Loro… la subiscono, non sono dei vincenti, siamo tutti domenica in chiesa e lunedì all’inferno

24 Apr

Mean Streets

Sì, loro sono quelli che hanno sempre fatto le scelte giuste, incontestabili, con la “fedina penale” dell’esteriorità più “sana” e “giusta”, loro sono quelli che sfruttano le donne, le trattano da oggetti, sono maschilisti fradici, incessantemente, invincibilmente ossessionati dal cul(t)o… del sesso e del successo. Sono quelli che pur di avere un posto da giornalista a Mediaset, si sono prostituiti al becero qualunquismo, alla retorica smodata, all’enorme bugia del “si vive bene se si lavora da mattina a sera come nella catena di montaggio”, ma loro nella fabbrichetta non ci vanno. Disdegnano i proletari, che manco esistono più, perché la società si è spaventosamente imborghesita e quelli che si definiscono comunisti sono ancora più borghesi degli altri. Semmai dissertano del Cinema di Elio Petri e di classi operaie che vanno in paradiso con la certezza che tanto domani è solo un altro giorno, forse sottopagato ma certo non da morti di fame, piattamente allineato al porcile di massa, più consumisti di quelli che accusano di essere spendaccioni, perché visto che criticano loro… si son scelti un mondo frustrante che esalta la frustrazione. Baloccandosi oggi con Guillermo del Toro, adoratore dei “diversamente abili”, e di Tim Burton, poesia infantilistica applicata a belle scenografie, elegia “preziosa” sui “mostri”. Sì, an vedi quanto è bona Gemma Arterton! Che tettone! Dio mio! L’unico “mostro” che hanno il coraggio d’incontrare non è Johnny Depp di mani di forbice ma l’incarnazione della bestemmia animalesca che cacciano quando per cena c’è solo pane e cicoria. Perché la bisteccona è bona ai ferri! Ed ecco che allora attaccano Berlusconi, il responsabile dei loro mali, la rovina dell’Italia. Sì, il mafioso, il puttaniere… sai che ti dico? Stanotte, vado da quella sui viali che avevo adocchiato di ritorno dall’Odeon. Ma sì, so’ uomo o non sono uomo? Un purissimo sfogo non farà male a nessuno. Allorché, in quest’ipocrisia generalizzata, adesso abbiamo gli espertoni di Cinema ma che non saprebbero scrivere neanche una sceneggiatura con tre personaggi in croce, che in loop si guardano Sergio Leone perché tanto una scena “rustica” non la sanno girare neanche nella cucina arredata con mele marce e due corone appese al muro. E intanto la vita va avanti. Mica ti sarai perso l’ultimo Shyamalan, dai, adesso scrivo una cazzata su Facebook, ma sai… ora metto una foto in cui scimmiotto John Travolta di Grease, così mi diranno che sono figo. Adesso mi fotografo con l’ultimo libro del filosofo thailandese che visse a Bangkok in una palafitta e morì suicida di harakiri assieme ad altri malinconici alla Hanabi. Potessi avere io l’attico di Nicolas Cage, quell’incapace maledetto!

Me la tirerò da esistenzialista che detesta quel maniaco “nucleare” di Kim Jong-un, ma in fondo in fondo son guerrafondaio col vicino di casa perché non si è presentato alla riunione condominiale. Sì, sarà war contro il signor Rossi, e sarò reazionario contro questo rosso… Mi lasciasse in pace, ho le mie gatte da pelare, mi lasciasse coccolare la mia coniglietta… dai, bella, andiamo alle Maldive, ci sono dei tramonti che fan venir la monta quando, anzi, cuando calienta el sol… ti farò veder le stelle!

Quando la porta della felicità si chiude, un’altra si apre, ma tante volte guardiamo così a lungo a quella chiusa, che non vediamo quella che è stata aperta per noi…

Sì, abbiamo ancora i fanatici di Paulo Coelho? Sì, una generazione di adulti da Quelo alla Corrado Guzzanti. Sempre a far compere alla Comet e poi ognuno, menefreghista, a vivere dei suoi egoistici e imbarazzanti credo…

Una donna alla sua amica… credo che la mia vita non sia perfetta, però io ci credo. Alla fine del tunnel, c’è la luce. Non può piovere per sempre. Adesso si è fatto tardi, mio figlio non so dove sia andato. Dal pusher, forse?

Se sei un giovane triste perché avverti come in Matrix che c’è qualcosa di malato nel mondo, danno del malato a te. Perché combattere per i propri sogni è corretto solo se i sogni alla fine ambiscono ad avere la villa ad Arcore.

Su, Cicciobello, che c’è che non va? Stai sereno e, se non stai sereno, pigliati questo sedativo e adesso lasciami vedere la Roma contro il Liverpool, ché domani m’aspetta un’altra giornataccia. Cagna impestata! Lupa puttana! Ah, fraciconi!

Come? Non hai ancora visto L’ora più buia? Ma cazzo… mi deludi, fratello, Oldman ha vinto l’Oscar. Poi è di Joe Wright. GIGANTESCO!

E di Dunkirk cosa ne pensi? Sì, dai, non malaccio, anzi, Nolan qui è “sincero”, sì, il budget è sempre faraonico ma è stato stavolta meno interstellare, più coi piedi per terra. Sì, questo è un Nolan che mi garba. Una sentita “analisi” storica, cazzuta.

Quasi carpenteriano, con assedi da Distretto 13 dilatati però in prospettive oceaniche a mar aperto della planata aerea “immersiva” di Hardy.

Sì, fanculo questi statali, paraculi, bombardiamoli. Loro non sanno che vuol dire arrivare a fine mese con le pezze al culetto! Pezzenti! Vi rode eh?

Io invece sono un comunale non comunista e voto Silvio. Tu voti Renzi? Non ti stringo la mano, ma a messa scambio sempre il segno di pace.

Tu stasera a chi ti dai? A me piace quella sulla sinistra. Quella sulla sinistra qual è? Non ricordo.

 

Una volta mi dissero… una volta che tornerai nella realtà, puoi anche buttarti giù dalla finestra! Ti derideranno, massacreranno, in una parola sei fottuto!

Ne sono ancora sicuri?

Vedete, il mondo si divide in due categorie: chi accetta la realtà perché non la capisce e chi non la capisce ma la accetta lo stesso.

Poi ci sono io, “caso” a parte. Fortunatamente.

 

Adesso paragonano Loro a Scorsese. Ma scusate. Nelle interviste, Sorrentino ha mai nascosto il suo amore per il Cinema dello zio Marty?
Almeno è onesto.

E perché se Tarantino dirige un film intitolato Once Upon a Time in Hollywood non ve la prendete del suo dichiarato omaggio a Leone? Ah, perché Tarantino è più simpatico perché nerd. È uno di noi…

Capisco.

E ricordate: tutti copiano, tutti reinventano. Di mio, non sono mai stato uno scolaretto. Ero già “pazzo”.

Menomale.

Vivrò ancora fra agonie e tormenti ma la mia anima e la mia mente non me la toglie neanche Trump.

 

di Stefano Falotico

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