Eh sì, alto e ribaldo il Sole, nel cielo di questa Bologna che ancor dorme dopo i bagordi della sera prima, toccheggia nel sonante darmi il buongiorno lieto, perché ancor gaudente rido dinanzi alle sfighe, care fighette, con indubbia sfacciataggine in quanto uomo che se ne frega delle dabbenaggini. Ah, uomini taccheggianti, ah, donne ninfomane sui tacchi… io ho uno speciale “tocco”, essendo toccato eppur poco “succhiato”. Ah ah. Sì, molti mi deridono ma io conosco quei pomeriggi soffici in cui la mia mente, vagante e non come la vostra vacante, per panorami scoscesi di questa città (s)fiorita, d’immaginazione viaggia, libera dalle forche caudine della gente pettegola e maligna, reo di aver commesso solo un enorme sbaglio nella vita, lo sbadiglio dinanzi alle persone ipocrite. Sì, l’indifferenza fa male e punisce dall’alto di una stronza prosopopea che allieta soltanto la gente di panza, compiaciuta della propria arroganza. Gente buona a parlare, a socializzare con volontà, con quei modi perbenistici e minuscoli di una visione della vita falsa e buonista. Ah, siete tutti ossessionati dalla socialità. Fin da piccoli v’inculcano (eccome, se v’inculano…) questo retaggio che “educa” fintamente all’obbligo di stare nelle compagnie, a sorbirsi ogni cagata di questi “agglomerati” di gente che beve, mangia e, nel molto tempo libero, lavora “sodo” per esser sempre cazzuta e “dura” nella competizione di massa. Duri, siate teneri, avrete come regalo un bacio Perugina e una presa per il culo da parte delle donne “birichine”. Che masso, che macigno. Almeno, siete uomini puliti, e non lavate i panni sporchi con la varechina.
Le compagnie sociali stimolano in me pensieri repulsivi, oh sì, ripugno di tutto punto, dando molti pugni e facendomi le pugnette, queste personcine che fan finta di stare bene con gli altri, e si animano per discussioni politiche, vanno al cinema assieme appunto a qualcun altro perché da soli pare che non possan fruire del film. Ne fruirebbero molto meglio, invece si accomodano alla convivenza più becera delle loro emozioni, rinnegando il loro sguardo, masticandolo negli occhi erronei di chi, peraltro come loro, non capisce un cazzo. E in questo leccarsi il culo fraintendono il senso della vita e la imborghesiscono alla mentecatta, puttanesca ideologia occidentale che ha perso la voglia di fare una foto al tramonto. Eppur montano… Nel cul(t)o smanioso delle loro manie. Ah, io di manie ne ho tante, e me le tengo, poiché uomo disciplinato alla maniacalità più elegante d’un compulsivo essere raffinatamente misantropo. Non sono eccentrico, ma sono proiettato a una vita lontana dall’idiozia “concentrica” che restringe la vita a un qualunquistico “godersela” E, non accentrandomene, mi accentro senza andar in centro, ma sapendo usare gli accenti nel mio periferico essere uno scrittore di alto bordo che sa usare i bordi, care cocotte che amate i ricottari. Mi accendo… anche gli accendini, per sigarette fumanti della mia noia galoppante. Non si dice di alto borgo, ignorante mio di “volgo”. Ah ah. E su questo dubbio ermetico lasciatemi eremitico.
Ti dicono di star sempre sul col morale, di non essere umorale, ma soffrono di scemenze tumorali, loro, e io non li soffro. E a questa gente non mi offro. Preferirò sempre soffrire di misantropia e cinismo, quel cinismo san(t)o che mi rende un romantico che ha sempre preferito a una scopata “reale” una sega, non solo mentale, imperiale. Io sono il Re!
Sì, auguri a tutti, tranne ai cretini. Ed, essendo la maggior parte degli scemi, auguri a pochi. A quegli eletti, non gente di porcelleschi letti, che nelle solitudini il loro animo dilettano, sognando di sbatterlo in quel posto “fisso” a Diletta, donna “arrivata” per cui varrebbe la pena un peto e non un letto. Ah, pene… d’amor perdute e, immaginandola nuda, “perderlo” nel “soave” disgustare un amplesso tangibile, ma fantasticare di una più sincera “stretta di mano”. Ah ah. Sì, nella “cordialità” del nostro onanismo, di qualsiasi natura esso sia, l’uomo vero ritrova il vero congiungimento carnale con la sua (meta)fi(si)ca, nell’enfiar i vasi dilatatori si dà calore al muscolo pneumatico del proprio “mattarello”. No, matterello. Sì, perché sposarsi con una che poi fa la sfoglia quando era così bello le margherite sfogliare e, in quel vuoto sentimentalmente idealista, esser ancor verginelli fiori, senza penali “fori?”. Sì, poi ti chiederà il divorzio e gli avvocati lucreranno sulla condivisione dei beni “CONDOM-iniali”. Datevi invece alla pura profilassi, eviterete la malattia coniugale delle corna, e non vi “evirerete” nello svenarvi di soldi per il mantenimento di un figlio che si masturberà dalla mattina alla sera, facendosi i cazzi suoi nello smarrire di occhi strabuzzati le sue cornee. Sì, non è dotato… eppur è dotatissimo, possedendo tre organi genitali da pippaiolo non voler essere geniale ma “ingegnoso” di fai da te senza le pippe di gente più “Pippo/a” di lui. Donne che siete leopardate, sì, leggete Leopardi e basta con quelle pellicce di ghepardo. Non curatevi dal lardo ma mangiate come delle luride ludre, tanto la “gattina” lo stesso ci lascia lo zampino. Ah, fra poco si fa lo zampone, vero Silvestro? E Titti come sta? E quella che si vuol rifar le tette? Sì, anche se sarete grasse, ne troverete uno “grosso” lo stesso. Basta che siate donne in carriera. Ah, ci sono anche le donne “in corriera”, sì, fanno le pendolari, “pendendo”, essendo dipendenti, da un direttore molto per loro “(e)rettore”. Ah ah. Sì, vi conosco, “care” segretarie. A me potete dirmelo, e naturalmente non darmela, il vostro “capo” sa come farvi fare… gli straordinari… segretarie, non tenete dentro questo fraudolento segreto, siate sciolte, tanto rimanete delle “bone” merde liquefatte, continuando a mentire alla vostra coscienza di bon ton e alle vostre cosce “toniche”.
Di mio, stamattina ho fatto la “sciolta”, appunto, non “appuntita”, dopo che ieri mi abbuffai da cioccolataio dei miei “insani” appetiti così ben nutriti…
Come regalo di Natale, mi son fatto un altro Dizionario dei film.
Te, fatti un altro “azionario” di birignao. Sì, donne stolte, amate gli uomini malati di leziosaggine, artificiosi e non delle sentite emozionalità “artificieri”. Amate gli uomini “focosi” di quella “cosa” rosa… chiamata “coito” in banca. La famosa parcella, mie porcelle! E basta con le piastrelle di porcellana! Andate a farvi controllare le piastrine…, ah, la sifilide. Sì, fidatevi…
Altro che bombe sexy, siete solo donne cannone del suo “cannolo”. E “tirate” su di cannuccia… ah ah, quanto siete “carucce”. Amate gli uomini cari, d’altronde. Di mio, sono un po’ cariato, altro che carati!
Insomma, anche questo Natale per me non è una “cannonata”, ma una cazzata.
Guardate un film di Capra, mie capre. A me ha stancato pure DiCaprio!
di Stefano Falotico
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