È carina, comunque. C’è solo una parte che non regge molto… Nessuno si suicida perché ha letto una storia. Non importa quanto sei bravo a scrivere, non uccidi nessuno con le parole. Io ho una teoria. Il motivo per cui le persone arrivano ad uccidersi è perché non si piacciono. Odiano sé stesse. Credo che sia una spiegazione più che ragionevole.
Forse, la domanda non è perché ha deciso di uccidersi in quel modo ma perché ha deciso di restare qui così a lungo.
Comunque, il mio romanzo è a buon punto, è un grande classico…
(Robert De Niro, Being Flynn)
La domanda vera che ci dobbiamo porre è perché i giovani, o almeno molti di loro, cadono in depressione? E perché adulti boriosi, anziché incitarli nelle loro passioni, insista/ono nell’abominevole ricattarli con la solfa che devono crescere e trovarsi uno stramaledetto lavoro? Che repellenza! Chiedo per carità la clemenza anche di sua Eminenza se sarò troppo duro e abrasivo con le mie parole corrosive, ma vengono dal cuore mio indomito e giammai arresosi. Come se il problema fosse questa squallida mercanzia chiamata lavoro, ove molta gente, la maggioranza a esser sinceri, si cela dietro tal spettrale patente della “dignità sociale” per poi, anziché migliorare come persone, decidere che, visto che ha i soldi e le stabilità economiche, può tranquillamente criminalizzare appunto i giovani valorosi e talentuosi, angosciandoli e schiacciandoli, trattandoli da nani se non si asserviscono alle bieche richieste di un mondo cinico, vanaglorioso, sordo e sostanzialmente incosciente.
Per quanto dovremo andare avanti con le ipocrisie dei centri di salute mentale, ove squallidi mentecatti senz’anima spesso abusano delle sensibilità, io dico immense e splendide per le loro unicità, di chi non si adatta all’immondizia generale? Sì, le persone spesso migliori, quelle più fervidamente fantasiose e pure, in questa società di merda, entrano in “cura”. Non si capisce bene per cosa, per quale obiettivo fantomatico, illusorio, e a quali scopi sia “protesa” la cura. Sì, per renderti uno storpio, ecco, così poi hai bisogno di protesi. Se chiedi a uno di questi strizzacervelli ti dicono che cura equivale a garantire a chi soffre di qualche presunta “patologia” una stabilità interiore, una serenità d’animo. Sì, in poche parole combacia orribilmente con castrazione, talvolta anche fisica, invalidante e sedativa proprio a livello sessuale, creando alterazioni e cali della libido agghiaccianti, e a indurre la persona “malata”, sì, ad ammalarsi di castronaggine Sì, improvvisamente, quella bellissima anima pensante, fulgidamente rabbiosa, quella che Malick chiama Rabbia giovane, che è vita, è sentire profondo (perché adirarsi per le cose ingiuste è vivaddio necessario ed è il sale della vita, il vettore propulsivo che innesca la miccia dell’azione), quell’anima sinuosa e smaniosa, curiosa e dunque erronea sanamente nel suo errar nel mondo, viene infiacchita, logorata nei suoi slanci, paralizzata nel credersi davvero matto/a, o patendo pene… di uno strazio strozzante. Sì, la persona malata si ammala davvero, e viene azzerata nella sua capacità di autodeterminarsi, viene ipnotizzata nel recepirsi, captarsi e viversi come stoltamente diversa, e si bruciano tutte le potenzialità a favore di un “benessere” di massa ripugnante e vomitevole. Sì, perché spesso questi “malati di mente”, non consci di essere dei “lebbrosi”, perché da tali, che orrore, son trattati, vengono addomesticati come Alex di Arancia meccanica, progressivamente lobotomizzati, spenti nei loro desideri, frenati in ogni iniziativa. Perché considerate persone scomode, le cui lingue taglienti e spesso troppo lucidamente obiettive posson esser di danno per la falsa quiete soprattutto ideologica del pensar comune. Invece, i calciatori semianalfabeti devono essere pagati milioni di Euro perché danno “divertimento”. Capisco… D’altra parte, a che val la pena dannarsi per l’Arte quando in pantofole possiamo “godere” delle rovesciate di Ronaldo? Ora, capitemi bene, mi son emozionato anch’io per quel gesto atletico, ma perché mi ha ricordato il grande Pelé di Fuga per la vittoria, quando capisci appunto che tutto ciò che è nazista, “juventino”, porco e bastardo, viene annientato in tre secondi netti da uno che ti zittisce subito.
