppur c’ero…

 

di Stefano Falotico

 

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