Ebbene, notizia dell’ultima ora è che Tom Cruise si è aggiudicato il ruolo destinato a Brad Pitt nel nuovo, “segreto” film di Tarantino. Ma la bomba è che Roman Polanski interpreterà un piccolo personaggio. D’altronde, Tarantino, col potere decisionale che oramai ha, era logico che, costruendo un film attorno al macabro assassinio di Sharon Tate, poteva permettersi di scegliere il suo ex marito, il regista di Rosemary’s Baby, per dare toni di epicità alla storia e fornirle contorni inquietanti.
Quest’esaltante news arriva in concomitanza col rilascio del poster ufficiale del nuovo film di Roman, un thriller psicologico che mescola realtà e finzione. A dimostrazione del teorema polanskiano secondo il quale lo “strumento” Cinema è un prolungamento delle sue ossessioni reali, l’incarnazione fatta celluloide della sua complessa psiche, l’addensamento sinergico delle sue inconsce rabbie e pulsioni nascoste, che lui appunto esterna in immagini spaventosamente ciniche, crudelissime, chirurgicamente vivisezionanti la paurosa anima umana nelle sue mutevoli, fascinose quanto pericolose sfaccettature.
Ma è un film che sinceramente non m’interessa. Gusto personale. Preferisco il Polanski che alla metafisica sa unire trame più corpose, al di là dell’estasiante, anche “esaustivo” che non c’è bisogno di superflue parole…, corpo di Eva Green, una che ti basta guardarla ed, esatto amici maschi, sei già “esausto”.
Ero in macchina oggi pomeriggio, e il mio umore era stranamente allegro. Eppure è bastato poco a incupirmi. In radio davano la pubblicità della nuova fiction semi-mafiosa e stupidamente italica con la Capotondi, “opera” agghiacciante, questo sì che è puro orrore, della ditta Pietro Valsecchi e quegl’imbecilli di Canale 5.
E, nel viaggiare umorale, in questa Bologna dall’atmosfera tardo-invernale, ho riflettuto. Credo siamo sempre più di fronte a una realtà che mette i brividi. Gli “adulti”, ai quali mi apparenta solo l’anagrafe ma non il mio cuore ballerino, inquieto e pulsante emozioni schiette e non corrotte, vogliono che i loro giovani, anziché crescere e maturare nella sapienza e nella giustezza, “vincano” di facce da culo impresentabili, in questa nostra orrenda esibizione vanitosa, anzi vanagloriosa, in questa frivola sarabanda inneggiante ai finti, inutili “talenti” da Amici… il serale. Quanto di più osceno la “pedagogia” del “viver sani e belli” abbia partorito. Roba che in confronto la più allucinante puntata di Black Mirror è un programma per ragazzini… se è questa l’“educazione” di massa, siamo messi male.
Poi, tornato a casa, appostatomi nuovamente in un’apparente calma e serenità da film di Kiarostami, anche da Kaurismaki, ho letto che Val Kilmer non è riuscito a curare il cancro e il suo cervello si sta deteriorando. Ora, non che il Val abbia avuto mai una mente da aquilotto, come si suol dire, ma mi era simpatico.
Insomma, stasera ordino una pizza Chiara al salame piccante…
Quindi, rivedrò il trailer italiano de Il giustiziere della notte. L’originale con Bronson aveva un suo perché ed era iscritto in una poetica degna di stima, questo mi sembra una tamarrata con un Willis bollito e una Shue oramai gallina spennacchiata. Sono lontani tempi della sua figa… eppur rimembro quando il mio membro andava in estasi per le sue gambe in Via da Las Vegas, era un effetto black–out che rimpiango…
di Stefano Falotico
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