Al che, ecco che non avremmo avuto un Terry Gilliam, che William Friedkin anziché girare Cruising avrebbe girato un film di Muccino, Scorsese, anziché associarsi con le trascendenze metafisiche e viscerali di Paul Schrader, avrebbe “legato” con Zack Snyder, e lo stesso Stanley Kubrick, anziché girare Shining, avrebbe filmato due uova al tegamino con un’oca palestrata che scatta il selfie del suo tuorlo mentale e un riccone sfondato che le dice… cara cocchina, sei stupenda, di classe, sei la mia donna, almeno per stasera. Perché domani, invece, mi aspetta quell’altra amante che ho a Cremona, dopodomani invece ne ho una a Savona, tu comunque continua a insaponarti e ad allenarti e rimani soda perché quando tornerò ti tromberò in maniera tonica. Lei è felice, perché ha scelto un figo della madonna, uno che guadagna diecimila euro al mese, appunto, “curando” i matti e inculando…, “duro” come il carbonio, titanio. Titanico! Sì, poi con le uova prepara la carbonara e non sa che la sua vita è già carbonizzata. Sì, perché una volta che sarà una vecchia gallina preparerà solo il brodino mentre il suo “grande” uomo sarà con un’apprendista a darle lezioni di “sedazioni”. Ho detto tutto. No, non sono Ovosodo del Virzì, ma una testa tosta di cazzo.
Sì, io sono un “coglione” un po’, pochino, giusto un pizzico stronzo. Ma meglio che essere un maiale, un fesso e un puttanone.
Se a voi piace questa società, pigliatevela… a me non piace e continuerò a credere che è meglio farsi preti che farsi questo troiaio.
Poi, mi daranno del pazzo, me ne sbatto u’ cazz!
Insomma, quando avevo tredici anni, il mio idolo era Travis Bickle. Sono cambiate moltissime cose da allora. E molti mi chiedono se, tornando indietro, farei le stesse scelte di quel tempo, scelte che mi hanno spellato l’anima, han fatto sì che tutti si creassero idee distorte del sottoscritto, solo perché io sono uno che inviterebbe una donna a vedere un porno, perché è sempre meglio che andare a vedere un film “romantico” tipo Le stelle oltre la luce dei nostri occhi, Perduto amante non è bilingue ma poliglotta, Non vado a mignotte ma sto con una scemotta, Il tramonto di sera mi fa dimenticare questa brutta sega, Anche una schiappa vuole le chiappe, Lume di candela e spegni l’ abat–jour sin a darmi dopo le coccole il bonjour, Ti giur’ che non son Mike Bongiorno ma ti amo di allegria, Rossa malpela fa Verga di vero, insomma delle sciocchezze mai viste.
Ma esistono film così? Sì, certamente, come i libri Per te e Vivi per me.
Sì, un mio amico mi contattò pure e mi chiese: – Stefano, dove posso comprare i tuoi Per te e vivi per me?
– Non so se ci eri arrivato, ma avevo scritto su Facebook che erano in vendita questi libri per vedere in quanti avrebbero creduto a un’idiozia del genere. Ma scusa, secondo te io sono il tipo che può scrivere libri con titoli del genere?
– Allora, tu non sei uno scrittore.
– No, lo sono. Vai su IBS.it e non scassare.
Adesso vado a salvare Jodie Foster. Ciao. Salutam’ mammet’.
– Ma allora tu sei ricco.
– No, fra poco accendo un cero. Eppur c’ero…
di Stefano Falotico