Ora, non so se siete degli aficionado del mio canale YouTube, ove riverso ogni mio mal di pancia, qualche cervellotica mia danza e gioco di dama con gli scacchi della vita. Mai mi scaccolo, eppur oggi mi son tagliato i capelli. Franco, barbiere di una certa età e di discreta panza, appunto, non credo abbia mai letto Ian McEwan che io, nel video in cui lessi (pronunciato, sì, come Lassie, care cagnoline), pronunciai, e non è una ripetizione, in maniera giusta, cioè meciuvan, e non mecivan. Insomma, Ivan abbisogna di una U e a Bologna molti comunisti hanno questo nome. Ci sono anche le Ivane, donne come la signorina Silvani. Su questa stronzata, direi che dovete andare a pescare quel mio filmato cazzone sul Tubo e ridere di come “vergognosamente” lo girai, in totale, ingenua sfacciataggine.
Ebbene, adesso è uscito questo bellissimo, elegante trailer con l’attrice dell’anno, colei che sarà battuta dalla McDormand agli Oscar per un “soffio”, come si suol dire, ovvero Saoirse Ronan. Magra ai cani, come dicono in meridione, rossa forse naturale, ossuta insomma, brava, eccelsa, probabilmente vergine come nel libro. E come da un libro passionale simile, senza trama, si possa cavare un film appassionante, rimane un mistero che scoperemo, no scusate, scopriremo solo sparandocelo…
Ecco, io ho letto alcuni libri di Ian, ma comunque sono uno che non disprezza i panini di McDonald’s (tutto attaccato come McConaughey, che in Dallas Buyers Club era anoressico non perché patito di AIDS ma oramai poco voglioso delle patatine…).
E ricordatevi: mai fidarsi dei medici. Se avessi dato loro retta, potevo farla finita. E perché? Quando le mie amanti possono da me esser sfinite? Sì, a molti l’ho ficcato nel retto e alle donne (con) garbo. E ce l’ho sempre ritto. Ne sarebbe fiera la donna del libro-film. E le scomparirebbero tutti i suoi dubbi sulla prima (s)volta… In verità vi dico che poco ficco ma son uomo comunque ficcante.
Sì, io abbattei ogni luogo comune e falsa diceria, essendo come Lorenzo di Piero de’ Medici, appunto.
Il mondo si divide in due categorie: chi è il Magnifico e chi un magna-fighe. Io preferisco essere un intellettuale “brillante”. Sì fa quel che si può…
di Stefano Falotico
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