Eh sì, che dire della mia vita? Proseguo letterariamente da maudit il cui senso, per me, non è letterale, in quanto “maledetto” che non può essere ascritto nelle facili, sciocche maledizioni altrui, ah ah, che la gente invidiosamente ingorda mi scarica addosso, illudendosi, schernendomi appunto, di esorcizzare la propria imbecillità.
Ma oggi invece punterei il dito su due attori decaduti. Il primo è Nicholas Kim Coppola, in “arte” Cage, uno che negli anni novanta può vantare un “carnet” di nomi come David Lynch, De Palma, Scorsese addirittura, ai suoi “servigi attoriali”. E che oggi, con questa faccia sempre più da contadino pugliese, gira una cagata di film al mese, film con cui si paga l’affitto di casa e si “consola” con dolci signori cinesine, celebrando l’ingiusto premio Oscar che fu a base di canti terruncelli.
Ma l’uomo di questi giorni è sicuramente Kevin Spacey. A ogni ora fioccano nuove accuse di molestie sessuali ai suoi danni. Insomma, guardatelo in questa foto di fine Ottobre, in cui sfoderava il suo sessappiglio sorridente da man che non deve chiedere mai…
Invece, Novembre gli fu fatale.
Ricordate: la nostra vita è appesa a un filo, oggi si è grandi, domani si è delle merde.
Di mio, a proposito di “fili”, dopo aver fatto i miei bisogni in bagno, tiro sempre lo sciacquone.
di Stefano Falotico
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